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  • Ricerca e Innovazione: dare priorità ai progetti basati sui metodi alternativi

    Il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca ha stanziato 92 milioni di euro per la ricerca di base, tramite il nuovo bando “Prin”, Progetti di Rilevante Interesse Nazionale.

    Quello promosso dal Miur è un investimento importante, e siamo lieti che questo Ministero abbia voluto fornire uno stimolo concreto, incentivando la ricerca e le figure professionali coinvolte in questo settore. Purtroppo, però, all’interno del bando non sono chiaramente specificati requisiti che diano priorità ai progetti basati sui modelli non animali, principio totalmente in linea, non solo con il programma Horizon 2020, ma anche con la Direttiva europea 62 del 2010 e con il Decreto legislativo 26 del 2014, che regolamentano l’uso degli animali per scopi scientifici.

    Abbiamo pertanto invitato i Ministri coinvolti, Giannini e Lorenzin, ad inserire chiaramente come criterio di preferenza, nella fase di selezione dei progetti vincitori, gli studi basati sui metodi alternativi, perché solo in questo modo l’Italia sarà in grado di essere veramente innovativa e di produrre dati o protocolli sperimentali che ci rendano realmente competitivi sul piano internazionale. Il modello animale, infatti, fallisce in oltre il 95% dei casi e ancora la ricerca a un approccio sperimentale, vecchio di oltre un secolo.

    Solo una severa e rigorosa scienza che abbia come modello l’uomo e non un topo,  visibilmente diverso dalla nostra specie, potrà rispondere alle finalità del progetto: adeguatezza metodologica, impatto e innovazione.

    Michela Kuan            
    Responsabile LAV Settore Vivisezione

    COMUNICATO STAMPA

  • Macellazione a domicilio: la ASl di confronti con l’Ordine dei Veterinari

    Lunedì, 23 Novembre 2015 15:54

    pig headIl consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Agricoltura, Mortaruolo, interviene sulla questione della macellazione a domicilio dei suini.
    Si tratta di una pratica che nella provincia di Benevento coinvolge circa 5-6000 famiglie che macelleranno circa 9.000 suini per uso familiare.  “Auspico che l’Asl di Benevento – dichiara Erasmo Mortaruolo- possa prendere in considerazione le proposte e le criticità messe in evidenza dai Medici Veterinari con riferimento alla macellazione a domicilio dei suini che partirà il prossimo 1 dicembre e si concluderà il 28 febbraio 2016. In particolare mi riferisco alle motivazioni per cui l’Ordine Provinciale dei Medici Veterinari, che attraverso il suo vicepresidente Angelo Coletta mi ha interessato della problematica, reputa non idoneo il programma della concentrazione delle macellazioni, approntato dall’Asl, in base al quale in luoghi preordinati i singoli privati dovranno portare una serie di organi per il relativo controllo ispettivo.”

    “Purtroppo – conclude Mortaruolo – le alluvioni dello scorso mese hanno distrutto o danneggiato gravemente molte strade della nostra provincia. Ne consegue che i disagi per gli spostamenti finirebbero con il gravare sui singoli cittadini. A ciò si aggiungono una serie di altre motivazioni di ordine tecnico-professionale evidenziate dall’Ordine dei Veterinari, per cui chiedo all’Asl di poter aprire un confronto e valutare margini di modifiche al programma.” (fonte)

  • Horsegate, dopo due anni debutta la cooperazione anti-frodi

    Lunedì, 23 Novembre 2015 15:36

    fraudDebutta il sistema di Assistenza Amministrativa e Cooperazione (AAC). Aiuterà le autorità nazionali a contrastare le violazioni transfrontaliere in Europa.
    Dopo la frode horsegate del 2013, la Commissione elaborò un piano d’azione per rafforzare i controlli della catena di approvvigionamento alimentare. Una di queste misure è il meccanismo paneuropeo denominato Administrative Assistance and Cooperation (AAC) che- ufficialmente lanciato il 17 novembre scorso-  favorirà un rapido scambio di informazioni tra le autorità nazionali e la Commissione in caso di casi di frode alimentare sospetti. Il via libera degli Stati Membri è stato formalmente sancito a Bruxelles a metà settembre

