Si è aperto oggi presso il Tribunale di Udine, il processo nei confronti della titolare di una ditta di spedizioni ungherese e di due trasportatori, accusati dei reati di maltrattamento e di traffico illecito di animali da compagnia. La LAV si è costituita parte civile.

Nel mese di settembre 2013, cinquantatré cagnolini di varie razze furono trovati a bordo di un mezzo di trasporto, in condizioni sanitarie non idonee, con aerazione e illuminazione insufficienti, privi di acqua e con escrementi che imbrattavano gli animali posti nei ripiani inferiori. I cuccioli, alcuni dei quali di età inferiore alle dodici settimane, erano privi delle necessarie certificazioni sanitarie e di passaporto valido.

“Questo caso è particolarmente importante – commenta Ilaria Innocenti, responsabile nazionale del Settore Cani e Gatti LAV – poiché vede coinvolta la titolare di una ditta di spedizioni, che ha il preciso obbligo di rispettare le regole e, invece, avrebbe trasportato i cuccioli, infrangendo la normativa e sottoponendoli al maltrattamento”.

La realtà che si cela dietro l’odioso fenomeno del traffico cuccioli è descritta nel libro “La Fabbrica dei cuccioli: l’amore non si compra”, in libreria dal mese di novembre e edito da Sonda. Il libro, scritto a quattro mani da Ilaria Innocenti e Macri Puricelli, narra le storie dei cuccioli introdotti illegalmente in Italia, quelle delle loro famiglie e quelle di coloro che, in modo truffaldino, li immettono sul mercato. Tra le storie, anche il dolore delle madri: una sofferenza sconosciuta, silenziosa lontana dai nostri occhi e dalle nostre coscienze.

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