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  • Barivel: è lombardo il gatto più lungo del mondo – Affaritaliani.it

    Barivel: è lombardo il gatto più lungo del mondo – Affaritaliani.it

    Barivel (foto: Edgar Scandurra via facebook)

    Barivel: è lombardo il gatto più lungo del mondo

    E’ lombardo il gatto più lungo del mondo, certificato anche dal Guinness dei primati: si tratta di Barivel, un Maine Coon che vive con i padroni Cinzia Tinnirello ed Edgar Scandurra e che sarà l’ospite d’onore della terza edizione del Festival dei Gatti, che si terra’ sabato 22 e domenica 23 settembre a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda, a due passi da Milano. Il Festival e’ un appuntamento unico e imperdibile per tutti gli amanti dei gatti e dei felini in generale, ricco di arte, cultura e divertimento. Tantissime le aree tematiche: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, conferenze e tavole rotonde, intrattenimento, corsi, proiezioni, laboratori e giochi, tutto rigorosamente a tema Gatto.

  • E' lombardo il gatto più lungo del mondo, si chiama Barivel – ANSA.it

    E' lombardo il gatto più lungo del mondo, si chiama Barivel – ANSA.it

    ROMA – E’ italiano il gatto più lungo del mondo, certificato dal Guinness dei Primati. Si chiama Barivel, è un Maine Coon e vive in Lombardia, con i padroni Cinzia Tinnirello ed Edgar Scandurra. Barivel sarà l’ospite d’onore della terza edizione del Festival dei Gatti, che si terrà sabato 22 e domenica 23 settembre a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda, a due passi da Milano.

    Il Festival è un appuntamento unico e imperdibile per tutti gli amanti dei gatti e dei felini in generale, ricco di arte, cultura e divertimento. Tantissime le aree tematiche: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, conferenze e tavole rotonde, intrattenimento, corsi, proiezioni, laboratori e giochi, tutto rigorosamente a tema Gatto.

  • Un pitbull scappa di casa e sbrana due cani in strada … – il Dolomiti

    Un pitbull scappa di casa e sbrana due cani in strada … – il Dolomiti

    MATTARELLO. Tantissima paura questa mattina a Mattarello. Tutto è successo nel giro di pochi minuti lungo la via Nazionale all’altezza della rotatoria dell’hotel Adige. Un cagnolino di piccola taglia è stato ucciso e un cane di media stazza aggredito al collo e ferito. Il protagonista è un pitbull scappato dalla propria abitazione.

    Erano circa le 8, quando la proprietaria del pitbull ha aperto la porta dell’abitazione per raccogliere qualcosa e il cane si è precipitato fuori di casa senza fare particolari rumori. La padrone si è accorta del cane scappato, ma a nulla sono valsi i suoi tentativi di far rientrare l’animale nell’edificio

    Una volta sgusciato fuori, il pitbull si è ritrovato da solo in strada e in pochi istanti ha preso di mira un cane di piccola taglia, che sarebbe stato sfilato da sotto un cancello privato.

    Il pitbull poi si è scagliato contro animale in modo violento, una scena durissima, tantissima foga e molto impeto. Sono bastati minuti per lasciare il malcapitato cagnolino agonizzante e in fin di vita è stato lasciato a bordo strada all’altezza della fermata dell’autobus. 

    A quel punto il pitbull si è fermato tranquillo lungo il marciapiede. Nel frattempo alcune persone che hanno assistito alla brutale aggressione hanno allertato i soccorsi.  

    Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Mattarello e gli accalappiacani, oltre che una volante della polizia locale e una pattuglia dei carabinieri.

    Proprio in quel momento però il pitbull ha avvistato un cane di media stazza, simile a un Husky, in passeggiata con il proprietario.

    Una manciata di secondi e l’aggressore si è lanciato verso il cane. Si è scagliato sul collo dell’animale sotto gli occhi disperati del proprietario.

