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  • Piccola Chihuahua salva suo “fratello” dalle mani di un ladro di cani – La Stampa

    Piccola Chihuahua salva suo “fratello” dalle mani di un ladro di cani – La Stampa

    Carly è “solo” una Chihuahua, ma ha un gran coraggio e ha salvato il suo amico fraterno Silas, un bel Terranova nero, da un ladro di cani. Sharon Dooling, come ogni sera aveva messo i suoi due cani nel giardino per la notte nella sua casa di St. John, in Canada. Ma dopo neanche un minuto la piccolina ha iniziato ad abbaiare freneticamente, come se stesse dando l’allarme per qualcosa che stava capitando. 

    »»»» VIDEO: IL SERVIZIO DELLA CBC SULLA STORIA  

    Quando la Dooling si è affacciata alla porta, ha visto un uomo intento a trascinare via il suo Terranova lungo il vialetto. «Che cosa sta facendo?» ha urlato la donna all’uomo e lui ha replicato che le stava portando via il cane. Era un ladro di quattrozampe. La donna non ci ha pensato due volte ed uscita sul vialetto e ha colpito in pieno volto il malvivente.  

    Il ladro, forse sorpreso dalla reazione determinata, ha lasciato cadere il guinzaglio con cui stava trascinando via Sila ed è fuggito a mani vuote. «Non sai mai che cosa faresti in situazione come queste – racconta alla CBC News -. Molta gente dice che avrebbe fatto questo o quello, ma sai mai che cosa veramente farai fin quando non ti troverai in una situazione così. È stata l’unica cosa che mi è venuta in mente. Sono piccolina e lui era più grosso di me e non sarei mai riuscita a strappargli il cane dalle mani. L’unica cosa che mi è venuta in mente è dargli un pugno in faccia». 

    Per tutto il resto della notte Sila è rimasta provata per l’esperienza vissuta, mentre la piccola Carly non ha preso sonno ed è rimasta tutto il tempo sulla massima allerta. «Mai sottovalutare il potere di una Chihuahua scatenata. Ogni tanto è un po’ fastidioso quando si mette ad abbaiare come una matta. Ma lei è la mia cagnolina da guardia. C’è chi ha un Dobermann, io ho una Chihuahua». 

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  • Antibiotici, Veterinari inglesi contro divieti anti-scientifici

    Venerdì, 13 Novembre 2015 12:53

    farmaci copy1La relazione ‘Non-human use of antibiotics’ presentata da un gruppo trasversale dei parlamentari del Regno Unito è contestata dalla BVA.
    A presentarla è stato il gruppo interparlamentare (All Party Parliamentary Group -APPG) sugli antibiotici. Il presidente della BVA Sean Wensley sostiene che l’Associazione Veterinaria britannica ha riconosciuto da tempo la grave minaccia che la resistenza antimicrobica (AMR) rappresenta per la salute umana e animale, ma “mentre accogliamo con favore la relazione come parte dell’approccio ad una sola salute- ha detto-  siamo preoccupati perchè non è basata su evidenze”.

    La strategia quinquennale contro le resistenze antimicrobiche già adottata nel Regno Unito dal Dipartimento della Salute (Defra)  afferma chiaramente che l’AMR in medicina umana è principalmente il risultato dell’uso di antibiotici nelle persone, piuttosto che negli animali. Eppure la relazione conclude con la raccomandazione a ritirare specifiche classi di antibiotici dall’ uso veterinario e riservarle solo all’ uso umano.

    La BVA parla di “approccio sproporzionato’, senza alcuna valutazione scientifica del rischio, che  potrebbe avere un effetto negativo sul benessere degli animali e sul mantenimento della produzione di alimenti di alta qualità, senza contribuire a ridurre la resistenza negli esseri umani. La Guida all’ uso responsabile realizzata dalla BVA per la professione veterinaria evidenzia che alcuni antibiotici di importanza  cruciale non vanno usati a scopo profilattico o come primo trattamento.

