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  • Legge di Stabilità, raffica di riduzioni in sanità veterinaria

    Lunedì, 16 Novembre 2015 07:21

    sanit camice verde stetoIl Servizio sanitario nazionale “è ormai al collasso e non risponde più alle esigenze dei cittadini: tagli economici, tagli delle prestazioni, blocco del turnover per il personale sanitario”.
    In 12° Commissione Sanità del Senato si sta discutendo  la manovra finanziaria. Nello schema di rapporto proposto dalla Senatrice Paola Taverna si evidenziano le riduzioni nell’ambito della missione n. 20, “Tutela della salute”. La riduzione è di 83.501.557 per l’anno 2016, rispetto al dato assestato per il 2015 di 953.937.327. Queste nel dettaglio le riduzioni contenute nello stato previsione del Ministero della Salute nel triennio 2016-2018.

    Nel programma “Sanità pubblica veterinaria”, al capitolo “Spese finalizzate alla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici” è prevista una riduzione di 1.000.000 per l’anno 2016, rispetto alle previsioni assestate per il 2015 di 1.052.500. Nella “Programmazione del Servizio Sanitario nazionale per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza” figura una riduzione di 107.598.799 per l’anno 2016, rispetto alle previsione assestate per il 2015 di 189.085.720; il programma  “Sicurezza degli alimenti e nutrizione”, reca una riduzione di 70.910 per l’anno 2016, rispetto alle previsioni assestate per il 2015 di 7.440.389.

    La “Ricerca per il settore della sanità pubblica” reca una riduzione di 26.975.884 per l’anno 2016, rispetto alle previsioni assestate per il 2015 di 288.385.483; il programma “Ricerca per il settore zooprofilattico” reca una riduzione di 3.861.428 per l’anno 2016, rispetto alle previsioni assestate per il 2015 di 4.247.115. E ancora , il la “Ricerca per il settore zooprofilattico”, al capitolo “Somma da assegnare agli istituti zooprofilattici sperimentali per il finanziamento dell’attività di ricerca corrente” reca una riduzione di 3.963.869 per l’anno 2016, rispetto alle previsioni assestate per il 2015 di 3.963.869, “quindi il finanziamento è totalmente azzerato”- annota la Senatrice Taverna.

    Non è previsto un incremento dello stanziamento per gli interventi in materia di animali di affezione e per la prevenzione del randagismo. La legge di stabilità per il 2015 ha previsto 309.000 euro per il 2015 e 310.000 euro per il 2016. La legge di stabilità per il 2016 assegna 310.000 euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017. La legge 14 agosto 1991, n. 281, recante “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” ha introdotto nel nostro ordinamento i principi generali in materia di tutela degli animali di affezione e di prevenzione del randagismo;a distanza di molti anni dall’entrata in vigore della legge i principi ispiratori non hanno trovato sufficiente attuazione. Le risorse stanziate non sono sufficienti per garantire la corretta gestione del randagismo e la limitazione della nascite con opera di sterilizzazionesistematica da parte delle aziende sanitarie. Al riguardo, la Senatrice Taverna ha presentato un ordine del giorno.

    Infine, relativamente al disegno di legge di stabilità per l’anno 2016, si evidenzia “un taglio lineare al Ministero della salute di 33.121.000 milioni per il 2016, di 30.380.329 milioni per il 2017 e di 30.782.919 milioni per il 2018”.

  • Coda e orecchie tagliate. Il divieto c'è, il business pure – Quotidiano.net

    Coda e orecchie tagliate. Il divieto c'è, il business pure – Quotidiano.net

    Roma, 15 novembre 2015 – Alla mostra canina vince il cane corso con le orecchie amputate. Ma come è possibile? In Italia non c’è il divieto di tagliare coda e orecchie ai cani? La domanda è legittima, la risposta altrettanto visto che la legge in Italia non si rispetta, si aggira. Così seppure nel nostro Paese sia in vigore il divieto spesso le gare di bellezza destinate ai quattrozampe se le aggiudicano proprio animali mutilati. 

    La caudotomia  e l’ochiectotomia – così si definiscono queste mutilazioni con termini tecnici – (nonché il taglio delle corde vocali e l’asportazione delle unghie e dei denti) sono vietati se non sorretti da motivazioni medico-veterinarie volte a salvaguardare la salute dell’animale (e qui c’è l’escamotage). Il  divieto di interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia è sancito dall’art. 10 della Legge 4 novembre 2010 n. 2010 (ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 13 novembre 1987).

