Venerdì, 06 Maggio 2016 11:36

cane pillolaQual è l’atteggiamento dei proprietari verso i farmaci per gli animali? L’urgenza di ristabilire la salute privilegia il ruolo del veterinario e la ricerca di farmaci efficaci.

Capita ancora frequentemente che il proprietario somministri farmaci di propria iniziativa, senza richiedere il parere del veterinario. Ne è convinto il 55,6% dei medici veterinari che hanno risposto all’indagine AISA-EDRA. Capita solo “alcune volte” per il 38,5% dei rispondenti. Quello dei veterinari intervistati è “un consistente sospetto”, che risulta probabilmente frutto di una sopravvalutazione della propensione dei proprietari alla ‘auto-prescrizione’, una propensione “non congrua con la dipendenza dal veterinario emersa nell’indagine sui proprietari.

La prescrizione e i veterinari- Il 73% dei veterinari ascoltati arriva a prescrivere un farmaco per più della metà dei casi in cui viene interpellato. Un atteggiamento che probabilmente è da correlare all’ansia dei proprietari di vedere rapidamente risolta la situazione di malessere del proprio pet. Nella quasi totalità gli intervistati – il 96% – assegnano per più della metà dei casi trattati un farmaco specificamente veterinario. “Resta quindi una buona fetta di spazio anche alla assegnazione di farmaci non veterinari”.

La prescrizione e i proprietari- I farmaci per uso veterinario sono diversi dai farmaci per uso umano e sono studiati specificamente per una determinata specie animale: ne è al corrente l’82,9% dei proprietari intervistati per i quali rileva più di tutto l’urgenza di ristabilire la salute, una spinta che privilegia il ruolo del veterinario e la ricerca di farmaci efficaci. Per il 50% dei rispondenti, infatti, a cosa più importante del farmaco è che sia efficace. Le preoccupazioni per effetti collaterali e per la facilità di somministrazione sono dichiarate come meno rilevanti.Il tema del farmaco specifico per animali costituisce un punto sensibile per i proprietari di pet, mentre l’attenzione al prezzo e al rimborso non è forte.

Sembra quindi che lo stato di non-salute del proprio animale induca la necessità di ricondurlo con certezza a uno stato di benessere, a costo di qualche effetto collaterale, di fatiche nella somministrazione, e di spese elevate.  All’82,4% non è mai capitato che il farmacista sostituisse di sua iniziativa farmaci per uso animale con farmaci per uso umano. L’indagine rileva inoltre che la maggioranza dei proprietari è al corrente che i farmaci prescritti dal veterinario possono essere detratti dalla dichiarazione dei redditi come i farmaci per uso umano. (fonte)

Pet Care: il primato è del Medico Veterinario

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