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  • EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    Morso da una vipera mentre lavora nel suo orto. Un 61enne di Eboli è finito in ospedale per il morso del rettile sbucato tra le piante della sua campagna in zona Aversana.L’uomo ha avvertito un forte dolore alla mano destra dopo il morso. E’ stato il figlio del 61enne a portarlo in ospedale dove i sanitari gli hanno iniettato il siero antivipera.

    Le vipere sono gli unici serpenti velenosi in Italia e raramente colpiscono l’uomo. Dolore localizzato, ecchimosi fino a nausea, vomito, abbassamento della pressione sono i sintomi caratteristici. Ecco un vademecum su come comportarsi in caso di morso da vipera stilato con la consulenza della dottoressa Franca Davanzo, direttore del centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano: «È molto importante mantenere la calma e immobilizzare la parte interessata dal morso. Il siero sarà eventualmente somministrato in ospedale»

    Le vipere in Italia

    Le uniche specie di rettili velenosi che sono presenti in Italia appartengono alla famiglia dei viperidi e sono la Vipera aspis (la più diffusa), la Vipera berus (marasso; diffusa sull’Arco alpino fino in alta quota e statisticamente prima in Europa per morsicature), la Vipera ammodytes (vipera dal corno; diffusa sull’Arco alpino e Prealpino orientale), ed infine la Vipera ursinii (diffusa sui Monti Sibillini e Gran Sasso). L’ avvelenamento conseguente al morso di vipera tuttavia, rappresenta un evento poco comune in Italia.

  • EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    EBOLI,MORSO DA UNA VIPERA SULL'AVERSANA NEL SUO ORTO – Sergio Vessicchio (Comunicati Stampa) (Blog)

    Morso da una vipera mentre lavora nel suo orto. Un 61enne di Eboli è finito in ospedale per il morso del rettile sbucato tra le piante della sua campagna in zona Aversana.L’uomo ha avvertito un forte dolore alla mano destra dopo il morso. E’ stato il figlio del 61enne a portarlo in ospedale dove i sanitari gli hanno iniettato il siero antivipera.

    Le vipere sono gli unici serpenti velenosi in Italia e raramente colpiscono l’uomo. Dolore localizzato, ecchimosi fino a nausea, vomito, abbassamento della pressione sono i sintomi caratteristici. Ecco un vademecum su come comportarsi in caso di morso da vipera stilato con la consulenza della dottoressa Franca Davanzo, direttore del centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano: «È molto importante mantenere la calma e immobilizzare la parte interessata dal morso. Il siero sarà eventualmente somministrato in ospedale»

    Le vipere in Italia

    Le uniche specie di rettili velenosi che sono presenti in Italia appartengono alla famiglia dei viperidi e sono la Vipera aspis (la più diffusa), la Vipera berus (marasso; diffusa sull’Arco alpino fino in alta quota e statisticamente prima in Europa per morsicature), la Vipera ammodytes (vipera dal corno; diffusa sull’Arco alpino e Prealpino orientale), ed infine la Vipera ursinii (diffusa sui Monti Sibillini e Gran Sasso). L’ avvelenamento conseguente al morso di vipera tuttavia, rappresenta un evento poco comune in Italia.

  • Come prendersi cura dei gatti randagi rispettando la loro natura – Velvet Pets

    Come prendersi cura dei gatti randagi rispettando la loro natura – Velvet Pets

    I dati parlano chiaro, in Italia esistono ben 2,4 milioni di gatti randagi, questi felini spesso non amano farsi addomesticare, ma è utile sapere che esistono svariati modi per prendersi cura di loro rispettando la loro natura. A fronte di 7,5 milioni di gatti domestici, che vivono regolarmente, ben accuditi e protetti, nelle case degli italiani, i gatti randagi non sono pochi. E se per molti di loro, vivere soli non è un problema, perché riescono a sostentarsi, per molti altri, la solitudine è motivo di disagio, non di rado conseguenza di un abbandono. Alcuni consigli utili possono essere utilizzati quando si incontra un gatto randagio, innanzitutto bisognerebbe individuare il proprietario e comprende dunque se il gatto è fuggito da una casa, ha abbandonato il suo tutor in una colonia felina, oppure è un randagio di lungo corso. Le prime regole, seppur scontate, sono indispensabili: chiedere informazioni, sia nelle zone limitrofe in cui il felino è stato ritrovato, sia avvalendosi dei social network, potente mezzo di diffusione e informazione.

