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  • Alberghi off-limits per i cani guida: FISH scrive a Franceschini – FISH Onlus – Federazione Italiana per il Superamento

    Alberghi off-limits per i cani guida: FISH scrive a Franceschini – FISH Onlus – Federazione Italiana per il Superamento

    Cane guidaRifiutare l’accesso ad un cieco con cane guida è come chiedere a me, paraplegico, di lasciare la carrozzina fuori della porta o ad un miope di togliersi gli occhiali per entrare al cinema.” Usa l’ironia amara Vincenzo Falabella, presidente FISH, per denunciare una ulteriore discriminazione nei confronti delle persone con disabilità. Vittime in questo caso i ciechi accompagnati da un cane guida.

    Da una verifica effettuata dall’Associazione BlindSight Project su siti particolarmente rilevanti per le prenotazioni alberghiere (venere.com, expedia.it, hotels.com ecc.) risulta che circa 1.000 strutture alberghiere dichiarino esplicitamente di rifiutare cani con la precisazione “anche cani guida”.

    Su questo fatto grave e dilagante FISH ha inviato una segnalazione al Ministro competente, Dario Franceschini, chiedendo un intervento presso le organizzazioni degli albergatori ma suggerendo anche di inasprire le sanzioni che attualmente sono solo pecuniarie. Forse, rischiando la revoca della licenza, qualche albergatore ci ripensa.”

    Superfluo sottolineare come tali comportamenti siano in aperto spregio delle leggi n. 37/1974, n. 376/1988 e n. 60/2006 che stabiliscono che “al privo della vista è riconosciuto altresì il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida” e prevedono sanzioni amministrative per chi le viola.

    “Al di là della violazione di queste norme, l’atto ha l’aggravante della discriminazione. Calpesta a piè pari i principi della Convezione ONU sui diritti delle persone con disabilità, la loro dignità, il loro accesso a pari opportunità. E getta una ulteriore pessima luce sulla civiltà del nostro Paese anche fuori dai confini nazionali.”

    Un atto doveroso, quindi, secondo Vincenzo Falabella, quello di alzare la voce verso quei comportamenti e atteggiamenti che “non hanno solo una gravità in se stessi, ma ingenerano emulazione più o meno consapevole ma comunque devastante per le persone con disabilità.”

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  • Stato e Regioni: riformato il riparto delle competenze

    Martedì, 12 Gennaio 2016 14:45

    REPUBBLICA ITALIANALa riforma riscrive gli articoli 116 e 117 della Costituzione e  modifica in modo radicale l’attuale riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni.

    Approvato definitivamente dal Parlamento il Disegno di legge costituzionale: Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione.
    La parola passerà ora ai cittadini con il referendum confermativo a metà ottobre.

    Il testo prevede, tra l’altro la riforma del riparto delle competenze tra Stato e regioni con la soppressione della legislazione concorrente e l”introduzione di due nuove materie (“disposizioni generali e comuni sulle politiche sociali” e “commerciocon l’estero”) tra quelle che possono essere attribuite alle regioni nell’ambito del cosiddetto regionalismo differenziato.
    Vengono attribuite maggiori competenze allo Stato rispetto alle Regioni ordinarie, che potranno anche essere commissariate in caso di dissesto di bilancio. Finisce la legislazione concorrente e sarà dello Stato la competenza sulle norme generali per la tutela della salute e per le politiche sociali (che però potrà essere devoluta alle Regioni con i conti a posto), la sicurezza alimentare, la sicurezza del lavoro, l’energia, le grandi infrastrutture e reti di trasporto.

    Alle Regioni, la competenza esclusiva nell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali regionali, e potrà essere loro devoluta dallo Stato, con una apposita legge bicamerale, sempre se avranno il bilancio in regola, anche la competenza per la giustizia di pace, l’istruzione, la formazione professionale, la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, il governo del territorio, il commercio con l’estero.

    Tra le novità della riforma, sul fronte del riparto di competenze Stato-Regioni, c’è l’introduzione nel nostro ordinamento di una «clausola di supremazia» che consente alla legge dello Stato, su proposta del Governo, di intervenire in materie di competenza regionale a tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica o dell’interesse nazionale.

