Categoria: News dal web

  • Gatto esplora meno e si nasconde? Potrebbe essere stressato – L’Huffington Post

    Gatto esplora meno e si nasconde? Potrebbe essere stressato – L’Huffington Post

    Questi sarebbero alcuni dei segnali che il vostro gatto è stressato, così come la tendenza a marcare maggiormente il territorio con l’urina, o ancora si dedica in maniera compulsiva alla toelettatura e si gratta al punto da perdere i peli o diminuisce le interazioni positive con gli altri gatti e gli uomini, rimanendo più spesso vigile. A rivelarlo è la ricerca di alcuni veterinari spagnoli, dell’Università autonoma di Barcellona, pubblicata sulla rivista Journal of Feline Medicine and Surgery.

    Gli amanti dei felini non devono però preoccuparsi perché gli studiosi hanno anche individuato come alleviare lo stress. Ad esempio comprare un giocattolo che rappresenti una preda da cacciare o nascondere il cibo in diverse zone dell’abitazione. Anche offrire al vostro gatto un posto dove accucciarsi e da cui può avere un punto di vista diverso della casa può andar bene. O, ancora, offrirgli una zona di comfort in alto, come le mensole o gli alberi per gatti.

    Se tenete alla salute psicologica del vostro gatto, può essere utile anche avere una ciotola dell’acqua abbastanza grande in modo che i baffi, parte sensibile dell’animale, non tocchino i lati. Un po’ di spazio in più fa poi piacere a tutti: per alleviare l’eventuale stress del gatto si può infatti separare la lettiera dalla zona cibo e da quella dedicata al relax.

    Anche le novità possono essere motivo di stress per l’animale e bisognerebbe introdurle gradualmente. L’arrivo di un bambino in casa, ad esempio, piò destabilizzare il gatto, che deve abituarsi all’odore del piccolo. Un aiuto può arrivare, secondo gli esperti, dalla lavanda o da uno spray ai feromoni, che avrebbero sui gatti un effetto calmante.

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    Anche i gatti hanno i loro momenti difficili…
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  • È biellese il miglior cane del mondo: “Non potrei più vivere senza il … – La Stampa

    Il successo di Zac è qualcosa di impronosticabile. Sulla moquette milanese hanno sfilato 30 mila tra i migliori cani di tutte le razze, provenienti da ogni continenti. Zac è l’orgoglio di Guido Dellarovere. L’ex sindaco di Occhieppo Superiore, lasciata alle spalle una frenetica attività politica, sposa la grande passione per la caccia: «Nel 2013 cercavo un ausiliario per la pratica venatoria, esclusivamente dedicata agli ungulati (cervo, camoscio, capriolo, cinghiale), e ho indirizzato la scelta su un cane da traccia. In Italia questi sono cani specialisti tutelati dalla Sact, di cui sono il delegato per Piemonte e Valle d’Aosta». La scelta cade su uno dei 9 cuccioli (4 maschi e 5 femmine) nati a Gerosa (Bergamo) il 15 marzo 2013, nell’allevamento di Roberto Rasmo e Adriana Corticelli. Il racconto nelle parole di Dellarovere: «Ho sempre avuto cani maschi e la scelta era scontata. Ho seguito il consiglio dell’amico e grande competente cinofilo Enzio Fanton. E lui mi ha indicato quello che i miei figli Lorenzo e Letizia chiameranno Zac. A loro dissi che il nome doveva essere corto e che pronunciandolo sembrasse ci fosse la volontà di impartire un ordine».

    Amore vero

    Il feeling inizia il 23 maggio 2013: «Questi cani in primis sono molto testoni e hanno bisogno della presenza assidua del padrone. Da allora Zac fa parte della mia quotidianità». Zac è un predestinato. Solo vittorie a qualunque latitudine: Biella, Vercelli, Lodi, Bolzano, Trento, San Marino. La ciliegina è il mondiale.

  • Tindog, la versione di Tinder per chi ha un cane – Tecnocino

    Tindog, la versione di Tinder per chi ha un cane – Tecnocino

    Il funzionamento è lo stesso: le foto di ogni cane possono essere valutate con “sì” o “no”; quando due utenti hanno messo lo stesso voto alle reciproche foto, allora possono entrare in contatto. Holidog, responsabile di questa app che però non è ufficialmente legata a Tinder, la descrive come “la prima applicazione amata sia dai cani che dai loro padroni”.

