latte2Origine obbligatoria in etichetta per latte e formaggi in Italia. Lo schema di decreto è stato inviato per la prima verifica a Bruxelles.

E’ iniziato l’iter autorizzativo europeo per lo schema di decreto annunciato ieri dal Premier Matteo Renzi e presentato in dettaglio dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
Il sistema previsto dal provvedimento è finalizzato ad indicare con chiarezza al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini.

Le novità – Il decreto in particolare prevede che il latte o i suoi derivati dovranno avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta con le seguenti diciture:
a) “Paese di mungitura: nome del paese nel quale è stato munto il latte”;
b) “Paese di confezionamento: nome del paese in cui il prodotto è stato confezionato”
c) “Paese di trasformazione: nome del paese nel quale è stato trasformato il latte”;
Qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, sia stato munto, confezionato e trasformato, nello stesso paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura: ad esempio “ORIGINE DEL LATTE: ITALIA”.
In ogni caso sarà obbligatorio indicare espressamente il paese di mungitura del latte.
Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
-origine del latte: Paesi UE
-origine del latte: Paesi NON UE
-origine del latte: Paesi UE E NON UE.
Sono esclusi solo i prodotti Dop e Igp che hanno già disciplinari relativi anche all’origine e il latte fresco già tracciato.

“Siamo davanti a un passo storico – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martinache può aiutare tutto il sistema lattiero caseario italiano. Parliamo di un settore che nel suo complesso vale più di 20 miliardi di euro e che vogliamo dotare di ancora più strumenti per competere. Ci sono analisi che dimostrano la propensione dei consumatori anche a pagare di più per un prodotto che sia d’origine italiana tracciata. Con questo decreto sarà possibile sfruttare questi spazi, perché finalmente i consumatori potranno essere pienamente informati. L’indicazione chiara ed evidente dell’origine della materia prima è un elemento cruciale per valorizzare il lavoro di più di 34mila allevatori che rappresentano il cuore pulsante di questo settore. Il nostro impegno per salvaguardare il loro reddito è quotidiano e spingiamo perché ci sia un ulteriore rafforzamento dei rapporti di filiera nel nostro Paese. Lavoriamo ancora a Bruxelles perché questa sperimentazione apra la strada ad un passo europeo ancora più forte”.

Cosa chiedono i consumatori italiani-
Da un’indagine demoscopica commissionata da Ismea emerge che il 67% dei consumatori italiani intervistati si dichiara disposto a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto lattiero caseario che abbia chiara in etichetta la sua origine italiana.Per 9 italiani su 10 è importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per latte fresco e i prodotti lattiero-caseari. Si è espresso così, infatti, il 95% degli oltre 26 mila partecipanti alla consultazione pubblica online tra i cittadini sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

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