12.12.16

di Simone Cosimi

Un gruppo di scienziati americani l’ha stampato in 3D per studiare le sue incredibili qualità: è quattro volte più preciso dei dispositivi hi-tech

Chiunque abbia la fortuna di vivere in compagnia di un cane non può non essere affascinato dalle misteriose e straordinarie potenzialità olfattive del suo naso umidiccio (e quando non è bagnato, qualcosa non va, anche se molti dicono sia una bufala). A quanto pare lo sono anche i ricercatori del National Institute of Standards and Technology statunitense che hanno pensato di passare all’azione, tentando di replicare uno di quei teneri e delicatissimi tartufi stampandolo in 3D.

In particolare, i ricercatori hanno realizzato questo sofisticato sensore dotato di vestibolo nasale, naso esterno, un pezzo di mandibola e perfino 10 centrimetri di fintomuso, chiamiamolo così, per avere uno strumento in più. Uno strumento ricalcato sul muso di un labrador utile a comprenderne meglio le capacità di individuare droga, esplosivi e anche, come molti studi hanno provato non ultimo quello dell’università della California a Davis dell’anno scorso, cancri.

L’acuità olfattiva degli amati quadrupedi è d’altronde tale da poter individuare sostanze anche a concentrazioni bassissime, come una parte su mille miliardi: il loro naso è dunque dalle dieci alle centomila volte più potente di quello degli esseri umani.

Il supersensore, che dunque somiglia proprio a un naso di cane, pare sia riuscito a dimostrare perché e come riescano ad annusare con tali potenzialità. Secondo i ricercatori guidati da Matthew Staymates, che hanno pubblicato i loro risultati in un articolo su Nature, “il cane può essere considerato un sistema di campionamento aerodinamico attivo, che sfrutta la dinamica dei fluidi per catturare e campionare sostanze chimiche con il semplice fiuto”.

Ecco perché è fondamentale approfondirne e imitarne questa caratteristica, per poi replicarlo in tutte le situazioni in cui quel metodo possa tornare utile, dai controlli di sicurezza (per esempio negli aeroporti) all’ambito medicale.

“L’applicazione dello stesso processo che regola l’acquisizione degli odori nei cani potrebbe portare a dispositivi molto più efficienti per individuare esplosivi, droghe, agenti patogeni e persino tumori” ha infatti spiegato Staymates. Questo perché quando annusano i cani prima espirano l’aria e poi inalano le molecole chimiche presenti sulla superficie, in un ciclo in grado di ripetersi cinque volte al secondo. Tutte queste informazioni finiscono poi in pasto ai loro circa 300 milioni di cellule recettive. Un autentico prodigio naturale che ora si sta tentando di ricostruire in laboratorio.

Dopo l’esperimento, gli scienziati hanno paragonato le prestazioni del loro pseudolabrador con quelle dei dispositivi tradizionali. Nessuna sorpresa: il naso artificiale è risultato quattro volte più preciso a 10 centimetri di distanza e 18 volte a 20 centimetri con miglioramenti progressivi all’aumentare della distanza.

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com