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  • Seoul, protesta choc con cuccioli morti: stop al massacro di cani – askanews

    Seoul, protesta choc con cuccioli morti: stop al massacro di cani – askanews

    Gruppi di animalisti in lacrime: fermate le uccisioni violente

    Seoul, (askanews) – Protesta choc di alcuni animalisti a Seoul: si sono presentati nella centralissima piazza Gwanghwanum della capitale sudcoreana mostrando dei cuccioli morti su dei vassoi per protestare contro il commercio e il consumo di carne di cane in Asia. Sulle loro magliette la scritta “Stop al massacro di cani”.

    Chris De Ros, presidente di “Last Chance for Animals”, spiega:

    “Dicono che mangiare carne di cane sia parte della cultura coreana. Ma oggi mi sembra chiaro che la tradizione si stia velocemente affievolendo”.

    “Amare e avere cura dei cani è ora una parte importante della cultura coreana”

    Attivista del gruppo animalisti “Animal liberation Wave”, Kim Tae-ryeong, aggiunge:

    “La Repubblica di Corea è l’unico paese che ha un’industria canina con tanto di allevamenti di cane”.

    “Mi spezza davvero il cuore. Vorrei che la macellazione di un cane o di un gatto fosse regolamentata. Spero che l’uccisione violenta di questi animali scompaia. Mi fa davvero male vedere che vengono uccisi in questo modo”, chiede un’altra animalista.

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  • Puglia. Arriva il “gatto d'ufficio”, lavoro più felice e gatti in sicurezza – Agenpress

    Puglia. Arriva il “gatto d'ufficio”, lavoro più felice e gatti in sicurezza – Agenpress

    Agenpress – Avevamo già annunciato la nascita del progetto pugliese il  ” gatto d’ufficio”, un’idea in linea con i percorsi di un sentire sempre più Animal Friendly, una iniziativa che fonda i suoi principi sull’animal welfare ma che riconosce la necessità di migliorare l’interazione uomo-animale, nello specifico quello con i felini, da sempre oggetto di una visione più discriminante e di un retaggio obsoleto che ruota ancora attorno alla loro esistenza.

    ” sono innumerevoli le segnalazioni per i gatti in difficoltà in strada, e in mancanza di un adempimento  normativo che imputa la responsabilità sul benessere degli animali ai Comuni, le associazioni si ritrovano a dover affrontare una problematica di difficile risoluzione, coprendo così un ruolo sussidiario di fronte ad uno stato di inerzia generale diventato regola; le stesse associazioni – afferma Antonella BRUNETTI- già impegnate con le Asl sul fronte delle sterilizzazioni, devono poi garantire le cure, l’assistenza e per finire una collocazione sicura in attesa di un affidamento definitivo dei gatto o prima della reimmissione sull’habiat.”

    In questo ‘caos’ e in attesa che gli enti istituzionali assolvano ai loro obblighi, ci si adopera per garantire condizioni ottimali di benessere a queste piccole creature, e, qualche volta,  nasce un’idea, un incontro fortunato e basato sull’empatia;

    Il  progetto – gatto d’ufficio- nasce dalla volontà dei responsabili della filiale dell’Agenzia Tecnocasa Brindisi Santa Chiara srl, Sergio Sorino e Simona Guido ,amanti dei gatti , e l’Associazione Guardia dell’Ambiente Brindisi – settore Micetti di Brindisi.

    Qui di seguito, un  breve video sul -gatto d’ufficio-

    Fiduciosi che l’iniziativa possa ricevere nuove adesioni affinchè altri gatti bisognosi e in attesa di sistemazione abbiano un tetto temporaneo.

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  • Culle vuote: perché i Millennials preferiscono i cuccioli ai figli – DeAbyDay.it (Blog)

    Culle vuote: perché i Millennials preferiscono i cuccioli ai figli – DeAbyDay.it (Blog)

    I Milliennials vogliono convivere più che sposarsi. Fare figli? Sì, ma non subito. Meglio un cane o un gatto. Solo che, con il tempo che passa, i bambini stentano ad arrivare o non arrivano affatto. Tuttavia, quando c’è, la genitorialità viene vissuta dai Millennials con grande gioia e consapevolezza. Proprio come il rapporto col proprio animale domestico.

