Categoria: News dal web

  • «Non riusciremo a far accettare i cani se quando lui sporca noi non … – L’Eco di Bergamo (Registrazione)

    Perché parlo di poca intelligenza? È molto semplice: da anni lo sforzo principale di noi Educatori Cinofili, delle istituzioni, e di tutte le figure coinvolte nel nostro settore è rivolto a fare accettare sempre più i nostri beniamini a quattro zampe quali membri rispettabili della comunità. Proponiamo progetti ai comuni, promuoviamo serate e corsi per la sensibilizzazione e la responsabilizzazione degli stessi proprio perchè il nostro obiettivo è quello di trasformare sempre più le città in luoghi in cui il cane (e il padrone) ben educati siano sempre più i benvenuti e in cui si veda sempre meno il cartello «noi restiamo fuori».

    Ma quale è, cari proprietari di cane distratti e poco furbi, il primo ostacolo a tutto ciò? La vostra stessa poca attenzione e il vostro scarso senso civico.

    Ragioniamo tutti insieme, proprietari «sbadati» e non: come possiamo risultare credibili agli occhi di tutti, istituzioni comprese, se noi per primi non lo siamo? Come possiamo convincere il Signor Rossi che ha appena calpestato una c… (o che ogni giorno se ne ritrova tre o quattro sul marciapiede davanti casa) che anche con il nostro cane abbiamo il diritto di entrare in un bar o in un negozio?

    Evidentemente così facendo non ci riusciremo mai, ed è un vero peccato non tanto perchè la maleducazione di alcuni rischia di vanificare la buona volontà di altri, quanto perchè così facendo il Signor Rossi, al quale magari non stanno tanto simpatici i cani (cosa assolutamente legittima), avrà oggi un motivo in più per convincersi della sua antipatia nei nostri confronti, e quel motivo siamo stati proprio noi.

    Non mi piace parlare degli altri paesi Europei, ma su questo aspetto sicuramente dovremmo prendere esempio dai nostri vicini; ho una cugina che vive in Germania e ogni tanto mi capita di andarla a trovare. Cani a spasso: tantissimi, deiezioni per terra: nessuna. Certo, spesso gli spazi sono differenti, ma non cerchiamo sempre le solite scuse, è più che altro una questione di rispetto verso la comunità alla quale si appartiene o che ci sta ospitando e di buona volontà. In fondo basta poco.

    A questo aggiungo però che ogni tanto peccano anche le Istituzioni. Mi è capitato di far passeggiare il mio cane in zone residenziali in cui reperire un cestino è veramente un miraggio, e in quel caso non tutti credo siano disposti a tenere con sé il sacchettino fino a casa o, come è successo a me, di caricarselo in auto fino al primo cestino disponibile. Pertanto esorto i cittadini a far valere le proprie ragioni, e le amministrazioni a fornire sempre e comunque gli strumenti per poter esercitare il nostro piccolo dovere!

    Laddove però le «attrezzature» ci sono, ben vengano multe e controlli, anche se con un pizzico di amarezza… lo ripeto: ci voleva così poco.

    Altro tema di eterna discussione e fonte di multe e polemiche è quello relativo al cane senza guinzaglio. La legge parla chiaro e dice che i cani, salvo le aree in cui è consentito liberarli, vanno sempre tenuti legati (per la precisione ad una lunghezza massima di un metro e mezzo).

    So che la tentazione di liberarlo sulla ciclabile è forte, tanto non passano macchine, ma è comunque pericoloso: possiamo conoscere il nostro cane alla perfezione ed essere certi che non sfuggirà mai al nostro controllo? Io dico di no, per un semplice motivo: si tratta pur sempre di un animale e per quanto possiamo fidarci di lui, una piccola percentuale di imprevedibilità dobbiamo sempre considerarla. Inoltre anche il Signor Rossi, al quale non stanno molto simpatici i cani, ha tutto il diritto di farsi una sgambata in pista ciclabile… Impegnamoci quindi a rispettare la comunità prima ancora che leggi e regolamenti.

