Categoria: Animali domestici

  • Campania “pet friendly”: trend e accessori per animali su DMC Shop – CasertaWeb

    Campania “pet friendly”: trend e accessori per animali su DMC Shop – CasertaWeb

    Stando alle recensioni e alle statistiche di Eurispes, più di un terzo dei cittadini italiani possiede almeno un pet in casa. Un numero importante che alimenta un mercato altrettanto vasto, quello degli accessori per la cura dei propri amici a quattro zampe. Si tratta di un business in costante crescita, in cui la Campania gioca un ruolo da non ignorare. Napoli spicca infatti in vetta alla classifica delle città con il più alto numero di attività dedicate gli animali domestici, piazzandosi con 623 imprese seconda solo dietro Roma. La regione compare inoltre tra le più ‘pet friendly’ dello Stivale, vista la percentuale di strutture turistiche che ammettono gli animali domestici (61%).

    Il recente sondaggio di Eurispes, indica l’aumento della spesa degli italiani per quanto riguarda l’alimentazione e il benessere del proprio animale domestico. La spesa per le necessità di cani e gatti non si ferma però al cibo, alle cuccette, e ai guinzagli per la passeggiata quotidiana. I negozi specializzati hanno infatti risposto alla domanda dei consumatori diversificando ulteriormente la loro offerta. Le recensioni di DMCShop, ecommerce che propone articoli innovativi per la cura degli animali domestici, dipingono un quadro piuttosto variegato.

    Gli accessori per la pulizia e la qualità della vita degli animali domestici secondo DMC Shop

    Tra gli aspetti più importanti che chi possiede un pet deve considerare compare certamente quello dell’igiene del proprio animale. L’attenzione verso la pulizia permette di mantenere lucido e morbido il pelo, ed è allo stesso tempo importante per la sua salute. Nonostante tutto, non è raro che il cane o il gatto abbiano paura o non si trovino a loro agio nell’acqua. Naturale quindi che i prodotti per un bagnetto e una pulizia che sia comoda sia per il padrone che per il pet, siano piuttosto ricercati. Le istruzioni dedicate alla pulizia su DMC Shop evidenziano infatti come sia necessario evitare che il bagno diventi eccessivamente traumatico o stressante per l’animale. Secondo quanto si legge su DMCShop, ad esempio, nel caso di cani e gatti a pelo lungo è importante, insieme al lavaggio con acqua, rimuovere periodicamente i peli in eccesso per garantire il loro benessere e la loro bellezza. Non può quindi mancare tra gli acquisti dei padroni più premurosi la classica spazzola, con i modelli autopulenti ed ergonomici che hanno ormai fatto il loro ingresso sul mercato.

    Un’altra delle preoccupazioni di chi ama prendersi cura del suo pet è quella della qualità della vita degli animali in casa. Non tutti dispongono infatti di un giardino, o di uno spazio aperto per il proprio amico a quattro zampe. Tra i prodotti più richiesti spiccano dunque quelli per rendere la convivenza di pet e padrone quanto più piacevole possibile. I giocattoli, per esempio, rappresentano una scelta sempre molto popolare per far divertire anche dentro casa gli animali. Come evidenziato sul sito DMC Shop, prodotti come il classico tiragraffi per felini, donano agli animali una valvola antistress che permette loro di divertirsi, sfogarsi e poi riposare in uno spazio apposito senza arrecare danni alla tappezzeria o alle tende. DMCShop indica anche la pulizia della casa tra le priorità dei padroni. Dagli aspirapolveri pensati per rimuovere i peli, fino ai copridivani che proteggono l’arredo di casa da eventuali graffi, polvere o macchie, i prodotti per la casa dedicati a chi convive con uno o più animali domestici sono diversi.

    Le opinioni degli esperti, le recensioni e i cataloghi di negozi come DMC Shop sottolineano come il mercato si adatti alle richieste dei consumatori e alle necessità dei loro amici a quattro zampe. Il commercio di articoli per animali non si limita più al cibo e ai classici accessori, ma include anche prodotti per il gioco, la pulizia e la vita in appartamento. Un business molto utile per chi ama prendersi cura del proprio pet, ma anche economicamente redditizio per le aziende e le attività, in Campania come in tutto lo Stivale, che vogliono proporre alla loro clientela tutto il necessario per donare agli animali divertimento, salute e relax.

