Martedì, 19 Gennaio 2016 15:51

L’Unione europea ha approvato otto programmi italiani per la lotta alle malattie animali e alle zoonosi, accordando un co-finanziamento per circa 17,4 milioni di euro. Gli otto programi nazionali- approvati in base al Regolamento 652/2014- rappresentano l’11% del totale stanziato da Bruxelles e riguardano l’influenza aviaria (319 mila euro); la febbre catarrale degli ovini (oltre 2 milioni di euro), la brucellosi bovina (oltre 4 milioni), la tubercolosi bovina (5 milioni), rabbia (92 mila euro), salmonella (502 mila euro), brucellosi ovina (poco meno di 4 milioni) ed encefalopatie spongiformi trasmissibili (1 milione di euro circa).
L’impegno finanziario più consistente dell’Unione Europea è nei confronti della tubercolosi bovina, seguita da encefalopatie spongiformi trasmissibili; al terzo posto nelle preoccupazioni di Bruxelles, che giustificano il co-finanziamento comunitario figura la lotta alla rabbia, finanziata nella UE per 26 milioni contro i 17 destinati alla salmonellosi e i 10 alla brucellosi bovina.
Rispetto all’anno scorso, le risorse complessivamente destinate agli Stati Membri per il 2016 sono aumentate di 7 milioni di euro (130 programmi nazionali approvati per un co-finanaziamento europeo di 160,5 milioni); per la Commissione questo tipo di assistenza ha dato risultati apprezzabili e “un continuo miglioramento della salute degli animali e una diminuzione del numero di casi umani di varie malattie zoonotiche”.
Dal 2017 nuove procedure di presentazione dei programmi nazionali– Dal 2017 e per gli anni sucessivi, i programmi nazionali di eradicazione, di lotta e di sorveglianza riguardanti le malattie animali e le zoonosi, presentati in vista di un finanziamento dell’Unione, andranno presentati on line. Lo stabilisce la Decisione di Esecuzione 2015/2444 che fornisce al riguardo specifici modelli elettronici standard, “per essere in linea con l’evolversi della legislazione dell’Unione” e “per facilitare le necessarie modifiche o l’inserimento di ulteriori informazioni”.
La Commissione comunicherà e discuterà con gli Stati membri tutte le necessarie modifiche dei modelli elettronici standard nell’ambito del Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi. I modelli elettronici standard rivisti saranno inviati a tutti gli Stati membri “al più tardi entro l’inizio di marzo dell’anno interessato”.
Per altre malattie non incluse nei modelli elettronici standard e per malattie connesse all’acquacoltura “l’uso dei modelli standard non elettronici è considerato lo strumento appropriato per presentare i programmi nazionali, dato che lo scarso numero di presentazioni nel corso degli ultimi anni non giustifica l’elaborazione di modelli elettronici specifici”.
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