PISTOIA. Sentito l’odore del cinghiale, Tobia, segugio maremmano di 4 anni, e altri cani, si lanciano al suo inseguimento. Passano i minuti. Tobia, 3 anni, 19 chili e un ottimo fiuto per gli ungulati, non torna dal padrone.«Era andato fuori dalla zona di battuta – racconta Luca Iacopetti – ma essendo collegato con un collare dotato di gps potevo monitorare la sua posizione con il palmare». Il gps rileva ad un certo punto che Tobia è fermo nella solita zona. Dopo un’ora, poco prima delle cinque del pomeriggio, Iacopetti e un suo amico lo trovano. Alla vista dei cacciatori due lupi fuggono lesti. «Tobia era lì steso nell’erba, in località Prato ai ciliegi, tra Signorino e la Collina. Lo avevano ucciso. Azzannato alla gola, sbranato e mangiato all’altezza dello stomaco. Se non fossimo arrivati avrebbero finito di banchettare». Tra i cacciatori la voce si è sparsa rapidamente, fino alla decisione di interessare Giovanni Pratesi, presidente provinciale di Federcaccia. «I lupi non hanno agito in esclusiva difesa del territorio, perché si sono sentiti minacciati», è l’opinione di Luca Iacopetti, ancora scosso per quanto avvenuto. «Questa è fame».leggi anche:CIUTI_WEBLa ricercatrice: «Sono di più, ma non c’è emergenza»PISTOIA. «Rientra tutto nella normalità. I lupi sono territoriali, e anche tra lupi di branchi diversi si possono uccidere». Francesca Ciuti (nella foto), ricercatrice pistoiese e responsabile per la…Ne è convinto anche Pratesi, che oggi invierà una lettera al prefetto Angelo Ciuni, al sindaco Samuele Bertinelli e al presidente della Provincia Rinaldo Vanni. «L’attacco al povero cane – afferma Pratesi – è avvenuto in pieno giorno, in una zona non distante da alcune villette. Immaginiamo se quello fosse stato il cane di un residente, portato a passeggio libero, o anche col guinzaglio, ed entrambi si fossero trovati di fronte a lupi inselvatichiti…»«Che i lupi siano in aumento – prosegue – è noto, ma i lupi scansano l’uomo. Invece noi ne vediamo sempre più le tracce, troviamo carcasse di animali divorati. Anche oggi (mercoledì 2 dicembre, ndr) siamo a caccia a Prunetta. Nessun cinghiale, ma tracce di lupo sul fango secco sì. Secondo noi è un problema che non può essere sottovalutato. Sono lupi ibridi, mischiati coi cani, che hanno perso la selvaticità pura del lupo e vivono ormai praticamente a ridosso della case. Pochi giorni fa, a Lupicciano, una cerva è stata sbranata a venti metri dalle case. La lettera alle autorità cittadine ha un unico scopo: quello di informarle della situazione. Dall’esperienza, empirica d’accordo, dei cacciatori, da due anni i lupi sono in forte crescita mentre stanno diminuendo caprioli e cinghiali. Drasticamente, ne troviamo meno della metà. Intere battute di caccia, dai boschi pesciatini a quelli di Sambuca, si chiudono con zero prede. I due lupi visti da Iacopetti non sono stati intimoriti dal fatto che Tobia fosse insieme ad altri cani nell’inseguimento al cinghiale, che fosse giorno, e che le abitazioni non fossero distanti. Dopo le pecore e le capre sgozzate in montagna, ora anche un cane in una zona dove la gente è abituata ad andare a passeggiare nel bosco. Ho scritto quanto è avvenuto alle autorità, noi ci proponiamo come sentinelle, disponibili a riportare quello che emerge dalle nostre battute di caccia».[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Ritrovano e salvano una lupetta malata]]

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