Lucifero è arrivato e sta mantenendo tutte le sue promesse. I termometri mostrano temperature africane la cui percezione è nettamente aumentata, in vaste aree del paese, da un’afa insopportabile. I tg non fanno che ripetere le ormai arcinote cautele per bimbi e soprattutto anziani. Ci permettiamo qualche suggerimento anche per i cani (i gatti s’arrangiano da soli). Nonostante anche per loro si sprechino i consigli, regolarmente ogni anno capita di constatare la morte di qualche cane defunto per colpo di calore. I cani hanno particolare fragilità verso le alte temperature. In Gran Bretagna, dove fa meno caldo che da noi ma fanno le statistiche seriamente, il 48% delle strutture veterinarie si trovano a dover curare, ogni estate, cani affetti da heat stroke (colpo di caldo). Questa sensibilità è dovuta a ragioni fisiologiche, come il fatto che i cani non sudano ma disperdono il calore con il respiro, e a fatti più banali. Noi possiamo andare a cercare zone fresche, mentre i cani stanno dove li mettiamo. Noi possiamo toglierci gli abiti, loro no. Noi possiamo raggiungere fonti d’acqua, loro non sempre. Tutti sanno che lasciare il cane in auto, anche all’ombra, in questi periodi è quasi una morte certa, ma pochi realizzano che anche se sono a bordo con il cane questi può andare in stress da calore. Il proprietario se ne accorge solo quando si accascia improvvisamente. Quindi la regola è che, se non c’è l’assoluta necessità, il cane sta a casa con il condizionatore acceso, magari in compagnia dei nonni (umani). Se proprio deve essere trasportato, aria condizionata, acqua e frequenti soste all’ombra.

Un’altra condizione pericolosa ben nota, ma sottovalutata, è l’eccessivo esercizio fisico. I cani amano correre, ma alle 16, con 40 gradi, trascinati da un talebano del fitness, possono collassare e trovare la morte in pochi minuti. Non parliamo poi di quelli che pedalano o vanno in motorino con il cane sovrappeso al guinzaglio. Mezzi ignoranti e mezzi criminali che il codice della strada punisce con pochi euro di multa (da 22 a 88), mentre dovrebbero essere assicurati alle patrie galere.

Ci sono poi razze di cani particolarmente a rischio nei periodi «luciferini». I brachicefali, quelli col muso «tamponato», respirano male di per sé, per ragioni anatomiche. Il caldo li stronca prima degli altri. I cani obesi, per altri motivi, fanno più fatica a respirare e quindi a smaltire il calore. I cani con mantello nero, assorbono maggiori irradiazione solare rispetto a quelli con manto chiaro. Sembrano «menate», ma ombra, aria condizionata, acqua a disposizione, attenzione al tipo di respirazione, tosatura di manti folti e scuri, sono regole di buon senso semplici, efficaci e troppo spesso snobbate. Con le debite conseguenze.

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