C’è una grande differenza tra i gatti Veri e i gattini da salotto, riconoscibile specialmente nel loro aspetto. I primi infatti hanno orecchie che paiono accorciate con una forbice dentellata e il muso che pare sia stato preso a martellate, mangiano dentro ciotole incrostate e ignorano il nome dei loro antenati, odiano il veterinario e mangiano tutto ciò che catturano. Invece gli altri mostrano quasi sempre un’aria oltraggiata e insofferente che li distingue, vengono trasportati dentro gabbiette di vimini ornate da fiocchi e mangiano paté delicati dentro ciotole pulite e col loro nome scritto su un lato. La considerazione fondamentale è che tutti i gatti sono diversi dai cani, hanno il pregio di essere semplicemente gatti. Come procurarsi un gatto Vero? Facilissimo, basta attenersi a questi ovvi consigli: trovare un gatto tramite un annuncio all’ufficio postale; procurarsi un gatto grazie a un annuncio su una rivista patinata per gatti; trasferirsi in campagna e attendere che un gatto si palesi dal nulla; recarsi in un Gattile e scegliere un gatto in base all’emozione del momento; inoltre un gatto può capitarvi tra le mani grazie a un’eredità, a questo punto la cosa può o meno essere gradevole; infine esiste il gatto in affido congiunto, quando un gatto libero fa il pendolare tra una casa e l’altra convincendo due o più famiglie di averne la proprietà esclusiva. Ma quanti tipi di gatti Veri esistono ancora?

Un vero e proprio decalogo dedicato a razze, stili di vita e abitudini, un confronto aspro e ironico che non risparmia i gatti da salotto e naturalmente i cani messi a confronto con i gatti Veri. Capitolo dopo capitolo vengono prese in esame tutte le caratteristiche di questi ultimi e l’elenco dei pregi, come personalità e scaltrezza, è infinito. Non si possono escludere poi i gatti dei cartoni animati che spesso indossano bizzarri vestiti e cravattini, i gatti degli “Arcinemici” come quello celebre del film di James Bond, i gatti che compaiono sulle riviste e che di norma sono reduci da improbabili viaggi nel motore delle macchine e suscitano grande ammirazione e tenerezza. Tra realtà e fantasia compaiono aneddoti esilaranti con riferimenti buttati quasi con noncuranza a certi comportamenti umani che condizionano la vita felina, l’episodio di un gatto appartenente a una famiglia vegana che va a caccia di topi nel giardino dei vicini per saziarsi, ad esempio. Buffe vignette realizzate da Gray Jolliffe accompagnano le storie sui gatti Veri. Un libro che dovrebbe far riflettere o semplicemente ridere di certe situazioni, lo stile comico non scade mai nel paternalismo e non ha un fine didascalico, è la tranquilla osservazione dell’interazione tra umani e felini con un pizzico di nostalgia verso la vita all’aria aperta, più libera e senza pericoli. Forse i gatti Veri sono solo metafora degli uomini Veri, quelli che in passato potevano vivere felici lontani dalla grande città, in armonia con la natura, con leggerezza e spontaneità. Come sempre Terry Pratchett ci racconta una storia che al suo interno ne racchiude un’altra e un’altra e un’altra.

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