Martedì, 29 Settembre 2015 13:16

tribunale modicaE’ finito con due condanne e cinque assoluzioni il processo nato dall’inchiesta sui cosiddetti “cani killer” di Punta Pisciotto a Scicli, in provincia di Ragusa.
Il 15 marzo 2009 i cani aggredirono ed uccisero il piccolo modicano Giuseppe Brafa, e due giorni dopo ferirono gravemente una turista tedesca. La sentenza è stata emessa dal collegio penale del tribunale di Ragusa presieduto da Vincenzo Saito.

Condanne più severe- La condanna a sei anni e due mesi di reclusione (il pm Alessia La Placa aveva chiesto 5 anni e sei mesi) per l’ex sindaco di Scicli; quattro anni e sei mesi sono stati inflitti al custode dei cani  (l’accusa aveva chiesto tre anni e nove mesi). Il Tribunale di Ragusa ha condannato i due- e il Comune di Scicli – anche al pagamento in solido delle somme in favore delle parte civili: 360 mila euro alla mamma del bambino, 350 mila euro al papa’ e 100 mila euro alla sorella. L’ex Sindaco è stato interdetto in maniera perpetua dai pubblici uffici, il custode per cinque anni.

Assoluzioni– Assolti, “perché il fatto non sussiste” i tre veterinari dell’Asp,  accusati di omissione d’atti d’ufficio, falsita’ ideologica ed omicidio colposo. Assolti anche due amministrativi del servizio ecologia del Comune di Scicli.

L’iniziativa di ANCI Sicilia- Un incontro sul randagismo, organizzato dall’AnciSicilia, si è tenuto a Caltanissetta, nelle sale della biblioteca “Luciano Scarabelli”. Alla riunione hanno partecipato i sindaci provenienti da circa 50 comuni dell’Isola ma anche funzionari e dirigenti comunali. “Obiettivo dell’incontro affrontare le diverse criticita’, valutare le buone pratiche e condividere eventuali proposte da sottoporre al Governo regionale”, spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, che aggiunge: “A distanza di anni il problema resta particolarmente grave a causa di diverse ragioni tra cui il mancato e necessario raccordo tra i comuni e le istituzioni interessate. In seguito a cio’ le amministrazioni locali si sono trovate spesso da sole nel dare attuazione ai numerosi adempimenti previsti dalla legge regionale 15/2000”.
“L’incontro di Caltanissetta – prosegue Alvano – rappresenta un primo momento di riflessione tra gli amministratori locali siciliani con l’obiettivo di avviare successivamente anche un pieno coinvolgimento di tutti i soggetti interessati al randagismo in Sicilia, a cominciare dalle associazioni di volontariato e proseguendo con i dipartimenti di prevenzione delle Asp, con l’assessorato alla Salute della Regione senza trascurare il coinvolgimento delle prefetture, dell’ordine dei veterinari e della ‘task force animali’ del Ministero della Salute”. ( fonte: palermorepubblica.it)

Il collegio del Tribunale di Ragusa ha anche deciso – come riferito livesicilia.it- di trasmettere la sentenza e tutti gli atti processuali, per quanto di loro competenza, alle procure di Messina e Reggio Calabria, nonché al Consiglio superiore della magistratura, al ministro della Giustizia e al procuratore generale della corte di Cassazione di Roma.

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