  • Attacchi dei lupi nei parchi regionali. L'esperto: «Serve una gestione … – Il Messaggero

    Attacchi dei lupi nei parchi regionali. L'esperto: «Serve una gestione … – Il Messaggero

    Da un lato un fenomeno che sta gettando nella disperazione gli allevatori, dall’altro i segnali incoraggianti che arrivano per lo scampato pericolo dall’estinzione. Al centro del dibattito il lupo, specie animale che fino a pochi anni fa rischiava di sparire (insieme a molta altra fauna selvatica) e che, oggi, invece, è tornato a popolare le montagne di gran parte del territorio, non solo quello provinciale. I primi ad accorgersi degli attacchi da parte di lupi veri sono stati gli allevatori, i proprietari di pecore, agnelli, ma anche puledri e ultimamente vitelli, che continuano a vedersi sbranare i loro animali, come denunciato su queste colonne. Un’emergenza raccontata con preoccupazione dagli allevatori di Vallecorsa, attivi nell’area montana del Parco dei monti Ausoni, Aurunci e del Lago di Fondi.
    Tra gli studiosi che si stanno occupando di ricerca, monitoraggio e rilevamento della presenza dei lupi in Italia c’è anche il ciociaro Davide Pagliaroli, 42enne di Veroli, che dopo la laurea all’Università La Sapienza di Roma, dal 2006 ha iniziato a lavorare nell’ambito di diversi progetti.

    Al dottor Pagliaroli abbiamo rivolto qualche domanda sui fatti denunciati a Vallecorsa.
    «​Non posso dire con certezza che gli attacchi in questione siano attribuibili a lupo (perché non sono stato sul campo) di certo è che il lupo è presente sul nostro territorio e il bestiame domestico rientra nella sua dieta. Il lupo è un animale opportunista, adatta la sua dieta a quello che trova nel suo territorio, se ci sono carcasse si ciba di carcasse (rovista anche nella spazzatura) se ci sono domestici preda su questi e così con i selvatici, ma non si può riassumere o calcolare in modo semplice cosa andrà a mangiare. Bisogna considerare che i suoi spostamenti nel territorio sono principalmente indirizzati alla ricerca del cibo, quindi valuta attentamente le occasioni che gli si presentano ed il rischio che corre per ottenere cibo. Ingaggiare una lotta con un cinghiale può portare ad un dispendio di energie e rimanere a stomaco vuoto o peggio ancora, essere ferito; trovarsi di fronte degli animali domestici senza alcuna protezione (cani da guardiania o recinzioni), con buone probabilità può portare ad un successo. La sua dieta è data da un intreccio complesso delle occasioni che gli si presentano; l’esperienza che ha; l’appartenenza o meno ad un branco (animali solitari sono più portati ad accontentarsi degli scarti o predare su prede più “facili”), la densità relativa delle prede presenti nel suo territorio».

    Si tratta di una conseguenza del ripopolamento?
    «I lupi sono stati quasi estinti perché venivano perseguitati, c’erano pochissime prede selvatiche ed i domestici erano gestiti, nel senso di custoditi, in modo migliore rispetto agli attacchi del lupo. Oggi le montagne si sono spopolate, le prede sono aumentante di molto grazie ai ripopolamenti sia a scopo venatorio che conservazionistico in aree protette, di conseguenza anche la popolazione di lupo è aumentata. Quindi abbiamo più lupi; più aree boscate utili al lupo sia come rifugio che copertura per gli attacchi; bestiame meno custodito rappresenta un impegno in termini di costi e tempi da parte degli allevatori. Infine si era persa l’abitudine a fronteggiarsi con il lupo. Quindi il lupo non è che si adatta a predare sugli animali, semplicemente sceglie cosa è più fruttuoso per lui. Sta a noi uomini cercare di mettere in atto misure di prevenzione per scoraggiare il lupo ad attaccare i domestici. Questo però non eviterà del tutto gli attacchi al bestiame e quindi il danno economico per la zootecnia. Il conflitto con la zootcnia esiste da quando l’uomo ha cominciato ad allevare e non credo ci sia modo di risolverlo del tutto. A mio parere bisognerebbe iniziare a pensare di gestire questo problema non più pensando alla protezione del singolo animale ma della popolazione, considerando anche l’idea di una gestione diversa con interventi mirati, anche di rimozione, nelle aree non protette dove non vi sono indennizzi per gli allevatori che perdono bestiame. Punto imprescindibile resta l’utilizzo di misure di prevenzione che rappresentano un’azione fondamentale e di partenza su cui basare una gestione che porti ad una coesistenza lupo-zootecnia che risulti sopportabile da ambo le parti». 

