Firenze, 13 ottobre 2015 – Per chi non vede, il cane è molto più del miglior amico dell’uomo. E proprio per far conoscere ai cittadini l’importanza che un cane guida riveste per chi ha disabilità visiva, le opportunità di movimento che consentono e le leggi che ne tutelano l’uso, venerdì 16 ottobre ritorna la Giornata nazionale del cane guida per ciechi, giunta quest’anno alla sua decima edizione.

Proprio per sottolineare l’importanza di questo alleato prezioso nel superare gli ostacoli della vita di tutti i giorni, l’Unione italiana ciechi e ipovedenti della Toscana, insieme alla scuola cani guida per ciechi di Scandicci, hanno organizzato per questa giornata due eventi in città: il primo, dalle 9 alle ore 12, riguarderà gli studenti della scuola media Dino Compagni e dell’istituto superiore Elsa Morante, cui il presidente Uic Firenze, Niccolò Zeppi e alcuni istruttori, presenteranno il ruolo e i diritti del cane guida. Il secondo si terrà in piazza della Repubblica dalle 16 alle ore 18.

Qui non solo gli addestratori della scuola effettueranno una dimostrazione di come viene educato e svolge il suo lavoro un cane guida, ma si daranno appuntamento i non vedenti coi loro cani e anche le famiglie affidatarie di cuccioli. Lo scopo di questi due momenti è quello d’informare e mostrare il ruolo del cane guida, quali leggi lo tutelano, quanta libertà di movimento restituiscono alle persone non vedenti, oltre a far conoscere l’importanza della figura delle famiglie affidatarie e il lavoro prezioso delle scuole d’addestramento. “Il cane guida ha gli occhi che noi non possediamo. Per noi, è un alleato prezioso per superare gli ostacoli della quotidianità”, affermano i non vedenti. In pochi sanno che questi cuccioli, prima di essere addestrati e, quindi, consegnati a un cieco, devono stare un anno in famiglia. Per questo l’Uic non finirà mai di ringraziare quelle “famiglie affidatarie, spesso con bambini, che per un anno allevano questi cuccioli, pur sapendo che dovranno poi restituirli”. Un grande gesto di generosità e altruismo, il loro.

L’iniziativa è stata presentata da Antonio Quatraro, presidente Uic Toscana, Paola Garvin, direttrice della Scuola cani guida, Massimo Diodati, vicepresidente Uic, e i consiglieri delegati Elena Ferroni e Massimo Vito. “Una delle conseguenze più invalidanti della minorazione visiva è la perdita della libertà di movimento – afferma Quatraro -. Il cane guida, che richiede impegno e cure continue, è certamente il biglietto da visita più bello per affermare il desiderio di libertà di chi ha perduto la vista, un docile compagno per dissolvere quella specie di nebbia derivante dall’imbarazzo di molti vedenti quando incontrano uno di noi”. La Scuola cani guida di Scandicci è stata fondata dall’Unione ciechi nel 1929, come risposta all’aspirazione dei ciechi ad essere autonomi. Dal 1979 è gestita direttamente dalla Regione Toscana e ogni anno consegna 25 cani guida a non vedenti di tutta Italia.

di MAURIZIO COSTANZO

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