    Tinder è un’applicazione per smartphone e tablet Android e iOS che permette di mettersi in contatto con altre persone se ci si attrae a vicenda. Si “valutano” le persone tramite le foto che loro stesse hanno inserito e se da entrambi le parti c’è interesse, allora ci si può contattare. Holidog ha pensato che l’edizione “normale” di Tinder non fosse abbastanza e ha pensato ai tanti proprietari di cani che ogni giorno passeggiano sotto casa e possono incontrare altre persone. Da qui nasce Tindog, una versione di Tinder per iPhone, iPad e Android per chi ha un cane: si valutano le foto dei cani e, esattamente come Tinder, ci si può poi successivamente mettere in contatto.

    La descrizione italiana dell’applicazione cita: “Ti presentiamo Tindog, la prima applicazione amata sia dai cani che dai loro padroni. Dai al tuo cane l’opportunità di conoscere simpatici compagni di giochi, non troppo distanti da casa! Chatta, condividi foto ed incontra subito altri appassionati di cani nella tua zona!” Ovviamente, il cane potrebbe non avere un grande peso nella decisione finale: ogni foto del cane è affiancata dalla foto del proprio padrone, presente in un riquadro piccolo e interno alla foto dell’animale a quattro zampe, motivo per cui la scelta finirà per essere estremamente simile a quella di Tinder.

    Inoltre, è probabile che il vostro compagno peloso possa essere più interessato al divano che alle foto su smartphone.

    L’app è disponibile per qualsiasi dispositivo Android con la versione 4.0.3 del sistema operativo come minimo (quindi oltre il 94 per cento dei dispositivi Android disponibili sul mercato) mentre su iOS la versione minima è la 7.1. Tindog è gratuita e non include acquisti in-app.

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  • L’ospedale dove i pazienti sono le tartarughe malate – il Giornale

    Qui, nel bel mezzo dell’arcipelago delle Egadi, una biologa marina, due veterinari e un’équipe di giovani volontari ogni giorno combattono per salvare questo rettile, da tempo nella lista rossa degli animali in via di estinzione stilata dall’Iucn.

    Il loro compito è prima di tutto sensibilizzare i pescatori locali affinché considerino questi animali una risorsa. E, naturalmente, soccorrerli quando sono in difficoltà. Il Centro di recupero delle tartarughe marine è sorto nel palazzo in stile liberty di proprietà del Comune di Favignana grazie alla collaborazione fra il colosso Rio Mare e l’Area marina protetta delle Egadi. A prima vista sembra un ambulatorio veterinario come tanti altri. Ma camminando fra le stanze con la volta altissima e i muri di tufo bianco ci si imbatte in attrezzature dalla tecnologia avanzatissima. Filtri speciali per ripulire l’acqua di mare e renderla idonea a ospitare i grandi rettili, sistemi in grado di isolare gli animali infetti, vasconi per la degenza e la riabilitazione, tavoli di acciaio per il primo soccorso.

    Il pronto soccorso della Carette Caretta è entrato ufficialmente in funzione a maggio. Ma a breve dovrebbe diventare un vero e proprio ospedale, con tanto di tavolo operatorio e strumentazione per l’anestesia totale. «Proprio come quella che si fa sugli uomini», spiegano i veterinari. «Prima che questo centro sorgesse, le tartarughe in difficoltà nelle nostre acque dovevano essere trasportate a Lampedusa – proseguono -. Adesso finalmente possono essere curate qui. E ciò permette di intervenire più tempestivamente».

    La tartaruga Caretta Caretta è uno dei simboli del mare Mediterraneo. Ma, fra pesca illegale e inquinamento, ormai da molti anni rischia l’estinzione. Esistono ancora piccoli paradisi per la sua riproduzione: il sud della Sicilia, la Grecia, la Turchia. Ma solo un esemplare su mille riesce ad arrivare all’età adulta, mentre si calcola che sono circa 130mila quelli che ogni anno sono coinvolti nell’attività di pesca. Per questo è nato il progetto Tarta Life, grazie al quale gli esemplari in difficoltà vengono rintracciati, recuperati e «ricoverati» in ospedale. Qui le tartarughe vengono prima di tutto inquadrate dal punto di vista clinico, successivamente operate – nei casi più gravi – o sottoposte a un periodo di riabilitazione nelle apposite vasche. Vengono seguite passo passo dall’équipe di medici e biologi marini e poi, una volta guarite, sono riportate in spiaggia, dove prendono la via del mare. «Questo è il momento più emozionante, che spesso condividiamo con i bambini delle scuole – spiega Stefano Donati, direttore dell’Area marina -. I nostri sforzi sono già stati premiati: l’anno scorso è stato fotografato un piccolo sulla spiaggia di Marettimo. Eravamo convinti che non esistessero nidi alle Egadi, perché la struttura delle isole non è particolarmente idonea. Ma grazie a questo avvistamento abbiamo capito che la riproduzione avviene anche qui». E qualcosa potrebbe cambiare anche per altre due specie a forte rischio: la foca monaca e la posidonia oceanica. Grazie al progetto Qualità responsabile di Rio Mare, l’Area protetta delle Egadi si è dotata di un osservatorio per controllare il passaggio degli animali e di speciali dissuasori per salvare la pianta più preziosa dei nostri fondali.