    Esistono pericoli per l’uomo?
    «​Per quanto riguarda l’attacco del lupo nei confronti dell’uomo, non vi è stato mai nessun caso di attacco ad un uomo in Italia. Ho incontrato lupi in gruppo più di una volta e sono sempre scappati spaventati, siamo entrati nell’area tana con i cuccioli in sito e si sono sempre allontanati magari abbaiando a distanza ma sono sempre scappati, credo sia dovuto al retaggio della persecuzione di cui sono stati oggetto».
     

  • La Nuova Zelanda vuole vietare i gatti come animali domestici – Giornalettismo.com

    La Nuova Zelanda vuole vietare i gatti come animali domestici – Giornalettismo.com

    Niente più gatti in Nuova Zelanda. Non ci sarà la strage dei felini, ma alla morte del proprio animale domestico non sarà più possibile prenderne un altro. Questo se dovesse passare la proposta fatta per proteggere la fauna nativa.

    Basta gatti in Nuova Zelanda, «teneteli in casa, stanno combinando un disastro»

    L’idea è venuta all’amministrazione regionale del Southland e riguarda un piccolo villaggio sulla costa du Omaui, immerso in un’oasi protetta. La prima fase prevede l’obbligo per i residenti di sterilizzare i propri gatti e registrarli con il microchip. Fin qui nulla di strano, se non fosse che lo stesso “pet plan” prevede che se i padroni non rispetteranno queste nuove regole, come ultima risorsa gli verrà sottratto l’animale. Sopratutto alla morte del felino, il proprietario non sarà più autorizzato ad accoglierne un’altro.

    Non è una scelta anti-animalista, anzi. Le autorità locali vogliono infatti proteggere i 230 ettari di oasi intorno ad Omaui, casa di molti piccoli uccelli come il Rhipidura, il passerotto simbolo della nazione, il Gerigone grigio e il Cuculo, ma anche esemplari di specie più grandi come il Tui.

    Il manager delle operazioni di Biosicurezza Ali Meade ha detto alla stampa locale che «ci sono troppi gatti che entrano nella vegetazione del posto, cacciano gli uccelli, prendono gli insetti e i rettili. Stanno combinando un disastro».

    LEGGI ANCHE >Hai più di due cani o gatti? A Roma c’è l’obbligo di sterilizzazione

    Basta gatti in Nuova Zelanda, l’ira dei residenti

    Sebbene sia stato chiarito che «non odiamo i gatti, ma l’ambiente deve continuare a essere ricco di biodiversità», il piano di gestione dei gatti ha immediatamente suscitato le proteste dei residenti di Omaui, che hanno già annunciato una raccolta firme per bloccare quello che hanno definito «un comportamento da stato di polizia».

    Le motivazioni non sono solo affettuose, ma anche di prevenzione: secondo alcune testimoniante raccolte dai media locali, l’introduzione del gatto in famiglia è l’unico modo per arginare l’invasione di un altro animale, il ratto. Inoltre, sono state sollevate perplessità sugli effetti a lungo termine che l’eliminazione della presenza felina avrebbe sull’ambiente.

    Basta gatti in Nuova Zelanda, la colpa è degli umani

    Il dottor Peter Marra, a capo del centro Smithsonian Migratory Bird Centre, ha chiarito che l’emergenza è reale: I gatti sarebbero i responsabili dell‘estinzione di ben 63 specie in tutto il mondo. «Suona estremo, ma la situazione sta davvero andando fuori controllo» ha continuato Marra, spiegando che il vero problema in realtà non è dei piccoli predatori, che si comportano secondo la loro natura, ma dei loro padroni. Dove possibile, sarebbe meglio tenerli in casa e intrattenerli con dei giocattoli e non lasciarli liberi all’esterno dove si metterebbero a cacciare. Marra suggerisce piuttosto di fargli fare delle lunghe camminate al guinzaglio perché, insiste, «la colpa non è degli animali, ma degli umani».

