VILLAGGIO DEL PESCATORE. Dopo il dinosauro Antonio, i rettili volanti. Nella realtà aumentata del sito paleontologico del Villaggio del Pescatore, gestito dalla cooperativa Gemina, ora c’è spazio anche per gli Azhdarchidae, pterosauri vissuti nel Cretaceo superiore, fra i 108 e i 66 milioni di anni fa, il cui nome deriva da una parola persiana che significa drago, considerati fra i più grandi animali che abbiano mai solcato i cieli.Grazie alla tecnologia che finora permetteva ai visitatori del sito, attraverso appositi tablet, di vedere Antonio muoversi fra le rocce in mezzo alle quali sono stati trovati i suoi resti, ora si potranno ammirare questi enormi rettili con le ali volare nel cielo di Trieste. «Tra i vari reperti – spiega lo storico Flavio Bacchia, presidente della Gemina – è stato rinvenuto un resto osseo di rettile volante, uno pterosauro. Questi animali erano numerosi in Europa, al tempo dei dinosauri – aggiunge – e sono molto popolari e conosciuti dagli appassionati di Scienze naturali, oltre che capaci di scatenare, proprio per il loro facile accostamento ai draghi delle fiabe, la fantasia dei bambini. Il ritrovamento di questi reperti – continua Bacchia – può essere sfruttato come spunto per un approfondimento sugli animali che dominavano il cielo al tempo dei dinosauri».Su suggerimento di Pascal Godefroit, il curatore della paleontologia dei vertebrati al museo di Bruxelles, che fra l’altro ha curato la revisione della pubblicazione scientifica su Antonio, la cooperativa Gemina ha deciso di ricostruire un azhdarchide, molto diffuso in Europa ai tempi di Antonio. L’intervento tecnico è stato fatto, sotto supervisione del laboratorio Zoic, dal team Evolving, coordinato da Walter Stor. «Contiamo sulla Barcolana – riprende Bacchia – per vedere un gran numero di visitatori raggiungere il Villaggio del Pescatore e il nostro sito per ammirare questa straordinaria novità».Nella simulazione della realtà aumentata, l’azhdarchide entra volando sotto le tensostrutture che proteggono il sito delle intemperie, atterra dopo una fase di volo stazionario su un masso posizionato ad hoc, fa il suo show da pterosauro curioso e un po’ stizzoso, poi si prepara e decolla innalzandosi sopra la Baia degli Uscocchi. «Nulla del genere – sottolinea il presidente della Cooperativa Gemina – è mai stato realizzato su un sito paleontologico. È una soddisfazione enorme per noi – aggiunge – essere arrivati a questo risultato. Meno soddisfacente – prosegue aggiungendo una nota di protesta – è lavorare per mantenere in visibilità il sito, dovendo fare tutto da soli, nella quasi totale indifferenza istituzionale. Questo lascia l’amaro in bocca».Oltre al rettile volante che si muove e agisce come potevano aver fatto i suoi simili milioni di anni fa, in questi giorni al Villaggio del Pescatore farà bella mostra di sé la replica del più grande animale che abbia mai volato, il Quetzalcoatlus, che raggiungeva l’apertura alare di uncaccia Zero giapponese della seconda Guerra mondiale. La replica esposta è posizionata con le ali chiuse, in quanto non c’è spazio per gli 11,8 metri che sarebbero necessari in postura di volo. È la prima volta che un esemplare del genere viene esposto in Italia.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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