Nell’intero mondo animale le modalità con le quali un individuo, o un gruppo, faccia in modo che i suoi geni si trasmettano alla progenie possono essere le più disparate. Basti pensare alle svariate tipologie di corteggiamento, parate nuziali, cure parentali e sistemi per la riproduzione. E nell’ambito del fenomeno riproduttivo la determinazione del sesso, insieme al suo mantenimento nel corso della vita, può avere numerose varianti e può essere influenzato da vari fattori.

Un pesce pagliaccio, sottofamiglia delle Amphiprioninae: classico esempio di ermafroditismo sequenziale. Foto di viridea.it

Nella conoscenza comune l’unico modo per far sì che un nuovo individuo possa diventare un maschio o una femmina dipende semplicemente dalla genetica: uno specifico assetto cromosomico porterà allo sviluppo di tutte quelle caratteristiche fenotipiche che caratterizzano un particolare sesso. Ma questo succede solo in alcuni taxa animali, come ad esempio nei Mammiferi, negli Uccelli e in alcuni Insetti. In questi animali abbiamo generalmente poche sorprese e l’identità sessuale è determinata fin dal momento della formazione dello zigote.

Oltre al fattore biologico bisogna tener conto della possibile influenza ambientale per la determinazione del sesso. In molti Rettili (come alligatori e tartarughe), infatti, la determinazione sessuale del nascituro dipende dalla temperatura di incubazione dell’uovo: al di sopra di una certa temperatura di soglia si avrà una femmina, al di sotto un maschio. La cosa però, come spesso succede in Natura, non è così netta e definita. E’ stato infatti scoperto, secondo uno studio condotto da un team di ricercatori australiani, che la determinazione del sesso nel drago barbuto (un Rettile della famiglia Agamidae) può essere il risultato dell’azione combinata tra geni ed ambiente. Un individuo, seppur di sesso maschile dal punto di vista genetico e cromosomico, può svilupparsi come una femmina se l’uovo viene incubato a temperature molto alte. Questo fenomeno può essere utilizzato come esempio, dal punto di vista ecologico, per spiegare i possibili danni del riscaldamento globale che sta caratterizzando la nostra epoca.

Alcune forme animali si sono evolute mantenendo la presenza degli apparati riproduttivi di entrambi i sessi simultaneamente nello stesso individuo. Questa particolare caratteristica viene definita ermafroditismo e ne sono un esempio alcune specie parassite, in grado quindi di aumentare vertiginosamente la possibilità di riprodursi (con un altro conspecifico o, rarissimamente, autofecondandosi) e ottimizzare la loro fitness. Ma esistono casi ancora più sorprendenti. Uno di questi è quello che riguarda alcune specie ittiche caratterizzate dal cosiddetto ermafroditismo sequenziale, in cui gli individui possono cambiare sesso durante il corso della vita (in base alle esigenze dello stesso individuo e del gruppo sociale a cui appartiene). A questo proposito alcuni esempi possono il pesce pagliaccio, il pesce napoleone, il pesce pappagallo e la cernia.

Nel caso dell’essere umano la questione è un po’ complessa. Nel nostro caso, infatti, non basta la genetica, e conseguentemente il sistema endocrino, per la determinazione del sesso ma bisogna anche considerare il fattore culturale. Non è corretto parlare di sesso (che può riferirsi solamente a caratteristiche cromosomiche, fisiologiche ed anatomiche) ma bisogna parlare di genere. L’identità di genere è relativa ad una serie di ruoli sociali, comportamenti, status e diritti all’interno di un contesto storico e culturale, con la piena manifestazione della propria identificazione interiore, che va oltre il solo aspetto esteriore e fenotipico. Quindi nell’Homo sapiens la cultura, intesa come un complesso fattore sociale e ambientale di tipo biotico, può influenzare notevolmente la determinazione di appartenenza rispetto al contesto della sessualità.

In conclusione si può dire come la determinazione nel sesso nel mondo degli animali (Uomo compreso) può coinvolgere fattori di vario tipo come la biologia, l’ambiente e la cultura. Quello che sembra, però, è che le diverse variabili possano agire contemporaneamente (anche se non sempre in maniera sinergica) per far sì che ci sia un individuo definibile con un sesso o, nel caso umano, con un genere.

Christian Lenzi

Bibliografia:
Deveson, I.W., Holleley, C. E., Blackburn, J., Graves, J. A. M., Mattick, J. S., Waters, P. D., & Georges, A. (2017). Differential intron retention in Jumonji chromatin modifier genes is implicated in reptile temperature-dependent sex determination. Science Advances, 3(6), e1700731.

Sitografia:
Treccani.it
Orwh.od.nih.gov

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