con i vestiti da orientale e quegli occhi curiosi e spalancati sul mondo della conoscenza, il Gatto Mirò prepara la valigia e parte per la Cina. Ad accompagnarlo sono mamma e papà, Cristina Làstrego e Francesco Testa, che definire due disegnatori di cartoni animati è poco.  

Nella loro casetta operosa sulle rive del Po, a Torino, un tempo mulino e oggi nido della fantasia (sarà anche perché nella porta accanto è vissuto Emilio Salgari), questa coppia di creativi, coppia sul lavoro e nella vita, inventa storie avventurose di personaggi buffi, che piacciono ai piccoli. Molti sono diventati libri. È il caso di Giovanna, il drago Tommasone e il bastardino Ciccio. Molti, come Amita della Giungla, sono stati trasformati in cartoni animati trasmessi sui canali Rai.  

L’ultimo nato – prima in carne ed ossa, pardon bottoni e stoffa, e poi reincarnato in una app disponibile per iPad dal nome Identikat – è il Gatto Mirò. Di lui si è perdutamente innamorata una casa editrice cinese, la Henan Publishing House of Science and Technology di Zhengzhou, capitale dello Henan, quattro milioni di abitanti. L’editrice, che ha all’attivo oltre quattromila titoli e sta aprendo una catena di negozi dal nome Hoo Huu, di cui il primo a Zhengzhou a novembre scorso, ha firmato a dicembre un contratto con la casa di produzione Làstrego & Testa Multimedia, per comprare il gatto e i suoi diritti d’immagine. 

E farlo diventare in Cina un personaggio famoso, con cui «brandizzare» gli store, creare libri interattivi che sviluppino la fantasia dei bambini, cartoon e giochi per stimolare la creatività infantile. La holding Henan pagherà una cifra che fa una certa impressione: 500 mila euro praticamente per il pupazzo, il solo disegno, che potrà poi declinare come meglio crede nei vari media.  

Làstrego e Testa seguiranno da vicino il viaggio in Oriente del gatto blu stralunato che miagola torinese. Diventato una piccola star europea, protagonista di 26 puntate da 7 minuti coprodotte con Rai Fiction e la svizzera Srf, trasmesse sulla tv d’Oltralpe per bambini in età prescolare. Le storie di Mirò dovrebbero vivere prossimamente anche su Rai YoYo.  

Intanto, l’avventura del micio dai lunghi baffi prenderà vita dall’altra parte del mondo. «Stiamo preparando il viaggio in Cina – spiega Francesco Testa -. Anche per noi è una scoperta avventurosa quel che accadrà, sebbene l’investimento dei cinesi ci faccia ben sperare». I due creatori stanno prendendo contatti con aziende italiane, «se possibile piemontesi», interessate a lavorare con i cinesi per lo sviluppo del prodotto. Tra i primi incontri, l’azienda di giocattoli educativi Quercetti, Mondadori Ragazzi e altri.  

E dire che quel gatto è nato dalle mani di «fata del bricolage» di Cristina, che «in una notte tempestosa» si è messa a incollare pezzi di stoffa, velluti, ricami, trine e merletti, fino ad animarli, a creare personaggi fiabeschi a quattro zampe. Dei tanti gatti colorati, è stato poi scelto Mirò. Dopo il debutto europeo, la loro agente Sara Wang lo ha portato in Cina.  

«Il nostro desiderio è di stabilire un ponte – continua Testa – attraverso il gatto, per una collaborazione non solo commerciale che porti lavoro ad aziende italiane, ma produca anche scambi tra scuole del nostro Paese e cinesi». A chi si chiede come Cristina e Francesco possano andare d’accordo dopo 50 anni di vita e lavoro insieme, loro rispondono candidamente: «C’è una strana simbiosi che ci ha sempre accomunato. O forse lavoriamo così tanto, che non abbiamo tempo di litigare». 

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.
0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com