Categoria: Animali domestici

  • Cani e gatti ci migliorano la vita – Vanity Fair.it

    Cani e gatti ci migliorano la vita – Vanity Fair.it

    «Better With Pets». Ovvero: la vita migliora quando abbiamo accanto un cane o un gatto. È questo il titolo del primo Forum promosso da Purina a Bruxelles il 25 febbraio scorso. Un incontro per «ragionare» con una serie di esperti dei vantaggi che gli animali domestici portano a livello di salute, di benessere fisico e psicologico, con effetti positivi non solo a livello personale ma anche sociale (Un esempio per tutti: secondo uno studio condotto in Svizzera, i proprietari di animali domestici ricorrerebbero meno alle cure medice con un notevole risparmio sulle spese della sanità).

    Le prove in parte ci sono, in parte sono da trovare (Clicca sulla gallery sopra per vedere quali sono i principali benefici). La necessità di dimostrare scientificamente quello che la maggior parte delle persone che vive con un animale domestico sa già (meno stress, più attività fisica e così via) è cruciale per convincere politici, legislatori e amministratori a promuovere le presenza dei pet nelle nostre vite: a casa (per esempio, favorendo l’adozione) ma anche nei posti di lavoro, negli ospedali, nelle scuole.

    Di questo e parecchio altro abbiamo parlato con Marco Travaglia, Regional Director Southern Europe di Purina.

    Voi come pensate di dare una mano a mettere insieme  queste prove mancanti?
    «L’idea del Forum era quella di gettare le basi per un dialogo. Alcune informazioni importanti sono già venute fuori ma ce ne sono molte altre a livello mondiale che intendiamo raccogliere e rendere disponibili a tutti. Oltre a promuovere nuove ricerche. Non si può andare a “smuovere” un governo dicendo: “Ho un gatto e so per certo che mi arricchisce e migliora la vita”. L’aspetto economico è importante, per questo lo è  poter dimostrare che avere un gatto o ancor più un cane ha anche l’effetto di alleggerire le spese dei sistemi sanitari nazionali grazie ai benefici sulla nostra salute».
    Purina ha anche presentato 10 impegni/obiettivi che intende realizzare tra il 2016 e il 2013. Tra questi, la promozione degli animali negli ambienti di lavoro. Che è importantissima. Ma intendete fare qualcosa anche per agevolare il trasporto dei pet in aereo, la loro accoglienza negli hotel, nei ristoranti, nei supermercati?
    «Le dò due esempi concreti di quello che facciamo. Si tratta di due iniziative che abbiamo lanciato in Portogallo: Il “pet sharing”, ovvero una piattaforma web che mette in contatto famiglie con pet che vogliono andare in vacanza con altre disposte ad accogliere gli animali domestici per quel periodo. Mentre l’altra iniziativa consiste nella mappatura di tutti i luoghi pubblici dove i cani sono ammessi, una sorta di Tripadvisor per proprietari di animali domestici».
    Un altro vostro impegno consiste nell’eliminazione dei coloranti artificiali da tutti i prodotti per animali entro il 2013. Ma serve davvero così tanto tempo?
    «Ci sono questioni tecniche ma il problema vero è i proprietari possono avere un giudizio della qualità del prodotto falsata: se dici che nel cibo ci sono vegetali ma il colore è marrone magari non ci credono. È più un problema di percezione che di sostanza: da un lato le persone preferiscono prodotti colorati ma, dall’altro, non vogliono coloranti artificiali perché considerati dannosi alla salute. Anche se, in realtà, non lo sono. Per questo dev’essere un percorso graduale».
    Il mercato italiano ha delle particolarità?
    «Intanto è un mercato grande: il fatturato complessivo tra cibo e accessori è di circa 2 miliardi all’anno, tolti i servizi come la toelettatura e così via. Ma si spende più per i gatti. Numericamente sono più o meno pari ai cani, la differenza è che chi ha un cane spesso utilizza cibo industriale ma anche fatto in casa, più di quanto faccia chi ha un felino. Dal punto di vista sociale, il legame che abbiamo con i nostri pet è più forte che nei Paesi del centro Europa. In Italia, cani e gatti sono visti più spesso come sostituivi dei figli. Un’altra tendenza, non solo italiana, è la diffusione di cani di piccola taglia. E la ragione è che per chi vive in città è evidentemente più facile avere un animale di dimensioni ridotte piuttosto che, per dire, un bracco tedesco che ha bisogno di correre chilometri e chilometri ogni giorno».   
    Parliamo in generale di pet e società e dei vostri impegni in tal senso?
    «A scuola di PetCare è un’iniziativa nata in Italia che portiamo avanti dal 2004 e alla quale tengo tantissimo: Ha già coinvolto quasi mezzo milione di bambini delle scuole primarie e circa 35mila maestre. Grazie a una collaborazione con la casa editrice Giunti, forniamo un kit per spiegare i principi della corretta relazione con gli animali domestici».
    A lei, personalmente, gli animali domestici migliorano la vita?
    «Ho avuto un cane meraviglioso che, purtroppo, è morto. Era sicuramente la “persona” più contenta di vedermi tornare a casa la sera. Arrivavo magari stanco e lei era sempre lì ad accogliermi. Ora, con mia moglie, abbiamo due gatti. Il maschio dorme nel letto con noi e passa gran parte del tempo succhiando il collo di mia moglie facendo le fusa. I felini sono diversi: li devi conquistare. Per me rappresentano curiosità e divertimento. Chiunque ha un animale domestico, le dirà che un cane o un gatto arricchirono la vita. Il problema, come si diceva all’inizio, è passare dagli aneddoti alle prove scientifiche».

    5^ EDIZIONE DEL MESE DEL CUCCIOLO

    Dal 1 al 31 marzo, Purina in collaborazione con la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) e l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI), promuove il «Mese del cucciolo».

    I neo-proprietari di cani che si recheranno per una visita di controllo presso uno dei veterinari che aderiscono all’iniziativa (Clicca qui per la lista e per maggiori informazioni) riceveranno la welcome BAG, contenente una prova da 3kg di crocchette (Purina PRO PLAN® Puppy Optistart) e il manuale «Divento Grande», per monitorare il corretto sviluppo del cucciolo e contenente informazioni sulla crescita,

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  • Separazione coniugi: chi ha diritto al cane o al gatto? – La Legge per Tutti

    Separazione coniugi: chi ha diritto al cane o al gatto? – La Legge per Tutti

    Animali domestici: nell’accordo di separazione consensuale trova spazio il mantenimento e il diritto di visita degli animali.

    Con quale dei due coniugi va a vivere il cane o il gatto se la coppia si separa? Proprio come avviene coi figli, a decidere – su richiesta espressa delle parti – può essere il giudice nel caso di separazione giudiziale, quella cioè a cui si ricorre quando marito e moglie non trovano un accordo sulle condizioni della separazione.

    In passato la Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo affidare il gatto al coniuge presso il quale era stata collocata la figlia minore, per via del legame affettivo che si era creato tra la bambina e il suo animaletto.

    Nel caso, invece, di separazione consensuale – quella cioè in cui i coniugi trovano un’intesa su tutti gli aspetti personali e patrimoniali successivi allo scioglimento del legame, sicché decidono di non farsi causa l’un l’altro – ben può l’accordo di separazione contenere clausole sul mantenimento dell’animale domestico e sul diritto di visita di uno dei due padroncini. Non vi sono infatti ostacoli ad omologare un’intesa di tale tipo, per quanto possa apparire anomalo gestire alla stessa stregua figli e animali. A ribadirlo è il Tribunale di Como in una recente sentenza [1].