    In un secondo momento si può procedere ad un primo intervento di assistenza del felino: nutrirlo e dargli da bere. Volendo essere ancora più premurosi, portare il gatto da un veterinario e verificare se in possesso di un microchip, sarebbe un passo molto utile da compiere. L’ultimo passo è quello di pensare all’adozione, ricercare associazioni che si occupano di favorire le adozioni di gatti randagi, sarebbe la soluzione migliore. Successivamente anche consultare una gattara, non è trascurabile come soluzione, queste potrebbero agire in due modi: si fanno carico di accudire direttamente i gatti, portando loro cibo e assistenza e dando un rifugio se e quando è necessario; oppure conoscono persone pronte a un’adozione. Insomma il percorso da compiere non è poi così difficile, pochi passi permettono ai micetti sparsi per l’Italia di avere una seconda possibilità nella vita.

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  • Rimini, canile: trova casa “Garibaldi” il gatto a tre gambe – ChiamamiCittà

    Rimini, canile: trova casa “Garibaldi” il gatto a tre gambe – ChiamamiCittà

    4 orecchie, 2 code e sette zampe sotto lo stesso tetto. Sette si, visto che stiamo parlando di una nuova convivenza tra due gatti adottati, di cui uno è Garibaldi, tripode in seguito ad un terribile incidente. Un nome assegnato dai volontari del canile “Stefano Cerni” di Rimini, sia perché è stato ritrovato in via dei Mille a Rimini, sia per il coraggio impavido dimostrato in seguito all’incidente che gli è costato uno dei due zampini anteriori.

    Garibaldi è uno splendido micio di circa 5 anni, che è stato soccorso e ricoverato il 7 giugno nel canile di Rimini seguito di un gravissimo incidente; i traumi riportati erano diversi, la situazione più critica interessava la mandibola, fratturata e la zampa anteriore sinistra, totalmente paralizzata. Parte subito l’iter delle analisi degli interventi e delle terapie. Ulteriori accertamenti confermano purtroppo l’irreversibile immobilità della zampa, e si procede, per salvare la salute del gatto, con l intervento di amputazione.

    Un gatto tripode può condurre una vita normalissima e Garibaldi si dimostra un micio forte e dolcissimo e in poco tempo si rimette in piedi. I primi giorni però non sono facili, non si fidava dell’uomo, troppo forte il trauma dell’incidente e ancora alto il dolore delle ferite; col passare dei giorni, e la grande pazienza dei volontari, i soffi hanno cominciato a diventare fusa, i tentativi di divincolarsi si sono trasformati in richiesta di coccole . Per Garibaldi, ribattezzato Gary, cresce l’affetto e la convinzione che fosse necessaria un’adozione speciale. Insperata, la nuova vita di Garibaldi arriva in canile sopra una moto rosso nera; Daniele aveva letto il nostro appello, ci ha prima telefonato e il mattino seguente è venuto a conoscerlo e incontrarci. Gary è stato cosi a adottato e avrà anche un compagno un gattone di 4 anni sempre adottato da un canile. E allora 4 orecchie, 2 code e sette zampe sotto lo stesso tetto… non è questa la ricetta per la felicità?

  • Gatto e cetriolo: perché questa paura? – MarsalaOggi.it

    Gatto e cetriolo: perché questa paura? – MarsalaOggi.it

    Di solito, sono i gatti ad incutere un certo timore, essendo dei predatori, ma anche questi animali possono avere delle paure e, per quanto strano, una di queste è il cetriolo. Ma perché i gatti ne rimangono così turbati?

    Come vedono i gatti

    Prima di capire perché i gatti hanno paura del cetriolo, forse si dovrebbe capire innanzitutto come funziona la loro vista. Il campo visivo di questi felini arriva a 200 gradi, a differenza dei 180 degli esseri umani, ed anche la loro visione periferica e più alta della nostra, visto che arriva a trenta gradi, mentre quella umana raggiunge i venti. Tuttavia, i gatti non riescono a mettere a fuoco gli oggetti che si trovano a solo sei metri da loro, mentre gli esseri umani riescono a vederli bene tra i trenta e i sessanta metri di distanza.