    Le conseguenze: “Qualora non avvalorato da certificato medico e relativa cartella clinica, l’intervento modificativo dell’aspetto dell’animale come sopra precisato, deve ritenersi punibile ex art. 544 ter c.p.”. E’ quanto spiega Claudia Ricci, legale dell’Enpa, ente nazionale protezione animali.
    L’espediente per aggirare l’ostacolo l’aveva fornito l’ex ministro della Salute Fazio con una circolare che rimetteva la decisione alla discrezionalità dei veterinari. Quindi, spesso, accade che basta dire che il cane da caccia è un cane da lavoro per poter praticare il taglio. Precedentemente c’era l’ordinanza Martini del 2011 che imponeva, al contrario, il divieto assoluto. 

    Ora, dunque, ci si può presentare alla gara con il foglio timbrato dallo specialista: le remore si superano e si sfila sereni in passerella con il quattrozampe dalle orecchie a punta come in natura non si è mai visto. Cani di razza e “preziosi” che arrivano a costare tra i mille e i tremila euro alla nascita e che, se premiati, possono acquisire un valore in denaro inaspettato: da 80.000 euro fino al mezzo milione.

    Al Mondiale canino di Milano in giugno – presenti circa 30.000 cani – quelli senza coda o con le orecchie mutilate erano molti. E, a giustificarne l’aspetto c’erano circa 900 certificati medici firmati da altrettanti veterinari che parlavano di incidenti improbabili o malattie estemporanee tali da determinare la necessità dell’intervento chirurgico. Ma seppure il cane – peraltro costoso e di razza tanto da partecipare a gare internazionali – fosse rimasto davvero impigliato in una recinzione con un orecchio, perché si è amputato anche l’altro? E tutte queste creature, pagate profumatamente, hanno le code tanto delicate da non riuscire a fare le feste al proprietario senza romperle?

    E’ talmente palese che c’è qualcosa che non quadra che sono stati per primi i veterinari a decidere di andare a fondo. ANMVI con Marco Melosi e FNOVI con Carla Bernasconi si sono messi in moto e hanno raccolto i 900 certificati medici e hanno cominciato ad esaminarli. Con  un avvertimento: i “pezzi di carta” che saranno ritenuti mendaci saranno trasmessi alla magistratura e gli specialisti beccati a barare potranno essere sanzionati dall’Ordine con provvedimenti che vanno dalla sospensione alla radiazione. “Perché è tempo di dire basta ad un malcostume che scredita l’intera categoria“, tuona Carla Bernasconi. Per adesso si sa che si sono trovate firme di molti medici veterinari inesistenti, ovvero documenti completamente contraffatti.

    Non che questo abbia ancora cambiato le cose visto che, dopo Milano, c’è stata una mostra a Cesena dove ha vinto un cane mutilato e altrettanto è accaduto in diversi altri appuntamenti “ufficiali”. In Italia si svolgono circa 300 esposizione canine ogni anno.

    Tutto questo, se fossimo un Paese serio, non potrebbe avvenire – riflette la presidente nazionale dell’Enpa Carla Rocchi – Si tratta di una pratica inutile e assurda, spesso realizzata in maniera fraudolenta, che non imbellisce i cani ma imbruttisce chi la pratica. Roba vecchia, superata dai tempi e dalla nuova sensibilità nei confronti degli animali”. 

    Inevitabile porsi alcuni interrogativi, i primi dei quali riguardano i controlli alle esposizioni canine dove, sovente, all’ingresso viene esposto il cartello: “Divieto di ingresso ai cani con coda o orecchie mutilate”. Il cartello è l’alibi mentre quanto avviene in passerella dove sfilano e vincono animali con un aspetto difforme da quello che la natura ha dato loro, è ben altro.

    Sicuramente dietro c’è una questione di soldi: il taglio delle orecchie viene pagato con circa 150 euro al veterinario e seppure le multe previste per chi infrange le regole siano molto salate – dai 5.000 ai 30.000 euro – o sia contemplato anche il carcere fino a 18 mesi, i controlli non ci sono e tutti passano indenni sventolando il foglio firmato dallo specialista. Fino ad oggi, almeno. 

    I divieti valgono in modo particolare per le razze di cane italiano, ossia il mastino napoletano e il corso. In Italia le mutilazioni sono vietate ma vengono ancora praticate in altri Paesi, soprattutto dell’est. “Cani che non si dovrebbero accettare nelle esposizioni serie”, insiste Melosi. Anche l’Enci, ente nazionale cinofilo italiano, ha deciso di schierarsi contro gli abusi proponendo il divieto di iscrizione ad esemplari “manomessi” dalle mani del chirurgo. In Germania è stato fatto qualcosa di analogo e non si vedono più sfilare cani amputati. 