    I tempi stanno lentamente cambiando e anche in Italia la cultura del «pet» sta assumendo sempre più importanza, addirittura in sede parlamentare. Non roviniamo noi per primi ciò che di buono, anche se in piccola misura e con molta fatica, sta lentamente maturando.

    Paolo Bosatra – dog trainer

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Tags #Bergamo #cani Altri articoli

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  • Magliana, lite per un cane finisce a pugni: 30enne in gravi condizioni – RomaToday

    Ne è nata una lite terminata con un pugno che ha steso un steso il trentenne romano mandandolo all’ospedale in prognosi riservata e in pericolo di vita. E’ quanto accaduto la notte del 24 giugno scorso in piazza De Andrè, a Magliana.

    Le ricerche della Polizia di Stato del Commissariato San Paolo sono iniziate mercoledì mattina quando gli agenti hanno appreso del grave fatto di sangue seguito dal ricovero di un ragazzo che si trovava in ospedale in pericolo di vita a seguito delle ferite riportate in una colluttazione. E’ stata subito attivato una scrupolosa e attenta attività investigativa per capire la dinamica dei fatti e individuare il responsabile. Unico particolare su cui lavorare è stato l’intervento di un’ambulanza che, sul posto ha soccorso il ferito accompagnandolo in ospedale. Infatti intorno alla vicenda si è calato un velo di reticenza e omertà che non ha facilitato il compito degli investigatori.

    Gli accertamenti hanno però permesso di stabilire l’ora e il luogo. Gli agenti hanno anche ascoltato due testimoni che hanno visto i due litigare sempre più animosamente. Quando uno dei due ad un certo punto ha afferrato al collo l’altro, questo ha reagito con estrema violenza e repentinità iniziando a sferrargli fortissimi e precisi pugni al capo fino a farlo cadere a terra esanime. L’aggressore poi si è allontanato facendo perdere le proprie tracce e non prestando alcun soccorso.

    Sono stati i testimoni ad allertare l’ambulanza. I sanitari sul posto, riconosciuta da subito la gravità dell’intervento hanno proceduto al trasporto immediato del ferito ancora esanime. Tuttora in prognosi riservata, è stato sottoposto a un intervento chirurgico al fine di ridurre gli effetti della colluttazione ma versa ancora in gravi condizioni.

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    Al termine delle indagini degli agenti del Commissariato, diretto dal dr. Filiberto Mastrapasqua, è stato possibile rintracciare il responsabile, presumibilmente un pugile di professione. Si tratta di B.C., 22enne romano, che è stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato San Paolo dove è stato arrestato per tentato omicidio.

  • “Scegliere fra la fidanzata e il mio Beagle? Mi tengo il cane!” – La Stampa

    “Scegliere fra la fidanzata e il mio Beagle? Mi tengo il cane!” – La Stampa

    La storia ha fatto il giro del mondo, ma si è trattato solo di uno scherzo così come lo stesso uomo ha specificato qualche giorno dopo. Ma l’annuncio rimane, comunque, un messaggio ironico, ma anche serio, un modo per sottolineare che un animale non è un oggetto come potrebbe essere un’auto o o la consolle di un videogioco.

    Il messaggio, intitolato «Gratis a quelli che le daranno una casa» e con la foto di un Beagle, aveva questo testo:«Alla mia fidanzata non piace il mio beagle Molly, quindi devo disfarmene. E’ una purosangue, viene da una zona ricca e abbiamo condiviso 4 anni della nostra vita. Le piace giocare, ma non è completamente addestrata. Il suo mantenimento è piuttosto costoso, soprattutto quando si tratta dei suoi capelli e delle sue unghie che lei pretende sempre perfette. Chiacchiera tutta la notte e dorme quando sono al lavoro. Mangia solo cibo costoso. Non vi saluterà MAI con affetto al ritorno da una dura giornata di lavoro, né vi tirerà su quando sarete tristi. Non morde, ma può essere estremamente crudele. Quindi… c’è qualcuno interessato alla mia fidanzata 30enne, egoista, malvagia e opportunista? Venga a prendersela. Io e il mio cane vogliamo di nuovo la casa libera!».