  • Tre decisioni su mancanze disciplinari nella professione veterinaria

    Martedì, 12 Gennaio 2016 14:23

    dogvetAttenuanti, ‘residente volontario’ e prescrizione frettolosa. L’ultimo Massimario della CCEPS riporta tre pronunce su altrettante mancanze disciplinari in veterinaria.
    Nel corso del 2015 la Commissione Centrale Esercenti le Professioni Sanitarie si è pronunciata su alcuni contenziosi disciplinari relativi alla professione veterinaria. La Commissione- organo di giurisdizione speciale del Ministero della Salute- può essere invocata dai Medici Veterinari per dirimere un contenzioso disciplinare con il proprio Ordine di appartenza. Il Massimario è una pubblicazione che riporta annualmente – in forma di pronuncia- i principi scaturenti dai contenziosi, dei quali non viene esposto il caso particolare.

    Il Massimario del 2015, pubblicato a fine anno dal Ministero della Salute riporta tre principi/pronunce, frutto di altrettante situazioni di contenzioso in merito alla possibilità di ridurre la sanzione disciplinare, alla remunerabilità del ‘residente volontario’ e alla sanzionabilità di comportamenti prescrittivi non conformi alla deontologia professionale.

    Circostanze attenuanti –  “Può ritenersi equo ridurre l’entità della sanzione disciplinare, richiamando il veterinario a tenere un comportamento più scrupoloso in future, analoghe circostanze, laddove risulti che l’animale non era conosciuto dalla ricorrente, non essendo la proprietaria cliente abituale del suo ambulatorio, e che il gatto era pervenuto alla visita in condizioni di salute già deteriorate”.

    Equa remunerazione dell’attività svolta –  È in contrasto con l’art. 23 C.d. – che impone una adeguata retribuzione del lavoro svolto – avere, in qualità di direttore sanitario di un ospedale veterinario, mancato di retribuire adeguatamente un medico veterinario (peraltro in possesso di un master e un dottorato di ricerca, abilitato e iscritto all’Ordine provinciale) per l’attività professionale da questi svolta durante l’estate
    presso la predetta struttura: l’avvalersi di personale medico veterinario, anche invocando l’istituto del “residente volontario”, determina comunque l’instaurazione di un rapporto di lavoro a titolo oneroso.
    Al riguardo, va evidenziato come, de iure condito, un tirocinante non possa essere considerato alla stregua di un laureato, ma è, per l’appunto, un laureando; inoltre, i cosiddetti “residenti volontari” non eseguono prestazioni, ma svolgono – senza incarichi e senza retribuzione – esclusivamente attività di formazione sul campo. Ove emerga che il sanitario, al momento dei fatti abilitato e iscritto all’Ordine, sia incaricato di eseguire prestazioni in materia clinica medica e clinica chirurgica, assistenza ai ricoverati e prelievi di materiale biologico, il rapporto tra lo stesso e l’Ospedale non può qualificarsi come tirocinio o “residenza volontaria”.

    Prescrizione frettolosa e imprecisa– ” La condotta del sanitario è correttamente ritenuta dall’Ordine in contrasto con il Codice deontologico dei medici veterinari, artt. 9 (“L’esercizio della professione del medico veterinario deve ispirarsi a scienza, coscienza e professionalità. Il medico veterinario non deve accettare incarichi che sappia di non poter svolgere con adeguata competenza e con assicurazione di mezzi e
    impegno”) e 10 (“Il medico veterinario deve adempiere ai propri doveri professionali con diligenza e prudenza”), laddove il sospetto di diabete mellito nell’animale sottoposto alle sue cure sia alto, e quindi in tal caso il sanitario non dovrebbe limitare la propria diagnosi alla misurazione della glicemia, ma dovrebbe associarla alla misurazione della glicosuria ed eventualmente delle fruttosamine. Inoltre, ove risulti che il ricorrente forniva la ricetta dell’insulina con prescrizione senza il calcolo matematico secondo il peso del gatto, ciò si evince come la prescrizione sia stata frettolosa ed imprecisa, nonché corredata da istruzioni incongruenti”.

    Contro le decisioni della Commissione centrale è ammesso ricorso alle sezioni unite della Corte di Cassazione.

  • Hai acquistato un pc? C’è il maxi-ammortamento

    Martedì, 12 Gennaio 2016 12:35

    eurosLa legge di Stabilità 2016 incentiva gli investimenti dei professionisti con un maxi ammortamento. Agevolazioni sull’acquisto dei beni strumentali.
    Il libero professionista che ha recentemente comprato un bene strumentale- anche un semplice computer- può beneficiare dei super ammortamenti contenuti nella Legge di Stabilità 2016 e dedurre fiscalmente il 140% del costo. Sono compresi i veicoli, ma esclusi terreni e fabbricati.