    La Food Fraud Network (FFN), vale a dire la rete europea contro le frodi alimentari -nata nel 2013 per la cooperazione transfrontaliera- potrà ora avvalersi del sistema AAC e rispondere ancora più rapidamente agli scambi di informazioni intracomunitari. Ogni Stato Membro ha già designato un proprio punto di contatto per gestire le richieste provenienti dagli omologhi che fanno parte della rete FFN. Si tratta di procedure di collaborazione fra Stati Membri che si collegheranno alle previsioni del  futuro regolamento europeo sui controlli ufficiali.

    Etichette in cima alle segnalazioni– Dalla sua creazione ad oggi, la Commissione ha osservato un notevole incremento del numero di scambi della FFN, dai trenta iniziali fino ai 180 casi complessivamente sottoposti alla cooperazione trasfrontraliera per sospette violazioni delle norme che regolano la catena alimentare dell’Unione Europea. Dagli scambi possono scaturire ulteriori indagini e provvedimenti ad hoc.
    La relazione 2014 della FFN sulle frodi alimentari rivela che gli scambi sulle frodi sospette sono per lo più relativi a un’etichettatura erronea (es. data o ingredienti) e false certificazioni e sostituzioni (per esempio  pollack/merluzzo giallo al posto del più pregiato merluzzo bianco). Al momento non è possibile trarre conclusioni statistiche generali da questi dati,  dal momento che gli Stati membri possono aver scambiato altre informazioni al di fuori della FFN, circostanza che si verifica quando i casi hanno ricadute a livello puramente nazionale e quindi non rientrano nella FFN.
    (fonte)

    ———————————
    DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/1918 DELLA COMMISSIONE del 22 ottobre 2015 che istituisce il sistema di assistenza e cooperazione amministrativa («sistema ACA») a norma del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali

  • Soppressione del Servizio Veterinario, la Regione non sa quel che fa

    Lunedì, 23 Novembre 2015 14:55

    bonaccini stefanoGli Ordini Veterinari dell’Emilia Romagna firmano una lettera alla Regione e denunciano: “Mancanza di consapevolezza degli effetti della Delibera” che sopprime il Servizio Veterinario.
    E’ perentoria, la lettera della FREROVet all’indirizzo del Governatore Stefano Bonaccini (foto) dell’Assessore alla Salute Sergio Venturi e alla presidente del consiglio regionale Simonetta Saliera. Dopo la delibera n. 628/2015 – con la quale la Giunta della Regione Emilia-Romagna ha decretato la “Soppressione del proprio Servizio Veterinario e Igiene degli Alimenti”- la Federazione regionale che riunisce gli Ordini veterinari provinciali del territorio ribadiscela propria contrarietà e avverte le istituzioni regionali delle conseguenze derivanti dal provvedimento di riorganizzazione della sanità regionale.

    La FREROVet ritiene che “gli elementi fondanti della decisione assunta siano assolutamente non condivisibili”. Non si tratta, dicono i Presidenti Bologna, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini
    di “mera difesa di interessi di categoria o di appartenenza professionale”, ma di “fondati motivi”. In una Regione  in cui il settore agroalimentare risulta essere una voce importante del PIL, con ambiti e margini di sviluppo notevole, “la diluizione delle competenze veterinarie in un Servizio come quello attivato di Prevenzione collettiva e Sanità pubblica, rischia di essere un elemento di debolezza e non di rafforzamento”.
    La mancanza di una specifica gestione tecnico-veterinaria di problematiche spesso specialistiche- si legge nella lettera-  impoverisce la capacità decisionale di tutto il sistema e non rafforza le attività trasversali precedentemente svolte a livello dipartimentale”.

    Da Servizio “di governo” del settore nel nuovo Servizio di Prevenzione collettiva e Sanità pubblica la Professione Veterinaria “è ridotta a mero strumento di supporto a non ben definite azioni di programmazione, pianificazione e monitoraggio di attività”. Secondo la FREROVet, “l’impoverimento di autorevolezza e la perdita di autonomia, indipendentemente dal proficuo lavoro svolto, rischia poi di tradursi a cascata in
    un mancato appoggio al sistema di controllo e prevenzione, svolto dalle singole AUSL regionali, già impoverite dal perdurare di un ormai sempre più pesante blocco del turn-over del personale”.

