Non bisogna essere un mago dei numeri e delle statistiche per afferrare i risvolti dello studio a cui si è ispirata Nissan, commissionato nel Regno Unito fra 1.360 proprietari di cani, disposti nella grandissima maggioranza dei casi (9 su 10) ad acquistare vetture con dotazioni specifiche per gli animali. Se a questo dato aggiungiamo il fatto che in Italia ben 7 milioni di famiglie posseggono un cane, allora si capisce perché la casa giapponese ha realizzato il prototipo X-Trail 4Dogs, basato sulla X-Trail, che anticipa soluzioni possibili da mettere in commercio per garantire qualche comodità ai padroni di un cane: ad esempio ci sono il doccino separato e l’asciugatore esterno. Noi lo abbiamo provato in esclusiva, avvalendoci di alcuni “collaudatori” d’eccezione, per capire se queste novità sono davvero utili o di prospettiva.

L’asciugatura dopo la pulizia con il doccino

La 4Dogs non cambia a livello esterno rispetto alle altre X-Trail. Tutte le novità sono raccolte nella zona del portellone e del bagagliaio, che misura sempre 445 litri, ma è rivestito in pelle ed è più facile da lavare o spazzolare. Al suo interno ci sono poi dei portaoggetti in cui nascondere il guinzaglio o dei giocattoli, una rampa a scomparsa per i cani meno agili e una ciotola disegnata per non ribaltarsi, oltre al sistema interno di asciugatura: le bocchette diffondono aria calda e asciugano il pelo dopo la pulizia con il doccino. Gli accessori sono integrati nello strapuntino interno e si possono rimuovere, compresi i tessuti, così da facilitare le operazioni di pulizia o ritornare alla configurazione originale del bagagliaio quando il cane non è sull’auto. La X-Trail 4Dogs del resto ha l’ambizione di essere un’auto per tutti i giorni, rivolta ad una precisa categoria di automobilisti, che non “tradisce” però quelli a cui serve il baule libero per andare al supermercato o per caricare attrezzatura sportiva.

Con lo schermo non lasci mai il cane da solo

Nel corso della ricerca è emerso che il 90,5% degli intervistati percorre tragitti lunghi almeno 10 minuti con l’animale in macchina, compresi quelli verso località in campagna o il luogo di vacanza. Sono viaggi abbastanza lunghi, che annoiano il cane, legato all’interno di uno spazio molto curato ma che rimane pur sempre il bagaglio di un SUV. Da qui il pretesto di integrare nel baule una sorta di sistema multimediale, composto da uno schermo e da un collegamento audio: il guidatore può parlare e essere visto dal cane, grazie allo schermo da 10 pollici sulla parete del divanetto, ma può anche tenerlo d’occhio attraverso il monitor nella plancia e la telecamera puntata sul baule. Non a caso il 99,9% degli intervistati considera l’animale un vero e proprio membro della famiglia, quindi non vuole trascurarlo o disinteressarsi di lui. La 4Dogs va incontro a queste persone, che rappresentano una bacino quasi del tutto vergine da cui le grandi case automobilistiche non hanno mai attinto.

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