latteDa oltre un anno il settore lattiero-caseario è in grave crisi. In Italia il problema è particolarmente sentito considerati gli elevati costi di produzione del latte.

Le iniziative in atto per salvaguardare il comparto sono state ricapitolate dal Sottosegretario Giuseppe Castiglione, che ha risposto in Commissione Agricoltura ad una interrogazione del deputato Guido Guidesi.
La crisi – ha spiegato il rappresentante del Mipaaf- è dovuta all’aumento delle produzioni di latte e dei prodotti lattiero-caseari a livello mondiale e alla contemporanea contrazione delle importazioni da parte dei Paesi emergenti. A ciò va aggiunto l’embargo sui prodotti agroalimentari decretato dalle Autorità russe come ritorsione alle sanzioni imposte dalla Unione europea ed altri Paesi occidentali verso la Russia stessa. Ciò ha portato ad un abbassamento generalizzato dei prezzi all’origine del latte bovino ed ha creato difficoltà a numerose imprese, in tutta Europa, che non riescono più a coprire i costi di produzione.

Misure attivate sia in ambito comunitario che nazionale-
Castiglione ha ricordato che con il decreto-legge n. 51/2015, convertito, con modificazioni, con la legge n. 91/2015, è stato previsto, all’articolo 1, che in applicazione dell’articolo 15, paragrafo 1, del Regolamento n. 595/2004 della Commissione, su richiesta dei produttori di latte interessati, il pagamento dell’importo del prelievo supplementare dovuto per il periodo 2014/2015, può essere effettuato in tre rate annuali senza interessi. Ciò al fine di assicurare una maggiore liquidità alle aziende responsabili di eccessi produttivi, in un momento di gravi difficoltà del mercato.
Peraltro, lo scorso autunno l’Unione europea ha varato un pacchetto di misure di aiuto eccezionale per i settori zootecnici. Tra le diverse misure concordate, per quanto riguarda l’Italia, sono di particolare interesse quelle previste dai Regolamenti delegati n. 1853 e 1852 del 2015, entrambi della Commissione, riguardanti rispettivamente la concessione di aiuti per gli agricoltori dei settori zootecnici e l’istituzione di un regime di aiuto per l’ammasso privato dei formaggi.In particolare, con il Regolamento n. 1853/2015 sono stati assegnati all’Italia 25.017.897 euro da destinare agli agricoltori del settore zootecnico, ai quali devono essere versati entro il 30 giugno 2016.
Con il decreto ministeriale 22 gennaio 2016 sono state definite le modalità di ripartizione delle risorse messe a disposizione con detto Regolamento. Il secondo Regolamento ha invece istituito un regime di aiuti per l’ammasso privato di un massimo di 100.000 tonnellate di formaggi. Il massimale è stato ripartito tra gli Stati membri sulla base della produzione di formaggi realizzata nel 2014 e, per l’Italia, è stato previsto un massimale di circa 12.000 tonnellate di formaggio ammassabile. I quantitativi non utilizzati vengano ripartiti tra gli Stati membri che ne abbiano fatto richiesta, sulla base dell’effettivo utilizzo della misura.
L’Italia, avendo esaurito il proprio contingente, ha presentato richiesta alla Commissione europea per una riassegnazione dei quantitativi non utilizzati dagli altri Stati membri. La Commissione con il Regolamento n. 2016/225 del 17 febbraio2016, ha quindi assegnato all’Italia un ulteriore contingente di 27.025 tonnellate di formaggio che può usufruire dell’aiuto all’ammasso privato. “Preciso – ha sottolineato il Sottosegretario Castiglione- che, con l’assegnazione di questo ulteriore contingente agli operatori italiani, ci è stato riservato il 40 per cento circa dell’intera misura europea”.
Citata inoltre, nella risposta, l’istituzione del «Fondo per gli investimenti nel settore lattiero-caseario» prevista dall’articolo 1, commi 214-217, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015). Per questa misura è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2016, il decreto ministeriale del 18 aprile 2016, con il quale sono previste le disposizioni applicative e la ripartizione delle risorse del fondo che ammontano a 3 milioni di euro per il 2015, 15 milioni di euro per il 2016 e 38 milioni di euro per il 2017.
Da ultimo, Castiglione ha segnalato che il Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione europea, nel corso della riunione del 14 marzo scorso, ha esortato la Commissione europea ad attivare tutte le misure eccezionali a disposizione, ai sensi del Regolamento n. 1308/2013, ed ha individuato alcuni aspetti delle attuali politiche comunitarie dove poter intervenire al fine di alleviare le attuali difficoltà del mercato lattiero-caseario. Tra i possibili interventi è stato individuato l’ampliamento delle misure attualmente previste e un programma di pianificazione della produzione di latte affidato alle Organizzazioni dei produttori ed alle cooperative.
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