    (credits immagine di copertina: © Patrick Lefevre/Belga via ZUMA Press)

  • 10 errori molto comuni da non commettere nel prendersi cura del … – Sostenitori delle Forze dell'Ordine (Comunicati Stampa) (Blog)

    10 errori molto comuni da non commettere nel prendersi cura del … – Sostenitori delle Forze dell'Ordine (Comunicati Stampa) (Blog)

    Gli animali domestici portano tanta felicità nella vita. Chi condivide la casa con un cane, un gatto o un altro animale, può confermare che il suo piccolo amico lo rende più felice. È importante tenere presente che, quando si ha un animale, non se ne è soltanto il proprietario, ma anche chi se ne prende cura. Bisogna sapere come trattare il proprio animale domestico, affinché goda sempre di ottima salute e sia sempre felice; cosa che rende felice anche lo stesso padrone.

    La maggior parte delle persone pensa di essere un proprietario di animali domestici esperto, ma certe cose che facciamo (o non facciamo) per loro possono danneggiarli nonostante le migliori intenzioni. Qui di seguito sono riportati alcuni aspetti essenziali da tenere presente quando ci si prende cura di un animale domestico:

    Adottare o comprare un animale domestico per sfizio è una cattiva idea
    Portarsi a casa un animale domestico dev’essere una decisione ben ponderata. Bisogna pensare allo spazio di cui necessita e a quanto denaro o tempo dovremo spendere. Se non avete mai avuto un animale domestico, fate una ricerca riguardo il suo carattere e le sue necessità. Se vivete in famiglia, chiedete agli altri se siano d’accordo con la vostra decisione. E non bisogna mai regalare un animale a qualcuno, se non su espressa richiesta.

    Date da mangiare al vostro animale domestico ogni giorno a un orario prestabilito
    Molti proprietari di gatti lamentano il fatto di essere svegliati dai propri animali che, di notte o al mattino presto, miagolano per il cibo. Ciò accade perché i proprietari in questione danno loro da mangiare ogni volta che l’animale lo chiede. La soluzione è di dare da mangiare all’animale ogni giorno alla stessa ora, così si abituerà a un programma preciso (si applica anche ad altri animali, non solo ai gatti). I croccantini dovrebbero essere utilizzati come premio dopo un buon comportamento e per imparare nuovi trucchetti.

    Leggi anche:  Abbandonano dieci animali, denunciati

    Il cibo per gli esseri umani è nocivo per gli animali
    L’esempio più conosciuto tra questi cibi è il cioccolato, che fa bene alle persone in quantità moderate, ma contiene sostanze tossiche per cani e gatti. Probabilmente, mentre un gatto non lo mangia in ogni caso, un cane curioso può ingerire con facilità cioccolato o altro che contenga cacao, procurandosi un’intossicazione alimentare. Imparate di più su alimenti e bevande tossiche, e rendete il tutto inaccessibile ai vostri animali per prevenire pericoli.

    I gatti non dovrebbero bere latte
    L’unico latte che i gatti dovrebbero bere è quello con cui la loro mamma li nutre quando sono piccoli. Poiché la maggior parte dei gatti è intollerante al lattosio, bere latte gli procurerà indigestione e diarrea.

    I bambini piccoli devono giocare con gli animali solo sotto la supervisione di un adulto
    Può essere divertente per il bambino, ma non è divertente per l’animale. Un bambino può stringere l’animale troppo forte nel tentativo di abbracciarlo, ma l’animale non capirà che il gesto non è stato compiuto con intenzionalità e potrebbe morderlo o graffiarlo. Per evitare che i vostri figli e gli animali si feriscano, dovreste sempre vigilarli quando giocano.

    Se possedete animali domestici di diverse specie, come un gatto e un criceto, dovreste tenere d’occhio anche il modo in cui interagiscono tra loro. Meglio ancora, tenete gli animali separati l’uno dall’altro.