    Ma perché a volte si preferisce un gatto o un cane a un figlio? Facciamo il punto.

    Crisi di natalità: i numeri dell’Istat

    Guardiamo i numeri. I dati Istat del 2016 confermano la tendenza alla riduzione della natalità: sono appena 474.000 nuovi nati, circa 12.000 in meno rispetto al 2015. Il fenomeno è nazionale, con l’eccezione dell’isola felice della provincia di Bolzano. I tassi di fecondità si riducono sotto i 30 anni e aumentano dopo: il numero di figli per donna è 1,34, in calo per il sesto anno consecutivo. In media, si partorisce il primo figlio a 31,7 anni.

    Le cause

    I Millennials sono la generazione che più delle precedenti ha accusato gli effetti della crisi economica mondiale. Mentre i loro genitori a 30 anni potevano contare su un lavoro stabile e una carriera già tracciata, fra nuove professioni, gender gap e un mondo in continua evoluzione i Millennials hanno dovuto imparare le nuove coordinate di un mondo del lavoro completamente diverso. Senza stabilità economica, fare una famiglia è diventato via via sempre più difficile.

    In più questa generazione è cresciuta circondata da piaceri low cost, sempre più accessibili grazie a Internet.

    Come viaggiano i millennials? I millennials viaggiano di più, destinano una buona fetta del proprio reddito per consumare serie tv, film ed esperienze (LEGGI ANCHE: Viaggi, libri, film e musica: il tempo libero dei Millennials). Molti vivono in altre città rispetto a quelle della famiglia d’origine, rinunciando quindi al sostegno dei potenziali nonni e costretti ad assumere costosissime baby sitter.

    Possedere un gatto o un cane sembra una via alternativa alla genitorialità.

    Secondo un sondaggio di Mintel il 50% dei nati tra il 1980 e gli anni 2000 (comprendendo quindi anche una piccola fetta di Generazione Z) possiede dei gatti, mentre i tre quarti degli intervistati preferisce i cani. Nelle case degli italiani, secondo gli ultimi dati del Rapporto Assalco-Zoomark 2018, vivono almeno 7 milioni di cani.

    La ragione di questa “invasione” la definisce la psicologa Jean Twenge, autrice del libro Generation Me: «gli animali stanno diventando un rimpiazzo, costano di meno. Puoi averne uno anche se non sei pronto a vivere con qualcuno o a sposarti e fanno compagnia».

    Contrariamente al mito che vuole la donna single accompagnata almeno da un gatto, secondo il sondaggio sono i Millennials uomini a preferire degli animali da compagnia in casa. Tra gli intervistati da Mintel fra i 18 e i 34 anni, il 71% possiede un cane e il 48% un gatto. 

  • Bocconi avvelenati: bene rinnovo Ordinanza, ma occorre una Legge!

    Bocconi avvelenati: bene rinnovo Ordinanza, ma occorre una Legge!

    Il 13 luglio scorso sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il rinnovo dell’Ordinanza contingibile e urgente “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”, emanata per la prima volta nel 2009 e prorogata ben 7 volte.

    L’Ordinanza è uno strumento decisamente utile per prevenire e contrastare questa pratica illegale diffusa in tutto il Paese e negli anni ha reso possibile una sensibilizzazione sul fenomeno. Tuttavia, le uccisioni di animali mediante l’utilizzo di esche o bocconi avvelenati sono ancora frequenti ogni regione d’Italia, il costo in termini di vite animali è altissimo, basti pensare alla strage di cani avvenuta lo scorso febbraio a Sciacca dove almeno 40 cani sono deceduti per aver ingerito bocconi avvelenati contenenti un potente pesticida.

    Per questo motivo chiediamo con forza al nuovo Governo e al nuovo Parlamento l’approvazione di una Legge che ne rafforzi i contenuti e che stabilisca sanzioni penali e amministrative per i trasgressori, come quella presentata da LAV. 