    Lo scenario prefigurato, vale a dire “persone con responsabilità di supporto professionale veterinario solo part-time”  avvalorano ulterioriormente i timori espressi nella lettera: “un impoverimento di ruolo professionale complessivo della Veterinaria pubblica regionale, che pare essere poi anticipatore di un passaggio di competenze sanitarie a ruoli tecnici non Veterinari magari solo a fini di mero risparmio economico”.

    La lettera conclude con una serie di proposte tese ad una “revisione degli strumenti e del modello del controllo ufficiale applicato dalla Veterinaria Regionale, rispetto alla sua inopinata soppressione”.

    Ripristinare il Servizio Regionale Veterinario dell’Emilia Romagna

  • Carni suine, MinSal accorda deroga sull’esame trichinoscopico

    Lunedì, 23 Novembre 2015 14:25

    1111PIGwelfare2Alle condizioni dettate dal Ministero della Salute, le carni suine da aziende e comparti “a stabulazione controllata” e indenni non dovranno più essere sottoposte all’esame trichinoscopico.
    Le Direzioni Generali della Sanità Animale e della Sicurezza Alimentare accordano la deroga, prevista dalla normativa comunitaria, all’esame trichinoscopico delle carni di suini domestici. La deroga – e le realtive condizioni- sono state comunicate con la circolare ministeriale del 27 ottobre scorso agli Assessorati regionali della salute e dell’agricoltura e alle organizzazioni di categoria.

    Il Regolamento (UE) 2015/1375 prevede la possibilità di esentare le carni di suini domestici dall’esame trichinoscopico nel caso in cui gli animali provengano da una azienda o da un comparto ufficialmente riconosciuti per l’applicazione delle condizioni di stabulazione controllata (in conformità all’Allegato IV del medesimo Regolamento) qualora “nello Stato membro non siano state rilevate contaminazioni autoctone da Trichine nei suini domestici allevati in aziende ufficialmente risconosciute per l’applicazione di condizioni di stabulazione controllata nel corso  degli ultimi tre anni, periodo durante il quale gli animali sono stati costantemente sottoposti a controlli a norma dell’articolo 2”.

    La nota ministeriale aggiunge che, ricorrendo nel nostro Paese le circostanze che consentono il ricorso alla deroga comunitaria, l’Italia ha informato delle stesse il Comitato permanente per le piante, gli animmali, gli alimenti e i mangimi, nella riunione di Bruxelles del 15 settembre scorso.

    Pertanto, informata la Commissione e gli altri Stati Membri, le carni di suini provenienti da un’azienda o da comparto ufficialmente riconosciuti per l’applicazione delel condizioni di stabulazione controllata ed il cui stato di indennità è registrato nell’apposita sezione della Banca Dati Nazionale dei suini, non devono più essere obbligatoriamente sottoposte all’esame trichinoscopico di cui all’articolo 2 (Campionamento delle carcasse) del Regolamento 2015/1375. Resta inteso, conclude la circolare, che per le carni destinate ad essere trasportate tal quali o previa trasformazione vigono gli accordi bilaterali con i singoli Paesi Terzi.

    pdfCIRCOLARE_DEL_MINISTERO_DELLA_SALUTE_copy_copy.pdf108.72 KB

  • In ricordo di Diesel, uccisa dalla follia umana, adotta anche tu un cane

    Si chiamava Diesel la cagnolina “poliziotta” di sette anni e durante il blitz a Sanit Denis è entrata prima di tutti, con il compito di «valutare la minaccia». Diesel, cagnolina di 7 anni di razza pastore belga Malinois, vittima del blitz nell’appartamento ritenuto il covo degli attentatori di Parigi. 