    Alcuni giorni dopo l’uomo ha aggiunto un aggiornamento: «Scusate ma è stata rimandata dai suoi allevatori (i suoi genitori) che l’hanno ripresa in casa. Io e Molly ne stiamo cercando una nuova :)».

    Poi la verità: «E’ stato uno scherzo […] il messaggio che volevo dare è “Adottateli, non comprateli. Avere un cane è un impegno per tutta la vita, non fino al primo inconveniente”. La mia ragazza ama i miei cani. Non ho un Beagle, ma un Pit Bull chiamato “Olaf”. Pensavo che il messaggio sarebbe diventato virale, ma non pensavo così tanto. Tutto è partito per spingere a non abbandonare i vostri cani. È stato divertente».

    twitter@fulviocerutti

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  • Roma, il cane abbaia ei padroni litigano: giovane picchiato da un … – Il Messaggero

    Questo il motivo che ha provocato la lite avvenuta nella notte del 24 scorso in piazza De Andr, alla Magliana, durante la quale un pugile ha colpito duramente l’altro, 30enne romano, che tuttora si trova in prognosi riservata.

    Trascorsa la notte, mercoled mattina gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Paolo hanno avuto la segnalazione di quanto accaduto e del ricovero del ragazzo in ospedale in pericolo di vita a seguito delle ferite riportate in una colluttazione. Avviate le indagini gli agenti hanno ascoltato alcuni testimoni che avevano assistito alla lite, cominciata con una discussione animata e finita con uno dei due che ha afferrato al collo l’altro. Questi ha reagito con estrema violenza e repentinit dando forti e precisi pugni alla testa fino a farlo cadere a terra esanime.

    L’aggressore poi si allontanato facendo perdere le proprie tracce e non prestando alcun soccorso. Alcuni testimoni hanno chiamato un’ambulanza che ha trasportato il giovane in ospedale. Tuttora in prognosi riservata, stato sottoposto ad intervento chirurgico al fine di ridurre gli effetti della colluttazione e versa in gravi condizioni. Solo dopo ulteriori accertamenti gli agenti del commissariato diretto da Filiberto Mastrapasqua, sono riusciti a scoprire l’identit dell’aggressore, un pugile, 22enne romano, che stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

  • Avvelenano quattro cani e poi rubano nelle case – Mattino Padova

    Tutto questo succede in via San Lorenzo. I ladri, ladri acrobati bisogna dire, si sono introdotti in un’abitazione a due piani utilizzando una scala per scavalcare un’alta siepe. La casa è di proprietà della famiglia Pinato. I malviventi hanno portato via soldi e cellulari. Il giorno prima era stato avvelenato il cane dei vicini di casa. Sono in molti nella via a pensare che il povero animale sia stato ucciso perchè non abbaiasse durante l’incursione dei ladri, ben studiata a tavolino. E sempre in molti pensano che per lo stesso motivo siano stati “zittiti” anche gli altri tre cani morti misteriosamente nella stessa via una settimana fa. Avvelenati? Il dubbio sussiste. Coincidenze che tuttavia hanno creato parecchio allarmismo in tutto il signorile quartiere residenziale di Abano.