    Ma perché questa tendenza? Viene dal passato, spiegano gli studiosi, dai tempi in un cui il cane era ritenuto alla stregua di “un’arma” e come un’arma doveva incutere timore. Orecchie a punta e coda mozza accrescono la paura e, nel passato, raggiungevano lo scopo della difesa. “Oggi tutto questo – conclude Carla Rocchi – è a dir poco  vecchio, superato, anacronistico oltre che fuorilegge”. 
    Silvia Mastrantonio
    Per contatti con la nostra redazione: animali@quotidiano.net

    di Silvia Mastrantonio

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  • Chiquita, da randagio disabile in Perù a una nuova vita – La Stampa

    Chiquita, da randagio disabile in Perù a una nuova vita – La Stampa

    La storia di Chiquita l’avevamo raccontata nelle scorse settimane: viveva in un vicolo di una città peruviana, randagia e con le zampe posteriori paralizzate, si muoveva con un carrellino che qualcuno di buon cuore le aveva dato. Però una mano malvagia l’aveva privata di quel mezzo fondamentale per sopravvivere, così la cagnolina aveva iniziato a trascinarsi sull’asfalto, bevendo l’acqua e mangiando qualcosa che la gente le dava, sempre che gli altri randagi non arrivassero prima di lei. 

    IL DIFFICILE RECUPERO  

    Un giorno un giovane ha pubblicato un suo video su Facebook, attirando l’attenzione di molti. Celeste, un’animalista convinta, ha deciso di andare a recuperarla, ben consapevole dei pericoli che avrebbe corso in quella zona: solo pochi taxi sono disponibili a recarsi in questi posti dominati dalla criminalità.  

    »»»» VIDEO: LE IMMAGINI CHE HANNO COMMOSSO IL WEB (clicca qui)  

    La donna ha voluto andarci comunque: appena ha tirato fuori il cellulare per fare alcune foto a Chiquita, alcuni criminali gliel’hanno rubato, ma è comunque riuscita a caricare la cagnolina in auto e portarla da un veterinario. 

    LA RACCOLTA FONDI  

    Di lì in poi è scattata una catena di solidarietà: dopo un primo periodo di cure a Lima, la cagnolina ha trovato un’associazione statunitense pronta a portarla in un rifugio di Boston. Un’operazione non facile, visti gli oltre mille dollari di spese da sostenere per le vaccinazioni, certificati medici e permessi. Così è stata realizzata una raccolta fondi online che in pochi giorni ha raggiunto 670 dollari, mentre gli altri 700 sono stati sborsati dai volontari peruviani. 

    LA NUOVA VITA DI MAXINE  

    Ora Chiquita non c’è più, il suo passato è rimasto legato a quel nome. Ora lei si chiama Maxine, così ha deciso di chiamarla la famiglia statunitense che l’ha adottata. «Ora è un cane completamente diverso, a rotazione passa da un soffice letto all’altro. Ci insegue in corridoio e gioca con i suoi nuovi fratelli pelosi». Raccontano i suoi nuovi “genitori” che le hanno dedicato una pagina Facebook dove tutti possono seguire le sue imprese.  

    Ora ha un carrellino rosa molto fashion, pettorine colorate, cibo e cure ogni giorno. Sono lontani i tempi del dolore della vita di strada, ma ha ancora molti problemi da risolvere: saranno necessari un intervento chirurgico importante e visite neurologiche, non è in grado di trattenere i suoi bisogni. La strada è ancora lunga, ma ora c’è chi si prende cura di lei

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  • A teatro è il cane che ci abbandona: “Qualche volta scappano” è un … – Il Sole 24 Ore

    A teatro è il cane che ci abbandona: “Qualche volta scappano” è un … – Il Sole 24 Ore

    “Qualche volta scappano” è il lavoro teatrale che Pino Quartullo proporrà il 19 e 20 novembre al Teatro Stabile di Potenza. Con Quartullo – attore, regista, sceneggiatore e doppiatore, sono tanti i suoi ruoli professionali – ci sono anche Rosita Celentano, al suo esordio in scena, e Attilio Fontana nel lavoro teatrale tratto dalla commedia “Toutoù” di Daniel Besse e Agnes Besse. La storia comincia in una sera come tante altre, in casa di Alessandro (Pino Quartullo) e Marzia (Rosita Celentano)qualche_volta_scappano. Sposati da oltre vent’anni, professionalmente realizzati e legatissimi al loro cane Toutoù, i due coniugi all’improvviso vedono crollare il loro mondo, le loro certezze. O almeno quelle che credevano tali: Alessandro ha portato fuori per il giretto serale Toutoù, ma – ahimè – rientra a casa senza il cane. Tragedia. Il cane e’ fuggito.