  • Amare un cane: 10 modi per dimostrarglielo – Velvet Pets Italia (Blog)

    Ma come possiamo noi ricambiare questo affetto incondizionato? Amandoli a nostra volta, non cercando di umanizzarli troppo e rispettando la loro natura animale. Ecco quindi un breve decalogo di come dire al vostro “migliore amico” che anche voi gli volete bene.

    Per prima cosa, si sa, i cani sono fedeli e la loro lealtà è proverbiale. Questi animali non lascerebbero mai il loro proprietario in mezzo a una strada solo perché ha sporcato la casa o, perché, ha rosicchiato un telecomando quando era solo. Quindi, pensateci bene prima di prendere un 4 zampe con voi, perché la vita con loro non è solo rose e fiori, ma anche responsabilità. Una volta fatta la vostra scelta sappiate però che non si torna indietro: un cane è per sempre. Secondo: lasciatevi leccare ogni tanto, oltre a fare bene alla vostra salute (come ha dimostrato una recente ricerca), per il vostro cane rimane un sintomo d’affetto e sottomissione a voi, impedendoglielo gli farete solo male. Terzo: quasi nessun cane ama essere abbracciato. Si sentono a disagio, come “costretti” in una morsa. Se volete dimostrargli che gli volete bene, portatelo a fare una bella passeggiata al parco insieme a voi, sarà molto più gratificante.

    Quarto: alla maggior parte dei cani, come sappiamo, non piacciono nemmeno le carezze sulla testa. Diciamo che tollerano la cosa da chi conoscono e si fidano, ma non si divertono affatto. Meglio una bella grattatina sulla schiena: apprezzerà moltissimo. Quinto: quando tornate a casa il cane vi salta in braccio? Bene, lasciateglielo fare. E’ vero, questo per noi è un comportamento invadente e se il cane è di grandi dimensioni anche un po’ pericoloso. Ma per lui è solo un modo per dire “ciao, sei tornato finalmente“. Sesto: la lotta a terra. Per il vostro cucciolo o cucciolone “fare la lotta” è un modo di giocare, ma anche di scoprire il mondo e di rafforzare il legame che ha con voi. Quindi, ogni tanto, concedetevi il lusso di tornare bambini e di rotolarvi liberamente con il cane: farà bene anche a voi.

    Sette: dormire insieme. Per i cani è assolutamente normale addormentarsi vicino ai propri proprietari, vuol dire che si fidano e che si sentono al sicuro. Questo non significa che devono dividere il vostro letto (tema tra l’altro al centro di un annoso dibattito tra esperti), ma almeno avere un cuscino o una cuccia nella vostra stanza: li farete davvero felici. Otto: non date loro cibi non adatti. Esistono diversi alimenti umani di cui i cani vanno ghiotti, ma non significa che dobbiate darglieli. Amarli significa anche crescerli con coscienza e scegliendo l’alimentazione che li mantenga sani più a lungo. Nove: non lasciateli troppo soli, a loro non piace. Certo a un’uscita per negozi preferirebbero un bel parco in cui poter correre, ma non significa che non apprezzino venire con voi a fare la spesa o le commissioni, soprattutto quando l’alternativa è rimanere a casa ad annoiarsi. Dieci: il sentimento vero si dimostra nei momenti difficili, quindi, quando arriverà il loro momento, rimanetegli vicini. Anche se fa male, loro avranno bisogno di voi e delle vostre carezze. In fondo glielo dovete, dopo aver trascorso insieme una vita così piena d’amore…

    Foto by Facebook

  • Gatti famosi: il gatto cattivo nei film di James Bond – Petpassion.tv

    Gatti famosi: il gatto cattivo nei film di James Bond – Petpassion.tv

    Il gatto è l’animale domestico per antonomasia: presente in moltissime famiglie, amorevole ed affettuoso anche con i bambini. Eppure nel cinema e nelle serie tv spesso questo animale viene affiancato al personaggio antagonista della storia. Scopriamo perchè.