    Pronti i riflessi e il sangue freddo dei vigili del fuoco che si sono precipitati per separare i due cani. Un intervento delicato per la violenza dell’aggressione e l’imprevedibilità della reazione degli animali.

    Dopo pochi minuti i pompieri sono riusciti a riportare la situazione nella norma e in piena sicurezza, fortunatamente senza feriti tra i soccorsi e altre persone nelle vicinanze

    Il pitbull è stato fermato, il cane di piccola taglia è stato portato d’urgenza dal veterinario, ma non c’è stato nulla da fare, l’animale di media stazza è stato invece gravemente ferite al collo, mentre le forze dell’ordine hanno terminato le documentazioni di rito tra la raccolta delle testimonianze, la ricostruzione dell’evento e i rilievi del caso.

  • Cani più educati dai proprietari felici – GreenStyle

    Cani più educati dai proprietari felici – GreenStyle

    I proprietari felici sono in grado di allevare dei cani più educati. Può sembrare un affermazione scontata, dettata dal buon senso, tuttavia una simile convinzione trova oggi conferma anche nella scienza, con uno studio pubblicato sul Journal of Veterinary Behaviour. Secondo quanto rilevato da un team di ricercatori messicani, infatti, la percezione del comportamento animale è direttamente collegata ai livelli di felicità e di stress del proprietario.

    Gli esperti hanno voluto valutare se un atteggiamento nervoso o stressato del proprietario potesse influenzare direttamente il comportamento del cane, rendendolo più ansioso o ingestibile. E, come forse facile supporre, questa ipotesi è stata confermata. Gli studiosi, inoltre, non si sono concentrati solo sul comportamento effettivo dell’animale, ma anche sul modo con cui questo viene percepito positivamente o negativamente dai loro compagni umani:

    => Scopri quante ore di sonno perdono i proprietari

    I proprietari con alti livelli di stress potrebbero non avere una relazione rilassata con i loro cani, un fatto che può contribuire nel comportamento del cane: passano meno tempo con l’animale, incrementandone la sua ansia. Allo stesso tempo, questo comportamento del quadrupede può infastidire il proprietario e rappresentare un’ulteriore fonte di stress, influendo sulla percezione della sua felicità.

    Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di proprietari, con dei questionari in cui è stato richiesto di specificare il comportamento del quadrupede in merito a fattori come la gestione della separazione, la capacità di addestramento, l’attaccamento e la richiesta di attenzioni. Sono stati quindi raccolti i dati di due distinti gruppi: un primo, composto da 36 individui, pronto a sottolineare come gli animali soffrano di problemi comportamentali, e un secondo di 40 invece soddisfatto dell’educazione del quadrupede.

    Gli esperti hanno quindi analizzato gli atteggiamenti dei cani, per escludere che i problemi comportamentali fossero legati a una precisa diagnosi di ansia da separazione canina, che avrebbe potuto sfalsare i risultati. Quindi hanno raccolto la tipologia di azioni messe in atto dall’animale, come l’abbaiare frequente, la distruzione di oggetti o mobili, l’agitazione, l’iperattività e molto altro. A questo punto, è stato vagliato quanto del comportamento del quadrupede sia effettivamente corrispondente alla descrizione fornita dal proprietario e quanto, invece, derivi da una percezione alterata dallo stesso compagno umano.

    => Scopri come i gatti identificano i loro proprietari

    Dall’analisi è emerso come la percezione stessa sia fondamentale per risolvere i principali intoppi comportamentali, poiché la predisposizione del proprietario nei confronti dell’animale determina la risposta di quest’ultimo. In altre parole, proprietari felici crescono cani educati:

    I risultati dimostrano che, se il proprietario fa qualcosa per migliorare un comportamento del cane ritenuto fastidioso, la soddisfazione percepita e la relazione cane-uomo migliora. I proprietari che si vedono stressati identificano maggiormente problemi comportamentali nei loro cani.

    20 settembre 2018

  • Il Crazy Cat Café è il primo e unico cat café della Lombardia. – MAM-e

    Il Crazy Cat Café è il primo e unico cat café della Lombardia. – MAM-e

    Il Crazy Cat Café è il primo e unico cat café della Lombardia.

