In tanti amano gli animali, cani, gatti, uccellini, coniglietti, criceti, tartarughe, serpenti, ragnetti sono i principali tipi di animaletto domestico che accompagnano le nostre giornate – fin da piccoli – rendendo le case un luogo ancor più accogliente e ospitale, dove regna l’amore. Eppure quando parliamo di animaletti domestici pensiamo sempre che essi vivano – per di più – in funzione dei loro desideri e delle loro necessità, che devono, in qualche modo, adattarsi alle nostre.

Di conseguenza sentiamo spesso dalla cronaca che ci sono casi di avvelenamento o di maltrattamento di animali domestici definiti “randagi” quasi con un senso di disprezzo e di intolleranza nei confronti della libertà animale.

Ebbene, certamente, gli animali che vivono liberi, in Italia, appartenenti alle categorie di animali domestici sopra citate, sono relativamente pochi, anche se numericamente sono tantissimi, rispetto al numero di animali domestici che si trovano nelle nostre case; tuttavia pochi sanno che il “gattile” recintato e il “canile” a gabbie non sono le uniche due “abitazioni” per animali che non hanno alloggio presso le famiglie.
Al contrario, in Italia, esiste una legge che tutela le colonie di cani e di gatti inselvatichiti che vivono in residenze limitate, siano esse periferie boscose o palazzi abbandonati. La Legge è la 281 del 1991, che parla specificatamente di animali domestici in libertà.

Quando due o più felini hanno una residenza fissa, in Italia, ad esempio, si comincia a considerare che essi possano costituire una “colonia” e dunque non sono animali allo sbaraglio e senza diritti, ancorché essi abbiano volontari che se ne prendono cura, offrono loro il cibo e l’acqua, ad esempio.

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Si parla raramente di questa questione, dando per scontato che se si trovano animali in libertà sia nostro diritto/dovere rimuoverli, con o senza violenza, e abusarne. Ebbene, no. Nel caso in cui si notino animali in libertà bisogna segnalare il fatto all’Azienda Sanitaria.

Le colonie di cani, che si spostano velocemente alle periferie della città e di gatti, stanziali, hanno dei diritti: la Legge di cui sopra mira al mantenimento di condizioni igieniche ideali che sono garanzia di sicurezza e di qualità abitativa dei felini.

Vi “perplime”?!? Ebbene, sono tantissime le colonie di gatti e di cani, seguite spesso anche da volontari specializzati, che vivono nelle città e hanno specifici diritti, se segnalati possono rimanere nelle loro dimore. Si parla di cose non da poco conto, oltre 100 mila cani e oltre 250 mila gatti, in Italia, vivono in libertà controllata, nella sola Roma ci sono 400 colonie feline, che poi sono quelle che aumentano esponenzialmente e più in fretta, la più famosa è Torpignattara, che si sente spesso nominare in rete.

dueE in Trentino? Anche in Trentino esistono colonie di gatti in libertà, seguite per di più da canili, gattili e associazioni di volontariato. I canili e i gattili ufficiali sono elencati e segnalati dai Servizi comunali, trattandosi di materia di competenza comunale. Che fare, dunque, se notate dei gatti o dei cani che permangono in luoghi precisi ma non hanno famiglia. Superfluo dire che non vanno disturbati, picchiati, cacciati o avvelenati, ovvio, naturale e scontato: nel caso che si notino animali in libertà e che si presuma siano randagi serve contattare il proprio Comune di residenza o l’associazione di volontariato più vicina, se non avete nulla di ciò a disposizione contattate un veterinario, che si occupa (anche) di questi compiti.

Il numero unico di Trento: Associazione PAN-EPPAA sito in via S. Martino n. 23 a Trento con i seguenti orari e recapito telefonico dal lunedì alla domenica compresa dalle 17.30 alle 19.30 0461/232810.

Di Martina Cecco

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