    Per l’Associazione britannica è importante che la scienza veterinaria e sue  competenze siano incorporate in una azione interprofessionale anzichè esserne escluse. “Noi crediamo che l’uso responsabile, insieme a una maggiore biosicurezza, all’ulteriore sviluppo di strumenti diagnostici e di ricerca e ad una sorveglianza più coordinata potranno avere un impatto di molto superiore sul controllo della resistenza antimicrobica negli esseri umani e negli animali”.

    pdfAPPG-_NON_HUMAN_USE_OF_ANTIBIOTICS.pdf3.34 MB

    APPG-A report on NON-HUMAN USES OF ANTIBIOTICS: TIME TO RESTRICT THEIR USE?

  • Gatto entra in un supermercato inglese e prende possesso di uno … – La Stampa

    Gatto entra in un supermercato inglese e prende possesso di uno … – La Stampa

    Un gatto ha letteralmente preso possesso di un supermercato di Londra. Neanche la sicurezza è riuscita a convincere il simpatico micione a uscire dal negozio: quando gli addetti hanno cercato di allontanarlo, lui si è rifugiato sullo scaffale che aveva scelto come suo

    Immediatamente la notizia ha fatto il giro dei social network e più persone del supermercato hanno iniziato a pubblicare foto e video del determinato peloso. Così è spuntato il suo proprietario, Adam Oliver, che ha assicurato tutti: Olly, questo il suo nome, non è un randagio, ma è un gatto casalingo di sei anni che ama andare in giro per il quartiere. «Ho detto al personale che possono allontanarlo se infastidisce i clienti» racconta Oliver. Olly sembra avere una vera passione per questo supermercato e non entra in altri della zona, salvo un café lì vicino.  

    Notizia confermata anche da Georgios Michalaris, il vice-direttore del Sainsbury, che ha commentato: «Quando l’hanno lasciato fuori, il gatto ha deciso di entrare nel negozio e si è sistemato sullo scaffale». Poi però uno dei suoi addetti lo ha riportato alla sua legittima abitazione. «Abbiamo avuto qualche problema con la fornitura di croccantini» – ha scherzato Michalaris che si gode l’attenzione che il peloso ha attirato sul suo punto vendita. 

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  • Il 55,5% delle raccomandazioni dell’OMS ha scarso fondamento scientifico

    Venerdì, 13 Novembre 2015 12:13

    carne bovinaL’audizione di Roberto Bertollini, rappresentante dell’OMS presso l’Unione Europea, non ha convinto la Commissione ENVI.

    Su iniziativa del Presidente Giovanni La Via, l’OMS è stata invitata tre giorni fa a dare una spiegazione pubblica sull’origine dei dati e dei parametri usati. Gli stessi che non sono stati forniti ai governi, nemmeno al Ministro Beatrice Lorenzin che pur avendoli chiesti non è riuscita ad averli: l’Oms ha fatto sapere che  potranno essere forniti solo fra un anno.

    A svolgere l’audizione, il 10 novembre scorso in Commissione ENVI è stato Roberto Bertollini, Rappresentante dell’OMS presso l’Unione Europea. Bertollini  ha depositato documenti già noti e ha confermato le conclusioni dello studio dello IARC, chiarendone obiettivo e metodologia: lo scopo era quello di capire se le carni rosse e trasformate sono cancerogene per l’uomo o meno, con una risposta netta: “Si o no”. Il rappresentante OMS ha quindi affermato che le carni trasformate sono sicuramente cancerogene per l’uomo, mentre quelle rosse sono “probabilmente cancerogene”. Tutto ciò pur riconoscendo che le carni sono fonti di proteine, ferro e vitamine necessarie per il corpo umano.

    Dopo aver ascoltato Bertollini,  nove eurodeputati, di diverse delegazioni e gruppi politici, hanno preso la parola esprimendo comuni perplessità su come la questione è stata gestita a livello di comunicazione verso l’opinione pubblica. Giovanni La Via ha definito “fantasiosi” i dati diffusi dall’OMS sul rischio cancerogeno delle carni.

