I proprietari felici sono in grado di allevare dei cani più educati. Può sembrare un affermazione scontata, dettata dal buon senso, tuttavia una simile convinzione trova oggi conferma anche nella scienza, con uno studio pubblicato sul Journal of Veterinary Behaviour. Secondo quanto rilevato da un team di ricercatori messicani, infatti, la percezione del comportamento animale è direttamente collegata ai livelli di felicità e di stress del proprietario.

Gli esperti hanno voluto valutare se un atteggiamento nervoso o stressato del proprietario potesse influenzare direttamente il comportamento del cane, rendendolo più ansioso o ingestibile. E, come forse facile supporre, questa ipotesi è stata confermata. Gli studiosi, inoltre, non si sono concentrati solo sul comportamento effettivo dell’animale, ma anche sul modo con cui questo viene percepito positivamente o negativamente dai loro compagni umani:

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I proprietari con alti livelli di stress potrebbero non avere una relazione rilassata con i loro cani, un fatto che può contribuire nel comportamento del cane: passano meno tempo con l’animale, incrementandone la sua ansia. Allo stesso tempo, questo comportamento del quadrupede può infastidire il proprietario e rappresentare un’ulteriore fonte di stress, influendo sulla percezione della sua felicità.

Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di proprietari, con dei questionari in cui è stato richiesto di specificare il comportamento del quadrupede in merito a fattori come la gestione della separazione, la capacità di addestramento, l’attaccamento e la richiesta di attenzioni. Sono stati quindi raccolti i dati di due distinti gruppi: un primo, composto da 36 individui, pronto a sottolineare come gli animali soffrano di problemi comportamentali, e un secondo di 40 invece soddisfatto dell’educazione del quadrupede.

Gli esperti hanno quindi analizzato gli atteggiamenti dei cani, per escludere che i problemi comportamentali fossero legati a una precisa diagnosi di ansia da separazione canina, che avrebbe potuto sfalsare i risultati. Quindi hanno raccolto la tipologia di azioni messe in atto dall’animale, come l’abbaiare frequente, la distruzione di oggetti o mobili, l’agitazione, l’iperattività e molto altro. A questo punto, è stato vagliato quanto del comportamento del quadrupede sia effettivamente corrispondente alla descrizione fornita dal proprietario e quanto, invece, derivi da una percezione alterata dallo stesso compagno umano.

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Dall’analisi è emerso come la percezione stessa sia fondamentale per risolvere i principali intoppi comportamentali, poiché la predisposizione del proprietario nei confronti dell’animale determina la risposta di quest’ultimo. In altre parole, proprietari felici crescono cani educati:

I risultati dimostrano che, se il proprietario fa qualcosa per migliorare un comportamento del cane ritenuto fastidioso, la soddisfazione percepita e la relazione cane-uomo migliora. I proprietari che si vedono stressati identificano maggiormente problemi comportamentali nei loro cani.

20 settembre 2018

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