    Sterilizzate o castrate l’animale, a meno che non siate allevatori
    Alcuni pensano che sia disumano, ma in realtà è una scelta salutare per l’animale. Sterilizzazione o castrazione prevengono il cancro ai testicoli nei maschi e diminuiscono il rischio di tumori alla mammella nelle femmine. Inoltre impediscono all’animale di perdersi quando esce di casa per cercare un compagno/a con cui accoppiarsi, e inibisce altri comportamenti sgraditi, come l’aggressività e la marcatura del territorio.

    Ogni animale ha esigenze alimentari specifiche, quindi nutritelo di conseguenza
    Se intendete portare a casa un animale, dovreste informarvi in anticipo su cosa e quanto dovrebbe mangiare. Per cani e gatti le esigenze cambiano a seconda della razza. Se avete domande riguardo il regime alimentare del vostro animale domestico, consultate il veterinario. Agli animali erbivori non si dovrebbero mai fare assumere alimenti a base animale, mentre quelli carnivori non dovrebbero essere costretti a mangiare alimenti vegani o vegetariani.

    Leggi anche:  Prendere a calci un cane può costare fino 3 mesi di reclusione

    Anche gli animali di piccola taglia dovrebbero essere nutriti con alimenti diversi. Un errore comune tra i possessori di uccelli è nutrire i propri animali esclusivamente con cereali. Per una corretta alimentazione, pappagalli e altri uccelli hanno bisogno di verdure, frutta e cereali germogliati.

    Gli animali necessitano di assistenza sanitaria di qualità, proprio come gli esseri umani
    Anche se il vostro animale è in salute, dovreste portarlo dal veterinario con regolarità, per dei controlli. L’animale dovrebbe ricevere tutti i vaccini necessari, nonché farmaci antipulci e antiparassitari. Alcune razze di cani, gatti e altri animali, possono risultare particolarmente suscettibili a certi problemi di salute, quindi chiedete al veterinario cosa si possa fare per prevenirli.

    Imparate a riconoscere i segnali di malattia nel vostro animale
    Alcuni proprietari di animali domestici commettono errori nell’osservare il comportamento dell’animale quando non sta bene. Ecco alcuni esempi: i cani possono trascinare il didietro quando hanno i vermi, i pappagalli si strappano le penne quando hanno problemi fisici o mentali, alcuni animali (soprattutto gli erbivori) mangiano le feci dei loro familiari quando la microflora intestinale non è bilanciata.

    Se il vostro animale domestico mostra comportamenti anomali, portatelo dal veterinario.

    Trascorrete del tempo col vostro animale domestico
    Un altro errore diffuso tra i proprietari di animali domestici è trascorrere con loro meno tempo di quanto ne abbiano bisogno, soprattutto i più piccoli. Le vostre attenzioni sono fondamentali per il benessere emotivo dell’animale, perciò dedicategli del tempo per giocare o per portarlo a fare una passeggiata: renderà tutti più felici.

  • Congedo parentale per animali: come funziona all'estero, i giorni – Termometro Politico (Comunicati Stampa) (Blog)

    Congedo parentale per animali: come funziona all'estero, i giorni – Termometro Politico (Comunicati Stampa) (Blog)

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    Congedo parentale per animali: come funziona all’estero, i giorni.

    Legge 104 e congedo parentale per animali in America


    In America è arrivato il congedo parentale per animali. Si tratta di 2 settimane retribuite in cui si rimane a casa per accudire i cuccioli, farli ambientare e curarli al meglio. Ad inserire questo tipo di congedo è stata, questa estate, l’agenzia di marketing di Minneapolis Nina Hale. Ecco le parole di Allison McMenimen (vicepresidente della società) al New York Times: “La concezione che i lavoratori debbano essere trattenuti in ufficio, è superata. Negli ultimi anni si è capito che i dipendenti sono più produttivi se accontentati nei loro bisogni o se, in casi come questo, gli si permette di operare da casa”.

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    Congedo parentale per animali: ecco le parole di Connor McCarthy

    Alle parole di Allison McMenimen, si sono aggiunte quelle di Connor McCarthy. L’account senior manager del gruppo ha infatti dichiarato di aver ricevuto diverse richieste da parte dei dipendenti.

    “Abbiamo preso in considerazione questa possibilità perché molti dei nostri 85 dipendenti avevano chiesto più volte di poter restare a casa per accudire i nuovi amici a quattro zampe. Per molte persone gli animali sono come dei figli, è stato giusto essere sensibili da questo punto di vista”.