    Crazy Cat Café

    mame food CRAZY CAT CAFÉ - IL PRIMO CAT CAFÉ DELLA LOMBARDIA gatto e ciboOttimo cibo e gatti: ecco i principi del Crazy Cat Café

    “Il Crazy Cat Café nasce da un grande amore verso i gatti e un’esperienza indimenticabile in Giappone, in un Neko Café ad Osaka.” Così si legge sul sito del primo e unico cat café della Lombardia, aperto nell’ottobre 2015 a Milano. L’obiettivo? Riproporre un luogo intimo e di incontro tipico dei Neko Café giapponesi, declinandolo però ai ritmi e allo stile di vita italiano. E, ovviamente, i protagonisti assoluti del locale sono i gatti, liberi di muoversi a loro piacimento.

    Se, infatti, alla domanda “Cane o gatto?” voi rispondete sempre “Gatto”, il Crazy Cat Café è il café che fa per voi. Potrete rilassarvi insieme ai vostri felini preferiti e, se loro saranno in vena, potrete perfino coccolarli e giocare insieme a loro. Inoltre, all’interno del locale sono a disposizione libri a tema, un pianoforte ed un giradischi che potrai usare per creare la vostra personale colonna sonora.

    Naturalmente, dovrete rispettare le seguenti regole:

    • Non dar da mangiare ai gatti
    • Rispettare il loro sonno
    • Non prenderli in braccio
    • Potete scattar loro delle foto, ma senza flash
    • Dovrete contribuire a mantenere un ambiente rilassato

    Italian & american bakery

    Ma non temete: oltre che un locale dedicato ai gatti, il Crazy Cat Café è anche una deliziosa bakery. Caffetteria sia italiana che americana, prodotti da forno fatti in casa, un bistrot per il pranzo o un happy hour per il tardo pomeriggio. Insomma: se non volete rinunciare al gusto, questo locale non vi deluderà di certo.

    mame food CRAZY CAT CAFÉ - IL PRIMO CAT CAFÉ DELLA LOMBARDIA tazzinaUno degli articoli disponibili nello shop del Crazy Cat Café

    Lo shop

    Se, più che appassionati, vi definireste addirittura “fanatici” dei gatti, il locale ha uno shop in cui potrete comprare diversi gadget a tema. Per esempio, tazze e tazzine a forma di gatto, oltre che alcune divertenti T-shirt.

    Per dare un’occhiata, cliccate qui.

    Dove

    Potete trovare il Crazy Cat Café in via Napo Torriani 5, 20124 Milano. 

  • Starbucks? No, il problema sono i padroni dei cani – Vita

    Starbucks? No, il problema sono i padroni dei cani – Vita

    A sollevare il polverone è stato Tommaso Zorzi, rampollo della Milano bene e noto per la partecipazione al programma televisivo “Riccanza”.

    Il ragazzo si è recato nel nuovissimo store di Starbucks appena aperto in Piazza Cordusio con il suo bassotto e gli è stato vietato l’ingresso. Dopo l’accaduto ha deciso di esprimere il suo dissenso online, usando i propri profili social.

    Da quel momento sulla pagina ufficiale di Starbucks Italia si è scatenata una tempesta di insulti e proteste contro una scelta considerata non “animal friendly”.

    Tanto da costringere l’azienda a chiarire la ratio dell’esclusione dei cani.

    «La “Roastery”», spiegano da Starbucks, «è un’attività complessa che include la produzione di cibo (e nello specifico la tostatura del caffè). La regolamentazione attuale (Regolamentazione dell’Unione Europea n° 852/2004 del 29/04/2004 e la normativa Locale sull’igiene del 09/05/1994) impone agli operatori che producono cibo di impedire l’accesso degli animali di qualsiasi specie (fatto salvo per i cani guida per non vedenti) in tutti i locali dove il cibo viene preparato, maneggiato e immagazzinato. A causa della configurazione del “Roastery”, con un singolo open space dove tutta la linea produttiva per la tostatura del caffè è a vista, l’intero locale è soggetto a questa regolamentazione, che ha come scopo finale quello di prevenire la contaminazione del cibo. La sola eccezione riguarda gli animali che accompagnano persone con disabilità».

