chi ama gli animali non spara bottiChi ama gli animali, non spara botti. Chi ha un animale domestico sa bene quanto gli scoppi li allarmino, mettano in ansia e possano provocare traumi a livello emotivo (vale anche per gli umani).

La richiesta che viene da associazioni animaliste e veterinari, per l’ultimo giorno dell’anno, è di fare a meno di sparare petardi, fontane e quant’altro, sia in casa sia all’aperto (e soprattutto in campagna), perché possono creare danni molto seri agli esseri viventi intorno.

I botti infatti spaventano a morte gli animali, che fuggono senza meta rischiando di finire sotto un’auto e di perdersi. Tanto che, come confermano i volontari che lavorano nei canili, questi ultimi si riempiono, i primi giorni dell’anno, di animali scappati per questo motivo.

I botti fanno male agli uccelli in particolar modo: vivono in colonie e per la paura lasciano il nido nel cuore della notte tutti insieme, disorientandosi completamente, in un momento già molto difficile per loro (dato che durante l’inverno il cibo scarseggia e devono risparmiare le energie per arrivare alla primavera) per finire a scontrarsi in volo con strutture come case, lampioni, automobili.

Ci sono cani che si spaventano anche solo per il rumore che fa una bottiglia di spumante quando viene stappata, anche perché hanno un udito molto più sviluppato del nostro. Immaginiamoci cosa deve essere sentirsi aggrediti da ogni parte da rumori incomprensibili e violenti, molto oltre la soglia dei decibel che possono sopportare.

Un plauso quindi ai sindaci che, pur non potendo più vietarli, cercano di ridurre le zone “di lancio”, a tutela degli animali a due zampe, specie se bambini, oltre che di quelli a 4.

Ecco le 10 regole pratiche che Cristina Campanaro, responsabile LAV provincia di Imperia, consiglia per rassicurare gli animali domestici la sera del 31 dicembre.

  1. Non lasciate che i cani affrontino in solitudine le loro paure e togliete ogni oggetto contro il quale, sbattendo, potrebbero procurarsi ferite
  2. Evitate di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili, il primo dei quali è la fuga
  3. Non teneteli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi
  4. Non lasciateli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto
  5. Dotateli di tutti gli elementi identificativi possibili (oltre al microchip, medaglietta con un recapito)
  6. Se si nascondono in un luogo della casa, lasciateli tranquilli: considerano sicuro il loro rifugio
  7. Cercate di minimizzare l’effetto dei botti tenendo accese radio o TV
  8. Prestate attenzione anche agli animali in gabbia e non teneteli sui balconi
  9. Nei casi di animali anziani, cardiopatici e/o particolarmente sensibili allo stress dei rumori rivolgersi con anticipo al proprio veterinario di fiducia
  10. Se l’animale scompare presentate subito una denuncia di smarrimento

Cosa fare in caso di fuga e smarrimento?
Contattare i canili di zona (sotto i numeri utili), preparare dei volantini con la foto e il numero di telefono da affiggere nelle zone circostanti e da distribuire nelle cassette della posta, contattare le associazioni animaliste che operano in zona.

Cosa fare se si trova un cane vagante i giorni successivi all’ultimo dell’anno?
Offrirgli del cibo per avvicinarlo e tranquillizzarlo. Se accetta di essere preso, portarlo al canile più vicino. Altrimenti, contattare il canile per chiedere l’intervento. Un cane vagante può ritrovare la sua casa solo se viene letto il suo chip o il tatuaggio. Il chip può essere letto nei canili e dai veterinari. La segnalazione di un cane vagante può essere sempre fatta anche alle forze dell’ordine.
Per le zone della Mediavalle e Garfagnana, il canile di riferimento è “Le Selvette” di Diecimo (http://www.canilediecimo.it/): tel 3488217626.
Per la Piana di Lucca (Lucca e Capannori), la competenza territoriale è del canile di Pontetetto (http://www.canilelucca.com/): tel 058355429.

@annabenelu

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