     

     

    È lecito – si legge nel provvedimento in commento – inserire, all’interno dell’atto di separazione consensuale, una postilla che disciplina il mantenimento e i tempi di frequentazione del cane. L’accordo fra le parti non contrasta con alcun principio di ordine pubblico; anzi: interviene su di una questione meritevole di tutela perché risulta di particolare interesse per le parti e non si esaurisce nella sfera economica. Ma – prosegue la sentenza – quando gli ex sono in contrasto sul punto, il giudice non è affatto tenuto a assegnare l’animale d’affezione a uno dei due.

    Nel caso di specie il giudice, pur omologando l’accordo di separazione, considera una “caduta di stile sul piano culturale” la scelta di disciplinare la responsabilità e gli oneri patrimoniali connessi al cane di famiglia sul piano terminologico le clausole adottate di solito in tema di affidamento, collocazione e protocollo di visita dei figli minori.

    Del resto, gli animali d’affezione, anche secondo la convenzione di Strasburgo, sono oggetto di tutela al pari delle persone umane che non delle cose. Dunque, l’accordo tra gli ex sull’affidamento del quadrupede non viola alcuna norma cogente e va dunque omologato, benché il giudice consigli alle coppie di regolare con impegni stragiudiziali le sorti del loro animale domestico.

    Gli animali hanno diritti

    Nella un disegno di legge che prevede di introdurre l’articolo 455 ter Cc, rubricato “Affido di animali familiari in caso di separazione dei coniugi” con previsione anche della audizione di esperti del comportamento animale

    La sentenza

    LA MASSIMA

    In caso di contrasto tra i coniugi, il giudice della separazione non è tenuto ad occuparsi della assegnazione degli animali di affezione all’uno o all’altro, né della loro relazione con gli stessi; per contro in occasione della separazione consensuale, in presenza di accordi liberamente assunti dai coniugi, non vi è luogo a provvedere circa il merito degli stessi in quanto non urtano con alcuna norma cogente, né con principi di ordine pubblico.

  • Abbaio e rumore cane del vicino: come denunciare? – ForexInfo.it

    Abbaio e rumore cane del vicino: come denunciare? – ForexInfo.it

    Se il cane del vicino abbaia e fa rumore quali sono le procedure per denunciare il fatto? Come tutelarsi ed essere risarciti? Ecco la guida.

    Come prendere contromisure contro l’abbaio e il rumore del cane del vicino? Ci sono delle leggi a tutela dei condomini disturbati dagli schiamazzi degli animali dei dirimpettai?

    La legge italiana prevede delle disposizioni per quanto riguarda il disturbo della quiete da parte dei cani e in generale di tutti gli animali domestici, vi sono però delle regole molto strette che stabiliscono quando la quiete può ritenersi turbata.

    In questa guida cercheremo di dare informazioni utili sia per chi è vittima di incessanti latrati dei cani dei vicini, in tutte le ore del giorno e della notte, sia per chi è padrone di un animale domestico e vuole sapere come evitare di arrecare disturbo al proprio vicinato.

    Abbaio e rumore cane: soglia di rumore tollerabile

    La legge italiana non prevede un limite di decibel per quanto riguarda il latrato dei cani e i rumori degli animali domestici in generale.

    Nemmeno sono stabiliti dei precisi orari in cui i rumori prodotti dagli animali domestici sono tollerati: tutto quello che si limita a specificare è che i latrati dei cani non possono mai infrangere la soglia della “normale tollerabilità” e si tratta di un limite che varia da caso a caso.

    Dunque, per esempio, in campagna la soglia di normale tollerabilità sarà molto più bassa che in città, perché fuori dalle metropoli c’è solitamente meno rumore ambientale e dunque è molto più facile che un latrato risalti.

    Stesso discorso vale per gli orari: a seconda di dove ci si trova ci saranno alcune fasce orarie che saranno considerate delicate, come ad esempio nei pressi di un ospedale.

    Abbaio e rumore cane: come misurare soglia tollerabilità?

    Per valutare la soglia di tollerabilità e la sua eventuale infrazione bisogna misurare il livello medio del rumore di fondo della zona.

    Questo vuole dire vale a dire quel complesso di suoni di origine varia e non identificabile, continui e caratteristici della zona, sui quali si innestano, di volta in volta, rumori più intensi.

    Il superamento della tollerabilità è stato calcolato in base a una serie di sentenze della Cassazione ed equivale a 3 decibel. Dunque qualunque suono perpetuato per diverso tempo che infranga di 3 decibel il normale valore del rumore di fondo della zona è da considerarsi sanzionabile.

    Perché ciò abbia valore in sede giudiziaria è necessario che la rilevazione dell’infrazione del livello medio di tollerabilità sia effettuata attraverso una consulenza tecnica autorizzata d’ufficio.

    Abbaio e rumore cane: azione civile, risarcimento o penale?

    In caso di disturbo si può procedere contro il padrone del cane o dell’animale domestico per vie legali attraverso o un’azione civile o di risarcimento (per i danni biologici, morali, eccetera che sono stati arrecati).

    Per quanto riguarda il procedimento penale le cose cambiano, infatti non si possono adire le vie legali con un’azione penale poiché affinché ciò avvenga è necessario che si presenti il reato di disturbo alla quiete pubblica, che prevede pene fino ai tre mesi di detenzione.

    Dunque la responsabilità penale scatta solo nel momento in cui il rumore disturba la quiete pubblica, non privata (di un solo cittadino), e quindi a essere turbato nella propria quotidianità dovrà essere tutto il quartiere o comunque un numero elevato di soggetti.

    Abbaio e rumore cane: contromisure e tutela

    Secondo le nuove regole condominiali non si può impedire a un cane o un qualsiasi altro animale domestico di accedere al condominio: ne va della libertà degli individui.

    Così come i collarini elettrici anti-abbaio non sono legittimi poiché considerati lesivi dei diritti dell’animale. Inoltre, perché sussistano le condizione per avviare un procedimento giudiziario, è necessario che il disturbo dell’animale sia perpetrato per lungo tempo.

    Al cane non può essere impedito di abbaiare, è un suo diritto fondamentale, tuttavia come abbiamo visto sopra purché questo non disturbi eccessivamente la tranquillità del quartiere.

    Abbaio e rumore cane: recedere locazione

    Si può inoltre recedere dal contratto di locazione in caso il cane del vicino arrechi disturbo coi suoi latrati: questa è considerata buona causa per la rescissione del contratto prima della sua naturale scadenza.

    Questo vale anche per tutti gli altri rumori, purché rispondano a questi parametri:

    • sopravvenuto;
    • imprevedibile;
    • proveniente da terzi;
    • di portata superiore alla normale tollerabilità, tale cioè da ingenerare condizioni di stress per il disturbo alla quiete e al riporto notturno.

    Abbaio e rumore cane: modulo fac-simile querela

    Infine riportiamo per completezza un modulo fac-simile nel quale potete trovare un esempio di la querela per rumori molesti e uno per la disdetta dal contratto di locazione per abbaio del cane.