    L’europarlamentare Alberto Cirio ha reso noto di aver deciso di cominciare una “crociata” contro il “terrorismo alimentare” in atto in Europa contro il made in in Italy, e più in generale contro i prodotti dell’area del mediterraneo. Secondo Cirio, gli allarmi dell’Oms., “troppo spesso sono non solo ingiustificati, ma nascondono interessi di lobby varie”.  “Comunicare al pubblico sulla cancerogenicità di determinati alimenti con un semplice “Si o no” fa perdere credibilità all’OMS”, ha evidenziato l’italiano secondo il quale l’OMS è troppo approssimativo nella sua comunicazione e che è noto a tutti che il consumo eccessivo di alcuni alimenti può essere pericoloso per la salute.
    Facendo poi riferimento all’articolo del Journal of Clinical Epidemiology che rivela come il 55,5% delle raccomandazioni dell’OMS abbia un basso fondamento scientifico, Cirio ha osservato che l’OMS non abbia mai smentito tali contestazioni. La formula magica, ha concluso il deputato italiano, sta nel mangiare poco, di tutto e praticare attività fisica.

    Sulla stessa linea si è espresso il tedesco Martin Häusling, secondo il quale l’audizione è stata un’occasione importante per relativizzare un dibattito che aveva assunto toni troppo allarmistici. Ponendo l’accento sulla quantità (un alto consumo di carne) che non deve mai essere eccessiva, l’europarlamentare dei Verdi ha poi suggerito di seguire l’esempio dell’Australia, dove si raccomanda una specifica quantità di riferimento per il consumo di carne.

    Il deputato UE francese Françoise Grossetete (PPE) ha rilevato invece come il rapporto dell’OMS abbia scatenato il panico tra consumatori, allevatori e produttori di carni. A questo punto, ha aggiunto provocatoriamente, è legittimo domandarsi cosa i consumatori e le famiglie possano mangiare, visto che frutta e verdura contengono i pesticidi e il pesce contiene il mercurio.

    Anche il parlamentare ungherese Zoltan Balczó ha osservato come i dati forniti dall’OMS possano essere fuorvianti per il cittadino. In particolare, ha anche lui affermato che l’aumento del rischio del cancro al colon (+18%) deve essere combinato con gli altri fattori di rischio (fumo, inquinamento ecc.). Ha quindi chiesto quale fosse la popolazione di riferimento e si è domandato se lo Studio IARC non sia stato troppo basato su dati USA e Regno Unito, dove sono in commercio anche carni clonate.

    Il il rappresentante OMS ha confermato che i risultati dello studio non cambieranno sebbene vi sia stato un “notevole problema di comunicazione” legato alla pubblicazione dei risultati dello Studio quando quest’ultimo non era ancora disponibile. Bertollini ha concluso informando che la questione viene seguita direttamente dalla Direttrice Generale dell’OMS Margaret Chan e indicando che i risultati dello Studio IARC saranno analizzati prossimamente da un Panel di esperti dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità per tramutarli in più specifiche raccomandazioni sulle quantità di carni rosse e trasformate che è consigliabile consumare, nel quadro di una dieta globalmente salutare.

    pdfAUDIZIONE_BERTOLLINI.pdf4.2 MB

  • Venti modi per mandar fuori di testa il veterinario

    Venerdì, 13 Novembre 2015 11:35

    dottore arrabbiatoCi sono venti comportamenti dei proprietari che decisamente fanno impazzire il veterinario, aumentandone l’ansia e la frustrazione.
    Da un confronto on line fra medici veterinari di tutto il mondo, ecco venti comportamenti dei proprietari di animali da compagnia che fanno arrabbiare, anzi generano ansia, irritabilità e frustrazione professionale.
    Li ha raccolti il Blog Exoticpetvet, evidenziando come i comportamenti elencati riguardino clienti di tutti i ceti sociali, da quelli che amano il loro animale più di ogni altra cosa a quelli che al contrario non lo amano affatto. Spesso i proprietari avanzano richieste non realistiche e sviluppano aspettative irrealizzabili e il veterinario che cerca di assecondarli deve anche mettere in conto un sacco di frustrazioni e di stress.