    Non si è perso come Marzia rimprovera ad Alessandro, non è stato abbandonato come tante, troppe volte, accade. No. Quella del cane è una deliberata dichiarazione di ribellione, perchè un cane ha una sua identità, una sua dignità. E perchè all’improvviso l’amato quadrupede di casa diviene il rivelatore di disagi e compromessi, l’elemento sublimante di carenze affettive, di vuoti opportunamente celati, ed il detonatore di segreti, complice l’arrivo dell’amico Paolo (Attilio Fontana), figura chiave nella vicenda e nella movimentata serata. Commedia molto divertente, ironica, pungente ed intelligente, frutto della penna di due autori francesi contemporanei, “Qualche volta scappano”, nell’adattamento italiano di Quartullo, rivela anche il legame oggi fortissimo, a tratti paradossale, ma diffusissimo, che si instaura con i propri animali domestici. Che smettono di essere considerati tali, ovvero esseri viventi che appartengono ad una specie propria, per essere umanizzati in un eccesso di amore, o nel desiderio di trovare in loro affetti, legami, corrispondenze amorose.

    Molti si riconosceranno in Marzia ed Alessandro, e molti in Paolo, amico tutto raziocinio e persino un po’ cinico nel ridicolizzare il dramma divampato a casa dei suoi amici per la fuga del cane, ma a sua volta ricco di sfaccettature, debolezze ed errori che poi alla fine sono quelle che un po’ tutti raccolgono. Perdonerà alla fine Toutoù i suoi padroni? Si sistemerà tutto quanto la sua deliberata fuga ha scatenato? “Dopo tanti episodi di persone che abbandonano i cani, noi portiamo in scena la storia di un cane che abbandona i suoi padroni. Ma può scappare il proprio partner, possono scappare cattivi pensieri, parole sbagliate, un amico, una situazione di mano, un tradimento. E un cane scappato può diventare il segnale di un amore in crisi, di qualcosa di cui non ci si è accorti. Questo succede ad Alessandro e Marzia, che stanno insieme da tanti anni”, spiega Quartullo. La commedia francese, con le scene di Francesco Ghisu, i costumi Giovanni Ciacci e l’adattamento e la regia dello stesso Quartullo, è originale e divertentissima, e finisce con l’offrire un’occasione di viaggio anche dentro noi stessi. “Adesso che se n’è andato, per parlare di noi senza parlarne, di cosa parleremo?”. Quesito difficile da sciogliere.

    Dopo la prima teatrale a Potenza la tournee proseguirà il 21 a Melfi, il 22 a Oppido Lucano, il 29 a Moliterno, il 30 Lavello, il 5 dicembre a Venosa, quindi il 3 gennaio ad Asiago, 7 gennaio a Lamporecchio (Pistoia), 9 gennaio a Matera, 14 gennaio a Palau, il 15 a Tempio e il 16 a San Gavino Monreale. (Agi)

  • L'educazione del cane (e quella inesistente del suo padrone) – Quotidiano.net

    L'educazione del cane (e quella inesistente del suo padrone) – Quotidiano.net

    HO UN CANE e quindi frequento parchi e aree apposite per il mio amico a quattro zampe. Debbo dire che la comunità dei padroni di cani è particolare e molto piacevole da frequentare. Mi è capitato, per fortuna pochissime volte, di incontrare energumeni che spingono il loro cane contro gli altri, lo rendono cattivo indipendentemente dalla sua natura. Bene, a questi personaggi andrebbe tolto per legge il cane. Miriam, da ilgiorno.it