    PDF - 121.6 Kb

  • Piano lupi: la Regione Lazio dice no agli abbattimenti – Quotidiano.net

    Piano lupi: la Regione Lazio dice no agli abbattimenti – Quotidiano.net

    Roma, 26 febbraio 2016  – Plauso del Wwf per la posizione assunta dalla Regione Lazio, in sede di Comitato Paritetico Ministeri – Regioni del 17 febbraio scorso, contraria all’ipotesi di applicazione della deroga alla tutela del Lupo proposta dal Ministero dell’Ambiente. Il Wwf auspica che la Regione Lazio confermi la sua netta contrarietà all’ipotesi degli abbattimenti legali del lupo anche nelle prossime riunioni del Comitato Paritetico e in sede di Conferenza Stato-Regioni. Il Wwf chiede per questo agli assessori all’Ambiente, Mauro Buschini, e all’Agricoltura, caccia e pesca, Carlo Hausmann, di assumere una posizione comune e condivisa per la modifica del Piano per la conservazione e gestione del lupo in Italia proposto dal Ministero dell’Ambiente, confermando il parere contrario della Regione Lazio agli abbattimenti legali. Siamo in una fase importante per la tutela di questa specie. È infatti in discussione il nuovo “Piano di conservazione e gestione del Lupo in Italia”, predisposto dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con l’Unione Zoologica Italiana e il supporto dell’Ispra.

    “Il Piano prevede una pericolosa scorciatoia per risolvere i conflitti con le attività zootecniche – ha dichiarato Andrea Filpa Delegato del Wwf Italia per il Lazio – Per la prima volta dagli Anni ’70 si torna a parlare di abbattimenti del Lupo. Il Piano, infatti, introduce la possibilità di derogare al divieto di uccisione, autorizzando l’abbattimento di circa 60 lupi ogni anno”. Così in un comunicato il Wwf Lazio.  Nella prima riunione del Comitato Paritetico tra i Ministeri competenti (Ambiente, Agricoltura e Salute) e le Regioni, del 17 febbraio scorso, la Regione Lazio ha dichiarato apertamente il suo parere contrario agli abbattimenti legali, ritenendo il provvedimento non solo inutile ma pericoloso perché non risolve il problema dei danni alla zootecnia mentre si rischia solo di legittimare il bracconaggio. Una posizione condivisa ed apprezzata dal Wwf che, alla vigilia dell’incontro con il Ministero, aveva scritto a tutte le Regioni una lettera, a firma della presidente nazionale, Donatella Bianchi, con la richiesta di cancellare dal Piano la possibilità di deroghe alle norme di tutela della specie. La bozza del nuovo Piano nazionale sul Lupo può e deve essere migliorata, anche attraverso un più ampio ed approfondito dibattito nei territori, e grazie a posizioni culturalmente avanzate come quelle assunte dalla Regione Lazio.

    Il Wwf in occasione della scadenza dei termini per l’invio da parte della Regione Lazio, e delle altre Regioni, delle osservazioni ed emendamenti al testo del Piano proposto dal Ministero dell’Ambiente, evidenzia 6 specifiche azioni che ritiene debbano essere richiamate con priorità nella versione definitiva che sarà approvata dalla Conferenza Stato-Regioni e da mettere subito mettere in pratica per risolvere efficacemente la convivenza tra attività economiche e presenza dei grandi predatori, come Lupo e Orso, sul territorio: aumentare la lotta al bracconaggio attraverso l’incremento delle pene e delle sanzioni e il potenziamento della vigilanza con l’attivazione di squadre specializzate nella prevenzione e nelle indagini antibracconaggio; aumentare il contrasto al randagismo e affrontare con maggiore determinazione il problema dell’abbandono dei cani per prevenire il fenomeno dell’ibridazione con il Lupo; applicare e valutare l’efficacia degli strumenti di prevenzione e protezione dei danni alla zootecnia; garantire un tempestivo e completo risarcimento dei danni subiti dagli allevatori, senza disparita’ di trattamento tra le diverse Regioni; attuare una seria e costante campagna per la tutela del Lupo con particolare riguardo al ruolo svolto dai mezzi di informazione; avviare un monitoraggio della specie a scala nazionale con scambio di informazioni tra le diverse Regioni che condividono oggi la presenza del Lupo, continua il Wwf Lazio.

    È bene ricordare che solo grazie al divieto di abbattimento, in Italia la popolazione di Lupo oggi è in ripresa dopo che era arrivata sull’orlo dell’estinzione. Secondo una stima del 2015, oggi in Italia sono presenti circa 1.500 lupi sull’Appennino e 100/120 sull’arco alpino. Nel 1971, quando il Wwf, insieme al Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise lanciò l’Operazione San Francesco, il Lupo era una specie cacciabile, percepito come “animale nocivo” da sterminare e vi erano solo 100 esemplari in tutta Italia. Ma ancora oggi il Lupo non è fuori pericolo a causa di rilevanti minacce, su tutte il bracconaggio (con fucili, lacci e bocconi avvelenati) che ogni anno colpisce fino al 20% della popolazione, e l’ibridazione, vale a dire l’incrocio con cani vaganti, che in alcune aree supera il 40% degli individui monitorati.

    Secondo i dati del Corpo Forestale dello Stato nel triennio 2013/15 in Italia sono stati trovati morti 115 lupi, e l’esperienza insegna che il numero degli animali ritrovati morti è minore rispetto a quelli realmente uccisi. Ricorrere all’abbattimento di lupi quale risposta a situazioni locali critiche assicura solo un’illusoria e temporanea riduzione dei danni causati alla zootecnia, non risolvendo il problema e non placando i malumori degli allevatori, bensì aumentando in poco tempo la minaccia del bracconaggio. Tutti gli studi più recenti dimostrano, infatti, che l’abbattimento di alcuni esemplari di Lupo, destrutturando i branchi e aumentando la dispersione dei suoi componenti, può determinare nel medio e lungo termine un incremento della predazione sul bestiame domestico, continua il Wwf Lazio. La scorciatoia ipotizzata, quindi, rischia di aggravare, piuttosto che risolvere, il problema della predazione degli animali domestici da parte del Lupo.

    Il Wwf Italia considera da sempre prioritaria la mitigazione del conflitto con la zootecnia, nel solco della coesistenza con i grandi predatori naturali: per questo chiede forti sinergie tra le Istituzioni al fine di attuare efficaci, concrete e diffuse misure di prevenzione. Nel contempo è necessario e urgente contrastare efficacemente il bracconaggio e il randagismo/vagantismo canino. La Regione Lazio con le misure del nuovo Psr 2014 – 2020 può rendere disponibili le risorse necessarie per promuovere interventi di prevenzione dei danni, dotando gli allevatori di strumenti come le recinzioni elettrificate ed i cani da guardiania. Ma per attuare tutte le azioni previste dal Piano di conservazione e gestione del Lupo non possono bastare le risorse che le singole Regioni possono mettere in campo, servono anche risorse certe da parte dello Stato, attraverso i Ministeri competenti. L’onere della conservazione e gestione del lupo nel nostro Paese non può essere attribuito solo alle Regioni. Per sostenere la richiesta di eliminazione dal Piano di ogni ipotesi di abbattimento legale del lupo, il Wwf Italia ha lanciato anche una petizione online già sottoscritta da oltre 50.000 italiane e italiani e che si può continuare a sottoscrivere sul sito www.wwf.it/soslupo, conclude il Wwf Lazio. 
    Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net

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  • Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

    Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

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    26 febbraio 2016

    ROMA – “Miao miao”, “frr frr” e altri strani suoni emessi dal nostro amato gatto hanno un significto ben preciso, che spesso noi ignoriamo.
    Se l’uomo utilizza le parole articolate per comunicare, i gatti lo fanno con alcuni vocalizzi ben precisi, che possono assumere un significato diverso in base la circostanza.
    Sebbene il mondo felino sia ancora un mistero, per alcuni versi gli esperti sono riusciti a comprendere molte delle “parole” che il nostro gatto utilizza per comunicare con noi.

    Insieme agli uccelli, i gatti possiedono la più ampia gamma di vocalizzazioni di qualsiasi animale domestico.

