Da migliaia d’anni l’uomo scruta gli animali che lo circondano, alla ricerca di segnali che prevengano l’imminente manifestarsi di un atavico nemico naturale: il terremoto. Mentre in tutto il mondo l’uomo dorme, lavora, nasce e muore, i sismografi restano attivi in continuazione, segnalando che piccole scosse si verificano su gran parte del globo terracqueo e i geologi americani sorvegliano particolarmente la California dove potrebbe verificarsi il tanto temuto Big One (Quello grosso), un terremoto di potenza tale da staccare lo stato americano dal continente.

Ci sono aree, nel mondo, altamente sismiche e, tra queste figurano la Cina, il Giappone, il Nepal e le nazioni vicine. Fino a oggi i ricercatori hanno appurato che il cane può avere atteggiamenti predittivi del verificarsi di scosse telluriche maggiori, ma proprio recenti studi portati avanti dai Cinesi indicano in altri animali le maggiori possibilità. Fra questi ci sono sicuramente alcune sorprese: le ricerche di geologi ed etologi infatti hanno dimostrato che le galline, i pesci e i rospi potrebbero essere ancora più affidabili dei cani. Nella città di Nanjing (Nanchino), riporta il Global Animal , l’ufficio sismico ha cambiato sette allevamenti di galline in altrettante stazioni geosismiche, nelle quali gli allevatori sono stati istruiti ad annotare, due volte al giorno il comportamento di galline, pesci e rospi. Prima che si verifichi una scossa tellurica di una certa intensità, i ricercatori hanno notato, nel diario dei contadini, comportamenti anomali e inusuali. «Talvolta gli animali sembrano fortemente stressati, prima che il sismografo registri la scossa – afferma Zhao Bing, responsabile del progetto di studio -. Le galline volano sui rami degli alberi, i pesci saltano fuori dall’acqua e i rospi, solitamente solitari, si radunano in gruppi muovendosi assieme verso aree mai esplorate prima». Non ci vuole certo uno scienziato per capire che questi atteggiamenti sono del tutto anomali. Shen Zhijun, a capo di un altro sito di monitoraggio (l’Hongshan Forest Zoo) dice che «gli uccelli divengono evidentemente nervosi e scuotono le loro code pennute esattamente come farebbe un cane, comportamento che, nei volatili, indica disagio e nervosismo, proprio come accade quando il gatto dimena la coda».

Dal momento che non abbiamo nessun’altra arma di predizione dei terremoti, i ricercatori orientali pongono molta attenzione (e speranza) nello studio del comportamento animale, quale fedele indicatore del verificarsi di un’imminente e importante scossa. Non tutti gli scienziati sono però d’accordo su queste metodiche di studio. Alcuni criticano il fatto che nei giardini zoologici, alcuni dei quali sono centri di monitoraggio, il comportamento degli animali è già aberrante a causa dei visitatori e della cattività. Nonostante questo il governo cinese sta investendo molto in queste ricerche e molti sismologi sono certi che proprio dagli animali giungerà l’aiuto concreto nel predire i violenti terremoti che scuotono regolarmente il suolo cinese.

Chissà che un umile rospo, dopo essersi trasformato in principe azzurro, non ci salvi un giorno la vita prevedendo un terremoto.

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