Limberbutt McCubbins ha un programma elettorale decisamente progressista. Parla di uguali diritti per gli immigrati e di liberalizzazione delle droghe leggere a scopo medico e ricreativo. Solo che, in realtà, nel primo caso si riferisce ai leoni in arrivo dall’Africa e nel secondo all’erba gatta. Perché sì, Limberbutt è uno dei candidati democratici alle presidenziali Usa, ma è anche un soriano di 5 anni di Louisville, Kentucky.

L’idea di un micio in corsa per la Casa Bianca è venuta al diciassettenne Isaac Weiss. Annoiato dai continui spot elettorali che passano in Tv, ha pensato di registrare Limberbutt, che appartiene alla sua amica Emilee McCubbins, alla Federal Elections Commission, l’ente che si occupa delle candidature. Ci sono voluti solo 20 minuti, e nessuno ha avuto niente da ridire, nemmeno ora che il caso è finito sui media nazionali. In fondo, non viola nessuna legge: chiunque può iscriversi, arrivare effettivamente al voto, che necessita di una raccolta fondi seria, è invece un’altra cosa.

Secondo Isaac, però, Limberbutt potrebbe essere eletto senza problemi: lui, sostiene, ha tutti i requisiti in regola. La costituzione americana dice infatti che, per diventare presidente, bisogna avere almeno 35 anni. «Ma non specifica che si debba trattare di anni umani», ha spiegato Isaac al Miami Herald, e, in base a quelli felini, Limberbutt ne avrebbe circa 38 (in realtà, la costituzione parla espressamente di «persona», ndr). In più, anche se ex randagio, è sicuramente cittadino americano.

E così la piccola squadra del Kentucky va avanti. Con proposte ironiche, come la richiesta di pari diritti per i gatti gay o la promessa di creare milioni di posti di lavoro nel settore dei fuochi d’artificio per spaventare i cani. Ma anche con appelli seri, lanciati magari dalla pagina ufficiale di Limberbutt. Un’assicurazione sanitaria per tutti gli animali domestici, per esempio, affinché i loro padroni possano permettersi di curarli e sterilizzarli. Ma anche il sostegno a campagne di sensibilizzazione importanti, contro la caccia di frodo o per la lotta ai disturbi alimentari tra gli adolescenti. E il seguito di fan, piano piano, aumenta: adesso sono più di 7 mila su Facebook.

Isaac ed Emilee raccontano di aver già ricevuto email di volontari che sperano che Limberbutt possa essere eletto. Persino la lettera di un avvocato che vorrebbe rappresentarlo. In fondo, non è la prima volta che un felino si dà alla politica, e con successo. Tra tante storie, ci sono quella di Stubbs, micione rosso che dal 1997 è il sindaco di Talkeetna, in Alaska, o quella del maine coon Hank, che nel 2012 è arrivato terzo con oltre 7 mila voti nella corsa al posto di senatore della Virginia. Senza dimenticare Marina, la gatta sindaco di casa nostra. Limberbutt, intanto, continua a crederci. Il suo slogan è Meow is the time, «Miaora è il momento giusto». Hillary Clinton è stata avvisata.

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