    Reiterare l’Ordinanza e introdurre misure per renderla più efficace è un atto dovuto, ma per svolgere una più concreta azione di prevenzione e contrasto degli avvelenamenti occorre una legge nazionale

    Già alcune regioni italiane, come Toscana, Umbria e Puglia si sono dotate di leggi ad hoc per prevenire e contrastare un fenomeno dalle conseguenze letali per gli animali e fonte di rischio per la salute pubblica: per incidere significativamente sugli avvelenatori e per prevenire la morte di animali domestici e selvatici è necessario seguirne l’esempio a livello nazionale.

    Ilaria Innocenti
    Responsabile LAV Animali Familiari 

  • Cani abbandonati in estate il servizio costa 40mila euro l … – La Gazzetta del Mezzogiorno

    Cani abbandonati in estate il servizio costa 40mila euro l … – La Gazzetta del Mezzogiorno

    Il fenomeno dei cani randagi o abbandonati nel territorio comunale costa all’amministrazione di Latiano circa 40mila euro l’anno.
    A tanto ammonterebbe infatti – secondo le stime di un impiegato del Comune che si è adoperato per la storia qui raccontata, ma anche da quanto risulta dal sito istituzionale – la somma per il servizio di randagismo. Una cifra considerevole per le casse del Comune che da anni affida ad una struttura di Serranova gli animali recuperati nel proprio territorio.
    L’idea sarebbe dunque quella di avviare una campagna di adozione o di riduzione di alcune tasse comunali a favore di quei cittadini che si rendessero disponibili ad adottare gli animali ospitati nella struttura.

    —————————-

    di Claudio Argentieri

    LATIANO – L’estate, complice le ferie e la voglia di evasione, è purtroppo il periodo dell’anno in cui avvengono più abbandoni di animali da compagnia. A Latiano c’è un’iniziativa che sta facendo discutere e che potrebbe servire a sensibilizzare i cittadini: l’amministrazione e gli impiegati comunali hanno infatti adottato Max, un dolcissimo randagio che ha avuto la fortuna di incontrare persone sensibili sulla propria strada.

    «Era stato segnalato come un cane aggressivo – spiega l’assessore ai Servizi sociali Teodora Tiziana Rizzo – ma Max ha avuto solo la sfortuna di incontrare sulla sua strada umani che hanno capito ben poco di lui, che si sono fatti condizionare dal pregiudizio che cane randagio è uguale a cane pericoloso. Questa volta però – prosegue l’amministratrice comunale – l’amore per gli animali e la sfida contro i pregiudizi hanno vinto. Max è stato adottato e ospitato nel cortile del Comune di Latiano, diventandone la mascotte.

    Questo si è potuto attuare grazie all’idea del dirigente dell’ufficio tecnico arch. Giuseppe Muri, sposata subito dal sindaco Maiorano e dall’intera amministrazione comunale. Con il dirigente ci siamo subito prodigati per garantire a Max una giusta e decorosa sistemazione – prosegue l’assessore Rizzo – un contributo importante è stato offerto dai volontari dell’Enpa, che hanno subito donato a Max una bellissima cuccia e ogni giorno provvedono alla sua cura. Ora Max è felice e attende un umano buono che lo prenda con sè.

    Per il momento siamo riusciti a scongiurargli la chiusura in un canile, ma quanti Max sfortunati ci sono? La mia idea è che le varie comunità socio-sanitarie presenti in città, almeno quelle che hanno un giardino e spazi idonei al proprio interno, adottassero un cane, portando un incremento di benessere psico-fisico ai loro utenti e garantendo ai pelosetti accudimento e amore. Ovviamente lo stesso discorso vale per quei cittadini che vorrebbero prendere in adozione un cane o un gatto, e spero che il mio appello venga accolto. È scientificamente provato – conclude l’assessore Rizzo – che gli animali hanno un effetto terapeutico sugli esseri umani e sono portatori sani di felicità».

    L’iniziativa, e con essa l’appello dell’assessore Teodora Tiziana Rizzo, arriva proprio in un periodo critico in cui aumentano gli abbandoni, e si spera che possa contribuire a risolvere questa problematica che interessa tutti gli anni tantissimi cani, gatti e animali da compagnia.