    Prima di questa novità legata agli animali domestici della Nina Hale, quasi nessuna azienda era andata oltre il “Take Your Dog to Work”, il giorno in cui è permesso portarli a lavoro. Si tratta quindi di un’importante svolta che potrebbe coinvolgere diverse aziende, non solo americane.

    Congedo parentale: lavorare da casa per stare con i propri animali

    Questo nuovo congedo parentale, partito da un’iniziativa di un’agenzia americana, non riguarda il semplice diritto di rimanere a casa se il proprio animale domestico è malato. Questa nuova concessione si estende anche nei casi in cui il dipendente adotti un animale a pochi mesi di vita e abbia bisogno di seguirlo e accudirlo. Si sa che i primi giorni per un cucciolo, in un luogo a lui nuovo, si possono rivelare difficili. Serve quindi farlo ambientare e non lasciarlo solo. Così, i dipendenti dell’agenzia, che si possono sentire fortunati, hanno la possibilità di ricevere 2 settimane di congedo pagato per seguire il proprio animale. Per molte persone infatti gli animali sono come figli. L’idea potrebbe, in poco tempo, divenire una grande e concreta realtà.

    Negli Stati Uniti, ci sono già alcune grandi aziende permettono di portare i cani a lavoro in determinate giornate. Altre aziende danno invece l’opportunità di svolgere il proprio lavoro da casa in modo da accudire il proprio amico a 4 zampe.

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  • Come può un approccio One Health limitare i rischi più diffusi oggi … – Ultima Voce (Blog)

    Come può un approccio One Health limitare i rischi più diffusi oggi … – Ultima Voce (Blog)

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  • Animali domestici – Moondo (Blog)

    Animali domestici – Moondo (Blog)

    Animali domestici, sai quali sono? Normalmente definiamo animali domestici quelli che hanno subito il processo di “domesticazione”, ovvero le specie animali su cui l’uomo è riuscito ad avere un controllo parziale o totale. Questa definizione sembra però non convincere del tutto gli esperti, per due motivi:non tutti gli animali si possono addomesticare, poichè non tutti hanno le stesse capacità di interagire con l’uomo (come fa un cane, un gatto od un cavallo, diversamente da un pesce rosso o una tartaruga). spesso si confondono gli animali domestici con gli animali da compagnia. Un animale può infatti essere “da compagnia” ma non essere un animale domestico (come un pesce, o un serpente). Una mucca è un animale domestico ma non un animale da compagnia.Insomma come vedete sull’argomento la discussione è aperta. Noi per comodità indicheremo come “animali domestici” quelli che più comunemente siamo abituati a tenere in casa, forzando un po’ la mano ed includendovi anche il cavallo. Questo il nostro elenco:cani gatti pesci rettili roditori uccelli cavalli

  • Topi meglio di cani e gatti per i bambini: lo studio – GreenStyle

    Topi meglio di cani e gatti per i bambini: lo studio – GreenStyle

    I topi d’allevamento potrebbero rappresentare l’animale domestico ideale per i bambini, più di cani e gatti. È quanto rivela uno studio condotto da RightPet, una società specializzata in prodotti e servizi per animali, condotto tra il 2010 e il 2018. A quanto pare, il rapporto tra i più piccoli e i simpatici topolini sarebbe più forte del previsto.

    L’indagine ha coinvolto 16.792 partecipanti provenienti da 113 nazioni, per un totale di 64.284 recensioni su 32 tipologie diverse di animali domestici. Dall’indagine è emerso come, per ben 2.867 intervistati di 74 nazioni diverse, i topi siano gli animali capaci di garantire maggiore soddisfazione agli individui tra i 10 e i 17 anni, più dei più canonici amici a quattro zampe. Questi ultimi, ovvero cani e gatti, sembrano invece diventare i compagni d’elezione in età adulta.

    => Scopri come allevare un topo domestico

    Le ragioni alla base di questa preferenza, nonché dell’utilità per la crescita dei più piccoli, potrebbero essere molteplici. Le necessità di cura dei topolini sono infatti alla portata anche dei bambini, i quali possono essere così responsabilizzati al rispetto di ogni forma di vita sin dalla tenera età. Ancora, possono essere trasportati facilmente, interagiscono in modo attivo con il proprietario e non disdegnano lunghi momenti di gioco, manifestando intelligenza e simpatia. Tutte caratteristiche che li accomunano proprio ai bimbi, per un contatto sempre arricchente.