    Le motivazioni di questa scelta 
    E’ una discriminazione bella e buona: i gatti vengono spesso rappresentati al fianco di personaggi cattivi, ma perchè?
    Una motivazione può riguardare la storia di questo animale, che nell’immaginario collettivo  è stato sempre associato al male. Un altro motivo potrebbe invece trovarsi nel suo carattere: astuto indipendente e spesso schivo, nonchè imprevedibile, tutte caratteristiche che ben si associano al personaggio cattivo di una storia.

    Spesso poi nei film si scelgono gatti di razza, come ad esempio il persiano o il siamese: accade nell’ispettore Gadget, dove il Boss Artiglio è sempre affiancato da un grosso gatto di nome Satanasso, ma anche nei primi film di James Bond, dove era immancabile un gatto persiano bianco sulle gambe del cattivissimo Ernst Stavro Blofeld.

    Un persiano nemico dell’agente 007
    A discapito del suo carattere docile e mansueto, anche il gatto persiano nei primi film di James Bond viene rappresentato dalla parte del cattivo. Si tratta del gatto di Ernst Stavro Blofeld, il mitico nemico di James Bond. Ma perchè scegliere proprio un gatto persiano? Sicuramente per il suo pelo, lungo e morbido come la seta, ma non escludiamo che sia stato scelto anche per la sua proverbiale pigrizia: il persiano infatti ama passare le sue giornate tra poltrone e divani di casa. Non a caso infatti nei film di James Bond il gatto viene sempre rappresentato sulle gambe del temibile proprietario, intento ad accarezzare il suo morbido mantello, seduto su una comoda poltrona scura.

    Vuoi saperne di più sul gatto persiano nemico di James Bond? Leggi l’approfondimento »

    Conosci altri gatti famosi? Scoprili qui »

    Fonte immagine: wikipedia – Kasper2006

  • Torturano il cane per obbligare gli animalisti a comprarlo: “Si … – Today

    Torturano il cane per obbligare gli animalisti a comprarlo: “Si … – Today

    A differenza delle edizioni passate quest’anno decine di giornalisti stranieri si sono recati al festival nella regione dello Guangxi Zhuang e così il mondo ha potuto vedere. Cani rinchiusi in piccole gabbie, cani uccisi e bruciati per togliere il pelo: immagini che tolgono il fiato.

    Molti animalisti cinesi hanno provato a salvare il maggior numero di animali possibile, comprandoli. Compassion for China’s Animal è stata una delle associazioni più attive a Yulin nelle scorse settimane.

    I venditori, scrive il sito Geapress.org, hanno utilizzato tecniche disumane pur di vendere a buon prezzo i cani agli animalisti. Così come reso noto dalla ONG, pur di convincere gli animalisti ad acquistare, i venditori colpiscono i cani dopo averli legati. La foto che pubblichiamo in questo articolo lo dimostra.

    I latrati dei poveri animali convincono subito ad acquistarli.

  • Un cane eroe salva l’amica gatta dal filo spinato – La Stampa

    Un cane eroe salva l’amica gatta dal filo spinato – La Stampa

    Fino a quando il loro Beagle Millie, durante una passeggiata, ha sentito un miagolio e ha trascinato il padrone Pete tra i cespugli.

    Lì, intrappolato in una rete di filo spinato, c’era la povera Jess: magrissima e con il pelo rovinato. «Millie sembrava diventata matta, continuava ad abbaiare e a tirami verso il cespuglio. Probabilmente si era resa conto che il miagolio era di Jess», ha commentato Pete.

    Dopo averlo trovato, il padrone ha liberato la gatta e l’ha immediatamente portata dal veterinario, dove è stata sottoposta aduna operazione per rimuovere 15 centimetri di filo spinato che la intrappolavano. «Credo che sia rimasta intrappolata per alcuni giorni, quindi la nostra priorità è stata quella di reidratarla e darle degli antidolorifici», ha spiegato il veterinario.

    Ora, dopo due settimane di convalescenza, la gatta è tornata a casa e sta guarendo, sempre in compagnia dell’amica Millie.

    *****AVVISO AI LETTORI******

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  • Portarsi il cane in casa di riposo? Per la prima volta in Italia si puo’ – greenMe.it

    Portarsi il cane in casa di riposo? Per la prima volta in Italia si puo’ – greenMe.it

    Cane e padroni ancora insieme, anche in casa di riposo. Da oggi è possibile grazie al nuovo Dog Camppresso Residenze Heliopolis di Binasco, alle porte di Milano, che permetterà agli anziani ospiti di risiedere insieme ai loro amici animali.