  • Tosare il cane in estate: luoghi comuni e falsi miti – Ragusa Oggi

    Tosare il cane in estate: luoghi comuni e falsi miti – Ragusa Oggi

    Una parte non indifferente tra i proprietari di cani è fermamente convinta che il cane vada TOSATO con l’approssimarsi dell’estate per farlo stare più FRESCO…
    Premettendo che (durante l’anno) ci sono tosature ed altri trattamenti estetici sul pelo che vengono fatte per meri motivi estetici ai cani e che sono legate spesso alla partecipazione degli stessi a Mostre ed Esposizioni Cinofile, sottolineando che le stesse vanno fatte solo presso Toelettatori professionisti in grado di garantire l’utilizzo di strumentazione adeguata, rispondenza dei risultati agli standard cinotecnici e la corretta preparazione professionale … cerchiamo di fare chiarezza riguardo alla ‘tosatura ESTIVA’ e di capire SE e QUANDO va fatta. Ricordiamo anche che il discorso è diverso per i cani con mantello a crescita continua (Barboncini, etc) dove una ‘regolata’ del pelo va periodicamente effettuata ed è comunque consigliabile (per mantenere igiene del mantello e controllare meglio forasacchi) a prescindere da ‘acconciature’ particolari per esposizioni canine di razza.
    Il cane ha (come l’uomo) la possibilità di regolare con piccoli ‘aggiustamenti’ la propria temperatura corporea. Se però l’uomo fa ‘uso’ del sudore, Fido è limitato dalla poca presenza di ghiandole sudoripare, concentrate in parti diverse dal mantello (polpastrelli, etc); proprio per questo Fido regola la temperatura in altro modo, ad esempio attraverso l’emissione di aria (…problemino col caldo per le razze brachicefale) Tosando il cane gli togliamo quindi un mezzo ‘coibentante’, esponendo maggiormente, fra l’altro, la cute ai raggi UV.
    Ancora (problema importante e non trascurabile)la tosatura potrebbe avere un effetto ‘comportamentale’ non positivo.
    E’ chiaro poi (vale per tutti i cani) che per vari motivi la situazione del mantello potrebbe non essere più ben ‘recuperabile’; cioè problemi come nodi di pelo o altro potrebbero rendere necessaria una drastica ‘sistemazione’ del mantello.
    Se poi il cane ha la fortuna di vivere in ampi spazi verdi e/o viene comunque portato spesso a correre in campagna potrebbe essere esposto ad altre problematiche: se per i parassiti esterni è possibile un controllo con specifici prodotti, per i ‘forasacchi’ non è così e questi ultimi potrebbero (come più volte detto in questa rubrica) provocare problemi non solo alle orecchie entrando nel condotto uditivo esterno, ma anche alla cute; in questo caso eventualmente (e se proprio è necessario)fate lasciare il pelo non proprio a ‘zero’ ma con qualche centimetro di lunghezza; ciò ci permetterà di prevenire eventuali danni da forasacchi in tempo.
    rubrica a cura di Clinica Veterinaria ETHOS dr.E.Criscione – dr.E.Turlà via Forlanini 86 Ragusa tel.0932.641231 www.clinicaveterinariaragusa.it

  • Un cane adottato da un giorno dà l'allarme e salva la casa dei vicini … – La Stampa

    Un cane adottato da un giorno dà l'allarme e salva la casa dei vicini … – La Stampa

    Era arrivato nella sua nuova casa da un giorno. Da poche ore. E ha salvato la casa di un vicino dalle fiamme di un incendio. Protagonista di questa storia è Bailey, uno Staffordshire Bull Terrier di 12-13 anni. trovato abbandonato in strada legato a un palo. Portato in canile era arrivato il momento di sperimentare la casa di una famiglia affidataria a St Mellons, vicino a Cardiff, in Galles. E si è subito guadagnato un ruolo da eroe. 

    Bailey era arrivato nell’abitazione verso le 12.30 e si era subito guadagnato un angolo per farsi un pisolino. «Verso le 15:00 si è svegliato e ha iniziato ad abbaiare e ad annusare l’aria – racconta il signor Jones al WalesOnLine -. Sembrava ansioso e instabile, ma pensavo fosse per il nuovo ambiente. Quindi, anche se fuori faceva piuttosto caldo, ho messo il suo guinzaglio e l’ho portato fuori a camminare in un’area ombreggiata. Sono rimasto piuttosto sorpreso di quanto fosse ansioso di uscire, visto che mi era stato detto che era un cane anziano e abbastanza pigro. Abbiamo camminato lungo la mia strada verso il sentiero che porta a Hendre Lake. Io intendevo portarlo nella direzione opposta, ma lui ha insistito che voleva andare da quella parte. Mentre ci avvicinavamo alla fine della strada, Bailey si fermò di colpo e ricominciò ad abbaiare». 

