Se amate i cani o se ne avete uno, almeno una volta nella vita vi siete lasciati andare ad effusioni tenerissime nei suoi confronti, con tanto di baci e slinguazzate. Bene, ma forse non benissimo, visto che secondo alcuni esperti virologi e batteriologi trattasi di comportamento da evitare accuratamente, visto che potrebbe essere addirittura potenzialmente letale per l’uomo. Sì, perché i dolci baci canini possono veicolare una serie infinita e spaventosa di batteri e virus che di certo non vorremmo mai affrontare.

Marty Becker, esperto di cani, parlando al sito specializzato Doggies Care è chiarissimo: “Noi umani quando ci salutiamo ci diamo un bacio sulla guancia, i cani per salutarsi si annusano il sedere”. E se questo avvertimento non vi basta, ascoltate quello che ha da dire John Oxford, virologo e batteriologo della Queen Mary University di Londra: “Il problema non è solo quello che trasmettono con la saliva. I cani trascorrono metà della loro vita con il naso in angoli sporchi o si aggirano attorno alle feci di altri cani. Dunque i loro musi sono pieni di batteri, virus e germi di ogni tipo”.

A dar retta al dottor Oxford, c’è da preoccuparsi sul serio, anche perché le infezioni che si rischiano non sono affatto leggere.
Volete un esempio? Attraverso i musi pelosi dei cani viene trasportato il Capnocytophaga Canimorsus, un microrganismo che solitamente ha bassa virulenza tra gli individui sani ma che in persone con patologie preesistenti può essere assai pericoloso. I sintomi, che solitamente appaiono tra il primo e l’ottavo giorno, comprendono diarrea, febbre, vomito, mialgia, dispnea, rash cutanei e, in casi gravi, setticemia fulminante, endocardite e meningite.

Niente allarmismi, per carità, anche perché Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi, qualche mese fa aveva detto a Repubblica che “è più rischioso baciare un essere umano che un cane. La trasmissione di malattie che riguardano gli uomini è più facilitata perché il nostro corpo è predisposto”.

I sintomi che abbiamo elencato, però, esistono davvero e sono stati riscontrati in oltre quarant’anni di studi su questo batterio che abbonda nelle bocche di cani e gatti. Meno grave, ma di certo non piacevole, è la tigna, un’infezione della cute e del cuoio capelluto provocata anche da funghi patogeni presenti nella saliva dei cani. Da non sottovalutare, infine, le infezioni da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, che provocano infezioni di cute e tessuti molli, polmonite, sepsi, sindrome da shock tossico e endocardite. Anche in questo caso, ovviamente, a rischiare di più sono soggetti immunodepressi o con ferite aperte, ma il rischio c’è e non va sottovalutato.

Che fare, dunque, con i nostri amici cani? Forse basta essere accorti e non correre rischi inutili e potenzialmente pericolosi per la nostra salute. Non per questo, però, dobbiamo evitare di mostrare affetto o coccolare i nostri animali. Basta farlo con giudizio e rispettando scrupolosamente le norme igieniche basilari.

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