    E’ noto a tutti, comunque, che i gatti hanno una capacità di visione notturna più sviluppata di quella umana, grazie al numero di cellule presenti nella loro retina. Il discorso cambia durante il giorno: i gatti, come i cani, possono mettere bene a fuoco solo alcuni colori, come il blu, il verde, il viola ed il giallo. L’arancione, il rosso ed il marrone, invece, sono tonalità che non riescono a distinguere bene.

    Perché i cetrioli fanno paura ai gatti?

    Secondo gli esperti, i gatti sono convinti che i cetrioli siano dei serpenti o altri predatori del genere. Nei vari filmati presenti online si può notare come i gatti sobbalzino e si spaventino davanti a quell’ortaggio, e a molti può sembrare divertente, ma loro non fanno che a reagire a quello che gli appare come un pericolo, il che può comportargli dello stress.

    Tuttavia, secondo il dottor Roger Mudford, esperto dei comportamenti animali, la loro paura potrebbe essere legata a qualcosa che non conoscono. Potrebbero avere la stessa reazione anche se gli si mettesse vicino un ragno o un serpente di gomma. La casa, soprattutto l’angolo in cui gatti mangiano o si riposano, dovrebbe essere un ambiente protetto, e loro vedono l’ “intruso” come una minaccia al loro territorio.

    Per quanto possa sembrare comica la reazione dei gatti, nei video online, non è affatto divertente, né consigliato, fare scherzi del genere al proprio animale domestico. Sarebbe come se qualcuno sfruttasse le paure personali di un conoscente per fargli uno scherzo di cattivo gusto: non piace a nessuno ed è crudele! Quindi, se si tiene al proprio gatto, è meglio tenere lontani quei vegetali (i cetrioli) dalla loro vista.

  • Il gatto più lungo del mondo è italiano e si chiama Barivel – Il Messaggero

    Il gatto più lungo del mondo è italiano e si chiama Barivel – Il Messaggero

    Il gatto più lungo del mondo si chiama Barivel, è un Maine Coon ed è italiano: a certificarlo è ovviamente il Guinness dei Primati, che ha ‘premiato’ il micione che vive in Lombardia, con i padroni Cinzia Tinnirello ed Edgar Scandurra. Barivel sarà l’ospite d’onore della terza edizione del Festival dei Gatti, che si terrà sabato 22 e domenica 23 settembre a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda, a due passi da Milano.

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    Il Festival è un appuntamento unico e imperdibile per tutti gli amanti dei gatti e dei felini in generale, ricco di arte, cultura e divertimento. Tantissime le aree tematiche: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, conferenze e tavole rotonde, intrattenimento, corsi, proiezioni, laboratori e giochi, tutto rigorosamente a tema Gatto.

    Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Il reato di abbandono di animali – La Legge per Tutti

    Il reato di abbandono di animali – La Legge per Tutti

    Quando abbandonare un animale è reato? Cosa succede a chi detiene animali in condizioni non adeguate?

    Sicuramente saprai che maltrattare o uccidere un animale è un reato: la legge prevede pene severe per chiunque cagioni sofferenze inutili o addirittura la morte di qualsiasi specie. Quello che forse non sai, però, è che costituisce reato anche il semplice abbandono di animali; questo significa che, se sei il proprietario di un cane o di un gatto, non potrai assolutamente disfartene come fosse un oggetto. Se lo fai, rischi l’arresto o un’ammenda fino a diecimila euro. La legge, quindi, tutela gli animali da ogni forma di male che possa essere loro arrecato: dal maltrattamento all’uccisione, dall’abbandono alla detenzioni incompatibili con la loro natura, passando per la sottoposizione a lavori o fatiche insopportabili. Si tratta di una legislazione che eleva il sentimento per gli animali a bene giuridico vero e proprio, segno dell’evoluzione dei tempi. Se ritiene che questo argomento possa interessarti, prosegui nella lettura: scopriremo insieme cos’è e in cosa consiste il reato di abbandono di animali.

    Abbandono di animali: cos’è?

    Secondo la legge, è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da mille a diecimila euro chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività [1]. L’abbandono di animali è un reato contravvenzionale: questo significa che rientra tra quei reati minori, puniti non con la reclusione ma con l’arresto o l’ammenda. In questo caso, chi abbandona un animale rischia, alternativamente, l’arresto fino a un anno oppure l’ammenda fino a diecimila euro.

    Abbandono di animali: è reato comune?