    I commi che regolano gli incentivi (dal 91 al 94 della Legge 28 dicembre 2015 n. 208) permettono una deduzione fiscale per investimenti in beni materiali strumentali nuovi, acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2015- nonchè la possibilità di portare in deduzione un maggior costo rispetto a quello effettivamente sostenuto pari al 40 per cento.
    Esempio– Il professionista che acquista un pc a 1.000 Euro, contabilmente registrerà l’acquisto per quella cifra, ma ne potrà dedurre dalle tasse 1.400, mediante una variazione in diminuzione.
    Trattandosi di un bene con valore d’acquisto superiore a 516,46 Euro, dovrà essere ammortizzato in 5 quote del 20% annue (non deve essere operata, il primo anno, la riduzione del 50% del coefficiente di ammortamento, per i professionisti); il coefficiente di ammortamento applicabile alle macchine da ufficio, nella cui categoria sono compresi i personal computer, è difatti pari al 20%.
    Pertanto, anziché dedurre dalle tasse 200 Euro per 5 anni, il professionista acquirente del pc ne dedurrà 280 per 5 anni.

    Esclusioni – Il maxi ammortamento non si applica agli investimenti in beni materiali strumentali per i quali il coefficiente di ammortamento è inferiore a 6,5%, agli investimenti in fabbricati e costruzioni, e gli investimenti di cui all’allegato 3 della Legge di Stabilità.

    Decadenza– In caso di vendita del bene prima che il periodo di ammortamento sia concluso (ad esempio, nel caso dell’avvocato che acquista un pc, prima di 5 anni), si decadrà dal beneficio.

    Unico 2016- Per il corretto calcolo delle imposte di cui al modello Unico 2016 dovranno essere presi in considerazione, per il maxi ammortamento, esclusivamente gli investimenti perfezionati nel periodo 15 ottobre – 31 dicembre del 2015.

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    I commi del maxi-ammortamento nella Legge di Stabilità
    Art. 91. Ai fini delle imposte sui redditi, per i soggetti titolari di reddito d’impresa e per gli esercenti arti e professioni che effettuano investimenti in beni materiali strumentali nuovi dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria, il costo di acquisizione e’ maggiorato del 40 per cento”.
    Art. 92. Fermo restando quanto disposto al comma 91 e solo per gli investimenti effettuati nello stesso periodo ivi previsto, sono altresì maggiorati del 40 per cento i limiti rilevanti per la deduzione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria dei beni di cui all’articolo 164, comma 1, lettera b), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917″.
    Art. 93. La disposizione di cui al comma 91 non si applica agli investimenti in beni materiali strumentali per i quali il decreto del Ministro delle finanze 31 dicembre 1988, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 1989, stabilisce coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5 per cento, agli investimenti in fabbricati e costruzioni,nonché agli investimenti in beni di cui all’allegato n. 3 annesso alla presente legge”.
    Art. 94. Le disposizioni dei commi 91 e 92 non producono effetti sulla determinazione dell’acconto dovuto per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2015. La determinazione dell’acconto dovuto per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2016 e’ effettuata considerando, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata in assenza delle disposizioni dei citati commi 91 e 92″.

    Legge di Stabilità 2016, dal bancomat ai LEA la manovra è legge
    Anche micropagamenti: si può rifiutare il bancomat?

  • Gesù ha tentato di rapire il cane di Obama – Vanity Fair.it

    Gesù ha tentato di rapire il cane di Obama – Vanity Fair.it

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  • CES 2016, le novità per gli animali domestici: dal videogame al … – DDay.it – Digital Day

    CES 2016, le novità per gli animali domestici: dal videogame al … – DDay.it – Digital Day

    Al CES 2016 di Las Vegas a farla da padrone sono gli oggetti intelligenti e interconnessi, un po’ in tutti  gli ambiti. Anche cani e gatti hanno i loro gadget connessi, anzi quello degli animali domestici si è rivelato uno degli ambiti che più stimolano la fantasia dei progettisti. Ecco in questa veloce rassegna le innovazioni che più ci hanno colpito su questo fronte al CES 2016 di Las Vegas.

