Mercoledì, 16 Marzo 2016 12:59

fava gianni Vertice in Regione Lombardia dopo l’apertura dell’inchiesta a Brescia. Programmati seimila controlli straordinari in allevamenti e stabilimenti.

La maxi inchiesta della Procura di Brescia sui formaggi contenenti livelli di aflatossine fuori norma nasce da sollecitazioni della Centrale del Latte (42 milioni di litri di latte l’anno) e del Gruppo Ambrosi (80 milioni di litri l’anno, destinati in prevalenza alla produzione di Grana Padano), in seguito alle quali la Asl ha interessato i Carabineri del Nas. Sono indagati 25 allevatori e 5 caseifici, in un’area che tocca anche le provincie di Mantova e Cremona.

Tutto è partito da analisi interne– A settembre dello scorso anno, i laboratori di analisi interni della Centrale del Latte e del gruppo Ambrosi avevano rilevato concentrazioni del batterio sopra i limiti di legge, fissati in 50 nanogrammi per litro.«Il nostro compito – dichiarano oggi al CorSera- è quello di tutelare il consumatore. Per questo abbiamo segnalato all’autorità sanitaria quelle partite di latte dove abbiamo riscontrato valori anomali di aflatossine».

La Regione Lombardia e l’UO Veterinaria- L’Assessore all’Agricoltura Gianni Fava ha annunciato un nuovo piano straordinario. “Considerato il perdurare della problematica aflatossine nel latte, che si sta prolungando ben oltre il teatro temporale ragionevolmente prevedibile, l’Unità operativa Veterinaria ha ritenuto di convocare oggi in Regione, alla presenza dell’assessore Fava – si legge in una nota – un incontro per presentare il nuovo piano di gestione straordinaria sull’emergenza aflatossine”. All’incontro hanno partecipato, oltre al comandante del Gruppo Carabinieri Tutela della Salute, gli operatori della filiera latte, le associazioni degli allevatori, delle industrie di trasformazione, del settore dei mangimi e rappresentanti dei laboratori di analisi coinvolti nell’esecuzione delle prove in regime di autocontrollo.

Il piano straordinario presentato vuole dare una risposta rapida ed efficace al problema nella filiera lattiero casearia mediante la partecipazione attiva e trasparente degli operatori della filiera sotto il controllo dei Servizi Veterinari delle Ats lombarde e in stretta collaborazione con il Comando Carabinieri Nas Lombardia. Il piano prevede 6 mila controlli straordinari presso le aziende zootecniche e gli stabilimenti di lavorazione del latte, al fine di assicurare il rispetto delle garanzie in materia di salute e protezione degli interessi dei consumatori.

L’assessore Fava ha auspicato l’immediata attuazione del piano al fine di garantire, oltre alla tutela della salute e degli interessi dei consumatori, la stabilità della filiera lattiero casearia, già pesantemente colpita da una crisi che affonda le proprie radici in altri contesti, ma che può contare su eccellenze che non devono passare in secondo piano”.

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