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  • Gattile a corto di viveri: è allarme per gli oltre 500 gatti assistiti – CesenaToday

    Gattile a corto di viveri: è allarme per gli oltre 500 gatti assistiti – CesenaToday

    Il gattile dell’Enpa di Cesena è a corto di vivere: poche scatolette ancora e poi i gatti randagi si troveranno a digiuno. Lo spiegano gli stessi volontari della struttura di via Giulio Pastore 508, nella zona artigianale di Torre del Moro. L’appello su Facebook, corredato delle foto delle poche scorte rimaste per le centinaia di gatti assistiti, chiede donazioni per far fronte all’emergenza.

    L’appello su Facebook, però, si rivolge anche alla politica affinché prenda decisioni certe su queste strutture di assistenza agli animali, gestite da volontari. Nonostante il loro costo non elevato, anche qui colpiscono i tagli degli enti locali. Spiegano dal gattile: “Questo è il cibo rimasto per i prossimi giorni per 500 gatti tra colonie e gattile chedevono mangiare. Se ci fanno credito ne compreremo ma poi i debiti devono essere pagati. Facciamo un appello a chi ha e può dare, faccio un appello ai Comuni che hanno tolto fondi agli animali ai politici che devono decidere”.

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  • La salamandra con le zanne della Pangea – Focus

    La salamandra con le zanne della Pangea – Focus

    Un consistente bottino fossile di anfibi e rettili vissuti 278 milioni di anni fa è stato rinvenuto nel nordest del Brasile, e testimonia l’abbondanza di fauna nella zona tropicale del super continente perduto: la Pangea. I resti includono fossili di due diverse specie di dvinosauri (parenti estinti delle salamandre) entrambi di una quarantina di cm, uno dei quali con zanne e branchie; e lo scheletro del più antico rettile terrestre mai rinvenuto in Sud America.

    Nuovi dati. La scoperta, pubblicata su Nature Communications, è importante perché ancora oggi poco si sa di piante e animali che popolavano la fascia tropicale meridionale della Pangea, una zona che corrisponde oggi ad aree povere di reperti fossili. Quel che si sa su evoluzione e adattamento di rettili e anfibi è stato dedotto da reperti europei e nordamericani. «Ma ora che sappiamo che i loro lontani parenti abitavano in un vasto sistema di laghi nella regione tropicale del super continente Pangea, possiamo scoprire di più sulla loro numerosità, paleobiologia e ampiezza di distribuzione lontano dall’equatore» afferma Martha Richter del Natural History Museum di Londra, tra gli autori.

    Identikit. L’anfibio con le zanne, della specie Timona anneae, doveva apparire come un incrocio tra una salamandra messicana (axolotl) e un’anguilla. L’altro, della specie Procuhy nazariensis, era più simile a un mix tra una rana e una salamandra, ma entrambi gli animali erano anfibi completamente acquatici.

    Il team internazionale di ricercatori ha riportato alla luce anche lo scheletro fossile di un Captorhinus aguti, il più antico rettile terrestre sudamericano – simile a una lucertola – le cui tracce erano state trovate, finora, soltanto in Nord America. E i resti del cranio di un grosso anfibio della famiglia dei rinesuchidi (Rhinesuchidae) studiato, finora, soltanto a partire da fossili sudafricani.

    Lo studio di questa nuova fetta di fauna fossile consentirà di capire con maggiore precisione come gli antichi rettili e anfibi si siano dispersi nel supercontinente, anche in relazione alle condizioni climatiche e alla latitudine.


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  • Sci, Lindsey Vonn morsa dal suo cane: operata – Il Sole 24 Ore

    Sci, Lindsey Vonn morsa dal suo cane: operata – Il Sole 24 Ore

    Ne ha passate davvero di tutti i colori la bella campionessa statunitense di sci Linsdey Vonn, ma l’ultimo infortunio che potrebbe mettere a rischio le prossime gare ha davvero dell’incredibile. Dopo il guaio alla caviglia sinistra che l’ha costretta a rinunciare al gigante di Soelden nella gara inaugurale della stagione del circo bianco, Linsdey Vonn dovrà infatti fermarsi ancora per un’operazione alla mano necessaria dopo il morso di uno dei suoi cani.

