Martedì, 01 Dicembre 2015 15:31

sanit generica20100511 0559Occorre un complessivo rilancio – sia d’immagine, sia culturale, sia politico – della prevenzione. Impegno congiunto per Veterinari e Medici.
Un rilancio basato sul massimo sforzo di diffusione dei risultati anche per garantire un doveroso ritorno dei dati ai loro produttori. La sfida dei Dipartimenti di Prevenzione si direbbe in primo luogo una “sfida comunicativa”, una sfida che l’Osservatorio Italiano della Prevenzione (OIP) intende raccogliere, affinchè “non si lasci spazio all’impressione fallace che i Dipartimenti possano essere del tutto autoreferenziali, che possano andare avanti sostanzialmente senza sapere nulla di sé né degli altri Dipartimenti, che possano lavorare per inerzia o per emergenze subentranti, senza programmazione né valutazione”.

L’OIP ha presentato in questi giorni il Rapporto annuale (edizione 2015) sulla Prevenzione. Alla tornata di rilevazioni dell’Oip del 2015 hanno partecipato 91 Dipartimenti, pari al 62% del totale dei 147 Dipartimenti attivi al momento della rilevazione. Il Rapporto evidenzia, fra l’altro, la necessità di elementi certi cui indicizzare il finanziamento dei Dipartimenti di Prevenzione (standard di dotazioni di personale, di strumenti, di strutture; indicatori di attività e di complessità; indicatori di risultato, ecc.). Altrettanto sentita è l’esigenza di far sapere ancor meglio che i Dipartimenti esistono, cosa fanno, cosa ottengono; quali sono i loro bisogni, quali le loro potenzialità, come si inseriscono nel sistema meritorio di protezione della salute su cui si fonda l’esistenza stessa di una società civile.

Per questo, nel  2016, l’Osservatorio Italiano sulla Prevenzione (OIP) appronterà un documento di consenso, elaborato insieme ai Direttori e agli operatori di Dipartimento “che si sono mostrati più interessati e più sensibili alle tematiche dell’Oip”. Tale documento potrebbe essere accompagnato- si legge nel Rapporto- ” da un impegno con Veterinari e Medici del lavoro per una riconfigurazione della griglia di rilevazione, da rendere sempre più aperta alla rilevazione dei mondi extra-igienistici della prevenzione”.

A livello di Ssn, persiste la mancanza di una “anagrafe” istituzionale della prevenzione italiana, di modalità di governance condivise al suo interno, di modelli organizzativi comuni, di momenti stabili di confronto; tutte carenze che l’Oip cerca di contribuire a sanare.

L’obiettivo è di arrivare  alla definizione di «che cosa è» e di «che cosa fa» il Dipartimento, ma soprattutto di «che cosa sarebbe auspicabile che fosse e che facesse »; portando in tal modo un contributo al disegno di una ipotesi di Dipartimento forte e condivisa – e tanto più forte quanto più condivisa – che in maniera forte e condivisa possa poi essere proposta ai referenti istituzionali e politici del Ssn.
Finalizzazione ultima dell’Oip è dunque favorire un cambiamento dei Dipartimenti, nei termini di un loro miglioramento e rafforzamento sia organizzativo che “politico” ed istituzionale, finalizzazione ampiamente partecipata da parte degli operatori dei Dipartimenti italiani.

Altrettanto stretegico per l’OIP è porsi come possibile localizzazione comune e sintesi per le diverse esperienze geografiche e per le differenti appartenenze professionali, contribuendo con le sue indagini a realizzare
un confronto tra le diverse esperienze e i diversi “mondi” della prevenzione italiana. Fondamentale inoltre attivare sia un sistema di controllo epidemiologico oggettivo per rilevare assetti organizzativi, dotazioni, attività della prevenzione nel nostro Paese, sia un sistema di ascolto e confronto degli orientamenti e atteggiamenti soggettivi dei suoi operatori, sottoponendo ai Dipartimenti rispettivamente una griglia di rilevazione oggettiva di dati e informazioni, ed un questionario di valutazione e di autovalutazione soggettiva degli operatori.

Risale al 2010 – per iniziativa di Fondazione Smith Kline (Fsk) e la Società Italiana di Igiene (SItI)- la creazione di un Osservatorio Italiano sulla Prevenzione (Oip) che più recentemente ha visto l’apporto di SNOP e
della componente veterinaria, rappresentata dalla SIMeVeP.

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