    Diesel ha trovato la morte mercoledì 18 novembre nel blitz a Saint-Denis, uccisa da una raffica di pallottole. La sua morte ha commosso il mondo, ma io non sono commossa. Sono indignata. Sono indignata perché non abbiamo alcun diritto di esporre un cane al pericolo, di costringerlo in attività che ne mettono a repentaglio la vita. Sono indignata perché avevamo il dovere di proteggere Diesel e abbiamo quello di proteggere tutti gli altri cani come lei: sono esseri viventi che con la violenza non c’entrano niente e che come tutti i loro simili hanno il diritto di vivere in armonia con una famiglia. Qualcuno ha scritto che Diesel è morta da eroe, io credo che Diesel sia morta in modo crudele e basta. Gli eroi scelgono, Diesel invece è stata costretta. Cosa avrebbe pensato Diesel da cucciola del suo futuro di cane poliziotto? Non credo che a Diesel importasse di cercare esplosivo ed importasse la gloria, peraltro postuma. Ma è stata costretta da una logica che pone gli interessi umani al centro di ogni scelta e non si preoccupa del coinvolgimento di altri esseri viventi in spirali di odio e violenza. Quella stessa logica che ha subito condotto a sostituire Diesel con Dobrynia il cucciolo di pastore tedesco che il ministero dell’Interno russo Vladimir Kolokoltsev ha deciso di regalare alla Francia. Anche per lei addestramento e pericolo. Diesel avrebbe solo voluto essere un cane e vivere felice proprio come lo vorrebbero i tanti cani che muoiono e soffrono ogni giorno, abbandonati, maltrattati, reclusi nei canili. E allora il miglior modo per renderle omaggio non potrebbe essere quello di dare una casa a uno di loro?

    Adotta anche tu un cane, regalagli una vita migliore.

    Ilaria Innocenti
    Responsabile Settore Cani e Gatti

    Foto: fonte http://www.lastampa.it/

  • Il 5 e 6 dicembre scendi in piazza con noi. #coraggioconiglio

    Chiedere a Governo e Istituzioni il riconoscimento del coniglio come animale familiare e una nuova legge che ne equipari la tutela giuridica a quella prevista per cani e gatti. E’ questo lo scopo della petizione di LAV e Animal Equality che i cittadini potranno firmare sabato 5 e domenica 6 dicembre in centinaia di piazze italiane

    Il coniglio è l’animale più diffuso nelle case degli italiani dopo il cane e il gatto, per un numero prossimo al milione. Ciò nonostante la sua tutela giuridica non corrisponde affatto a quella prevista per cani e gatti. Anzi. In Italia il coniglio finisce sulla tavola come pietanza. Ogni italiano, infatti, consuma 2,6 kg di carne di questo animale, soprattutto nelle regioni del Centro Sud, con il record di 10 kg in Campania, mentre la media europea è di 1,5 kg. Un consumo fortunatamente in forte diminuzione da anni, proprio per il nuovo rapporto creato dalle persone con questo animale.

    Per questo le due Associazioni hanno realizzato www.coraggioconiglio.it, un sito dedicato dove è possibile trovare informazioni e immagini per constatare “in prima persona” le drammatiche condizioni della breve vita dei conigli. In allevamento, infatti, la vita media di un coniglio è di appena 12 settimane, le “fattrici” vivono al massimo 2 anni e i conigli da riproduzione 4 anni, per un consumo di carne per nulla necessario. In natura, invece, un coniglio può vivere fino a 10/12 anni.

    Per superare le contraddizioni tra conigli “da compagnia” e “da carne”, chiediamo ai cittadini di recarsi in piazza e firmare la nostra petizione per aiutarci ad offrire a questi animali la tutela e la dignità riconosciuta ai cani e ai gatti – affermano LAV e Animal Equality – Con la nostra petizione vogliamo salvare oltre 30 milioni di conigli che ogni anno vengono allevati e uccisi in Italia: sono animali da amare e rispettare, non mangiateli!”.

    COMUNICATO INTEGRALE

  • Febbre catarrale degli ovini da sierotipo 4 in Austria

    Lunedì, 23 Novembre 2015 11:44

    austriaLe Autorita’ austriache hanno notificato all’OIE 3 focolai di BTV 4, distribuiti nelle province di Burgenland e Steiermark ai confini con l’Ungheria.
    il focolaio piu’ vicino all’Ungheria dista circa 1 Km dal confine. In Austria,  dal mese di settembre 2015, sono stati notificati 71 casi totali di BT da sierotipo 4.