    A darne notizia è stata la stessa 31enne del Minnesota che ha voluto postare su Twitter un video dei momenti precedenti all’operazione. Un infortunio che non pare tuttavia aver tolto il buon umore alla sciatrice, sorridente nonostante la mano messa davvero male. A scatenare la rabbia di uno dei suoi cani, sarebbe stata la lite con un suo pari per la conquista di un frisbee.

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  • Goliath, la mucca che crede di essere un cane – La Stampa

    Goliath, la mucca che crede di essere un cane – La Stampa

    C’è una mucca a Danville, in California, che è convinta di essere un cane. E’ un po’ come la storia delle oche che, appena aprono gli occhi, registrano la prima immagine che vedono come la propria mamma. Goliath è un cucciolo di mucca che due mesi fa è stato salvato da una fattoria che produceva latticini, e «aveva in programma di ucciderlo. Quando l’abbiamo trovato era così debole che non riusciva neanche a stare dritto sulle zampe», dice Shaylee Hubbs, un ragazzo che frequenta l’ultimo anno liceo e che l’ha adottato insieme ai suoi genitori. 

    Oggi Goliath vive nel ranch appartenente agli Hubbs, e a forza di stare a stretto contatto con i cani di famiglia, e di osservare il loro modo di muoversi, bere e farsi coccolare, si è convinto di essere un cane pure lui. Qualche esempio: ha imparato ad aprire la maniglia della porta di casa, buttandoci sopra il suo muso. Proprio come fa Leonida, l’alano degli Hubbs.  

    Per mangiare si serve dalla ciotola sul pavimento, e ama sistemarsi sul divano o sopra un cuscino per terra, proprio come un quattro zampe domestico. E se qualcuno avesse ancora qualche perplessità sulla sua identità da mucca, basta guardarlo mentre con una zampa si gratta le orecchie. «Non ci sono dubbi – sorride Shaylee Hubbs – si comporta veramente come fosse un cane».  

    Goliath trascorre le sue giornate insieme a Leonida, che è diventato il suo migliore amico. E la foto dei due animali che si abbracciano ha già spopolato sul web conquistando 33.300 retweet, 57mila mi piace e centinaia di commenti. Nel ranch vivono anche cavalli, pecore, polli e due cani. «Ma Leonida, detto Leo, è stato come una mamma per Goliath. Gli leccava il muso e cercava di aiutarlo a camminare – racconta la famiglia che l’ha adottato -. Se stava male, si sedeva accanto a lui, e se ne prendeva cura per ore». E adesso la mucca che si è ripresa, è lei a comportarsi allo stesso modo con l’alano. Gli Hobbs aggiungono: «Sono pieni di gioia, Goliath è diventato ufficialmente il nostro animale di famiglia». 

    *****AVVISO AI LETTORI******

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  • Gatto rosso e affettuoso attende di essere adottato: l'appello dell'Enpa – SavonaNews.it

    Gatto rosso e affettuoso attende di essere adottato: l'appello dell'Enpa – SavonaNews.it

    Il felino era stato abbandonato nei mesi scorsi a Stella.

    Gatto rosso e affettuoso attende di essere adottato: il felino era stato abbandonato nei mesi scorsi a Stella.

    Di seguito l’appello dell’Enpa:

    Lui è un maschio adulto sterilizzato, con un carattere tranquillo e molto affettuoso, abbandonato nei mesi scorsi a Stella e raccolto in pessime condizioni da un’animalista locale, che l’ha consegnato per le cure ai volontari della Protezione Animali savonese.

    Ora è guarito ed attende un’adozione del cuore da una famiglia davvero amica dei gatti, che però non abbia altri gatti (ma cani sì); il micio è infatti positivo alla FIV e potrebbe trasmetterla ad altri gatti; per lui è asintomatica e potrà fare una vita assolutamente normale ed essere soltanto visitato periodicamente dal veterinario, come peraltro è bene sia fatto per ogni gatto di proprietà.

