Lunedì, 12 Ottobre 2015 12:00

procura5Secondo la Forestale si ipotizzano i reati di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari e falso ideologico in atto pubblico.

Il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Brescia, su delega della Procura di Brescia, ha proceduto al sequestro preventivo di un’azienda di macellazione di Ghedi (Brescia) e all’emissione di avvisi di garanzia a carico del titolare dell’Azienda e di altri dipendenti per adulterazione e commercio di sostanze alimentari e nocive, frode nell’esercizio del commercio, maltrattamento di animali, attività digestione di rifiuti non autorizzata.  Lo riferisce un comunicato della Forestale secondo il quale sono stati, inoltre, denunciati per adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari e per falso ideologico in atto pubblico alcuni medici del Servizio Veterinario A.S.L..

I provvedimenti sono scaturiti a seguito di un’intensa attività investigativa da cui è emerso che nel macello intensivo, nelle prime fasi della macellazione, i bovini venivano sottoposti a sevizie mediante pungolamento con forche o mediante l’ausilio di mezzi meccanici. La carne, proveniente dalle macellazioni, non presentava inoltre le dovute caratteristiche igienico-sanitarie per la sua commercializzazione.

Il provvedimento è consequenziale alla perquisizione e al sequestro effettuati a maggio scorso dall’Autorità Giudiziaria.
Alle operazioni avevano partecipato, oltre alla Forestale, anche Veterinari ASL per la verifica delle situazioni di benessere animale e delle corrette procedure di macellazione, personale dell’ARPA di Brescia per quanto concerne la presenza di scarichi non autorizzati su un adiacente corso d’acqua e la Polizia Locale di Ghedi per quanto riguarda l’installazione all’esterno del perimetro aziendale di unimpianto di video-sorveglianza non autorizzato. Erano state sequestrate le partite di carne presenti in azienda e relativa documentazione poiché erano evidenti le pessime condizioni degli animali nonché le scarse condizioni igieniche che inficiavano la qualità delle carni, con potenziale pericolo perla salute pubblica se messe in commercio.
Il Pubblico Ministero titolare delle indagin aveva inoltre disposto il prelievo di aliquote di carne, e dai risultati delle analisi è emerso che le carni erano caratterizzate da una elevata carica batterica, in qualche caso anche di salmonella. (fonte)

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