    Dunque caso chiuso? No, perché una domanda viene spontanea: ma perché un cane dovrebbe andare in caffetteria?

    «Gli animali vanno rispettati per ciò che sono», sottolinea David Satanassi, veterinario, bioeticista e omeopata, «l’animalismo, specie quello di oggi, è più che altro professato da persone che vivono in città perché chi vive in campagna ha un rapporto diretto con la natura, non una proiezione. Il rapporto diretto con la natura ricrea un equilibrio che è già stato sperimentato nelle migliaia di anni di vita rurale. Allora l’animalismo si trasforma in ecologismo quando l’uomo non fa l’ecologista domenicale: l’animalista pretende una natura incontaminata però poi la teme e la rifugge perché preferisce continuare a vivere in condizioni di “collettivismo vegetativo” ovvero quello metropolitano. Quello in cui i cani vanno in caffetteria invece che correre al parco».

    Ma per Satanassi la questione è ancora più profonda e riguarda molto da vicino la natura umana: «È ora che ci diciamo una verità scomoda: tra il mangiare gli animali e addomesticarli non c’è poi tutta questa differenza. Sia la macellazione che obbligare un cane a vivere in un appartamento in città partono dal presupposto che la bestia debba soddisfare un bisogno umano. Che sia un bisogno biologico o psicologico poco importa».

    E a chi replica affermando che il proprio cane sta bene ed è felice Satanassi risponde con un sorriso: «non è così, è una visione della natura naif che non fa i conti con quello che è la natura realmente. Un cane in città non è rispettato per la propria natura e sopravvive in una forzatura che gli viene imposta per un benessere psichico del proprio padrone. È anche lui un animale sfruttato. Questo quando non viene obbligato a dormire sotto al tavolo di un bar, magari con addosso maglioncini e occhiali».

    I padroni dei cani quindi sarebbero egoisti nello sfruttare il proprio “amico” a quattro zampe. Questo significa anche che «che magari quella legge è sbagliata o non necessaria. Ma in fondo Starbucks solleva una questione sostanziale: ma cosa ci va a fare un cane in caffetteria? «L’unico esito è che, visto il suo olfatto 3 milioni più sensibile di quello umano, gli odori del bar attivano la gastrina e colecistochinina che fanno venire una gran fame al cane che però, nella maggior parte dei casi, non verrà sfamato perché è a dieta».

  • AIDAA: in Italia rapito un cane ogni 15 minuti – Meteo Web

    AIDAA: in Italia rapito un cane ogni 15 minuti – Meteo Web

    Non è vero che i cani rapiti non vengono ritrovati, l’altro ieri è stata ritrovata in un campo nomadi alle porte di Milano una Chihuahua rapita a Bergamo tre anni fà, oggi è stata ritrovata Cherry una Chihuahua di quasi dieci anni di cui ci eravamo occupati anche noi, anche lei rapita durante un furto in casa di Laura la sua padrona e ora ritrovata in un canile del milanese (non molto lontano dal campo nomadi dove è stata ritrovata la prima)“: lo riporta l’associazione animalista AIDAA in una nota. “Sono altri i casi di cani rapiti e ritrovati a distanza di mesi, anzi di anni dalla loro scomparsa. In Italia sono circa 25.000 i cani di razza rubati, in particolare cani di piccola razza: di questi meno del 10% ritrovano la strada di casa entro un’anno e vi sono poi i casi come quelli di questi giorni quando da un campo nomadi saltano fuori cani rapiti da due o tre anni ritrovati grazie alla lettura del microchip dopo le irruzioni della polizia. Da qui la proposta di AIDAA al ministro dell’interno SALVINI di istituire la polizia degli animali che affiancando le forze di polizia faccia irruzione in tutti i campi nomadi riconosciuti o abusivi con lo scopo di controllare tutti i cani che vi sono presenti e poter cosi restituire ai legittimi proprietari quelli eventualmente detenuti abusivamente.”