    ENPA continua a raccogliere gatti feriti o malati nel comune di Stella, anche se l’amministrazione promette, ormai da oltre un anno, di rinnovare con l’associazione la relativa convenzione per contribuire alle spese. Una situazione abbastanza “comune” con diversi altri Comuni della provincia, cui dal 2000 spetta per legge prendersi cura dei gatti liberi in difficoltà di salute; un comportamento spesso omissivo che mette in difficoltà l’associazione, che deve anticipare grosse spese che poi non riesce a recuperare se non intentando causa, come accaduto con successo tempo fa con Cairo Montenotte ed ora con Ceriale; ad esempio il Comune di Savona, in cui ENPA soccorre e cura oltre 200 gatti ogni anno, deve ancora consistenti quote di convenzione del 2012 e 2013, oltre alle notevoli spese sostenute per curare e custodire i 16 gatti della recentemente defunta Ornella Tassi; peggio ancora fanno altri Comuni, come Osiglia, in cui l’anno scorso ENPA ha raccolto e curato una gatta molto malata con i suoi cinque cuccioli, senza neppure ottenere un grazie.

    r.g.

  • L’osso al cane? È un pericolo – Vanity Fair.it

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  • Scuola di specializzazione in valutazione e gestione del rischio chimico

    Venerdì, 06 Novembre 2015 17:26

    studentibanchiAl via la Scuola di specializzazione in valutazione e gestione del rischio chimico. Prime lezioni all’Insubria da febbraio 2016.

    Il Ministero della Salute, in qualità di Autorità Competente nazionale per l’attuazione del Regolamento REACH, informa che l’Università dell’Insubria ha attivato, a partire dall’anno accademico 2015/2016, la Scuola di Specializzazione in Valutazione e Gestione del Rischio Chimico.

    La Scuola, di durata biennale, ha come obiettivo principale la formazione di figure professionali capaci di valutare e gestire i rischi derivanti dalla produzione, immissione sul mercato ed uso dei prodotti chimici.
    Le lezioni inizieranno a partire da febbraio 2016.

    I candidati dovranno inoltrare la domanda di partecipazione esclusivamente per via telematica collegandosi al sito web dell’Università degli Studi dell’Insubria entro le ore 12.00 del 23 novembre 2015.
    Per ulteriori informazione sulle finalità e l’organizzazione della Scuola inviare una mail all’indirizzo: specializzazionevgrc@uninsubria.it

    Il regolamento (CE) n.1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio approvato il 18 dicembre 2006, denominato regolamento “REACH” (dall’acronimo “Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals”), prevede la registrazione di tutte le sostanze prodotte o importate nella Comunità in quantità maggiori di una tonnellata per anno. Si tratta, secondo le stime della Commissione Europea, di circa 30.000 sostanze chimiche in commercio.
    La registrazione di una sostanza consiste nella presentazione, da parte dei fabbricanti o degli importatori, di alcune informazioni di base sulle sue caratteristiche e, in mancanza di dati disponibili, nell’esecuzione di test sperimentali per caratterizzare le relative proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e ambientali.

  • Sono sicuri gli insetti? Dipende da cosa mangiano

    Venerdì, 06 Novembre 2015 17:17

    insetti“Gli insetti rappresentano un settore alimentare di nicchia nell’Unione europea e parecchi Stati membri ne hanno segnalato un consumo umano occasionale” .
    A rilevarlo è l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, secondo la quale, tuttavia, “l’uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare”. L’EFSA  dovrà dire l’ultima parola sull’introduzione degli insetti sulle tavole degli europei, dopo il via libera di ieri dell’Europarlamento e dopo le votazioni che dovranno seguire da parte dei governi e del Consiglio Ue sul testo del regolamento sui nuovi prodotti alimentari.

    Le considerazioni a cui è giunta l’Authority, in una nota informativa, fanno da corollario al parere scientifico, pubblicato l’8 ottobre scorso, sui potenziali vantaggi derivanti dall’uso degli insetti per l’alimentazione umana e animale, quale fonte alternativa di proteine ma anche sui potenziali pericoli biologici e chimici, sull’allergenicità e i pericoli ambientali connessi all’uso di insetti allevati come cibi e mangimi. Un parere che mette a confronto i potenziali pericoli con quelli associati alle usuali fonti di proteine animali.

    Secondo gli esperti dell’Efsa, in sostanza, l’eventuale presenza di pericoli biologici e chimici “dipenderebbe dai metodi di produzione, da ciò con cui gli insetti vengono nutriti, il cosiddetto ‘substrato’, dalla fase nel ciclo di vita nella quale gli insetti vengono raccolti, dalle specie di insetti, nonché dai metodi utilizzati per la loro successiva trasformazione”. Ebbene, “quando gli insetti non trasformati vengono nutriti con sostanze per mangimi attualmente autorizzate, la potenziale insorgenza di pericoli microbiologici è prevedibilmente simile a quella associata ad altre fonti di proteine non trasformate”.