    I venti esempi riportati dal Blog non sono che “i modi più comuni per fiaccare tutta l’energia e buona volontà” di un veterinario. Eccoli.

    1. Chiamare la clinica 5 minuti prima dell’orario di chiusura, il venerdì sera perchè il pet da ben tre giorni ha il vomito, non mangia, trema, ha una diarrea esplosiva, ma solo in quel momento è diventata una emergenza… 
    2. Dissentire da una intera serie di possibili diagnosi perchè l’allevatore, il dog sitter, il barista sotto casa, il cugino o la nonna hanno già stabilito di cosa soffre l’animale e come andrebbe curato.
    3. In situazioni analoghe pronunciare la frase: «Ma ho letto su Google che …”
    4. Rifiutare tutti i test diagnostici o i trattamenti idonei ad affrontare i molteplici problemi di salute congeniti del prezioso animale con pedigree, adducendo ristrettezze finanziarie o mostrarsi scandalizzati alla proposta di sterilizzazione, perché lo si vuole utilizzare per la riproduzione.
    5 Chiedere un parere professionale e ignorarlo completamente, salvo poi lamentarsi con il veterinario che l’animale non migliora o peggiora. Quindi considerarsi derubati se si rendono necessari ulteriori interventi più costosi.
    6. Chiedere prestazioni gratuite “perché è solo un randagio”: un gatto vagante che vive, mangia, e dorme in casa vostra da 10 anni è ormai il vostro animale domestico, non è più un randagio.
    7. Allo stesso modo, dire che è un caso di “soccorso” non si qualifica automaticamente come trattamento gratuito, né tantomeno giustifica il rifiuto a fargli avere le cure mediche di cui ha bisogno.
    Se l’animale “salvato” non ha accesso a cure veterinarie tempestive e appropriate, non potrà dirsi “salvato”
    8. Raccontare che l’animale “salvato” presenta forme di aggressività o paura perchè è stato maltrattato, pur non sapendo nulla della sua storia. Nella maggior parte dei casi gli animali sono timorosi perché non sono stati socializzati, non perché sono stati picchiati. La paura della scopa non significa necessariamente che l’animale è stato picchiato con una scopa.
    9.”Se amate gli animali dovete curarli gratuitamente”. Se i veterinari lavorassero gratis ogni volta che viene loro richiesto, non ci sarebbe più neanche una clinica veterinaria (per bancarotta), non si ripagherebbero  le spese di laurea, non avrebbero di che mangiare. Non stanno cercando di rapinare nessuno, ma svolgendo un lavoro che amano, nell’interesse degli animali.
    10. Chiedere la modifica dei dati riportati nella cartella clinica, o di “levare qualcosa”, di modo che l’assicurazione paghi le spese. E’ una frode.
    11. “E ‘solo molto vecchio” non è  una diagnosi nè una valida ragione per spiegare che l’animale non vede il veterinario da anni e ora soffre di insufficienza renale, gli marciscono i denti che cadono, soffre di ipertiroidismo… L’età non è una scusa per giustificare che questo accada.
    12. Portare il gatto nella clinica in braccio senza un trasportino. Certo, si potrebbe pensare che è ben educato, ma potrebbe scappare sia dal proprietario che fuori in strada.
    13. Dire al veterinario dopo che è stato morsicato che l’animale l’ha fatto altre volte e che il veterinario per il l avoro che fa dovrebbe considerare normale essere morsicato. Oppure dire che è colpa della cattiva gestione del veterinario se è diventato aggressivo
    14. Avere un animale da compagnia esotico o particolare senza essersi informati sulle sue esigenze di cura basilari e portarlo dal veterinario quando è troppo tardi.
    15. Rifiutare la sola idea di usare farmaci efficaci contro i parassiti perchè si utilizza olio di cocco / aglio / cristalli / olio per motore / o sciocchezze simiili.  Non è così che funziona la scienza.
    16. Essere maleducati o pedanti con il personale e diventare gentili solo in presenza del veterinario. Lo staff è lì per prendersi cura dell’animale quando il veterinario è impegnato e non si fanno capricci per esigere di parlare con il veterinario immediatamente..
    17.  Protestare per l’estrazione di 9 denti marci, lamentando che il costo è astronomico, quando il veterinario vi aveva detto di fare un controllo all’anno e ve ne siete dimenticati appena fuori dalla porta della clinica.
    18. Dire «Non ha dolore, mangia sempre e non piange “. Gli animali sanno affrontare il dolore, ma se è zoppo soffrirà, se riesce a mala pena alzarsi la mattina probabilmente ha problemi di artrite e patisce dolore. Il fatto che mangi non è indice di qualità di vita.  Ascoltate i veterinari quando vi dicono che il vostro animale avverte dolore, hanno fatto molta formazione per riconoscerlo.
    19. “Lo farò morire serenamente a casa”. La morte spesso non è serena come la si vede nei film. Se l’animale  sta lottando per respirare, non può sollevare la testa, non  mangia da giorni, è disidratato e debole, si si sporca di urina e feci… e l’elenco potrebbe continuare…, perchè non si vuole prendere in considerazione l’eutanasia? La dignità nella morte è meglio di una lenta agonia a casa.
    20. Dispensare consigli ad altri clienti in sala d’attesa, in disaccordo con il trattamento del veterinario, affermando  di essere un esperto di quella certa razza perché ne avete avuta una per 20 anni.