    => Scopri gli animali domestici migliori per i bambini

    Nel frattempo, dallo studio emerge come cani e gatti rimangano comunque nel cuore di migliaia di proprietari in tutto il mondo, con piccole differenze in base al sesso. Le donne sembrano identificarsi maggiormente con i gatti, mentre gli uomini tendono a preferire i cani, anche se il confine tra l’universo maschile e quello femminile rimane comunque molto sottile. In ogni caso, tutti gli intervistati sostengono come l’accudimento di un animale domestico sia essenziale per lo sviluppo di capacità relazionali e sociali utili in ogni ambito di vita, nonché per apprendere il rispetto e migliorare le proprie capacità di cura.

    29 agosto 2018

  • Quanto sono cari i farmaci per cani e gatti! – Donna Moderna

    Quanto sono cari i farmaci per cani e gatti! – Donna Moderna

    Credits: Shutterstock

    27.08.2018di

    Isabella Colombo

    In Italia le cure per i pet possono pesare parecchio sul budget familiare. I medicinali veterinari costano anche cinque volte più dei nostri. E i generici quasi non esistono

    L’amoxicillina, uno degli antibiotici più usati per le faringiti e venduto con i nomi commerciali Augmentin o Clavulin, costa meno di 5 euro. Ma se a prendersi l’infezione è il tuo cane, per lo stesso antibiotico devi spendere 16,50 euro. È questo il prezzo del Synulox, l’equivalente veterinario del farmaco umano. Uno squilibrio che si ripete per molti altri principi attivi: se sono destinate ai pet le medicine costano in media 4 o 5 volte in più. «Nel nostro Paese si contano circa 60 milioni di animali domestici di cui 7 milioni di cani e altrettanti gatti: un pet ammalato si trasforma spesso in un problema economico, soprattutto per i più anziani e disagiati» spiega Angelo Troi, segretario nazionale di Sivelp, Sindacato italiano veterinari liberi professionisti.

    Le ragioni del divario di prezzi dei farmaci veterinari

    I farmaci veterinari non sono rimborsati dal Sistema sanitario nazionale e hanno l’Iva al 22% anziché al 10. Poi bisogna considerare le economie di scala. «Il mercato è dieci volte più piccolo di quello dei nostri farmaci, quindi i costi di produzione e distribuzione sono maggiori» spiega Roberto Villa, professore ordinario di Farmacologia e tossicologia veterinaria all’Università degli Studi di Milano. «In più, le formulazioni devono essere studiate e adattate per centinaia di specie animali, non solo per una come nel caso dell’uomo, e quindi le spese di sperimentazione sono alte». Le conseguenze di questi costi alti non riguardano solo le famiglie. Lo Stato è infatti il maggior proprietario di cani: secondo l’ultimo rapporto Lav, spende circa 118 milioni di euro l’anno per curarli nei canili. Soldi che pesano sulle tasche di tutti.

    Farmaci per i pet: niente fai da te

    Visto l’alto costo dei farmaci, tra i proprietari di animali domestici qualcuno a volte decide di testa propria di utilizzare il medicinale per uso umano che costa molto meno e spesso sembra diverso solo nella confezione e nel nome. «I proprietari credono che, proprio perché destinati all’uomo, quei farmaci siano più efficacii » afferma Troi. «Ma anche quando il principio attivo è uguale, gli eccipienti sono diversi, così come le caratteristiche di assorbimento ed eliminazione; senza contare che frazionando una compressa di antibiotico in piccole parti per un cagnolino o un gattino è molto difficile azzeccare la giusta dose e si rischia di vanificare la terapia o addirittura di fare danni peggiori: ci sono farmaci umani che sono tossici per i nostri pet, anche in dosi minime. Per esempio, l’aspirina per i gatti».

    Cosa dice la legge

    La normativa attuale prevede che lo specialista possa prescrivere i farmaci umani per i cani e i gatti solo quando non esiste alcun equivalente veterinario. «Nella pratica, alcuni veterinari arrivano a prescrivere medicine per uso umano; ma lo possono fare solo nei casi in cui le ritengono più efficaci e solo se davvero necessario, altrimenti rischiano multe e sanzioni» chiarisce Angelo Troi.

