Questo è Artù, è nato il 21 novembre 2006 ed è un pastore tedesco a pelo lungo. Per 46 anni ho avuto il terrore dei cani, mai toccato un cane, mai entrata in una casa dove ci fosse un cane, mai… anche se proprio i cani mi sono sempre piaciuti e in particolare il pastore tedesco. La notte di un Natale speciale e meraviglioso del 1991 nasce il nostro primo figlio, un miracolo per chi “forse” non poteva più averne. Due anni più tardi, come regalo di compleanno, Matteo chiede al nonno Vittorino un cane ma non un cane qualsiasi, un pastore tedesco. «Matteo, non si può, sai che la mamma ha paura dei cani, la casa è piccola, siamo in città, non è possibile». Arriva così il cucciolo di un pastore tedesco di una nota marca di… peluche.
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Nell’estate del 1994 nasce Marta e a tre anni, lasciandomi la mano, corre ad abbracciare il pastore tedesco di guardia del garage vicino a casa. Io, impietrita, riesco solo a chiamarla mentre il padrone del garage mi urla contro perché era pericoloso. Giustamente il cane era rimasto fermo a farsi abbracciare. Ora, ogni anno, a Natale erano in due a chiedere un cane.
Arriva così il dicembre 2006, viene a mancare mio padre, il nonno Vittorino, e per i ragazzi è inaccettabile. Il dolore fa male e mancano pochi giorni a Natale. Chiedo a mio marito se è d’accordo a prendere un cane, un pastore tedesco, Marco non ci crede ma la mia follia diventa la sua e inizia l’avventura.
Leggo libri, mi informo, vado al canile comunale, cammino tra gabbie di cani che abbaiano e ce la faccio, spiego che sto cercando un cucciolo di pastore tedesco, racconto un po’ la storia e mi prendono per matta: «Prenda un altro cane».
Non posso, devo trovare un pastore tedesco. Poi in macchina vedo un cartello pubblicitario di un allevamento di pastori tedeschi, cerco di ricordarmi il numero… il mercoledì 07/02/2007 (notare la data) alle ore 12.00 chiamo e parlo con l’allevatore che ha solo due cuccioli maschi di cui uno “difettato” perché ha il pelo lungo. Alle 16.00 sono all’allevamento con Marta, se va bene, faremo una sorpresa ai nostri uomini.
Escono da un box due cuccioli e lo vediamo, é lui, Artù, identico al peluche di Matteo, mantello nero focato, occhi meravigliosi, camminata ondeggiante e segue proprio noi! Lo portiamo via subito, anche se non è la prassi dice l’allevatore, ma io so che, se non lo faccio immediatamente, non lo farò mai più. Artù viene con noi come se sapesse che la macchina é proprio quella e noi siamo lì per lui.
Non dimenticheremo mai il sorriso di Matteo quando ha visto Artù, il dolore ora era più sopportabile. Oggi Artù è l’anima gemella di mio marito. All’inizio non è stato un cane facile ma è il nostro miracolo, ci ha fatto conoscere un mondo nuovo e fantastico, l’amore incondizionato. Tutto è possibile, superare la paura dei cani e accettare il dolore.
MG ROLLI
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