    L’abbandono di animali è un reato comune, nel senso che può essere commesso da chiunque, non essendo necessario una particolare qualifica giuridica (come avviene, ad esempio, nel caso dell’abuso d’ufficio, ove è necessario che il reo sia un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio). Per integrare il reato di abbandono di animali non c’è neanche bisogno che l’autore della condotta sia effettivamente il proprietario (ad esempio, colui che risulta tale all’anagrafe canina), potendo essere commesso anche da chi di fatto detiene presso sé l’animale.

    Abbandono di animali: elemento oggettivo

    La condotta incriminata consiste nell’abbandonare un animale domestico o altro animale cresciuto e vissuto in cattività. Procediamo con ordine. L’abbandono è nozione ampia, che comprende ogni azione diretta a lasciare in maniera definitiva un bene o, in questo caso, un animale. Pertanto, non risponderà del reato di abbandono di animali colui che ha accidentalmente smarrito il proprio cane, oppure colui che, pur avendo provveduto a chiuderlo in un posto sicuro, non sia riuscito ad evitare che lo stesso scappasse via. In altre parole, l’abbandono presuppone l’intenzione precisa di disfarsi definitivamente dell’animale (salvo le precisazioni che si vedranno a breve a proposito dell’elemento soggettivo del reato).

    Si tratta di reato a forma libera, nel senso che l’abbandono può essere integrato attraverso tantissime modalità (lasciando volontariamente aperto il cancello ove l’animale trovava abitualmente ricovero; portandolo con sé in una foresta per poi lasciarlo libero, sapendo che non è in grado di trovare la strada di casa; ecc.).

    L’abbandono deve riguardare solamente animali domestici o, comunque, oramai abituati alla cattività: di conseguenza, non integrerà il reato di abbandono di animali il rilascio di un animale ritenuto normalmente selvatico (come può esserlo un cervo) oppure di un animale tenuto solo momentaneamente presso di sé (ad esempio, per il tempo necessario a prestargli alcune cure).

    Abbandono di animali: elemento soggettivo

    Il reato di abbandono di animali può essere commesso tanto con dolo (cioè, intenzionalmente) quanto con colpa (cioè, per negligenza o imprudenza). Se, di norma, l’abbandono, inteso come allontanamento premeditato e voluto dell’animale, presuppone il dolo dell’autore, è anche vero che lo smarrimento involontario può costituire ugualmente il reato di abbandono di animali se frutto della negligenza del proprietario.

    Secondo la giurisprudenza, infatti, integra il reato di abbandono di animali non solo la condotta di distacco volontario dell’animale, ma anche qualsiasi trascuratezza, disinteresse o mancanza di attenzione verso quest’ultimo, dovendosi includere nella nozione di abbandono anche comportamenti colposi improntati a indifferenza o a inerzia nell’immediata ricerca dell’animale [2]. Applicando questo principio, i giudici hanno condannato il proprietario che, avendo smarrito accidentalmente il suo cane, non si era preoccupato di denunciarne la scomparsa o di attivarsi autonomamente nella ricerca. In altre parole, il reato di abbandono di animali può essere commesso tanto con dolo quanto con colpa.

    Abbandono di animali: procedibilità

    Il reato di abbandono di animali è procedibile d’ufficio: ciò significa che chiunque ti veda abbandonare un animale (in autostrada, in montagna, in un bosco, per le strade della città, ecc.) potrà denunciarti presso le autorità competenti (carabinieri, polizia, ecc.). Il giudice competente è il tribunale in composizione monocratica.

    Detenzione di animali in condizioni non adeguate

    Alla stessa pena prevista per il reato di abbandono di animali soggiace chiunque detiene gli stessi in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Questo significa che rischia l’arresto fino ad un anno o l’ammenda da mille a diecimila euro anche colui che possiede animali e li fa vivere in condizioni inadeguate per igiene, spazio e, in generale, in riferimento alla loro natura. Si pensi, ad esempio, ad un cane di grossa taglia costretto a vivere in una cuccia di piccole dimensioni, oppure a più cani costretti a vivere in un recinto striminzito. A ben vedere, anche in ipotesi di trascuratezza come questa si può intravedere un abbandono di animali in senso lato, inteso non come condotta finalizzata ad allontanare l’animale, bensì a lasciarlo in balia di se stesso.

    Abbandono di animali: cosa dice la giurisprudenza?