    Cosa potrebbe succedere

    Per abbassare i prezzi sono stati presentati due disegni di legge unificati, il n. 499 e il n. 540. Prevedono che i generici veterinari, ancora poco diffusi, costino almeno il 20% in meno dei medicinali di riferimento e che sia possibile vendere le medicine veterinarie anche frazionate, cioè poche dosi per volta. I sindacati dei veterinari come Sivelp e alcune associazioni, come la Lega nazionale per la difesa del cane, chiedono anche che i veterinari siano più liberi nella prescrizione di farmaci per uso umano.

    Occhio agli acquisti in Internet

    Comprando su Internet i farmaci veterinari si può risparmiare fino al 20%. Ma attenzione, il ministero della Salute ha emanato una circolare per specificare che la vendita online è consentita solo per antiparassitari, disinfestanti e medicine destinati ad alcuni animali piccoli (come pesci, uccelli e tartarughe). In tutti gli altri casi serve la prescrizione del veterinario. Lo stesso vale per i nostri farmaci che possono essere commercializzati in rete solo se non hanno obbligo di ricetta. Altrimenti non solo si viola la legge, ma si rischia di essere truffati. L’ordine dei farmacisti di Roma e Federfarma Lazio hanno diffuso dati allarmanti: solo lo 0,6% delle medicine vendute sul web è legale, le altre sono fasulle o non registrate nel nostro Paese. I siti che vendono medicine devono essere autorizzati dal ministero e si riconoscono dal riquadro verde con una croce: se lo clicchi puoi verificare l’autorizzazione. L’elenco su salute.gov.it, sezione Temi e professioni.

    Salute dei pet: qualche numero

    Il 57,7% di chi possiede un animale domestico spende meno di 50 euro al mese per cibo, vaccini e veterinario. Aumenta, però, la percentuale di padroni che hanno destinato al pet cifre fino a 100 euro: oggi è il 31,4%, l’anno scorso era il 15,4% (dati Eurispes).

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  • Nel Regno Unito presto una legge contro gli allevatori senza … – Il Secolo XIX

    Nel Regno Unito presto una legge contro gli allevatori senza … – Il Secolo XIX

    Cuccioli di cani e gatti potrebbero non essere più venduti nei negozi di animali del Regno Unito. È la decisione verso cui il governo britannico si sta orientando per reprimere il commercio illegale di cuccioli: chiunque voglia acquistare o adottare un animale domestico di età inferiore a sei mesi dovrà trattare direttamente con l’allevatore o con un rifugio o canile.

    Una legge che dovrebbe entrare in vigore il prossimo ottobre e che vieterà la vendita da parte di negozi o altre parti terze, che in Gran Bretagna – secondo la Blue Cross, associazione di protezione degli animali – commercializzano tra i 40 e gli 80mila cuccioli l’anno: potranno essere venduti soltanto i cuccioli cresciuti personalmente e i rivenditori online saranno obbligati a pubblicizzare il numero di licenza e l’origine dell’animale domestico.

    La proposta, in fase di consultazione, arriva sulla spinta della campagna “Lucy’s Law” che prevede l’arresto immediato per chi vende giovani animali da parte di rivenditori commerciali non autorizzati. Tutto è partito dalla storia di Lucy (nella foto qui sopra), una cagnolina salvata nel 2013 dopo aver vissuto per cinque anni come fattrice in un allevamento illegale gallese: quando è stata trovata aveva gravi problemi di salute, tra i quali l’epilessia e la colonna vertebrale deformata per essere rimasta rinchiusa in una gabbia molto stretta. È morta nel 2016.

    Il segretario per il ministero dell’’ambiente britannico Michael Gove ha reso omaggio alla campagna, affermando: «Il divieto di vendita da parte di terzi garantirà che gli animali domestici più amati della nazione possano avere tutelati il primo periodo della loro vita. Le persone che ignorano completamente il benessere degli animali non potranno più trarre profitto da questo miserabile commercio».

    L’anno scorso il primo ministro britannico Theresa May ha promesso il suo impegno nel reprimere i crudeli allevamenti di cuccioli, risparmiando loro sofferenze, problemi di salute e comportamentali.

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