    Per quanto riguarda la possibile comparsa di temibili ‘prioni’, ovvero di proteine abnormi, che possono causare malattie come l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) nel bestiame e la malattia di Creutzfeldt-Jakob nell’uomo, L’Efsa suppone che “sia uguale o inferiore se il ‘substrato’ non comprende proteine ricavate da deiezioni umane o di ruminanti”. Il parere scientifico prende in considerazione anche “gli eventuali pericoli associati ad altri tipi di substrato, come i rifiuti di cucina e il letame”. Inoltre, il cosiddetto “rischio ambientale” derivante dall’allevamento di insetti si prevede paragonabile a quello da altri sistemi di produzione
    animale. Andrebbero comunque applicate le attuali strategie di gestione dei rifiuti per smaltire le scorie derivanti dall’allevamento di insetti.

    “Gli insetti rappresentano un settore alimentare di nicchia nell’Unione europea, e parecchi Stati membri ne hanno segnalato un consumo umano occasionale” rileva ancora l’Efsa in una nota informativa. Tuttavia “l’uso di insetti come fonte di alimenti e mangimi ha, potenzialmente, importanti benefici per l’ambiente, l’economia e la sicurezza della disponibilità alimentare”. Si segnalano come specie di insetti con maggior potenziale d’uso come alimento o mangime nell’Unione europea mosche, larve della farina, grilli e bachi da seta. Tre Stati membri dell’Ue, Belgio, Francia e Paesi Bassi, hanno eseguito valutazioni del rischio connesso.

    La Commissione europea da parte sua, sta attualmente cofinanziando un progetto di ricerca per esplorare la fattibilità di impiegare proteine ricavate da insetti per i mangimi e sta vagliando lo sviluppo di politiche in materia di nuovi prodotti alimentari e mangimi che rispecchino il possibile uso di insetti come alimenti o mangimi. Il parere scientifico dell’Efsa è stato richiesto a supporto di tale progetto.

    (Adnk/AdnKronos Salute)

  • Venditrice #veg aggredita. Commissario prefettizio Tronca intervenga

    La sede LAV di Roma esprime la sua solidarietà alla venditrice vegana Barbara, proprietaria del box 83 “Vegan Store” al nuovo mercato di Testaccio, e condanna l’aggressione e le intimidazioni di cui è stata fatta oggetto ieri giovedì 5 novembre.

    Con il box dirimpettaio, una salumeria, il clima sarebbe pesante da tempo poiché i vicini mal tollerano che il “Vegan Store” esponga volantini che incoraggino l’adozione di una alimentazione vegana, per i profumi dei suoi prodotti e dei suoi incensi, per il fatto che animali e bambini rom possano accedervi  (sia pure tutto nel rispetto dell’igiene e della legalità).

    Ad aggredire Barbara sarebbe stata, a sorpresa, una pescivendola con la quale mai aveva avuto interazioni di alcun tipo, che ha anche danneggiato vari prodotti facendoli cadere; a difenderla solo una bambina rom, nell’indifferenza dei pochi presenti a quell’ora (erano le 13.30 -14.00).

    “E’ comprensibile che coloro che commerciano alimenti animali non amino chi commercia alimenti non animali essendo una testimonianza concreta di scelte etiche che sempre più persone praticano” – dichiara David Nicoli, responsabile LAV Roma – “ma giungere a vessare e aggredire chi ha una regolare attività commerciale di prodotti vegani è estremamente grave e intollerabile. La scelta vegana non fa male a nessuno, se tutti consumassimo più alimenti vegetali ne beneficerebbero certamente gli animali ma anche molto la nostra salute, quella del pianeta e perfino le popolazioni affamate del terzo mondo. Dal momento che questo fatto esecrabile è avvenuto in un mercato comunale, chiediamo al Commissario prefettizio Tronca di testimoniare concretamente solidarietà all’aggredita.”

    Nella foto il “Vegan Store” box 83, al nuovo mercato di Testaccio