    CHI SBAGLIA è sempre e solo il padrone, che non sa educare il cane o lo educa alla violenza. In parte la considerazione è vera e in buona parte no. Vi sono razze che, non per colpa loro ovviamente, ma per la genetica da cui derivano e gli impieghi tradizionalmente perpetrati dall’uomo, hanno una soglia di reattività molto più bassa rispetto ad altre. Poi ovviamente c’entra sempre quella «bestia» che è l’uomo. I quartieri, specie quelli dove il disadattamento regna sovrano, rigurgitano di giovani arroganti che si portano appresso il pitbull o il rottweiler da combattimento. Non esistono poi cani educati a suon di ceffoni, strattonate, musi strofinati nelle deiezioni o urla. Perché questi comportamenti non fanno parte del linguaggio canino. I cani tra loro non si picchiano e non si assordano. Lo facciamo noi umani. Allora anche per i nostri amici a quattro zampe le buone regole valgono sempre. laura.fasano@ilgiorno.net

  • Veterinari: oggi più accessibile il patentino per proprietari di cani – MilanoToday

    Veterinari: oggi più accessibile il patentino per proprietari di cani – MilanoToday

    Buone notizie per i proprietari di cani che intendono seguire i corsi per il “patentino”: l’attestato finale di frequentazione non è più erogabile solo dai Comuni e dalle Asl ma anche dai medici veterinari liberi professionisti, formati o esperti in comportamento animale. I corsi, che prevedono 10 ore di teoria e una parte di pratica, sono facoltativi e aperti a tutti, anche a chi non possiede ancora un cane. Rimangono obbligatori i corsi erogati dalle Asl per i proprietari di cani classificati come soggetti potenzialmente pericolosi. Con l’apertura ai liberi professionisti, le sessioni didattiche per l’ottenimento del patentino diventano più frequenti e accessibili. Il patentino ha lo scopo di promuovere il possesso responsabile di animali da affezione e fornisce strumenti utili a migliorare il rapporto uomo-cane nel rispetto dell’animale e della collettività.

    La nuova ordinanza del Ministero della Salute, recentemente firmata dal Sottosegretario Vito De Filippo, ha accolto le richieste di modifica proposte dalla Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI): anche i medici veterinari liberi professionisti, esperti in comportamento animale o formati secondo quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 26/11/2009, possono organizzare i percorsi volontari per i proprietari di cani o per chi lo desidera. Il patentino è un attestato che viene rilasciato a chi frequenta con successo (superando il test finale) i corsi, generalmente di dieci ore suddivise in due giornate.

    I contenuti didattici sono focalizzati sulle responsabilità del proprietario verso il cane e verso la società: informazioni sulle origini del cane domestico e sulle esigenze come animale sociale; la descrizione delle fasi dello sviluppo comportamentale da cucciolo a cane adulto; la comunicazione tra uomo e animale domestico; i campanelli d’allarme rispetto ai comportamenti aggressivi; la convivenza tra cani e bambini; gli obblighi e i doveri del buon proprietario, il rispetto delle leggi per promuovere  una civile convivenza.

    Il percorso di formazione a distanza, accessibile attraverso la piattaforma di e-learnig della Fnovi, permette ai proprietari di cani un primo approccio per meglio comprendere il linguaggio dei cani e il loro comportamento col fine di stimolare un approfondimento che trova la sua realizzazione nei percorsi per il Patentino.

    Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

  • Uno studio rivela: gli occhi del cane scatenano l’ormone dell’amore … – Trovalazampa (Comunicati Stampa) (Blog)

    Uno studio rivela: gli occhi del cane scatenano l’ormone dell’amore … – Trovalazampa (Comunicati Stampa) (Blog)

    Quando si guardano negli occhi cani e umani hanno un picco di ossitocina.

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    Secondo una nuova ricerca scientifica, quando i cani guardano negli occhi i loro umani subiscono un picco di ossitocina, chiamato anche ormone dell’amore, e la stessa cosa avviene nell’uomo. Questo rilascio di ormone è lo stesso che capita quando una mamma abbraccia un figlio appena nato.

    Dal momento che i cani non usano il contatto degli occhi come modo per solidificare il rapporto con altri cani, i ricercatori suggeriscono che siano riusciti a ritagliarsi un posto nel cuore dell’uomo utilizzando questo comportamento, quello del guardarsi negli occhi, che è tipicamente umano.

    L’ossitocina produce vari effetti nell’uomo, tra i quali la riduzione dello stress. In tutti i mammiferi, il suo ruolo chiave è quello di aumentare il legame madre/figlio. Per esempio, quando i cuccioli di roditori sono lontani dalla madre, emettono una serie di ultrasuoni che stimola in lei il rilascio di ossitocina e questo fa sì che si comporti in maniera più materna con loro.