  • Salvano un cane rimasto bloccato per giorni nella tana di una volpe – La Stampa

    Salvano un cane rimasto bloccato per giorni nella tana di una volpe – La Stampa

    È rimasto almeno tre giorni bloccato con la testa all’interno della tana di una volpe, fin quando i vigili del fuoco non l’hanno liberato. È la brutta disavventura vissuta da un cane soccorso vicino a Vaglia, in Toscana. 

    Il quattrozampe era scappato al proprietario che per tre giorni lo ha cercato in un bosco fin quando l’ha trovato. Chiamati i pompieri, in un primo momento gli operatori avevano pensato di utilizzare un escavatore per liberarlo. Ma il rischio di far franare tutta la tana era troppo alto, così hanno deciso di intervenire scavando con le mani. Alla fine il cane è stato liberato ed è in buona salute. 

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  • Gatti matti incastrati nei posti più impensabili FOTO – Blitz quotidiano

    Gatti matti incastrati nei posti più impensabili FOTO – Blitz quotidiano

    ROMA – Il blog Sad and Useless Humor ci propone una simpatica carrellata di gatti combina guai. Non lo avrei mai dovuto fare, devono aver pensato questi simpatici mici finiti incastrati nei posti più impensabili di casa.Il gatto è un animale indipendente? Nella maggioranza dei casi sì. Ci sono però volte in cui l’intervento umano  è necessario. Mentre vanno alla ricerca del comfort e della loro totale autonomia, a causa di una valutazione sbagliata questi gatti finiscono per restare incastrati nei posti più impensabili: un cestino, un cartone, una busta per contenere l’acqua minerale, sul soffitto di casa. C’è anche uno scatto in cui un gatto è finito all’interno di un grande barattolo di vetro. La cosa divertente è che il padrone accanto sembra ignorare completamente quello che accade al micio.Non mancano anche quelli che sono rimasti incastrati nei cancelli con il muso completamente schiacciato e uno sguardo rivolto all’obbiettivo che vuole chiedere aiuto mantenendo però quel distacco tipico dei gatti. Grazie alla voglia che hanno di giocare, un gatto di questa galleria di foto resta invece incastrato in un tubo per innaffiare il giardino. Ce n’è un altro che resta bloccato sul lampadario di casa, un altro con la faccia disperata perché rimasto su un materassino al centro di una piscina (i gatti, come si sa, sono terrorizzati dall’acqua).Sono insomma tutti scatti che mettono in discussione l’infallibilità dei gatti e la loro indipendenza. Ai mici ad esempio, piace cacciare giusto? Ebbene ce n’è uno che resta con una lucertola conficcata nel naso.Immagine 1 di 12