    Dai Pinato i malviventi hanno fatto irruzione in piena notte usando, come detto, una lunga scala per superare la siepe. Poi sono entrati da una finestra della cucina. I Pinato stavano tutti dormendo. «Hanno rovistato ovunque i ladri, svuotando portafogli e borse, arraffando soldi in contanti, chiavi e una patente», raccontano i Pinato. «Poi sono saliti nelle camere e hanno rubato i telefoni messi in carica nei comodini. Ci hanno portato via sui 500-600 euro, appena prelevati per andare a fare delle visite mediche. Per fortuna non ci hanno fatto del male, perchè c’è anche un bambino piccolo in casa. È incredibile come non abbiamo sentito nulla». La famiglia ha sporto denuncia ai carabinieri.

    Altre due irruzioni sono avvenute in altrettante abitazioni di via San Lorenzo e via Lazzaretto, nella notte tra giovedì

    e venerdì e in quella seguente. Anche in questo caso il “silenzio” dei cani potrebbe essere stato causato a questo scopo. Durante questi due colpi sono stati rubati borse e gioielli, poi però abbandonati in un campo perchè ritenuti non di particolare valore.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Il cane: regole di buona educazione – Cose di Casa

    Tra i più importanti deve:

    dargli sempre la pappa dopo che tutta la famiglia ha mangiatofarlo scendere da letti e divaniuscire dalla portaprima del canese tira al guinzaglio cambiare continuamente percorsospazzolarlo costantemente anche se non ne ha bisogno, per abituarlo a essere maneggiatoevitare i giochi di forza e in caso di gioco a tira e molla deve “vincere” il proprietario (altrimenti cambiare gioco)premiarlo (coccole, “bravo”, bocconcini..) quando si comporta correttamenteignorarlo se sbaglia; non serve sgridarlo (e tantomeno picchiarlo), è sufficiente un NO secco

    Al contrario, se alcuni comportamenti del cane (come per esempio dormire dove vuole, mangiare per primo, uscire per primo e quindi trainare chi tiene il guinzaglio) vengono assecondati da proprietario, l’animale li interpreterà come se lui fosse il capobranco: questa situazione può sfociare in atteggiamenti difficili da rimuovere e che, nel caso di cani già dominanti e di taglia grande possono dare luogo a episodi di aggressività. L’atteggiamento del cane dipende quindi in buona parte dall’educazione ricevuta dal proprietario; il suo carattere è plasmato dall’insegnamento che ha ricevuto.

    Il gioco

    Il clima armonioso all’interno della cucciolata e il rispetto dei tempi di sviluppo (evitando quindi distacchi precoci dalla madre e dai fratelli) sono fondamentali perché un cane da adulto non abbia comportamenti squilibrati. Il cane apprende i meccanismi di socializzazione e quindi di gioco da cucciolo, nel periodo in cui resta con i fratelli: è in questa fase, infatti, che comprende fino a che punto può mordere e come comportarsi con i suoi simili, ossia l’inibizione al morso. I cuccioli svezzati precocemente e allontanati dalla madre prima delle otto-nove settimane di vita, possono da adulti evitare o aggredire altri cani. Inoltre se hanno avuto scarsi o nulli contatti con l’uomo lo potranno considerare con diffidenza o, viceversa, sviluppare attaccamenti morbosi verso la famiglia di adozione. In generale quindi è bene NON insegnare al cucciolo, e nemmeno al cane adulto, a giocare alla lotta con le mani/braccia del proprietario perché potrebbe pensare di poterlo fare anche con altri. Si può invece farlo giocare tenendo in mano un giochino, insegnando a lottare con quello, ma prestando attenzione a interrompere immediatamente il gioco quando si agita troppo o morde esageratamente.