    Gli appartamenti qui sono infatti dotati inoltre di attrezzature specifiche per il proprio animale domestico, che sia cane e/o gatto, in modo da poter garantire un soggiorno confortevole anche al proprio amico a quattro zampe.

    Oltre alla casa di riposo, il Dog Camp prevede un’area Sgambo, ovvero un’area verde alberata e recintata dove i cani possono correre e divertirsi nella massima sicurezza, e persino ricevere visite (previa autorizzazione) dai cani dei visitatori della residenza.

    Qui c’è anche il Dog Hotel, che è a tutti gli effetti una casa per i cani degli ospiti della casa di riposo. E’ costituto da casette singole con giardino privato, accessibili dal proprietario e dalle persone da lui autorizzate, oltre che dal personale dedicato. La Dog House è anche lo spazio dedicato al deposito dell’attrezzatura cinofila, oltre che al lavaggio e alla pulizia degli animali.

    Insomma, finalmente i cani e i loro padroni, anziani ospiti delle casa di riposo, possono finalmente tornare a vivere insieme, con tutti i benefici per i pazienti derivanti dal contatto con gli animali: miglioramento comportamentale, fisico, cognitivo ed emotivo.

    Roberta Ragni

    Leggi anche:

    La casa di riposo per i gatti anziani abbandonati (FOTO)

    Pet Therapy: a Prato via libera a cani e gatti nelle case di riposo e negli hospice

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  • 10 cose che (forse) non sapevi sulle lettiere per gatti – Petpassion.tv

    10 cose che (forse) non sapevi sulle lettiere per gatti – Petpassion.tv

    Strumento fondamentale nella vita dei gatti, la lettiera è presente in tutte le case in cui si trova un felino. Eppure non tutti sanno come utilizzarla e qual è la migliore. Ecco dunque dieci consigli utili per tutti i proprietari di uno o più gatti.

    Forse non sapevi che…

    1. I gatti vanno abituati alla lettiera sin da cuccioli. Con un po’ di pazienza anche i piccoli impareranno presto ad utilizzarla, e da allora saranno completamente autonomi. Leggi l’approfondimento »

    banner-lettiera-gatto

    2. Con il termine “lettiera” si intende la sabbia in cui i gatti espletano i loro bisogni. Il recipiente che la contiene  invece si può chiamare cassettina, vaschetta o semplicemente contenitore.

    3. Meglio non cambiare cassettina nel corso del tempo: i gatti sono abitudinari e potrebbero non apprezzare! Il rischio è che inizino a fare i loro bisogni fuori dalla lettiera: meglio quindi una vecchia cassettina che un pavimento sporco! Leggi anche: Come insegnare al gatto a usare la lettiera? 5 semplici consigli! »

    4. tidy-cats-lettiera-gattoLe sabbie più efficaci sono quelle agglomeranti. Sono le migliori in termini di controllo degli odori, assorbenza e assenza di polvere. Tutte caratteristiche incluse nella nuova lettiera Tidy Cats Dual Power, che neutralizza gli odori più persistenti e li racchiude all’interno dei grumi, senza lasciare residui.

    5. La dimensione della cassettina deve essere proporzionata alla grandezza del gatto. Se si tratta di un cucciolo, potrebbe avere difficoltà a scavalcare i bordi, mentre se il gatto è molto grande, deve avere lo spazio per girarsi, scavare e muoversi.

    6. La cassettina deve essere posizionata in un ambiente tranquillo e appartato. No quindi a balcone e giardino, dove non c’è privacy, meglio il bagno o lo stanzino, purchè non vi siano lavatrici o altri oggetti rumorosi.

    7. La sabbia va pulita con regolarità. Non è necessario cambiarla ogni giorno, basta rimuovere giornalmente gli escrementi e i grumi che si sono formati. Se si lascia la lettiera sporca, il rischio è che il gatto non la usi: sappiamo infatti quanto questi animali siano amanti della pulizia. Leggi anche: Leggi come tenerla pulita e profumata »

    8. Una volta rimossi i grumi, è sufficiente aggiungere un po’ di lettiera per mantenere uno strato sufficiente per scavare. Periodicamente invece bisognerà sostituire tutta la sabbia.

    09. Quando si cambia la lettiera, è opportuna lavare anche la cassettina. E’ importante non usare detersivi, bastano un po’ di acqua e aceto per disinfettarla.Leggi come lavare la cassettina »

    10. Se hai più di un gatto, utilizza una cassettina diversa per ciascuno. I gatti non amano condividere i propri spazi, specie se così personali.

    Foto di copertina: odina
    Foto interna: chiaradelfranck