Il Tribunale di Udine ha condannato sette persone, tra commercianti e trasportatori, per i reati di traffico illecito di animali da compagnia, nel processo sul ritrovamento di 876 cuccioli di cane provenienti dall’Ungheria. 

Gli imputati sono stati condannati a pene che variano da quattro a sei mesi di reclusione e da 3.500 a 4.000 di multa. Due dei commercianti e un trasportatore hanno ricevuto la sospensione di quattro mesi dall’attività di trasporto e commercio di animali. 

I cuccioli di cane furono sequestrati tra febbraio e maggio del 2012, in tre distinti controlli, dal Nucleo di Polizia Tributaria di Trieste e dal Corpo Forestale del Friuli Venezia Giulia. Provenienti da Pe’cs (Ungheria) e diretti presso un’azienda di Aversa (Caserta), viaggiavano in condizioni estreme e di sovraffollamento, su un mezzo con i sistemi di aerazioni otturati o con scarsissima ventilazione, senza acqua o con sistemi di abbeveraggio non funzionanti. 

La Lega anti-vivisezione (Lav), riconosciuta parte civile nel procedimento, sottolinea che «questa condanna deve far riflettere su come il traffico dei cuccioli, con il suo carico di sofferenza, sia un vero e proprio business che movimenta in Italia circa 300 milioni di euro all’anno, legato al valore economico degli animali».  

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