    Dare un colpo di telefono al gatto o farsi chiamare dal cane

    Fare una telefonata con il proprio animale o addirittura riceverla potrà diventare una realtà: a pensarci un’azienda americana che ha realizzato PetChatz, una stazione di comunicazione da fissare al muro ad altezza muso, dotata di schermo, altoparlante, microfono e ovviamente videocamera. Questo apparecchio, che si collega a Wi-Fi, permette tramite la propria app di mettersi in comunicazione con un cane o con un gatto, integrando con essi in una video-chiamata. Ma non solo: si possono anche mandare dei messaggi oppure preregistrarli in modo da non far sentire troppo da soli gli animali costretti in casa per lunghi periodi.

    Ma soprattutto è possibile farsi chiamare dal proprio animale: in dotazione c’è infatti PawCall, un “pulsantone” a prova di zampa con cui un cane o un gatto in preda alla nostalgia può chiamare il proprio padrone, il quale riceve una notifica e può iniziare una videocomunicazione anche subito. Splendido, a patto di non avere un animaletto un po’ ansioso che possa abusare del suo nuovo sistema di telecomunicazione…

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    Una console videogame per i cani

    Chi ha detto che i cani in casa tutto il giorno debbano annoiarsi? Ora c’è un svago, anche istruttivo, per i nostri amici a quattro zampe: si chiama CleverPet ed è una specie di console videogame. In pratica il cane ha disposizione un pad a tre pulsanti luminosi posizionato ai piedi di una ciotola, con i quali può impegnarsi in alcuni giochi. Dalla versione canina del Simon, in cui il cane deve ripetere con le zampe la sequenza di accensione delle luci, alla più semplice “zampata” al volo sulla luce che si accende fino all’apprendimento di alcune parole, come destra e sinistra. A gioco completato correttamente, il cane riceve una ricompensa nella sua ciotola. Il padrone può programmare dal proprio smartphone le ore di gioco, anche in sua assenza, e verificare i progressi che il cane fa. Come dice lo slogan di CleverPet, un cane con un lavoretto da fare è un cane felice…

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    La lettiera del gatto automatica è sempre pulita

    Certo si tratta di un apparecchio decisamente ingombrante. Ma a giudicare dalle tantissime domande dei visitatori americani allo stand che lo presentava, questa lettiera autopulente per gatti deve essere veramente qualcosa di interessante. In pratica il gatto quando lo desidera può entrare del vano, fare i suoi bisognini ed uscirne: la macchina a quel punto inizia un processo meccanico di separazione tra la sabbia ancora asciutta e quella bagnata, insieme ad eventuali escrementi solidi della durata di circa 3 minuti. I rifiuti finiscono automaticamente in un sacchetto nel cassetto sottostante. Consigliato – ci dice l’inventore – soprattutto per chi ha molti gatti.

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    Mini lunapark per gatti: la webcam con la lucetta da inseguire

    Si chiama Petcube, nasce come webcam per interagire a distanza con i propri animali ma finisce per diventare anche un vero e proprio “videogame” per gatti: dal cubetto, in seguito alla programmazione fatta o ai comandi impartiti dal vivo via smartphone, viene proiettato sul pavimento un puntino rosso che alterna brevi momenti di sosta con ripetuti movimenti. Nessun gatto può resistere a un richiamo talmente forte e cercherà sempre – invano – di catturare la lucetta. Il padrone può seguire la scena tramite la webcam integrata e complimentarsi con il proprio animaletto.

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    Il lanciapalline automatico con ricompensa integrata

    Una delle passioni dei cani è andare a riprendere le palline lanciate dai loro padroni e riportarle, ricevendo magari al ritorno una carezza o un piccolo premio “culinario”. Questo apparecchio ha automatizzato il gioco: la macchina lancia comuni palline da tennis (con azionamento manuale o via smartphone); il cane deve solo essere addestrato a riportarle e lasciarle nel piatto superiore.

    A quel punto, se la macchina è stata impostata in questa maniera, il cane riceve nel piattino posteriore una piccola ricompensa (una crocchetta generalmente), la pallina viene reinghiottita dalla macchina che la lancia di nuovo, e così via. Cani in forma anche in assenza del padrone, anche se – ovviamente – è meglio giocare in spazi aperti…

    Quando le ciotole sono connesse

    Queste ciotole per animali sono “intelligenti” e sono in condizione di tenere traccia ogni quanto l’animale mangia e beve; grazie alla connessione Bluetooth, possono essere interrogate dallo smartphone per avere alcune statistiche, per verificare se i dettami della buona alimentazione animale sono rispettati e per avere delle notifiche su quando è necessario riempirle di nuovo.