    Il mercato dei cani di razza in particolare di piccola taglia rapiti è fiorente, ma allo stesso tempo poco conosciuto – dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA – in quanto spesso le denunce vengono accantonate, ci sono poi casi come questi dove i cani vengono trovati nei campi nomadi o riappaiono come per miracolo dopo anni e per questo noi crediamo che sia necessario istituire un corpo specifico della polizia di stato che si occupi della tutela degli animali, sono certo e senza tema di smentita che almeno la metà degli animali di razza presenti in questi campi sono di origine furtiva, e con questo serve anche aumentare notevolmente le pene e avere la certezza che vengano scontate fino all’ultimo minuto,non solo per i maltrattamenti di animali, ma anche per i furti degli stessi“.

  • Un cane con problemi comportamentali trova la serenità grazie ad … – Fidelity News

    Un cane con problemi comportamentali trova la serenità grazie ad … – Fidelity News

    Spesso, nelle storie che riguardano i quattrozampe domestici, sono le coincidenze a fare la differenza. E’ quello che è accaduto alla famiglia di Shirley, una donna americana che in casa aveva due cani, Odie e Joey, amici per la pelle e suoi compagni di vita.

    Un giorno la donna era a passeggio con il cane Odie quando dal nulla, sulla sua strada, è apparsa una piccola gattina, che apparentemente voleva salutare sia lei che il cane che portava al guinzaglio. Shirley si è innamorata subito della piccola e l’ha presa con sé, l’ha chiamata Leeloo e l’ha immediatamente inserita nel suo gruppo di animali da compagnia.

    Inizialmente Leeloo era diffidente nei confronti dei due cani Odie e Joey, ma con il tempo le cose si sono sistemate, la gatta è cresciuta ed è entrata in confidenza con i cani di casa, tanto che loro le fanno quasi da maestri, e ha imparato a comprendere gli ostacoli e le difficoltà della vita.

    Shirley, un giorno, ha deciso di adottare un terzo cane, di nome Brody, un quattrozampe molto problematico dal punto di vista comportamentale. Infatti nei primi giorni Brody rifiutava la compagnia sia dei suoi amici canini che di Leeloo, con la quale risultava scontroso e diffidente.

    La donna ha sempre portato i suoi amici animali a compiere delle escursioni in montagna e anche la gattina si è adattata a queste passeggiate molto particolari, mentre Brody, grazie a questa attività motoria, piano piano ha appreso molto dalla gattina Leeloo, riuscendo ad acquisire calma e convinzione e, soprattutto, la gioia di vivere che non aveva trovato fino ad allora.

    È un cagnolino difficile perché non ha mai avuto regole per tutta la sua vita, ma si è calmato molto grazie agli insegnamenti di Leeloo“. E’ la stessa Shirley a testimoniare quanto sia stata importante Leeloo nel dare serenità al cane Brody, che ha trovato armonia con tutti, anche con gli altri due cani di casa, Odie e Joey.

  • Cosa attira i topi e quali sono le soluzioni rodenticide più efficaci? – Alghero Eco

    Cosa attira i topi e quali sono le soluzioni rodenticide più efficaci? – Alghero Eco

    I topi sono un problema rilevante all’interno di molte abitazioni. Proliferano in varie zone, dalle campagne alle fogne, poco importa dove la propria casa sia ubicata: senza alcun intervento in merito, è piuttosto comune che possano entrare all’interno di strutture abbandonate e non. In città, una mancata azione degli organi preposti alla derattizzazione genera una vera invasione, capace di raggiungere anche gli appartamenti situati ai piani più alti di una palazzina. La domanda che sorge è: cosa attira i topi e quali sono le soluzioni più efficaci per eliminarli o prevenire un’eventuale infestazione?