    A seconda della situazione, il gatto è in grado di fare molte espressioni distinte, con molteplici varianti di ciascuna, in base alla importanza.
    Alcune riflettono la felicità, mentre altri espongono preoccupazione, paura, o addirittura rabbia.
    Tutti, però, sono indicativi dello stato emotivo del nostro gatto.

    Miao
    Forse il suono “gattoso” più comunemente sentito, il miagolio di un gatto adulto è usato quasi esclusivamente per comunicare con gli esseri umani, piuttosto che con altri gatti.
    Pronunciato da cuccioli quando hanno bisogno delle madri, questa vocalizzazione giovanile in natura svanisce con la maturazione.
    Ma, poiché i gatti domestici tendono a pensare a se stessi come nostra eterna prole, mantengono questa vocalizzazione accattivante per tutta la vita adulta.
    In generale, un gatto miagola quando vuole qualcosa-attenzione o cibo o forse l’accesso a una stanza.
    A volte, però, i miagolii semplicemente servono come un saluto tipo “Benvenuto a casa”.

    Di tanto in tanto, un miagolio può significare solitudine o addirittura una malattia.
    I gatti anziani spesso miagolano di più a causa della diminuzione sensoriale o per l’ansia di non essere agili come prima.
    Nei gatti più giovani, il miagolio spesso viene ridotto a un interrogativo “miao?”, quando soli o affamati.
    E la frequenza di miagolio è un indicatore del carattere di un gatto: raffica di miagolii vorrebbe dire “ehi, dammi attenzione, sto parlando io!”

    Fusa

    Forse il più piacevole e ipnotico dei suoni gattosi, le fusa – frr frr- sono un morbido, profondo, rombo gutturale, più spesso eseguito quando il gatto è nel migliore dei modi.
    Accarezzare delicatamente il gatto mentre è accoccolato sulla tua pancia  è un modo sicuro per portare avanti questo suono di appagamento totale.

    gatti comportamenti strani

    In rarissime occasioni, le fusa possono verificarsi quando il gatto è agitato per qualcosa. E’ come fa l’essere umano fischiettando nervosamente in attesa del’arrivo dei suoceri per cena!
    La chiave per discernere il “frr frr” è la postura del corpo; se le orecchie del gatto sono volte all’indietro e il corpo sembra teso, le fusa denotano preoccupazione per qualcosa.

    Sibilo
    Non ci sono dubbi sull’intento del sibilo di un gatto.
    Suona come una bistecca che cuoce sulla griglia, e significa che il gatto si sente minacciato ed è pronto a combattere se necessario.
    Un cagnolone che diventa troppo amichevole con il gatto provocherà sicuramente un sibilo e forse più.
    Il suono minaccioso è accompagnato da una schiena arcuata, peli gonfi, coda nervosa, orecchie appiattite e la bocca aperta, con i denti pronti a colpire.
    Quando il gatto assume questa posizione, è meglio fare il possibile per rimuovere la minaccia percepita.

    gatti

    Il sibilo dipende molto sulla percezione e il livello di comfort del singolo gatto.
    Alcuni, gatti particolarmente amichevoli potrebbero non sibilare quasi mai, mentre altri più timidi e riservati faranno ricorso al sibilo ogni volta che si sentono insicuri.
    Gatti abusati, randagi o selvatici sono molto più propensi ad andare in “modalità sibilante”.

    Tuttavia, la postura è utilizzata per mincciare, quindi potrebbe capitare di vedere il gatto sibilare e mettersi sulla difensiva anche quando gioca con noi.

    Ululato
    A differenza del miagolio felice, l’ululato (se così possiamo definirlo) è un lamento più lungo, più estenuante, che denota preoccupazione, disagio, preoccupazione territoriale o problemi di accoppiamento.
    E’ una comunicazione che avviene comunemente tra gatti che può significare “Voglio accoppiarmi”, o “Non ti avvicinare”.
    Si può anche verificare quando un gatto non si sente bene, quando i sensi o le funzioni cognitive declinano, o quando qualcosa nel suo ambiente (forse un nuovo gatto) non sono di suo gradimento.
    E’ comune anche nei gatti che vengono trasferiti in nuovi territori o adottati.
    E alcuni gatti miagoliano “ululando” semplicemente per noia.

    Se il tuo gatto inizia a “ululare” incessantemente, verifica la presenza di segnali di malattia; un viaggio al veterinario potrebbe essere una buona cosa.
    Se non è ancora stato sterilizzato, fatelo il più presto possibile, soprattutto se lo si lascia all’aperto.
    Cerca di capire se altri gatti possano aver “invaso” il territorio del tuo gatto;
    assicurati che il tuo micio abbia giocattoli e abbastanza attenzioni.
    A volte tutto ciò che serve per concludere un caso di “ululato perenne” è solo una sessione di gioco in più ogni giorno.

    Sbattere i denti

    Potresti aver sentito il tuo gatto sbattere i denti mentre con nostalgia guarda fuori da una finestra osservando un passero o uno scoiattolo su un albero.
    A volte accompagnato da un cinguettio, squittio o debole grido, si ritiene essere un indicatore dell’eccitazione da predatore di un gatto e del suo stress per non essere in grado di ottenere il premio.

    gatto

    Urla
    Se la femmina non-sterilizzata è lasciata libera di gironzolare, sicuramente le potrà capitare di accoppiarsi.
    Assumerà una posizione testa in giù, con il posteriore rialzato, mentre il maschio le morde il collo e comincia il processo di accoppiamento.
    Quando viene rimosso, il pene del maschio crea evidentemente dolore nella femmina, costringendola a emettere un urlo agghiacciante.
    I gatti possono “urlare” anche nel bel mezzo di una lotta.
    Queste urla primordiali avvengono spesso dopo un lungo miagolio minaccioso, e di solito culminano con una zampata o un morso.
    Gatti non sterilizzarti sono più propensi a combattere, anche se gli animali domestici tendono a difendere attivamente i loro territori.

    Le razze chiacchierone
    Alcuni gatti sono per natura più loquaci rispetto ad altri.
    Come regola generale, i gatti a pelo corto tendono ad essere più “chiacchieroni” rispetto ai felini a pelo lungo.
    E se siete alla ricerca di un gattino loquace, prendere in considerazione alcune razze di origine asiatica.
    Se preferisci un gatto silenzioso, considera un persiano, blu di Russia, certosino, gatto delle foreste norvegesi o Maine Coon.
    Queste razze tendono ad essere più tranquille.
    Ma le linee guida specifiche per razza non sono a prova di errore: si potrebbe finire con un persiano rumoroso o un siamese silenzioso.

  • Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

    Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

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    26 febbraio 2016

    ROMA – “Miao miao”, “frr frr” e altri strani suoni emessi dal nostro amato gatto hanno un significto ben preciso, che spesso noi ignoriamo.
    Se l’uomo utilizza le parole articolate per comunicare, i gatti lo fanno con alcuni vocalizzi ben precisi, che possono assumere un significato diverso in base la circostanza.
    Sebbene il mondo felino sia ancora un mistero, per alcuni versi gli esperti sono riusciti a comprendere molte delle “parole” che il nostro gatto utilizza per comunicare con noi.

    Insieme agli uccelli, i gatti possiedono la più ampia gamma di vocalizzazioni di qualsiasi animale domestico.

    A seconda della situazione, il gatto è in grado di fare molte espressioni distinte, con molteplici varianti di ciascuna, in base alla importanza.
    Alcune riflettono la felicità, mentre altri espongono preoccupazione, paura, o addirittura rabbia.
    Tutti, però, sono indicativi dello stato emotivo del nostro gatto.