    Negli umani, sia le mamme che i bambini hanno un picco di ossitocina durante la fase dell’allattamento e, trascorrendo ore a guardarsi, alimentano a vicenda il suo rilascio, come dimostrato da alcuni studi scientifici condotti. Per i cani domestici e i lupi, però, il contatto degli occhi non è un normale comportamento per la solidificazione del rapporto. Capita che cani dominanti fissino negli occhi cani “più in basso” dal punto di vista gerarchico.

    [avanti]

  • Gatto randagio con tre orecchie cerca casa – La Stampa

    Gatto randagio con tre orecchie cerca casa – La Stampa

    «Ci siamo presi cura di molti gatti con un occhio solo, o con tre zampe, gatti con sei dita e molti con poca coda o addirittura senza… ma è la prima volta che ci capita un micio con tre orecchie!». Scrivono così sulla loro pagina Facebook gli operatori del Feline Care Cat Rescue a East Harling, nell’Inghilterra orientale, presentando la foto di un bel randagio che sul lato sinistro della testa ha due orecchie, tre in tutto. 

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    «E’ un fatto che si verifica dello sviluppo quando le cellule si separano per formare la parte esterna dell’orecchio. Potrebbe anche essere l’inizio di una separazione in due gemelli» spiega Sarah Elliott, veterinaria della Cats Protection. 

    Il micio è stato trovato dentro degli uffici dove aveva fatto scattare l’allarme di sicurezza. Non deve aver avuto una vita facile spiega la responsabile del centro Molly Farrar: «E’ un po’ malridotto e magro. E’ come se fosse stato in guerra: ha un dente fratturato e un’infezione a un orecchio, ha ovviamente bisogno di cure». 

    Brian prima verrà guarito dai suoi acciacchi e, se eventuali proprietari non si faranno vivi, verrà inserito nella lista dei gatti adottabili.  

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  • Il cane Joe salva i veterani depressi e potenziali suicidi – La Stampa

    Il cane Joe salva i veterani depressi e potenziali suicidi – La Stampa

    Molti cani sanno leggerci dentro l’anima, capiscono i nostri stati d’animo. Ma Joe ha una capacità in più: questo mix di labrador e pastore tedesco è capace di individuare le persone che soffrono di ansia e depressione

    Questa sua qualità è molto preziosa per il tenente di Marina Tracy Krauss, un infermiera specializza in problemi comportamentali al Fort Belvoir Community Hospital, un ospedale militare in Virginia. 

    Quando Joe entra in una stanza, è capace di capire chi si sente depresso o turbato e gli si corica ai piedi. Una qualità “certificata” anche dai numeri: «il cane ha identificato 47 persone con segni di disagi emotivi, sette di questi hanno poi ammesso di aver pensato seriamente al suicidio – ha detto la Krauss -. Non si è mai sbagliato. È un cane fantastico». 

    La stessa Tracy non riesce a spiegarsi questo particolare comportamento di Joe, molto probabilmente si tratta di una combinazione di odori legati ai loro ferormoni e all’osservazione del linguaggio del corpo

    Ma Joe non è solo un gran “professionista”: quando non ci sono persone che soffrono, lui torna semplicemente a fare il cane ed è generoso nelle coccole a chiunque gli sia vicino. 

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  • Palio Asti. Scandalizzati per assoluzione fantino Bartoletti, faremo ricorso

    Il Tribunale di Asti ha assolto il fantino Jonathan Bartoletti, accusato della morte del cavallo Mamuthones, avvenuta durante il Palio di Asti del settembre del 2013. Noi della LAV, parte civile nel procedimento, ricorreremo in Appello per far ribaltare il giudizio, non vorremmo che la storia del Palio di Asti offuscasse l’applicazione del Diritto!

    Il pm Laura Deodato nell’atto d’accusa scriveva che “il fantino tentò di partire prima del tempo vibrando delle “energiche nerbate” al cavallo per costringerlo a lanciarsi subito al galoppo: ma il canapo era ancora alzato, Mahmutones inciampò e – secondo quanto riferì l’Agenzia Ansa rispetto al rapporto dell’Asl – il cavaliere continuò a tirare le briglie, “facendo ruotare il collo dell’animale su cui si scaricarono tutti i 500 chili di peso”.

    Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza, ma chi ha sbagliato non può rimanere impunito, tanto che Capitano e il Magistrato del Palio di Asti hanno squalificato Bartoletti per 10 anni. Nulla potrà riportare in vita questo cavallo, ma chiediamo che queste tragedie non si ripetano. In ogni caso l’istanza sempre più maggioritaria dell’opinione pubblica chiede di riconvertire i Palii in feste senza uso di animali.

    COMUNICATO STAMPA