    Che problemi comporta un topo in casa

    La presenza di uno o più roditori entro le mura domestiche ha delle conseguenze, alcune solamente invasive e altre addirittura deleterie. I topi tendono a rosicchiare mobili, fili elettrici, contenitori di cibo e cercano di crearsi un posticino sicuro dove rintanarsi. Tuttavia questi danni non sono i peggiori. Il pericolo maggiore h costituito dalle malattie e parassiti che trasmettono, sia attraverso le feci sia con il loro mero passaggio.

    Cosa attira i topi

    Il problema dell’infestazione di topi in casa pur essere la conseguenza di una mancata prevenzione pubblica, di una presenza eccessiva di animali nella zona e dalla nostra poca attenzione. In sintesi:

    • mancata prevenzione pubblica: in questo caso parliamo di un’assenza di intervento pubblico che pur causare il proliferare dei topi. Ad esempio il mancato ritiro regolare della spazzatura o nessun intervento di derattizzazione;
    • presenza di colonie: pur capitare di ritrovarsi vicino un luogo dove questi animali si sono riprodotti tranquillamente, creando delle vere e proprie colonie. L’eccessiva popolazione spinge i topi alla ricerca di cibo;
    • la nostra mancata prevenzione: il lasciare i bidoni della spazzatura senza copertura oppure l’umido all’esterno, sono solamente alcune delle disattenzioni che possono richiamare i topi.

    I roditori sono animali: come tali cercano cibo e un luogo dove soggiornare creando la propria tana. Fornendo loro ciò che serve, li invitiamo ad invadere le nostre case, le quali diventano ospitali concedendo riparo dalle intemperie e sostentamento.

    Le precauzioni

    Allo scopo di impedire l’infestazione di topi in casa, certamente la prevenzione diventa il primo imprescindibile passo. A tale scopo possiamo riassumere:

    • Sigillare bene la spazzatura
      Sia se tenuta all’esterno sia all’interno, è utile impedire l’accesso dei topi all’immondizia, specialmente all’umido il quale contiene resti di cibo;
    • Impedire l’accesso in casa
      Chiudere ogni possibile via di entrata, ad esempio eventuali tubi e condotti di ventilazione adoperando reti appositamente studiate per resistere al rosicchiamento, oppure le fessure usando la lana d’acciaio, acquistabile presso qualsiasi ferramenta.
    • Evitare di lasciare in giro resti alimentari
      Saggio h anche impedire l’accumulo di resti di cibo all’aperto. Un pranzo in giardino pur diventare un richiamo irresistibile, cir che cade sul pavimento h allettante. Per questo serve sempre pulire evitando di fornire motivi ai topi per avvicinarsi.

    Soluzioni naturali contro i topi

    Al fine di tenere lontani i topi, ma anche di cacciarli via, si possono sfruttare metodi totalmente naturali. Questi espedienti efficaci sono:

    • olio di menta piperita: basta inumidire dei batuffoli e posizionarli dove i topi possono accedere oppure transitare. Anche le piante di menta producono lo stesso effetto;
    • olio essenziale di eucalipto: considerato un ottimo deterrente, da utilizzare come valida alternativa all’olio di menta piperita;
    • pianta di alloro: molto diffuso nelle zone mediterranee, seppure apprezzato come aromatizzante per i cibi, risulta sgradevole all’olfatto dei topi;
    • olio, aglio, pepe e rafano: non sono un condimento da usare per la pasta, bensl una mistura capace di allontanare gli animali infestanti fungendo da repellente naturale;
    • il bicarbonato di sodio h usato da sempre come deterrente per i topi;
    • il gatto h sicuramente il mezzo più conosciuto per lo scopo.

    I metodi elencanti sono naturali, totalmente sicuri e non costituiscono problema per bambini ed animali domestici. Adatti a mantenere lontani i topi oppure a scacciarli da casa. Sempre se questo non richieda l’uso delle trappole in commercio.