    Cibo e telepresenza

    In questo caso la ciotola è ancora più intelligente, visto che integra un dispenser per il cibo (ovviamente secco) che può erogare agli intervalli impostati da smartphone o anche “on demand” il pasto al cane o al gatto. Non solo: la stazione integra anche una videocamera, un microfono e un altoparlante e permette di vedere a distanza che succede e interagire vocalmente con il proprio animaletto.

    Localizzatori per cani, oramai un classico

    Al CES 2016 sono stati molti i localizzatori per animali presentati, Fecero capolino sul mercato qualche anno fa ed erano ingombranti e poco affidabili. Ora i localizzatori per i cani sono diventati piccoli e ben funzionanti: messi al collare del cagnolino di turno possono essere interrogati da remoto via smartphone, ottenendo un “puntino” sulla mappa con la posizione precisa dell’animale. Si possono impostare anche un’area di controllo: se il cane esce da quest’area il padrone riceve una notifica sul proprio smartphone.

  • Specie protette: grandi aspettative dalla Conferenza delle Parti, da tutta l’Europa

    Si sono aperti a Ginevra i lavori in vista della prossima Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione di Washington del 1975 sul commercio internazionale di specie protette (CITES), prevista dal 24 Settembre al 5 Ottobre in Sud Africa.

    Alla Convenzione aderiscono 181 Stati. La scomparsa progressiva e inarrestabile di specie e biodiversità sul Pianeta, dovuta ad un cocktail micidiale di inefficacia degli strumenti offerti dalla Convenzione stessa rispetto all’urgenza dei problemi, a politiche nazionali poco diligenti, scarso se non, a volte a causa di un inesistente monitoraggio e controllo, a misure sanzionatorie non dissuasive e non proporzionali ai crimini, al diffuso e crescente bracconaggio e al traffico illegale, alla piaga della corruzione e criminalità organizzata. L’economia dello sfruttamento degli animali in via di estinzione e dei loro prodotti derivati è in crescente aumento insieme alla perdita dei loro habitat naturali per inquinamento, cementificazione, guerre, cambiamenti climatici e calamità naturali.

    L’Italia e l’Unione Europea non sono esenti da responsabilità in questo campo. Questa sarà la prima Conferenza delle Parti in cui l’Unione Europea potrà votare con un voto unico in rappresentanza dei 28 voti dei suoi Stati Membri. Solo recentemente, infatti, la Convenzione ha adottato un emendamento che permette a entità di carattere regionale di votare in modo unitario con un singolo voto. Questa iniziativa permetterà di poter applicare una politica europea interna più compatta, che dovrebbe poter dare un peso maggiore all’Unione Europea nell’ambito dei negoziati.

    Le aspettative per la COP (Conferenza delle Parti) sono elevate, anche se non sono ancora state formalizzate le richieste degli Stati relative alle modifiche dei livelli di protezione delle specie considerate. Tuttavia è già noto che l’agenda della Conferenza tratterà in modo prioritario, tra i vari temi, l’insostenibilità del traffico di avorio e dell’uccisione di elefanti e rinoceronti, la mancanza di adeguata applicazione delle normativa internazionale negli Stati aderenti alla convenzione, l’inadeguatezza dei sistemi sanzionatori e la necessità di combattere la corruzione e il crimine organizzato.

    Alcuni dati:

    • Si stima che 20.000 elefanti  e 1200 rinoceronti siano stati uccisi nel 2014
    • L’ avorio proveniente dagli elefanti è stimato a 620 EUR/kg sul mercato illegale, mentre quello originato dai rinoceronti (corno) è stimato a 40.000 EUR/kg
    • La popolazione delle  tigri sul pianeta è oggi stimata a circa 3500 individui mentre se ne stimavano 100.000 circa un secolo fa. Nel caso delle tigri di Sumatra il bracconaggio è responsabile per  circa l’ 80% delle loro uccisioni. Le ossa di tigre sono stimate a 900 EUR/kg sul mercato illegale.