    Ansia da separazione

    Il cane ha bisogno di compagnia; se lasciato solo può soffrire di solitudine e avere il timore di essere abbandonato: in pratica soffre di ansia da separazione. Lasciare quindi in casa il cane da solo per alcune ore può diventare un problema: il cane ulula, piange, distrugge oggetti in casa. Per abituare, progressivamente, il cane a stare in casa da solo senza fare disastri è necessario agire in questo modo:

    ignorarlo 15-20 minuti prima di uscire senza salutarlo, mostrandosi tranquilli;aumentare progressivamente i tempi fuori di casa in modo che il cane comprenda che il proprietario non l’ha abbandonato e ritornerà da lui;rientrando in casa è necessario ancora ignorarlo per qualche minuto e attendere fino a quando si sarà rilassato, soprattutto se il cane salta addosso o è molto agitato;quando il cane si è calmato si può tranquillamente coccolare: secondo la regola del rinforzo positivo infatti, a comportamento corretto (il cane è tranquillo) segue un premio (le coccole).

    Con pazienza, calma e perseveranza si possono ottenere grandi risultati: il cane potrà essere ben educato e la convivenza tranquilla e serena.

    Leggi anche:
    Cani: educare con severità o gentilezza?Fare felice il gatto di casaNel laghetto: pesci e non soloL’alimentazione del gatto

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  • Il gatto Tara vince il premio “cane eroe dell’anno” – La Stampa

    Il gatto Tara vince il premio “cane eroe dell’anno” – La Stampa

    VIDEO: guarda l’intervento di Tara in difesa del piccolo Jeremy

    A Bakersfield, in California, un pomeriggio di maggio dell’anno scorso il bambino stava giocando in bicicletta, quando un incrocio labrador l’ha improvvisamente raggiunto e attaccato. L’ha fatto cadere per terra, afferrandolo per una gamba. A quel punto il gatto è intervenuto in un lampo, e correndo dietro al labrador l’ha fatto scappare a suon di graffi, ringhi e soffi. Il video di questa scena di salvataggio, che stravolge lo stereotipo del micio che ha paura del cane, è stato caricate su YouTube dal padre del piccolo in un breve filmato dal titolo «My cat saved my son». Ed è diventato virale. Ha già avuto oltre un milione di visualizzazioni, ma non solo: Tara ha aperto una partita di baseball, e il 3 giugno gli è stata dedicata una festa locale.

    AFP

    Per Jeremy, che dopo l’incidente è uscito dall’ospedale con otto punti, il gatto è ormai il suo «angelo» custode. «È fantastico aver visto Tara che senza egoismo si è buttata per proteggere nostro figlio», dice il padre Roger Triantafilo, che continua: «Il labrador Scappy non ha neanche capito quale animale l’avesse attaccato. Ma in seguito all’accaduto a lui è stata fatta l’eutanasia». Oggi Tara è diventata la mascotte del quartiere. «E con Jeremy il rapporto è sempre più profondo. Trascorrono molto tempo insieme, e se lui cade dalla bicicletta o piange, lei è la prima a corrergli vicino per cercare di aiutarlo», raccontano i genitori.

    AFP

    «Ci ha così colpito il coraggio del felino e la sua rapidità d’azione, che il comitato di selezione ha deciso che un micio così speciale doveva vincere il titolo», ha detto Madeline Bernstein, presidente della «Society for the Prevention of Cruelty to Animals» di Los Angeles, che le ha attribuito il 33esimo «Annual National Hero Dog Award». Nel premio è stata solo fatta una piccola modifica: la parola «dog» è stata sostituita con «cat».

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  • Ogni scarrafone è bello a mamma sua: Quasi Modo è il cane più … – TGCOM

    – Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV

    – Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti

    – Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni

    – Più in generale violino i diritti di terzi

    – Promuovano attività illegali

    – Promuovano prodotti o servizi commerciali

    X

  • 5 semplici regole per evitare lo stress nei gatti – greenMe.it

    5 semplici regole per evitare lo stress nei gatti – greenMe.it

    Il vostro gatto mangia di meno? Non ha voglia di giocare ed esplorare? Tende a nascondersi per lunghi periodi o cerca di stare sempre tra i suoi odori? Potrebbe essere stressato. Lo stress nei gatti è molto più comune di quanto si creda. Allo stesso modo è anche molto sottovalutato, anche se purtroppo potrebbe portare a problemi intestinali, diarrea o vomito, disturbi compulsivi tra cui alopecia e iperestesia.
    Per questo lo studio dell’Università autonoma di Barcellona apparso sul Journal of Feline Medicine and Surgery è così importante. I ricercatori, infatti, hanno scientidficamente stabilito quali sono i segni di stress nei gatti domestici, la loro causa e come placarli.
    Le conclusioni di questo articolo dovrebbe essere di interesse per tutte le famiglie che condividono il loro territorio con un gatto. Sulla base della somma delle conoscenze etologiche, propongono una semplice lista di comportamenti da tenere sempre per uscire fuori dal circolo vizioso di stress.Se il consoiglio è sempre quello di rivolgersi a un veterinario comportamentalista per valutare bvene la situazione. Di certo queste regole balgono sempre e comunque in via generale per tutti i gatti. Ecco cosa fare per evitare lo stress:1- La creazione di uno spazio sicuro e riservato per il gatto, dove ha tutte le sue risorse necessarie.LEGGI Quanto e come dormono i gatti? (FOTO E VIDEO)2- Il rinnovamento costante di giocattoli, che possano simulare piccole prede.LEGGI 10 giochi per gatti fai-da-te3- Lo sviluppo di uno spazio accessibile in tre dimensioni, in particolare, verticale (mensole, piattaforme, ecc) perché i gatti amano appollaiarsi in altezza e osservare. Anche un osservatorio sotterraneo potrebbe essere molto apprezzato.LEGGI Perché i gatti amano le scatole cosi’ tanto?4. La separazione dello spazio lettiera, le aree di riposo e lo spazio di alimentazione.LEGGI 10 idee per una casa a misura di cani e gatti5- La presenza di un graffatoio: farsi le unghie è un’attività legata alla comunicazione territoriale e serve a mantenere una buona forma.LEGGI Come costruire in 10 mosse un tiragraffi per il vostro gattoRoberta RagniLeggi anche:Troppe coccole stressano i gatti: 4 consigli per mici feliciCome pulire e sterilizzare la lettiera del gatto in modo naturaleGatti, così strani, così adorabili! 10 curiosità da scoprire

  • Salvato un cane lasciato in auto sotto il sole – Corriere Alpi

    L’auto, una Skoda scura, erra stata parcheggiata in via De Min, sopra i giardinetti della stazione, in uno dei pochi stalli dove il sole non viene filtrato dalla chioma degli alberi. Allertati dai vicini e da alcuni giovani presenti al parchetto, gli agenti della Questura e un veterinario dei servizi Usl sono arrivati sul posto e hanno trovato il cane in sofferenza. Uno dei finestrini posteriori era stato lasciato leggermente abbassato, ma certo non poteva bastare a dare aria all’animale. Il veterinario ha affermato che il cane aveva bisogno immediato di aria fresca e a quel punto è stato chiesto l’intervento dei pompieri.

    I vigili del fuoco sono riusciti ad abbassare del tutto quel finestrino a manovella, senza dover scassinare l’auto.

    Nel frattempo una vicina arrivava con una ciotola d’acqua, per sollevare il piccolo cane (pare che sia anche anziano) dal caldo patito.

    Il veterinario ha deciso che era meglio prendere in consegna l’animale per una visita di controllo al canile di via Cappellari e dopo un po’ alla macchina è arrivato anche il padrone. Si tratta di un anziano di Feltre accompagnato dalla badante. Tra i due ne è nata una discussione, perché sembra che la donna abbia insistito più volte per lasciare il cane a casa, ma l’anziano vuole portarlo sempre con

    sè.

    Insomma, non c’era la volontà di maltrattare l’animale e viste le circostanze è molto probabile che la polizia non procederà penalmente contro l’anziano. C’è, invece un regolamento comunale che prevede sanzioni di 50 euro per chi lascia i cani in auto e sarà applicato.