    Miao
    Forse il suono “gattoso” più comunemente sentito, il miagolio di un gatto adulto è usato quasi esclusivamente per comunicare con gli esseri umani, piuttosto che con altri gatti.
    Pronunciato da cuccioli quando hanno bisogno delle madri, questa vocalizzazione giovanile in natura svanisce con la maturazione.
    Ma, poiché i gatti domestici tendono a pensare a se stessi come nostra eterna prole, mantengono questa vocalizzazione accattivante per tutta la vita adulta.
    In generale, un gatto miagola quando vuole qualcosa-attenzione o cibo o forse l’accesso a una stanza.
    A volte, però, i miagolii semplicemente servono come un saluto tipo “Benvenuto a casa”.

    Di tanto in tanto, un miagolio può significare solitudine o addirittura una malattia.
    I gatti anziani spesso miagolano di più a causa della diminuzione sensoriale o per l’ansia di non essere agili come prima.
    Nei gatti più giovani, il miagolio spesso viene ridotto a un interrogativo “miao?”, quando soli o affamati.
    E la frequenza di miagolio è un indicatore del carattere di un gatto: raffica di miagolii vorrebbe dire “ehi, dammi attenzione, sto parlando io!”

    Fusa

    Forse il più piacevole e ipnotico dei suoni gattosi, le fusa – frr frr- sono un morbido, profondo, rombo gutturale, più spesso eseguito quando il gatto è nel migliore dei modi.
    Accarezzare delicatamente il gatto mentre è accoccolato sulla tua pancia  è un modo sicuro per portare avanti questo suono di appagamento totale.

    gatti comportamenti strani

    In rarissime occasioni, le fusa possono verificarsi quando il gatto è agitato per qualcosa. E’ come fa l’essere umano fischiettando nervosamente in attesa del’arrivo dei suoceri per cena!
    La chiave per discernere il “frr frr” è la postura del corpo; se le orecchie del gatto sono volte all’indietro e il corpo sembra teso, le fusa denotano preoccupazione per qualcosa.

    Sibilo
    Non ci sono dubbi sull’intento del sibilo di un gatto.
    Suona come una bistecca che cuoce sulla griglia, e significa che il gatto si sente minacciato ed è pronto a combattere se necessario.
    Un cagnolone che diventa troppo amichevole con il gatto provocherà sicuramente un sibilo e forse più.
    Il suono minaccioso è accompagnato da una schiena arcuata, peli gonfi, coda nervosa, orecchie appiattite e la bocca aperta, con i denti pronti a colpire.
    Quando il gatto assume questa posizione, è meglio fare il possibile per rimuovere la minaccia percepita.

    gatti

    Il sibilo dipende molto sulla percezione e il livello di comfort del singolo gatto.
    Alcuni, gatti particolarmente amichevoli potrebbero non sibilare quasi mai, mentre altri più timidi e riservati faranno ricorso al sibilo ogni volta che si sentono insicuri.
    Gatti abusati, randagi o selvatici sono molto più propensi ad andare in “modalità sibilante”.

    Tuttavia, la postura è utilizzata per mincciare, quindi potrebbe capitare di vedere il gatto sibilare e mettersi sulla difensiva anche quando gioca con noi.

    Ululato
    A differenza del miagolio felice, l’ululato (se così possiamo definirlo) è un lamento più lungo, più estenuante, che denota preoccupazione, disagio, preoccupazione territoriale o problemi di accoppiamento.
    E’ una comunicazione che avviene comunemente tra gatti che può significare “Voglio accoppiarmi”, o “Non ti avvicinare”.
    Si può anche verificare quando un gatto non si sente bene, quando i sensi o le funzioni cognitive declinano, o quando qualcosa nel suo ambiente (forse un nuovo gatto) non sono di suo gradimento.
    E’ comune anche nei gatti che vengono trasferiti in nuovi territori o adottati.
    E alcuni gatti miagoliano “ululando” semplicemente per noia.

    Se il tuo gatto inizia a “ululare” incessantemente, verifica la presenza di segnali di malattia; un viaggio al veterinario potrebbe essere una buona cosa.
    Se non è ancora stato sterilizzato, fatelo il più presto possibile, soprattutto se lo si lascia all’aperto.
    Cerca di capire se altri gatti possano aver “invaso” il territorio del tuo gatto;
    assicurati che il tuo micio abbia giocattoli e abbastanza attenzioni.
    A volte tutto ciò che serve per concludere un caso di “ululato perenne” è solo una sessione di gioco in più ogni giorno.

    Sbattere i denti

    Potresti aver sentito il tuo gatto sbattere i denti mentre con nostalgia guarda fuori da una finestra osservando un passero o uno scoiattolo su un albero.
    A volte accompagnato da un cinguettio, squittio o debole grido, si ritiene essere un indicatore dell’eccitazione da predatore di un gatto e del suo stress per non essere in grado di ottenere il premio.

    gatto

    Urla
    Se la femmina non-sterilizzata è lasciata libera di gironzolare, sicuramente le potrà capitare di accoppiarsi.
    Assumerà una posizione testa in giù, con il posteriore rialzato, mentre il maschio le morde il collo e comincia il processo di accoppiamento.
    Quando viene rimosso, il pene del maschio crea evidentemente dolore nella femmina, costringendola a emettere un urlo agghiacciante.
    I gatti possono “urlare” anche nel bel mezzo di una lotta.
    Queste urla primordiali avvengono spesso dopo un lungo miagolio minaccioso, e di solito culminano con una zampata o un morso.
    Gatti non sterilizzarti sono più propensi a combattere, anche se gli animali domestici tendono a difendere attivamente i loro territori.

    Le razze chiacchierone
    Alcuni gatti sono per natura più loquaci rispetto ad altri.
    Come regola generale, i gatti a pelo corto tendono ad essere più “chiacchieroni” rispetto ai felini a pelo lungo.
    E se siete alla ricerca di un gattino loquace, prendere in considerazione alcune razze di origine asiatica.
    Se preferisci un gatto silenzioso, considera un persiano, blu di Russia, certosino, gatto delle foreste norvegesi o Maine Coon.
    Queste razze tendono ad essere più tranquille.
    Ma le linee guida specifiche per razza non sono a prova di errore: si potrebbe finire con un persiano rumoroso o un siamese silenzioso.

  • Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

    Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

    Indietro

    26 febbraio 2016

    ROMA – “Miao miao”, “frr frr” e altri strani suoni emessi dal nostro amato gatto hanno un significto ben preciso, che spesso noi ignoriamo.
    Se l’uomo utilizza le parole articolate per comunicare, i gatti lo fanno con alcuni vocalizzi ben precisi, che possono assumere un significato diverso in base la circostanza.
    Sebbene il mondo felino sia ancora un mistero, per alcuni versi gli esperti sono riusciti a comprendere molte delle “parole” che il nostro gatto utilizza per comunicare con noi.

    Insieme agli uccelli, i gatti possiedono la più ampia gamma di vocalizzazioni di qualsiasi animale domestico.

    A seconda della situazione, il gatto è in grado di fare molte espressioni distinte, con molteplici varianti di ciascuna, in base alla importanza.
    Alcune riflettono la felicità, mentre altri espongono preoccupazione, paura, o addirittura rabbia.
    Tutti, però, sono indicativi dello stato emotivo del nostro gatto.

    Miao
    Forse il suono “gattoso” più comunemente sentito, il miagolio di un gatto adulto è usato quasi esclusivamente per comunicare con gli esseri umani, piuttosto che con altri gatti.
    Pronunciato da cuccioli quando hanno bisogno delle madri, questa vocalizzazione giovanile in natura svanisce con la maturazione.
    Ma, poiché i gatti domestici tendono a pensare a se stessi come nostra eterna prole, mantengono questa vocalizzazione accattivante per tutta la vita adulta.
    In generale, un gatto miagola quando vuole qualcosa-attenzione o cibo o forse l’accesso a una stanza.
    A volte, però, i miagolii semplicemente servono come un saluto tipo “Benvenuto a casa”.