    E a quel punto il signor Jones ha visto il fumo provenire da un giardino sul retro di una casa di un vicino. «L’incendio ha completamente distrutto la recinzione e la siepe, e si stava muovendo molto velocemente verso l’abitazione dove in quel momento non c’erano i proprietari. Ma i vigili del fuoco sono arrivati in tempo per salvarla».  

    In neanche due ore Bailey è già un eroe. «Ha solo bisogno di una casa amorevole e una famiglia da amare e proteggere, perché è quello che è nato per fare» racconta Jones felice di aver vissuto un’esperienza così toccante. 

  • Randagismo: il servizio di cattura, ricovero e cura dei cani affidato … – AgrigentoOGGi.it

    Randagismo: il servizio di cattura, ricovero e cura dei cani affidato … – AgrigentoOGGi.it

    AGRIGENTO. Sarà la ditta Sigma di Riccardo Lauricella ad occuparsi del servizio di cattura dei cani randagi del territorio comunale di Agrigento, del ricovero e della cura, oltre al mantenimento degli animali in canile rifugio, per la durata di un anno.

    Lo ha deciso il Comune di Agrigento che ha aggiudicato in via definitiva, l’appalto alla ditta agrigentina per un importo pari a 162.363 euro. L’impresa Sigma, infatti, ha praticato la migliore offerta per l’importo contrattuale al netto del ribasso del 2% di 162.363 euro oltre Iva. Il 10 aprile scorso, con determinazione del dirigente del terzo settore, Gaetano di Giovanni, era stato approvato l’elenco prezzi, il preventivo di spesa, il capitolato d’oneri, il modello di Patto d’integrità, i modelli di domanda per la partecipazione, lo schema per le lettere di invito, la scelta dle sistema di gara e l’impegno di spesa per il servizio di cattura dei cani randagi del territorio comunale di Agrigento, del ricovero e della cura, oltre al mantenimento degli animali in canile rifugio, per la durata di un anno.

    Per un importo complessivo di 210.000 euro oltre iva, così ripartite: 140.000 per il 2018 e 70.000 per il 2019. Era stato scelto di procedere all’affidamento del servizio mediante procedura aperta con indagine di mercato. Il 30 aprile è stata presentata al Comune l’offerta formulata dalla Sigma Sas che in seguito è stata ritenuta idonea a contrarre il contratto con il Comune. La Sigma svolge questo servizio per il Comune di Agrigento dal 2015.

    Secondo il capitolato d’appalto, la struttura dovrà possedere oltre che ambienti – ricovero come canile rifugio, anche una apposita zona contumaciale adibita a canile sanitario ed essere dotata di un locale per le cure sanitarie e per la predisposizione da parte del Comune di un ambulatorio veterinario dove effettuare le operazioni di anagrafe e sterilizzazione dei cani. L’impresa dovrà essere convenzionata con medico veterinario che avrà la responsabilità sanitaria della struttura e che assicurerà le cure sanitarie necessarie ai cani ricoverati nel canile rifugio. I locali di permanenza dei cani devono garantire un ambiente appropriato per il benessere degli animali. Il numero dei posti minimi disponibili per il Comune di Agrigento per il ricovero dei cani dovranno essere pari a 130 con pagamento comunque sempre in base all’effettivo utilizzo. La pulizia dovrà essere svolta con cadenza giornaliera e periodicamente dovranno essere effettuati a carico dell’impresa interventi di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione. Ed ancora l’alimentazione dei cani ricoverati sarà sottoposta al controllo da parte dell’Asp – servizi veterinari. L’impresa aggiudicataria si è impegnata a consegnare i cani custoditi presso la propria struttura ai proprietari, cittadini o associazioni protezionistiche che ne facciano richiesta, previa autorizzazione comunale. Per quanto riguarda la cattura dei randagi, l’impresa dovrà provvedere alla cattura dei cani vaganti nel territorio del comune di Agrigento con sistema indolore e senza ricorrere all’uso di tagliole, di bocconi avvelenati o di pungoli, dietro segnalazione, anche via mail, dell’amministrazione comunale ed entro 24 ore dalla stessa segnalazione. Per il ricovero ci sono precise diposizioni:  “Consiste – si legge nel capitolato d’appalto -nel mantenere in vita il cane secondo le norme vigenti in materia. L’Alimentazione in particolare dovrà avvenire conformemente alle tabelle dietetiche veterinarie vistate dalle competenti autorità. L’impresa provvederà a propria cura e spese alla tenuta di appositi registri a fogli fissi nei quali siano annotati ed indicati “separatamente” per ciascun cane i seguenti dati: schedatura del cane con foto ed ubicazione dello stesso nell’apposito recinto numerato e data di ingresso; scheda clinica nella quale annotare le condizioni del cane, le visite di controllo (mediche ed amministrative) effettuate ed ogni altra notizia necessarie al caso; eventuale decesso naturale o abbattimento.