    Vediamo ora alcune sentenze a proposito del reato di abbandono di animali. Secondo i giudici, non costituisce abbandono di animali il caso del mancato ritiro di un cane dal canile municipale cui era stato in precedenza affidato dal proprietario [3]. Al contrario, un’altra sentenza ha stabilito che la stessa condotta (cioè, quella del mancato ritiro da parte del proprietario) costituisca reato nel caso in cui sia prevedibile (a causa della notoria negligenza e inaffidabilità,) che il canile cui l’animale era stato affidato proceda all’abbandono dello stesso nel caso di inadempimento del padrone [4].

    Sempre la Corte di Cassazione ha condannato una signora che teneva numerosi gatti in precarie condizioni di salute, di igiene e di nutrizione, rinchiusi all’interno di gabbiette poste in un’abitazione dalla quale si propagavano odori nauseabondi [5].

    note

    [1] Art. 727 cod. pen.

    [2] Cass., sent. n. 18892 del 13.05.2011.

    [3] Cass., sent. n. 14421 del 08.04.2008.

    [4] Cass., sent. n. 13338 del 10.04.2012.

    [5] Cass., sent. n. 49298 del 19.12.2012.

    Autore immagine: Pixabay.com

  • IMPERIA: DENUTRITO E ABBANDONATO IN UNA CASA … – IMPERIAPOST

    IMPERIA: DENUTRITO E ABBANDONATO IN UNA CASA … – IMPERIAPOST

    Ad avvertire i Carabinieri i vicini di casa che, da un mese e mezzo, sentivano il cane
    abbaiare. I Carabinieri si sono trovati di fronte a una situazione igienico sanitari compromessa

    I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Imperia, coordinati dal Tenente Luca Rossi, questo pomeriggio hanno tratto in salvo un cane denutrito e abbandonato all’interno di una casa disabitata in via Musso.

    Da un mese e mezzo abbandonato in una casa disabitata

    Ad avvertire i Carabinieri i vicini di casa che, da un mese e mezzo, sentivano il cane abbaiare. I militari questo pomeriggio, accompagnati dal servizio veterinario dell’Asl, sono entrati all’interno dell’abitazione e hanno prelevato il cane.

    I Carabinieri si sono trovati di fronte a una situazione igienico sanitaria compromessa, con le ciotole per acqua e cibo vuote e il pavimento ricoperto dagli escrementi dell’animale.

    Da un primo esame del servizio sanitario, il cane è apparso denutrito, ma non in pericolo di vita. Secondo quanto raccontato dai vicini di casa, infatti, saltuariamente una persona faceva visita al cane, probabilmente per dargli da mangiare. 

    Il cane, un meticcio, è stato trasportato al canile. Ai Carabinieri il compito di risalire ai proprietari che rischiano ora una denuncia penale per maltrattamento di animali.

  • Festival dei gatti. Il mondo dei gatti a 360°.Villa Castelbarco in … – MilanoPost (Satira) (Comunicati Stampa) (Blog)

    Festival dei gatti. Il mondo dei gatti a 360°.Villa Castelbarco in … – MilanoPost (Satira) (Comunicati Stampa) (Blog)

    Franco Anselmi pittore https://www.facebook.com/franco.anselmi.1

    Il Festival dei Gatti (r) è un evento creato per sensibilizzare le persone contro l’abbandono degli animali, dura due giorni 22/23 settembre dalle 10 alle 19 e si svolge a Villa Castelbarco  – Vaprio D’Adda – Milano

    E’ un importante appuntamento, unico e irripetibile, per un pubblico di appassionati di gatti e felini in genere, ricco  di arte, cultura divertimento. Svariate le aree tematiche del festival: pittura, con la presenza di Franco Anselmi sempre presente nel nostro quotidiano Milanopost, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, convegni e tavole rotonde, tutte rigorosamente a tema Gatto. E’ rivolto a un pubblico eterogeneo: da zero a 99 anni tutti possono trovare qualcosa di interessante e divertente da scoprire.

    Non è un’esposizione a premi, ma sarà un incontro piacevole tra gatti e umani che rispettano e amano questi deliziosi animali da compagnia. Anche il pubblico potrà portare il proprio gatto, sia di razza che trovatello, e fargli respirare l’atmosfera magica del parco di Villa Castelbarco, solo se abituato ad uscire di casa e a stare in luoghi affollati.