    Di tanto in tanto, un miagolio può significare solitudine o addirittura una malattia.
    I gatti anziani spesso miagolano di più a causa della diminuzione sensoriale o per l’ansia di non essere agili come prima.
    Nei gatti più giovani, il miagolio spesso viene ridotto a un interrogativo “miao?”, quando soli o affamati.
    E la frequenza di miagolio è un indicatore del carattere di un gatto: raffica di miagolii vorrebbe dire “ehi, dammi attenzione, sto parlando io!”

    Fusa

    Forse il più piacevole e ipnotico dei suoni gattosi, le fusa – frr frr- sono un morbido, profondo, rombo gutturale, più spesso eseguito quando il gatto è nel migliore dei modi.
    Accarezzare delicatamente il gatto mentre è accoccolato sulla tua pancia  è un modo sicuro per portare avanti questo suono di appagamento totale.

    gatti comportamenti strani

    In rarissime occasioni, le fusa possono verificarsi quando il gatto è agitato per qualcosa. E’ come fa l’essere umano fischiettando nervosamente in attesa del’arrivo dei suoceri per cena!
    La chiave per discernere il “frr frr” è la postura del corpo; se le orecchie del gatto sono volte all’indietro e il corpo sembra teso, le fusa denotano preoccupazione per qualcosa.

    Sibilo
    Non ci sono dubbi sull’intento del sibilo di un gatto.
    Suona come una bistecca che cuoce sulla griglia, e significa che il gatto si sente minacciato ed è pronto a combattere se necessario.
    Un cagnolone che diventa troppo amichevole con il gatto provocherà sicuramente un sibilo e forse più.
    Il suono minaccioso è accompagnato da una schiena arcuata, peli gonfi, coda nervosa, orecchie appiattite e la bocca aperta, con i denti pronti a colpire.
    Quando il gatto assume questa posizione, è meglio fare il possibile per rimuovere la minaccia percepita.

    gatti

    Il sibilo dipende molto sulla percezione e il livello di comfort del singolo gatto.
    Alcuni, gatti particolarmente amichevoli potrebbero non sibilare quasi mai, mentre altri più timidi e riservati faranno ricorso al sibilo ogni volta che si sentono insicuri.
    Gatti abusati, randagi o selvatici sono molto più propensi ad andare in “modalità sibilante”.

    Tuttavia, la postura è utilizzata per mincciare, quindi potrebbe capitare di vedere il gatto sibilare e mettersi sulla difensiva anche quando gioca con noi.

    Ululato
    A differenza del miagolio felice, l’ululato (se così possiamo definirlo) è un lamento più lungo, più estenuante, che denota preoccupazione, disagio, preoccupazione territoriale o problemi di accoppiamento.
    E’ una comunicazione che avviene comunemente tra gatti che può significare “Voglio accoppiarmi”, o “Non ti avvicinare”.
    Si può anche verificare quando un gatto non si sente bene, quando i sensi o le funzioni cognitive declinano, o quando qualcosa nel suo ambiente (forse un nuovo gatto) non sono di suo gradimento.
    E’ comune anche nei gatti che vengono trasferiti in nuovi territori o adottati.
    E alcuni gatti miagoliano “ululando” semplicemente per noia.

    Se il tuo gatto inizia a “ululare” incessantemente, verifica la presenza di segnali di malattia; un viaggio al veterinario potrebbe essere una buona cosa.
    Se non è ancora stato sterilizzato, fatelo il più presto possibile, soprattutto se lo si lascia all’aperto.
    Cerca di capire se altri gatti possano aver “invaso” il territorio del tuo gatto;
    assicurati che il tuo micio abbia giocattoli e abbastanza attenzioni.
    A volte tutto ciò che serve per concludere un caso di “ululato perenne” è solo una sessione di gioco in più ogni giorno.

    Sbattere i denti

    Potresti aver sentito il tuo gatto sbattere i denti mentre con nostalgia guarda fuori da una finestra osservando un passero o uno scoiattolo su un albero.
    A volte accompagnato da un cinguettio, squittio o debole grido, si ritiene essere un indicatore dell’eccitazione da predatore di un gatto e del suo stress per non essere in grado di ottenere il premio.

    gatto

    Urla
    Se la femmina non-sterilizzata è lasciata libera di gironzolare, sicuramente le potrà capitare di accoppiarsi.
    Assumerà una posizione testa in giù, con il posteriore rialzato, mentre il maschio le morde il collo e comincia il processo di accoppiamento.
    Quando viene rimosso, il pene del maschio crea evidentemente dolore nella femmina, costringendola a emettere un urlo agghiacciante.
    I gatti possono “urlare” anche nel bel mezzo di una lotta.
    Queste urla primordiali avvengono spesso dopo un lungo miagolio minaccioso, e di solito culminano con una zampata o un morso.
    Gatti non sterilizzarti sono più propensi a combattere, anche se gli animali domestici tendono a difendere attivamente i loro territori.

    Le razze chiacchierone
    Alcuni gatti sono per natura più loquaci rispetto ad altri.
    Come regola generale, i gatti a pelo corto tendono ad essere più “chiacchieroni” rispetto ai felini a pelo lungo.
    E se siete alla ricerca di un gattino loquace, prendere in considerazione alcune razze di origine asiatica.
    Se preferisci un gatto silenzioso, considera un persiano, blu di Russia, certosino, gatto delle foreste norvegesi o Maine Coon.
    Queste razze tendono ad essere più tranquille.
    Ma le linee guida specifiche per razza non sono a prova di errore: si potrebbe finire con un persiano rumoroso o un siamese silenzioso.

  • Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

    Cosa “dice” il tuo gatto? 6 suoni felini e il loro significato – Diregiovani

    Indietro

    26 febbraio 2016

    ROMA – “Miao miao”, “frr frr” e altri strani suoni emessi dal nostro amato gatto hanno un significto ben preciso, che spesso noi ignoriamo.
    Se l’uomo utilizza le parole articolate per comunicare, i gatti lo fanno con alcuni vocalizzi ben precisi, che possono assumere un significato diverso in base la circostanza.
    Sebbene il mondo felino sia ancora un mistero, per alcuni versi gli esperti sono riusciti a comprendere molte delle “parole” che il nostro gatto utilizza per comunicare con noi.

    Insieme agli uccelli, i gatti possiedono la più ampia gamma di vocalizzazioni di qualsiasi animale domestico.

    A seconda della situazione, il gatto è in grado di fare molte espressioni distinte, con molteplici varianti di ciascuna, in base alla importanza.
    Alcune riflettono la felicità, mentre altri espongono preoccupazione, paura, o addirittura rabbia.
    Tutti, però, sono indicativi dello stato emotivo del nostro gatto.

    Miao
    Forse il suono “gattoso” più comunemente sentito, il miagolio di un gatto adulto è usato quasi esclusivamente per comunicare con gli esseri umani, piuttosto che con altri gatti.
    Pronunciato da cuccioli quando hanno bisogno delle madri, questa vocalizzazione giovanile in natura svanisce con la maturazione.
    Ma, poiché i gatti domestici tendono a pensare a se stessi come nostra eterna prole, mantengono questa vocalizzazione accattivante per tutta la vita adulta.
    In generale, un gatto miagola quando vuole qualcosa-attenzione o cibo o forse l’accesso a una stanza.
    A volte, però, i miagolii semplicemente servono come un saluto tipo “Benvenuto a casa”.