    Oggi in Italia non esiste, purtroppo, un’agenda politica sul traffico degli animali esotici e delle specie in via di estinzione e dunque il nostro Paese rimane uno dei punti cardine di traffici illeciti in Europa.

    La LAV chiede al Governo Italiano di sostenere una politica internazionale che porti risultati tangibili e promuovere una politica interna mirata a rafforzare il monitoraggio, i controlli e la repressione dei crimini legati al commercio di specie in via di estinzione. Dare sostegno finanziario ai centri di recupero di animali, oggi scarsamente esistenti, è inoltre un passaggio indispensabile per poter creare ricoveri per gli animali sequestrati che altrimenti verrebbero, come spesso accade, affidati ai loro potenziali maltrattatori o detentori illegali.

    Gaia Angelini
    Responsabile Settore Animali Esotici in Cattività

  • Dimostrato per la prima volta il 'contagio emotivo' nel cane: la ricerca … – gonews

    Dimostrato per la prima volta il 'contagio emotivo' nel cane: la ricerca … – gonews

    La foto, tratta da un video, illustra il fenomeno della mimica rapida. Un istante dopo che il primo cane apre la bocca (open mouth) il secondo cane inizia a fare lo stesso. Nel giro di un secondo la risposta è completa.

    Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa ha dimostrato per la prima volta che anche i cani provano empatia. Il “contagio emotivo” non è quindi una prerogativa esclusiva degli esseri umani o delle scimmie antropomorfe, ma anche i cani, proprio come noi, sperimentano una reazione involontaria e automatica, nonché rapidissima (richiede meno di un secondo), alla mimica facciale dei propri simili, tanto più se hanno di fronte un “amico”.

    La ricerca degli etologi del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano, Elisabetta Palagi, Velia Nicotra e Giada Cordoni, è stata appena pubblicata sulla “Royal Society Open Science”, la rivista della Royal Society britannica, e si basa sull’analisi del comportamento dei cani (Canis lupus familiaris) durante il gioco, prendendo in considerazione sia la mimica facciale (bocca socchiusa e rilassata) sia quella corporea (inchino giocoso).

    “La risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile esiste ed è rapida quanto quella umana – ha spiegato Elisabetta Palagi – ma non solo: le sessioni di gioco in cui la mimica facciale e corporea erano più frequenti erano anche quelle di maggior durata e se a giocare erano cani ‘amici’ la mimica facciale era ancora più marcata. La capacità di leggere attraverso il corpo e la ‘faccia’ le emozioni altrui e di rispondere in modo appropriato è alla base dell’evoluzione del comportamento prosociale e dell’altruismo, alla base cioè di quei comportamenti che vengono catalogati come empatici”.

    I dati per lo studio sono stati raccolti nell’agosto del 2012 nel giardino pubblico “Vincenzo Florio Junior” del Parco della Favorita a Palermo. Con il permesso dei proprietari, i ricercatori hanno filmato 49 cani domestici di razza e non, 26 femmine e 23 maschi dai 3 ai 72 mesi di età. Le riprese si sono svolte dalle sei alle nove di sera per un totale di 50 ore di video. Dopo un raffinato lavoro di video-analisi, i ricercatori hanno finalmente avuto modo di verificare la loro ipotesi.

    “Insomma, ancora una volta potremmo trovarci di fronte alla scoperta che siamo più simili ad altri animali sociali di quanto non vorremmo credere – ha concluso Elisabetta Palagi – e numerosi sono i potenziali sviluppi di questo studio. In futuro speriamo di poter studiare la mimica anche nel lupo per capire quanto questo fenomeno sia frutto del processo di domesticazione o sia invece radicato nell’evoluzione della comunicazione emotiva dei carnivori sociali. Se così fosse si aprirebbero infinite linee di ricerca e di sicuro le risposte potrebbero farci scoprire molto sulla capacità di condivisione delle emozioni negli altri animali, oltre che sulle nostre”.

    Fonte: Università di Pisa

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  • Il cane di Mark Zuckerberg e il primo compleanno con la sorellina – Vanity Fair.it

    Il cane di Mark Zuckerberg e il primo compleanno con la sorellina – Vanity Fair.it

    La vostra timeline è inondata quotidianamente di foto di simpatici animali domestici e teneri bambini. Ma c’è qualcuno che ha gioco facile a ottenere una pioggia di like su Facebook, il suo fondatore Mark Zuckerberg (con un seguito di quasi 50 milioni di fan)… Figurarsi quando pubblica le foto del suo cane o della sua bambina.

