Su Internet vi sono migliaia di offerte allettanti. Perlopiù sono messi in vendita cuccioli di origine sconosciuta, ma anche cani randagi provenienti da diversi Paesi. Attualmente quasi un cane su due è importato dall’estero. A ciò non vi sarebbe nulla da obiettare se gli animali provenissero da buoni allevamenti o da pensioni per animali serie. Il problema è che purtroppo in Europa il commercio di cani è sovente illegale e comporta grosse sofferenze per gli animali: spesso cuccioli ancora troppo giovani sono trasportati nel bagagliaio di un’automobile e consegnati al nuovo proprietario in un parcheggio senza documenti o con documenti falsi. Molti di questi cuccioli, che provengono perlopiù da allevamenti di massa in cui vivono in condizioni atroci e sono sempre più spesso offerti con una falsa dichiarazione d’età, giungono nel luogo di vendita già molto debilitati dal lungo viaggio o addirittura malati. Non è raro che acquisti di questo genere finiscano con la morte prematura del cane.

Sebbene le organizzazioni di protezione degli animali, i media e le autorità informino sulle indicibili sofferenze di questi animali e raccomandino costantemente di non acquistare cani da offerenti sconosciuti, secondo la statistica 2014 dell’ANIS ogni settimana varcano il confine in media 440 cani, di cui almeno una parte proveniente da «fabbriche» di cuccioli. In una recente e approfondita ricerca la PSA ha fatto luce sulle strutture criminali che si nascondono dietro alla produzione di massa di cuccioli e al commercio internazionale di cani.

L’acquisto di un cane su Internet comporta elevati rischi

L’acquisto di cani di provenienza sconosciuta comporta elevati rischi. La rabbia, ad esempio, una malattia trasmissibile all’essere umano, se non trattata, ha sempre un decorso letale. Altre malattie, invece, possono comportare costi elevati per il loro trattamento. Anche per questi motivi, al momento dell’importazione di un cane è imperativo rispettare le condizioni previste: passaporto per animali da compagnia, identificazione mediante microchip e una vaccinazione antirabbica valida. Inoltre, ogni cane deve essere dichiarato alla dogana e deve essere pagata l’IVA.

L’acquisto di un cane deve essere sempre una scelta ben ponderata

Le disposizioni legali svizzere contribuiscono a limitare le importazioni illegali di cani, ma non bastano da sole a risolvere il problema. Sono chiamati a collaborare soprattutto i futuri detentori di cani, che possono contribuire, scegliendo seriamente e con cognizione di causa l’animale e il venditore, a ridurre il numero di cuccioli allevati in condizioni atroci e a evitare che i cani randagi siano trasportati in lungo e in largo per l’Europa soltanto per profitto.

La nuova campagna informativa è una misura congiunta dell’USAV e della PSA per la lotta alle importazioni illegali di cani in Svizzera elaborata su raccomandazione di un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dei Cantoni, della Direzione generale delle dogane, della PSA e dell’USAV. L’USAV aveva istituito questo gruppo nel maggio del 2014 in seguito a un’interpellanza della consigliera nazionale Maya Graf. Oltre all’opuscolo, è stato attivato un nuovo sito Internet (www.acquisto-cane.ch) che contiene numerose informazioni utili per i potenziali acquirenti. Sull’argomento, inoltre, nelle prossime settimane saranno pubblicati appositi banner su piattaforme online per la vendita di animali e sarà allestito uno stand informativo alla fiera canina di Winterthur. Kaspar Jörger, responsabile della divisione Protezione degli animali dell’USAV, e Heinz Lienhard, presidente della PSA, sono convinti che «l’importazione illegale di cani possa essere limitata se la Confederazione, la PSA e i Cantoni continuano a collaborare strettamente».

Indirizzo cui rivolgere domande:

Servizio stampa Ufficio federale
della sicurezza alimentare e
di veterinaria USAV
Tel. 058 463 78 98
[email protected]

Servizio stampa
Protezione Svizzera degli Animali PSA
Tel. 079 357 32 04
[email protected]

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Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria
Internet: http://www.blv.admin.ch
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