    Di tanto in tanto, un miagolio può significare solitudine o addirittura una malattia.
    I gatti anziani spesso miagolano di più a causa della diminuzione sensoriale o per l’ansia di non essere agili come prima.
    Nei gatti più giovani, il miagolio spesso viene ridotto a un interrogativo “miao?”, quando soli o affamati.
    E la frequenza di miagolio è un indicatore del carattere di un gatto: raffica di miagolii vorrebbe dire “ehi, dammi attenzione, sto parlando io!”

    Fusa

    Forse il più piacevole e ipnotico dei suoni gattosi, le fusa – frr frr- sono un morbido, profondo, rombo gutturale, più spesso eseguito quando il gatto è nel migliore dei modi.
    Accarezzare delicatamente il gatto mentre è accoccolato sulla tua pancia  è un modo sicuro per portare avanti questo suono di appagamento totale.

    gatti comportamenti strani

    In rarissime occasioni, le fusa possono verificarsi quando il gatto è agitato per qualcosa. E’ come fa l’essere umano fischiettando nervosamente in attesa del’arrivo dei suoceri per cena!
    La chiave per discernere il “frr frr” è la postura del corpo; se le orecchie del gatto sono volte all’indietro e il corpo sembra teso, le fusa denotano preoccupazione per qualcosa.

    Sibilo
    Non ci sono dubbi sull’intento del sibilo di un gatto.
    Suona come una bistecca che cuoce sulla griglia, e significa che il gatto si sente minacciato ed è pronto a combattere se necessario.
    Un cagnolone che diventa troppo amichevole con il gatto provocherà sicuramente un sibilo e forse più.
    Il suono minaccioso è accompagnato da una schiena arcuata, peli gonfi, coda nervosa, orecchie appiattite e la bocca aperta, con i denti pronti a colpire.
    Quando il gatto assume questa posizione, è meglio fare il possibile per rimuovere la minaccia percepita.

    gatti

    Il sibilo dipende molto sulla percezione e il livello di comfort del singolo gatto.
    Alcuni, gatti particolarmente amichevoli potrebbero non sibilare quasi mai, mentre altri più timidi e riservati faranno ricorso al sibilo ogni volta che si sentono insicuri.
    Gatti abusati, randagi o selvatici sono molto più propensi ad andare in “modalità sibilante”.

    Tuttavia, la postura è utilizzata per mincciare, quindi potrebbe capitare di vedere il gatto sibilare e mettersi sulla difensiva anche quando gioca con noi.

    Ululato
    A differenza del miagolio felice, l’ululato (se così possiamo definirlo) è un lamento più lungo, più estenuante, che denota preoccupazione, disagio, preoccupazione territoriale o problemi di accoppiamento.
    E’ una comunicazione che avviene comunemente tra gatti che può significare “Voglio accoppiarmi”, o “Non ti avvicinare”.
    Si può anche verificare quando un gatto non si sente bene, quando i sensi o le funzioni cognitive declinano, o quando qualcosa nel suo ambiente (forse un nuovo gatto) non sono di suo gradimento.
    E’ comune anche nei gatti che vengono trasferiti in nuovi territori o adottati.
    E alcuni gatti miagoliano “ululando” semplicemente per noia.

    Se il tuo gatto inizia a “ululare” incessantemente, verifica la presenza di segnali di malattia; un viaggio al veterinario potrebbe essere una buona cosa.
    Se non è ancora stato sterilizzato, fatelo il più presto possibile, soprattutto se lo si lascia all’aperto.
    Cerca di capire se altri gatti possano aver “invaso” il territorio del tuo gatto;
    assicurati che il tuo micio abbia giocattoli e abbastanza attenzioni.
    A volte tutto ciò che serve per concludere un caso di “ululato perenne” è solo una sessione di gioco in più ogni giorno.

    Sbattere i denti

    Potresti aver sentito il tuo gatto sbattere i denti mentre con nostalgia guarda fuori da una finestra osservando un passero o uno scoiattolo su un albero.
    A volte accompagnato da un cinguettio, squittio o debole grido, si ritiene essere un indicatore dell’eccitazione da predatore di un gatto e del suo stress per non essere in grado di ottenere il premio.

    gatto

    Urla
    Se la femmina non-sterilizzata è lasciata libera di gironzolare, sicuramente le potrà capitare di accoppiarsi.
    Assumerà una posizione testa in giù, con il posteriore rialzato, mentre il maschio le morde il collo e comincia il processo di accoppiamento.
    Quando viene rimosso, il pene del maschio crea evidentemente dolore nella femmina, costringendola a emettere un urlo agghiacciante.
    I gatti possono “urlare” anche nel bel mezzo di una lotta.
    Queste urla primordiali avvengono spesso dopo un lungo miagolio minaccioso, e di solito culminano con una zampata o un morso.
    Gatti non sterilizzarti sono più propensi a combattere, anche se gli animali domestici tendono a difendere attivamente i loro territori.

    Le razze chiacchierone
    Alcuni gatti sono per natura più loquaci rispetto ad altri.
    Come regola generale, i gatti a pelo corto tendono ad essere più “chiacchieroni” rispetto ai felini a pelo lungo.
    E se siete alla ricerca di un gattino loquace, prendere in considerazione alcune razze di origine asiatica.
    Se preferisci un gatto silenzioso, considera un persiano, blu di Russia, certosino, gatto delle foreste norvegesi o Maine Coon.
    Queste razze tendono ad essere più tranquille.
    Ma le linee guida specifiche per razza non sono a prova di errore: si potrebbe finire con un persiano rumoroso o un siamese silenzioso.

  • Il mercato per alimenti dedicati agli animali domestici in Italia non … – Tribuna Economica

    Il mercato per alimenti dedicati agli animali domestici in Italia non … – Tribuna Economica

    Sessanta milioni di animali vivono nelle case degli italiani. Nonostnate la crisi il mercato per l’alimentazione e la cura degli amici pelosi tiene. Sono circa 14 milioni tra cani e gatti. La loro presenza risulta più o meno invariata negli ultimi anni, si registra invece una lieve

    diminuzione nel numero di uccelli (13 milioni) e pesci ospitati (30 milioni) specie che comunque appaiono ancora tra le più diffuse.

     

    Nonostante il numero di gatti sia maggiore con il 51,8% rispetto al 48,2% dei cani, le famiglie che ospitano un cane (21,5%) sono di più rispetto a quelle che abitano con un felino (19,1%): una motivazione a questi dati che possono sembrare contrastanti è la tendenza a condividere lo spazio domestico con più gatti contemporaneamente.

     

    Il mercato dei prodotti per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia in Italia continua a presentare dinamiche positive. In Italia nel 2015, il mercato dei prodotti per l’alimentazione degli animali da compagnia ha chiuso con un giro d’affari di 1848 milioni di euro.  Il principale segmento, quello costituito dagli alimenti per cani e gatti, vale 1.830 milioni di euro e quello degli altri animali 18 milioni di euro.

     

    Esistono quattro tipologie di acquirenti: quello “attento alla qualità”, che solitamente frequenta i negozi specializzati, quello “sperimentatore”, a cui piace variare gusti e tipologie di alimenti, poi c’è l’ ”abitudinario” che al contrario è legato all’alimento che usa da sempre e quello  “attento al prezzo” che acquista i prodotti e presta molta attenzione alle offerte.