    Soluzioni non naturali per allontanare i topi

    I metodi tradizionali della nonna possono fallire nel raggiungimento dello scopo finale. Pur dipendere dal fatto che gli animali infestanti che abbiamo a casa sono troppi oppure abbastanza resistenti da non essere vittime di oli alla menta peperita oppure eucalipto. A questo scopo possiamo solamente sfruttare gli strumenti in commercio. Le trappole per topi e ratti più utilizzate sono:

    • repellenti chimici, utili ed allo stesso tempo pericolosi. Pur accadere che un animale domestico li ingerisca;
    • repellenti sonori, apparecchi che emanano un suono ad una frequenza tale da essere percepito solo dalle orecchie dei roditori ed essere per loro insopportabile;
    • stazioni di monitoraggio di vario genere, con o senza esche alimentari appositamente studiate per attirare i topi;
    • colle per cattura, alcune volte efficaci. Non sempre il roditore rimane vittima di questo espediente. Se lo si sceglie, non conviene usare come esca il solito formaggio, bensì serve usare il cioccolato che emana dell’odore molto più allettante per i topi.

    25 agosto 2018

  • Sfilate, giochi e adozioni per cani bisognosi: al via “Gaggiano a 4 … – Giornale dei Navigli

    Sfilate, giochi e adozioni per cani bisognosi: al via “Gaggiano a 4 … – Giornale dei Navigli

    Sfilate, giochi e adozioni per cani bisognosi: al via “Gaggiano a 4 zampe”.

    Sfilate, giochi e adozioni per cani bisognosi: al via “Gaggiano a 4 zampe”

    GAGGIANO – Tutto pronto per la giornata dedicata ai cani, con momenti divertenti ed educativi, aperta a tutti. Dopo il grande successo dell’anno scorso, torna l’iniziativa “Gaggiano a 4 zampe”, organizzata da “Rescue Bau”, “Salva La Zampa” e “I Senza Cuccia”. Tre onlus dove lavorano instancabili volontari che hanno a cuore il soccorso e l’accoglienza dei cani senza famiglia. Non solo.

    Come operano le tre associazioni organizzatrici

    “Rescue Bau” si occupa della riabilitazione comportamentale di cani che hanno un triste passato. “Salva la zampa”  lavora sul recupero psicofisico di cani da caccia maltrattati o rifiutati dai proprietari, mentre i “Senza Cuccia” aiutano i cani “scartati” dagli allevamenti perché non più riproduttivi. “Un’attività onerosa, portata avanti con lo spirito di solidarietà che alberga nei volontari – spiegano dalle associazioni –. I fondi derivano unicamente da contributi dei soci, dalle offerte dei privati e dalle iniziative solidali e raccolte fondi organizzate durante l’anno”.

    Appuntamento domenica all’Area Feste

    Sensibilizzare su queste realtà è l’obiettivo dell’iniziativa che si svolgerà domenica, all’Area Feste di via Gramsci, dalle 10 alle 18. “La manifestazione ‘Gaggiano a 4 zampe’ vuole portare il cittadino a contatto con il mondo dell’altruismo in chiave divertente. Grazie agli educatori cinofili di “Rescue Bau” ci si divertirà con il proprio cane provando giochi di attivazione mentale e percorsi di mobility per poi emozionarsi con le dimostrazioni di cinofilia e imparare con interventi formativi”, spiegano gli organizzatori.

    E chi vuole potrà adottare un cagnolino bisognoso

    Non è tutto: alle 15, l’assessore alle Politiche ambientali Sabina Gatto, promotrice della prima edizione della manifestazione, darà il via al concorso canino aperto a tutti i cani. Non vince il cane più bello, ma “la genuinità dell’amicizia tra il cane e il padrone” (per partecipare, 5 euro che serviranno per le iniziative volte a migliorare la vita dei cani abbandonati). E chi vuole adottare un cagnolino bisognoso, potrà farlo: i cani “cerca casa” si metteranno in mostra per trovare una nuova famiglia.

    FG

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