    Ultima modifica: 17 luglio 2018

  • Salvano un gatto in strada, ora ogni giorno aspetta il loro ritorno a … – La Stampa

    Salvano un gatto in strada, ora ogni giorno aspetta il loro ritorno a … – La Stampa

    Dana Lorance e suo marito stavano tornando a casa quando hanno visto un gattino che correva spaventato tra le vetture in mezzo alla strada. Si trovava in una via molto trafficata, e la coppia temeva che l’animale potesse essere investito. «Ci siamo fermati e siamo subito andati alla ricerca del cucciolo – raccontano -. L’animale ci ha trasmesso molta tenerezza».  

    Il gattino è corso in un prato vicino alla strada, e Dana Lorance e suo marito non hanno mai smesso di chiamarlo. «L’erba era molto alta e il micio in un primo momento non si riusciva a vedere bene – raccontano -. Ma appena abbiamo visto l’animale saltellare siamo corsi verso di lui e lo abbiamo preso in braccio». 

    Lo hanno portato sulla loro auto, e il gattino ha iniziato a fare le fusa e a coccolarli. Sembrava un animale terrorizzato, e invece si è comportato con loro come se li conoscesse da sempre. «Era pelle e ossa, e aveva le pulci in ogni parte del corpo. Non vogliamo immaginare che fine avrebbe fatto se qualcuno non si fosse accorto di lui», racconta la coppia. Lo hanno adottato e chiamato Buster. «Adesso il cucciolo sta benissimo: mangia e gioca tutto il giorno – continuano -. Tra di noi si è creato un feeling speciale».  

    Buster è solito aspettare i suoi proprietari davanti alla porta di casa tutti i giorni: «Conosce i nostri orari e ha un modo davvero stupendo di dimostrarci che ci vuole bene – spiegano -. Siamo davvero felici che sia entrato nella nostra vita». 

  • Ipoadrenocorticismo o Morbo di Addison nel Cane

    Ipoadrenocorticismo o Morbo di Addison nel Cane

    L’ipoadrenocorticismo, o Malattia di Addison, del cane e del gatto è una malattia endocrina causata dal malfunzionamento delle ghiandole surrenali.

    Le ghiandole surrenali sono due piccole strutture poste in prossimità dei reni. Esse si compongono di una porzione più interna, detta midollare, che secerne catecolamine, e di una più esterna, detta corticale, a sua volta suddivisa in tre strati che procedendo dall’esterno verso l’interno sono la zona glomerulosa, responsabile della produzione di mineralcorticoidi (aldosterone), la zona fascicolata, deputata alla sintesi di glucocorticoidi (cortisolo) e la zona reticolare, nella quale vengono prodotti androgeni.

    L’ipoadrenocorticismo è una sindrome conseguente ad un’insufficiente produzione di glucocorticoidi e/o mineralcorticoidi da parte della sostanza corticale delle ghiandole surrenali. Gli ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali sono essenziali per la regolazione di molte funzioni corporee come il metabolismo, la pressione sanguigna, l’idratazione e la risposta agli stress.