     

    Il segmento con le performance più̀ elevate è rappresentato dagli accessori (prodotti per l’igiene, giochi, trasportini, guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, tartarughiere e utensileria varia) che chiudono il 2015 con un +3,9% rispetto al 2014.  La crescita è trainata in particolare dai prodotti antiparassitari, ciò̀ ad evidenza del continuo interesse da parte dei proprietari per la salute e il benessere dei propri animali da compagnia. Se un padrone è fashion addicted lo diventerà facilmente anche il suo amico peloso: il 34,7% degli italiani spende fino a 70 euro l’anno per guinzagli all’ultimo grido, collari scintillanti, cappottini di pelliccia e strass e ossa personalizzate col nome rosa o azzurro. Il trend positivo della categoria è trainato anche dall’igiene (shampoo, spazzole, deodoranti, tutto ciò̀ che ha a che fare con la cura e la bellezza, ossi masticabili e per dentizione) che recupera rispetto al 2014 (+12,8% la crescita a valore, +10,7% la crescita a volume) e dagli antiparassitari che continuano a crescere a due cifre (+16,7% la crescita a valore, +17,1% la crescita a volume).

    Oltre la metà delle vendite sono concentrate nel Nord Italia (53,2%), ed in particolare nel Nord Ovest, che da solo assorbe quasi un terzo dei volumi totali (32,7%).  Il Centro insieme alla Sardegna arriva a coprire il 28,6%, cioè̀ ben più̀ del Nord Est che si ferma, invece, al 20,5% dei volumi. Il Sud resta tuttora l’area che copre i minori volumi (18,2% del totale

     

    Le informazioni, i video e gli articoli sui cani e i gatti disponibili in rete sono molteplici. Se si digita la parola “cani” su Google, nella sezione Video appaiono più̀ di un milione di risultati; se digitiamo “gatti” i video disponibili sono invece 748.000; i termini in inglese “dog” e “cat” portano rispettivamente a 116 milioni e a 96,5 milioni di link.

     

    Se si cerca “cani” nella sezione Notizie, i risultati sono 522mila, le news che riguardano i gatti sono invece 225 mila.

     

    Se su Google Italia si digitano le seguenti parole, “forum animali”, il principale motore di ricerca segnala circa 13 milioni di risultati. I pet sono infine indiscussi protagonisti dei Social Network. Le condivisioni di immagini tenere o buffe che ritraggono cani o gatti garantiscono alto engagement su tutti i fronti: like, commenti e condivisioni di foto dimostrano quanto i pet siano “aggreganti”.

     

    Gli italiani credono nella Pet therapy. Dalla relazione con gli animali, l’uomo ottiene numerosi benefici. Questo accade in generale in un rapporto tra pet e proprietario ma è evidente anche quando l’animale interagisce al di fuori del contesto familiare, con persone speciali quali ad esempio anziani, bambini, disabili o malati.

     

    Se convivere con un pet è fonte di benessere, tanto per la famiglia che lo ospita quanto per la società̀ in generale, tale benessere può̀ essere ricreato anche in altre circostanze, in particolare durante specifici processi terapeuticoriabilitativi che coinvolgono malati, disagiati, bambini, anziani, attraverso le sessioni di Pet therapy che da diversi anni, ormai, affianca la medicina tradizionale.

     

    I pet sono capaci di stabilire legami con i soggetti coinvolti e di interagire con essi contribuendo ad accrescere la loro sensazione di benessere in vari modi. Tra i benefici riconosciuti durante gli Interventi Assisiti con animali, si registrano in particolare: riduzione dell’ansia nei pazienti durante le sedute, riduzione della pressione sanguigna, della glicemia e del battito cardiaco.

     

    Gli animali da compagnia sono ritenuti presenze importanti, in grado di favorire il benessere del proprietario e dei familiari ed di attivare una serie di situazioni, processi, sentimenti positivi.

     

  • Colonie di gatti e di cani e volontariato: cosa si può fare in Trentino – Secolo Trentino

    Colonie di gatti e di cani e volontariato: cosa si può fare in Trentino – Secolo Trentino

    In tanti amano gli animali, cani, gatti, uccellini, coniglietti, criceti, tartarughe, serpenti, ragnetti sono i principali tipi di animaletto domestico che accompagnano le nostre giornate – fin da piccoli – rendendo le case un luogo ancor più accogliente e ospitale, dove regna l’amore. Eppure quando parliamo di animaletti domestici pensiamo sempre che essi vivano – per di più – in funzione dei loro desideri e delle loro necessità, che devono, in qualche modo, adattarsi alle nostre.

    Di conseguenza sentiamo spesso dalla cronaca che ci sono casi di avvelenamento o di maltrattamento di animali domestici definiti “randagi” quasi con un senso di disprezzo e di intolleranza nei confronti della libertà animale.

    Ebbene, certamente, gli animali che vivono liberi, in Italia, appartenenti alle categorie di animali domestici sopra citate, sono relativamente pochi, anche se numericamente sono tantissimi, rispetto al numero di animali domestici che si trovano nelle nostre case; tuttavia pochi sanno che il “gattile” recintato e il “canile” a gabbie non sono le uniche due “abitazioni” per animali che non hanno alloggio presso le famiglie.
    Al contrario, in Italia, esiste una legge che tutela le colonie di cani e di gatti inselvatichiti che vivono in residenze limitate, siano esse periferie boscose o palazzi abbandonati. La Legge è la 281 del 1991, che parla specificatamente di animali domestici in libertà.

    Quando due o più felini hanno una residenza fissa, in Italia, ad esempio, si comincia a considerare che essi possano costituire una “colonia” e dunque non sono animali allo sbaraglio e senza diritti, ancorché essi abbiano volontari che se ne prendono cura, offrono loro il cibo e l’acqua, ad esempio.

    primula
    Si parla raramente di questa questione, dando per scontato che se si trovano animali in libertà sia nostro diritto/dovere rimuoverli, con o senza violenza, e abusarne. Ebbene, no. Nel caso in cui si notino animali in libertà bisogna segnalare il fatto all’Azienda Sanitaria.

    Le colonie di cani, che si spostano velocemente alle periferie della città e di gatti, stanziali, hanno dei diritti: la Legge di cui sopra mira al mantenimento di condizioni igieniche ideali che sono garanzia di sicurezza e di qualità abitativa dei felini.

    Vi “perplime”?!? Ebbene, sono tantissime le colonie di gatti e di cani, seguite spesso anche da volontari specializzati, che vivono nelle città e hanno specifici diritti, se segnalati possono rimanere nelle loro dimore. Si parla di cose non da poco conto, oltre 100 mila cani e oltre 250 mila gatti, in Italia, vivono in libertà controllata, nella sola Roma ci sono 400 colonie feline, che poi sono quelle che aumentano esponenzialmente e più in fretta, la più famosa è Torpignattara, che si sente spesso nominare in rete.

    dueE in Trentino? Anche in Trentino esistono colonie di gatti in libertà, seguite per di più da canili, gattili e associazioni di volontariato. I canili e i gattili ufficiali sono elencati e segnalati dai Servizi comunali, trattandosi di materia di competenza comunale. Che fare, dunque, se notate dei gatti o dei cani che permangono in luoghi precisi ma non hanno famiglia. Superfluo dire che non vanno disturbati, picchiati, cacciati o avvelenati, ovvio, naturale e scontato: nel caso che si notino animali in libertà e che si presuma siano randagi serve contattare il proprio Comune di residenza o l’associazione di volontariato più vicina, se non avete nulla di ciò a disposizione contattate un veterinario, che si occupa (anche) di questi compiti.

    Il numero unico di Trento: Associazione PAN-EPPAA sito in via S. Martino n. 23 a Trento con i seguenti orari e recapito telefonico dal lunedì alla domenica compresa dalle 17.30 alle 19.30 0461/232810.

    Di Martina Cecco