    La data in cui e’ stato emesso il sospetto in Austria risale al 13 novembre, la conferma è del 18 successivo. L’Agenzia Austriaca per la Salute e la Sicurezza Alimentare (AGES) ha confermato positivita’ sierologiche e virologiche in 4 bovini prelevati nell’ambito delle attivita’ previste dal programma di sorveglianza BT. Nessun sintomo clinico e’ stato documentato. I servizi veterinari austriaci hanno messo in atto le procedure di controllo delle movimentazioni previste dalla normativa vigente al fine di limitare la diffusione del virus; attualmente nessuna campagna di vaccinazione e’ stata predisposta.

    La Blue Tongue era stata notificata l’ultima volta in Austria nel 2008 (sierotipo 8). Infatti a partire dal 2006 una grave epidemia causata dal BTV 8, interesso’ i paesi del Nord Europa: il sierotipo coinvolto non era mai stato notificato prima in Europa. (fonte)

  • Miley Cyrus adotta un cane e contagia l'ex Liam Hemsworth – Vanity Fair.it

    Miley Cyrus adotta un cane e contagia l'ex Liam Hemsworth – Vanity Fair.it

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  • Bocconi avvelenati, cane salvato dai tartufai – Il Resto del Carlino (Blog)

    Bocconi avvelenati, cane salvato dai tartufai – Il Resto del Carlino (Blog)

    Ferrara, 23 novembre 2015 – È ALLARME nel Bosco della Panfilia per i cani al seguito dei tartufai e per tutta la fauna del prezioso ecosistema della foresta planiziale di Sant’Agostino. È stata infatti segnalata la presenza di bocconi avvelenati. A riferirlo, con l’obiettivo di allertare tutti i frequentatori dei suoi sentieri, sono dei cercatori di Casalecchio (Bologna).

    L’episodio, che ha coinvolto un gruppo di loro, risale a sabato. «In due, con i loro quattro zampe al seguito, sono entrati dal cancello principale alle sei di quella mattina – raccontano –. Non appena imboccato l’ingresso uno ha notato il cane andare avanti e poi a destra: lo ha visto prendere qualcosa in bocca».

    È scattata subito l’emergenza. «Siamo abituati a un rapporto stretto con i nostri cani. E il proprietario di quello ha percepito immediatamente il pericolo: lo ha capito dal movimento che doveva aver afferrato qualcosa che non era un tartufo».

    Questo legame e la grande esperienza hanno fortunatamente consentito di correre ai ripari. «Sappiamo purtroppo che cosa potrebbe accadere e siamo pronti anche al peggio: nel nostro kit è sempre presente del sale grosso. Al cane sono stati fatti ingerire sale e acqua. In tal modo ha subito vomitato ciò che aveva mangiato».

    Da lì la conferma. «SI È notata una poltiglia di formaggio e mortadella a cui era stato aggiunto veleno per topi». Per il cane non ci sono state gravi conseguenze: dopo il primo intervento è stato condotto precauzionalmente dal veterinario per la profilassi del caso ed è fuori pericolo.

    «Siamo tornati nel Bosco della Panfilia oggi (ieri per chi legge, ndr). Abbiamo cercato di evitare quella zona e abbiamo tenuto gli occhi ben aperti e lo sguardo puntato sui cani. A tutti consigliamo la massima attenzione e sollecitiamo le guardie forestali a una maggiore vigilanza su questo versante, tanto più che le conseguenze di simili atti, sconsiderati e crudeli, potrebbero essere davvero terribili».

    CHI POTREBBE essere il colpevole? I tartufai bolognesi azzardano qualche ipotesi, memori di passati momenti di tensione, ma non è possibile avere certezze, almeno fino ad ora. Tuttavia, la necessità di prestare la massima attenzione è una buona pratica che diventa inspensabile dopo il macabro ritrovamento di sabato dei bocconi al veleno.

    di CRISTINA ROMAGNOLI

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