  • Blue Tongue nel ragusano, vertice all’Asp per fare chiarezza

    Venerdì, 13 Novembre 2015 09:43

    sicLa fascia di protezione imposta dalla normativa regionale in caso di infezione dalla Blue Tongue, che oggi vede coinvolte le città di Modica, Ragusa e il comune di Giarratana, la difficoltà di movimentare i capi di allevamento fuori dalla Sicilia che nei fatti blocca l’attività e la indispensabile vaccinazione dei capi sono state al centro di un vertice svoltosi nella sede dell’Asp di Ragusa.
    La riunione, presenti il direttore generale, Maurizio Aricò, il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, il responsabile del servizio veterinario del’Asp 7 di Ragusa, dr. Giorgio Blandino, Franco Savarino della Coldiretti e Agatino Antoci dell’Unsic, è stata utile per fare il punto della situazione e a commentare la norma regionale che impone una fascia di rispetto di otto chilometri rispetto ai territori dove si registrano casi di capi infetti da Blue Tongue e non limitata a quattro chilometri come prevede la norma nazionale.

    Il manager dell’Asp 7 Aricò ha incalzato Antonino Virga, direttore del dipartimento veterinario dell’assessorato regionale alla Sanità, il quale ha assunto l’impegno di proporre una variazione al decreto con il quale la fascia di protezione territoriale tra comuni confinanti possa essere portata a quattro chilometri. Nel corso dell’incontro è stata anche affrontata la questione connessa alla vaccinazione dei capi in allevamenti nel territorio di Modica. E’ stato concordato un protocollo d’intesa tra Asp di Ragusa e Comune di Modica con il quale l’ente si farà carico di finanziare l’acquisto di sei mila vaccini per immunizzare il bestiame da Blue Tongue da sierotipo 1 e 4. L’ASP da parte sua metterà a disposizione gratuitamente il veterinario per la somministrazione del vaccino che coprirà per un anno il capo di bestiame.

    “Ritengo che il confronto abbia portato dei risultati – commenta il sindaco di Modica – sia per quanto concerne la revisione del decreto regionale sulla fascia di protezione e la convenzione con l’Asp e il Comune di Modica che ci consente, attraverso la vaccinazione dei capi, di rimettere in movimento il bestiame dei nostri allevamenti dove oggi si registra un fermo pericoloso e assai dannoso per le aziende agricole del nostro territorio”. (fonte)

  • Il cane lo aggredisce e gli stacca un dito, lui reagisce e lo uccide con … – La Nazione

    Il cane lo aggredisce e gli stacca un dito, lui reagisce e lo uccide con … – La Nazione

    Grosseto, 12 novembre 2015 – Di solito si dice che se un cane morde un uomo non fa notizia, semmai lo fa il contrario. Ma stavolta l’aggressione di un cane di grossa taglia a un operaio fa notizia perché è finita con la morte dell’animale ucciso da un colpo di fucile. Il pastore maremmano bianco era spesso libero intorno al podere del proprio padrone, in località Pinalti, una zona rurale posta nel territorio orbetellano, lungo la strada provinciale della Parrina.