    Oggi, ha fatto en plein, postando un’immagine in cui appaiono assieme. Infatti, a gennaio 2016 il cagnolone dell’imprenditore, spegne (se riesce a soffiare) cinque candeline e posa, vigile, accanto alla culla della neonata Max.

    «Buon 5° compleanno Beast!», scrive Mark Zuckerberg sulla sua pagina personale. «Siamo felici di constatare che stai accettando il tuo compito di sorvegliare la tua sorellina».

    Infatti, questo è un momento particolare per la famiglia e anche per Beast, che ha dovuto imparare a convivere con Max. La piccola, ultimamente, ha ottenuto più attenzioni e condivisioni del povero cagnolone, grazie a scatti strappaclic postati dal papà, come quello in cui le cambia il pannolino.

    Qualche giorno fa, Zuck ha messo in scena sulla sua bacheca la sua versione di Star Wars e la rivalità tra i suoi due “figli”, vestendo Max come un piccolo Jedi e Beast, passato al lato oscuro della Forza, come un Sith. Li trovate nella gallery qui sopra, insieme alla nostra “collezione” di animali Vip.

    Beast è un puli, un tipo di pastore ungherese, ha la sua pagina Facebook ed è seguito da più di 2 milioni di persone. Ma nell’ultimo anno sembra aver perso interesse per il social network fondato dal suo padrone: il suo ultimo post risale a circa un anno fa.

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  • Anche i cani provano empatia, ora c'è la prova scientifica – Adnkronos

    Anche i cani provano empatia, ora c'è la prova scientifica – Adnkronos

    Anche i cani provano empatia. La notizia non sorprenderà chi ha o ha avuto a che fare con fido, ma ora c’è la prova scientifica. A dimostrare la capacità del condividere emozioni che si credeva appannaggio esclusivo di essere umani e primati, è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa.

    Anche i cani, proprio come noi, sperimentano una reazione involontaria e automatica, nonché rapidissima (richiede meno di un secondo) di ‘contagio emotivo’ alla mimica facciale dei propri simili, tanto più se hanno di fronte un ‘amico’. La ricerca degli etologi del museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano, Elisabetta Palagi, Velia Nicotra e Giada Cordoni, è stata appena pubblicata sulla ‘Royal Society Open Science’, la rivista della Royal Society britannica, e si basa sull’analisi del comportamento dei cani (Canis lupus familiaris) durante il gioco, prendendo in considerazione sia la mimica facciale (bocca socchiusa e rilassata) sia quella corporea (inchino giocoso).

    “La risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile esiste ed è rapida quanto quella umana – ha spiegato Elisabetta Palagi – ma non solo: le sessioni di gioco in cui la mimica facciale e corporea erano più frequenti erano anche quelle di maggior durata e se a giocare erano cani ‘amici’ la mimica facciale era ancora più marcata. La capacità di leggere attraverso il corpo e il muso le emozioni altrui e di rispondere in modo appropriato è alla base dell’evoluzione del comportamento prosociale e dell’altruismo, alla base cioè di quei comportamenti che vengono catalogati come empatici”.

    I dati per lo studio sono stati raccolti nell’agosto del 2012 nel giardino pubblico Vincenzo Florio Junior del Parco della Favorita a Palermo. Con il permesso dei proprietari, i ricercatori hanno filmato 49 cani domestici di razza e non, 26 femmine e 23 maschi dai 3 ai 72 mesi di età. Le riprese si sono svolte dalle sei alle nove di sera per un totale di 50 ore di video.

    Dopo un raffinato lavoro di video-analisi, i ricercatori hanno finalmente avuto modo di verificare la loro ipotesi. “Ancora una volta potremmo trovarci di fronte alla scoperta che siamo più simili ad altri animali sociali di quanto non vorremmo credere – ha sottolineato Palagi – e numerosi sono i potenziali sviluppi di questo studio”.

    In futuro speriamo di poter studiare la mimica anche nel lupo per capire quanto questo fenomeno sia frutto del processo di domesticazione o sia invece radicato nell’evoluzione della comunicazione emotiva dei carnivori sociali. Se così fosse si aprirebbero infinite linee di ricerca e di sicuro le risposte potrebbero farci scoprire molto sulla capacità di condivisione delle emozioni negli altri animali, oltre che sulle nostre”.