Le Olimpiadi Invernali in Corea del Sud sono iniziate da qualche giorno, ma il mercato della carne di cane, nonostante le tante proteste internazionali, non si è fermato. A pochi chilometri dal villaggio olimpico tutto è come prima: gli animali vengono uccisi tra atroci sofferenze e vengono serviti nei ristoranti. Le autorità locali avrebbero chiesto a 12 ristoranti di Pyeongchang di non servire cane durante le Olimpiadi, ma soltanto due avrebbero acconsentito alla richiesta. E così anche nelle vicinanze degli impianti olimpici i cani finiscono nei menù serviti ai turisti.  

Una nota positiva arriva dal gesto di Meagan Duhamel, pattinatrice canadese, che ha deciso di salvare un cane a quell’inferno: l’anno scorso ha salvato il suo basotto Moo-tae durante una visita nel Paese asiatico lo scorso febbraio, racconta il New York Post. Il cane, di due anni, non è arrivato in Canada senza problemi: l’animale soffrirà per sempre per le sue zampe deformi causate dagli abusi subiti quando era ancora cucciolo.  

Duhamel ha adottato anche un altro cane che vive con un’altra famiglia in Canada. La due volte campione del mondo e vegana dal 2008 spera che altri atleti amanti degli animali colgano l’opportunità di salvare un cane durante le Olimpiadi. 

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