    La località è quella delle Quattro Strade, fra Orbetello Scalo e Albinia. Un cane molto forte il maremmano, grosso di taglia e spesso aggressivo nei confronti di chi può entrare per qualche motivo nel proprio territorio. Il fatto va ricostruito. Il Maremmano viene utilizzato ad esempio per proteggere le greggi delle pecore dai lupi.

    Animali forti e aggressivi entrambi. C’è un ferito non grave ma morsicato in vari punti del corpo, un giovane artigiano, della nostra zona. Ieri mattina con il proprio furgone si è portato in quella località, per lavoro. Sceso dal mezzo è stato attaccato dal grosso cane, che non ha desistito dal morderlo con forza, in più parti del corpo, dove per fortuna è stato in parte protetto dalla tuta di lavoro.

    Cosa sia passato nella mente dell’animale non si sa, che nemmeno di fronte al padrone che lo richiamava e lo colpiva con un attrezzo agricolo da lavoro ha desistito dall’aggredire l’artigiano. Quest’ultimo ha cercato di proteggersi e poi si è portato vicino al proprio mezzo per chiudersi dentro.

    L’animale lo ha ancora attaccato e morso ad una mano danneggiando seriamente una falangetta di una mano, semi amputata. All’artigiano non è rimasto altro per difendersi dai morsi che prendere il proprio fucile da caccia, che era nel furgone e freddare con una fucilata l’inferocito cane, che è morto sul colpo.

    Una brutta scena quella ricostruita. Spesso nei cani di grossa taglia lasciati a difesa di un territorio, come i pastori maremmani o i cani lupo, l’estraneo che entra è visto come un nemico, un intruso che può e deve essere attaccato e scacciato. Del fatto si sono interessati per la ricostruzione di quanto accaduto agenti della polizia municipale. L’artigiano è stato poi medicato e curato dalle ferite al pronto soccorso dell’ospedale di Orbetello.

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  • Trovato gatto con tre orecchie – GreenStyle

    Trovato gatto con tre orecchie – GreenStyle

    È stato ritrovato mentre si aggirava per le strade di Norfolk, in Inghilterra, dove è stato preso in custodia da un rifugio locale. Brian, questo il nome di un curioso gatto, non sembra però essere un felino qualunque: l’esemplare, infatti, è dotato di ben tre orecchie. Una peculiarità insolita e molto rara, forse dovuta a un difetto genetico dalla nascita. Nonostante l’orecchio in più, l’animale gode di una buona salute e non presenta problemi per la conduzione di una vita assolutamente normale.

    Il gatto è stato preso in carico dal Feline Care Cat Rescue Centre di East Harling, dopo che il felino ha fatto scattare l’allarme di un vicino centro commerciale durante le sue passeggiate notturne. Al momento, non è dato sapere se si tratti di un randagio oppure di un esemplare domestico fuggito, ma di certo la peculiarità delle tre orecchie renderà più facile l’identificazione dell’eventuale proprietario. Molly Farrar, manager del rifugio, ha così descritto l’animale:

    Abbiamo curato molti gatti con un occhio solo, tre orecchie o sei dita per zampa, nonché diversi senza coda. Ma questo è il nostro primo gatto con tre orecchie. È ovviamente molto riconoscibile con la sua piccola orecchia extra, quindi qualcuno potrebbe identificarlo.

    Il terzo orecchio è posto sul retro di quello di sinistra e, a quanto pare, non avrebbe alcuna funzionalità uditiva. Un problema forse determinato da un errore genetico, forse una malformazione durante lo sviluppo nel grembo materno, comunque per nulla rilevante sulla conduzione di una vita normale per l’amico a quattro zampe.

    Il gatto è stato chiamato Brian, come già accennato, ma la rete l’ha già rinominato in Captain Kirk o Spock, in onore di Star Wars. L’animale presenta un dente rotto e una piccola infezione proprio alle orecchie, una condizione frequente per i felini che vivono per strada. Oltre a questo, Brian sembra essere in buone condizioni di salute.

    12 novembre 2015