    I glucocorticoidi svolgono un ruolo di vitale importanza perché contrastano gli effetti dello stress, agiscono sui vasi sanguigni e garantiscono una corretta funzionalità e integrità della mucosa gastrointestinale. La carenza di questi ormoni comporta quindi una maggiore sensibilità allo stress, l’incapacità a mantenere il tono vasale, ipoglicemia e debolezza muscolare, sintomi gastroenterici quali riduzione dell’assunzione di cibo fino alla completa anoressia, vomito e diarrea.

    La perdita di secrezione dell’aldosterone conduce ad una mancanza di ritenzione renale di sodio e cloro e di escrezione di potassio, con il conseguente sviluppo di carenza di sodio e di cloro ed aumento della concentrazione di potassio.

    Le carenze ormonali causate dal Morbo di Addison provocano riduzione della pressione, della perfusione di organi vitali come i reni ed alterazioni nella funzione cardiaca.

    Nella maggior parte dei casi l’ipoadrenocorticismo è causato da una distruzione di entrambe le ghiandole surrenali conseguente ad un meccanismo autoimmune, cioè un’alterazione nella risposta del sistema immunitario dell’organismo, e si rende clinicamente manifesta solo quando è interessato più del 90% della corteccia surrenalica.

    Altre possibili cause del Morbo di Addison sono l’eccessiva somministrazione di farmaci utilizzati per il trattamento del Morbo di Cushing (la situazione opposta, vale a dire l’eccessiva produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali), e la presenza di tumori dell’ipofisi.

    L’ipoadrenocorticismo è un disturbo tipico dei cani giovani o di mezza età, ed è stata individuata una predisposizione per il sesso femminile (circa del 70%) e una probabilità tre volte maggiore per i soggetti sterilizzati, sia maschi sia femmine, rispetto ai soggetti interi di contrarre la malattia.

    Le razze più frequentemente colpite sono Cane d’acqua Portoghese, Barbone, Leonberger, Alano, Bearded Collie, Rottweiler e West Highland White Terrier.

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    Diagnosticare la Malattia di Addison non è semplice per diversi motivi: è relativamente poco frequente, i sintomi spesso sono poco chiari e simili a molte altre malattie e compaiono in tempi diversi.

    I segni clinici generalmente si presentano in modo graduale, con andamento “altalenante” e sono assolutamente aspecifici. Le caratteristiche che devono mettere in allerta il Medico Veterinario stati di malessere o sintomi gastroenterici episodici ma ricorrenti (letargia, vomito, diarrea e/o disidratazione) che rispondono a semplici terapie di supporto (fluidoterapia, riposo e somministrazione di corticosteroidi). I sintomi più frequentemente riferiti dai proprietari di cani affetti da insufficienza surrenalica sono quelli secondari alla carenza di ormoni glucocorticoidi: anoressia/disoressia, vomito, letargia/depressione, debolezza/astenia, dimagramento, diarrea e tremori, più raramente anche aumento della sete e della produzione di urine e dolore addominale

    Nelle fasi iniziali può manifestarsi una sindrome da carenza parziale, caratterizzata da sintomi che si manifestano solo nei periodi di stress quali viaggi, interventi chirugici, ma quando la carenza di sodio e l’eccesso di potassio diventano gravi l’animale può manifestare una crisi addisoniana, un’emergenza medica che richiede l’immediato ricovero in terapia intensiva.

    L’ipoadrenocorticismo si può sospettare in base all’anamnesi, ai reperti dell’esame fisico e degli esami del sangue e delle urine. Per confermare la diagnosi è necessario effettuare il test di stimolazione con ACTH, un esame che prevede la misurazione della concentrazione del cortisolo nel sangue prima e dopo la somministrazione di un farmaco per via intramuscolare o endovenosa.

    Una volta che la diagnosi di malattia di Addison sia confermata , la soluzione è semplice e consiste nel somministrare all’animale gli ormoni non più prodotti  dalle ghiandole surrenali danneggiate. La prognosi in cani e gatti con insufficienza surrenalica di solito è eccellente, ed in seguito alla terapia si noterà un netto miglioramento dello stato di salute del cane che potrà condurre una vita normale e attiva. Non curare la malattia di Addison è molto rischioso per la vita stessa del cane.

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