    Si potranno vedere tante razze particolari di prestigiosi allevatori che saranno presenti al festival, ma anche associazioni no-profit come Il Gattile di Vigevano  dove poter prenotare un gattino che non aspetta altro che le vostre coccole!

    Domenico Pepe
  • A Vaprio d'Adda il paradiso degli amanti dei felini: il Festival dei gatti – Milano Weekend

    A Vaprio d'Adda il paradiso degli amanti dei felini: il Festival dei gatti – Milano Weekend

    Terzo anno per l’evento più amato dagli appassionati di felini: stiamo parlando del Festival dei gatti, che si svolgerà a Villa Castelbarco, in quel di Vaprio d’Adda.

    La manifestazione, che andrà in scena dal 22 al 23 settembre 2018, prevede svariate aree tematiche dedicate ai pelosi amici a quattro zampe: pittura, scultura, fotografia, performance teatrali, artigianato italiano, libri, convegni e tavole rotonde.

    Non si tratta di un’esposizione a premi, ma di un vero e proprio incontro tra gatti e umani che rispettano e amano questi deliziosi animali da compagnia. Sarà possibile conoscere prestigiosi allevatori, associazioni no-profit e gattili. La grande novità del Festival dei Gatti, rispetto alle classiche esposizioni feline, è che ognuno potrà portare il proprio gatto.

    Festival dei gatti 2018: gli eventi in programma

    • Gatti di libri-code di carta:  1°edizione della rassegna letteraria legata al mondo dei gatti che vede la partecipazione di case editrici e di autori che scrivono di gatti

    • Pennelli e vibrissemostre di pittura con tanti artisti, anche famosi, che amano i gatti e li rappresentano nelle loro opere

    • Foto graffiate: mostre fotografiche con presenti fotografi famosi nel mondo dei gatti come Marco Galli, Chiara Guadagnini, pronti nei loro Cat Set anche a far foto ai vostri micioni, o Katty Plevoets dal Belgio e Marianna Zampieri con i gatti di Venezia.

    • Show di Wood Carvinguna gara di scultori che con motoseghe e altri attrezzi realizzeranno gatti e felini giganti, scolpendoli da un tronco naturale

    • Face Painting: grandi e piccini saranno protagonisti, ovvero potranno farsi dipingere il viso da gatto

    • Body Paintingdurante la manifestazione ci sarà una vera esibizione di Body Painting con modelle nude dipinte dal vivo

    • Gatto Cosplay: incontro di cosplayer gattosi con Ladyor Valentina Cosplayer. Travestirsi non è mai stato così gattoso. Chi viene con un costume da cosplayer paga ingresso a metà prezzo.

    • Il gatto più lungo del mondoal festival ci sarà Barivel, un gatto Maine Coon incoronato dal GUINNESS dei PRIMATI perché misura 3 piedi e 11,2 pollici, cioè 119,89 centimetri e finirà sul prossimo Guinness Book of Records.

    • Emozioni Gattoseseconda edizione che si veste di nuovo e propone un’esperienza di arte-musico terapia tutta dedicata agli umani che si sentono un po’ felini, aperta a tutti e gratuita previa iscrizione

    • GiocaMicio: attività ludica per bambini, gratuita aperta atutti i bimbi coraggiosi pronti per affrontare sfide impossibili per conquistare il diploma di AmiCio

    • CineCats – Micettini: il famoso Gioco di Carte disegnato e curato da Angelo Porazzi dove bisogna indovinare il Micettino chiesto dal mazziere che può descriverlo con un particolare, un’azione, un rumore, mimandolo, cantandolo, recitando la frase famosa di un film!

    • Avvelenamenti nei gatti: corso su come prevenirli e curarli tenuto dal dott. Luca Caputo, medico veterinario

    • Gatto Conference: due giorni di conferenze non-stop, sui temi più interessanti e scottanti sul mondo dei gatti con tavole rotonde, proiezioni e presentazioni di libri nella corte antica della villa, aperte a tutt

    Per il programma completo delle conferenze si rimanda al sito ufficiale.

    Festival dei gatti 2018: orari e biglietti

    Orari: dalle 10:00 alle 19:00

    Tariffe giornaliere: Intero 10,00 € – Bambino 5,00 € da 6 a 14 anni – Ridotto 8,00 € * – Diversamente abili gratuito

    Abbonamento 2 giorni: Intero 16,00 € – Bambino 8,00 € da 6 a 14 anni – Ridotto 16,00 € *