Mercoledì, 22 Luglio 2015 13:40

MOBILE HEALTHCittadini, pazienti e medici sono pronti di fronte alle nuove tecnologie in medicina? Dieci raccomandazioni dal CNB.
C’è un rischio di dipendenza sociale dalle App, ma anche un rischio dipendenza politica ed economica. Per la prima volta il Comitato Nazionale di Bioetica di Palazzo Chigi si occupa di “Mobile Health”, spinto dal proliferare di applicazioni di medicina e di salute mediante dispositivi mobili.

Il parere (testo completo) del CNB parte da una breve descrizione del fenomeno, senza trascurare le potenzialità trasformative e le opportunità di queste nuove tecnologie. Tuttavia, il Comitato si sofferma su alcuni aspetti di problematicità etica. Fra questi, la sicurezza, il consenso informato (in contrapposizione al “consenso informatico”, il rapporto con il paziente e l’autogestione della salute.

Dipendenza sociale
– Secondo il Comitato “si potrebbe inoltre configurare una „dipendenza sociale‟ con la creazione di „norme di comportamento‟ che contribuiscono ad elevare e continuamente ridefinire lo standard di „performance‟ considerato „normale‟ nella società, che finisce con l‟imporsi sugli altri, in una corsa al salutismo ma anche al consumismo (pressioni del mercato ad acquistare nuove app o integratori o
farmaci per migliorare le prestazioni fisiche e mentali), alla medicalizzazione (considerare la non capacità di raggiungere certi obiettivi, come una malattia che crea disagio).

Dipendenza politica
– Si potrebbero delineare scenari anche di „dipendenza politica‟- sostiene il Comitato. In particolare, l‟utilizzazione di queste tecnologie potrebbe essere resa obbligatoria, riducendo gli spazi di autonomia individuale e giustificando un‟intromissione sempre più intensa nella sfera dell‟intimità personale. Si pensi all’ipotesi in cui nell’immediato futuro i cittadini per la stipula di polizze assicurative ramo vita
e/o sanitarie potrebbero essere classificati in diversi „clusters‟ a condizioni economiche più vantaggiose, in funzione del dimostrato utilizzo di tali pacchetti tecnologici, talché l’uso stesso si renderebbe “quasi obbligatorio”, pena l’esclusione dai gruppi di assicurati a minor premio.

Dipendenza economica
– Potrebbe poi svilupparsi, se già non è in atto, una forma di „dipendenza economica‟ per cui il prezzo di queste tecnologie, inizialmente irrisorio, tende a crescere quanto più aumenta la richiesta e l‟utilizzazione generalizzata e sistematica. Non possiamo dimenticare che è innanzitutto il mercato a stimolare e alimentare la proliferazione della mobile-health e sarà quindi il mercato, senza un‟adeguata regolamentazione, a decidere prezzi e modalità di utilizzazione. E‟ sempre più frequente, come detto, l‟offerta di accesso gratuito a determinate prestazioni in cambio della rinuncia alla riservatezza nel trattamento dei dati. Quali e quanti condizionamenti potrebbero emergere con il tempo e con l‟uso?

Rischio di sviluppare patologie – La dipendenza non è un fenomeno nuovo.  Nella mobile-health questo fenomeno si presenta in una pluralità di forme, esasperando attraverso il timore della malattia o l‟ossessione della salute quell‟ansia di attenzione e reputazione, propria dei social network. Non è da escludere che facilità di accesso, solitudine nell‟utilizzazione, compulsività nell‟attesa dei risultati sviluppino patologie simili a quanto già si riscontra nella ludopatia.

Alla luce dell’analisi etica il Comitato esprime 10 raccomandazioni:

1. l’elaborazione di criteri condivisi a livello internazionale per classificare applicazioni per la salute come dispositivi medici, distinguendoli da quelli che non sono dispositivi medici;
2. la promozione di una ricerca interdisciplinare tra informatici, progettisti e medici, insieme ad esperti di etica, scienze cognitive e sociali, nella fase di progettazione, sperimentazione e valutazione delle applicazioni;
3. l’incentivazione delle industrie a produrre app effettivamente utili per la salute dei cittadini;
4. l’identificazione di responsabilità delle compagnie che producono app, nell’ambito dei profili di sicurezza e privacy;
5. l’istituzione di un osservatorio per il monitoraggio delle app con attinenza alla salute e la costituzione di siti e/o portali accreditati scientificamente;
6. la promozione di un’appropriata informativa e una trasparente comunicazione all’utente al momento dell’utilizzo dell’app, con una specifica attenzione ai minori;
7. l’implementazione della informazione ed educazione dei medici, al fine di consentire l’acquisizione di competenze specifiche nella consapevolezza della rilevanza di conservare e non impoverire il rapporto interpersonale con i pazienti ;
8. la promozione di studi sull’impatto dell’uso delle app, in particolare sull’identità personale e relazionale;
9. il monitoraggio ed una adeguata educazione delle categorie particolarmente vulnerabili (minori, anziani, disabili) al fine di garantire la non discriminazione;
10. la promozione sociale di un uso critico delle nuove applicazione per la salute, evitando forme eccessive di salutismo e di medicalizzazione.

In appendice al parere è riportata una sintetica panoramica delle principali regolamentazioni a livello internazionale e nazionale.

pdfMOBILE_HEALTH_PARERE_DEL_CNB.pdf383.93 KB

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