Categoria: Cani

  • Cane stacca un dito a un passante – Corriere dell’Umbria

    Il dito, che sarebbe stato recuperato, sarebbe stato portato a Belcolle, nella speranza di poterlo riattaccare al ferito. Questi, a Belcolle, c’è arrivato con mezzi privati.

    Da capire se, in quanto accaduto, vi siano delle responsabilità. Il rischio che deriva da un’aggressione da parte di cani come rottweiler e pittbull, come è noto, è particolarmente elevato, stante la forza di questi animali. Va anche detto che, in genere, chi è proprietario di cani sa bene che, quando c’è uno scontro tra animali, interporsi può essere rischioso, stante l’aggressività furibonda che s’innesca tra i cani stessi durante le zuffe. E’ anche vero che, quando si possiede un cane, specie se più piccolo, intervenire immediatamente per difenderlo è, da parte del padrone, un gesto pressoché istintivo.

  • A spasso col gatto al guinzaglio – Wired.it

    A spasso col gatto al guinzaglio – Wired.it

    Pubblicato

    giugno 29, 2015

    *IdeeCommento

    Tutti gli stickers

    La prima volta che ho visto un gatto in giro al guinzaglio mi ha stupito come se avessi visto un cane camminare su due zampe. Poi ho scoperto che portarsi appresso il gatto non è nulla di straordinario, ma anzi un’attività piacevole e molto sana per gatto e padrone. In effetti a pensarci è logico: il gatto spesso si preferisce al cane perché non deve per forza essere scortato fuori ad ogni pipì, uragani e tormente incluse, ma nulla vieta di insegnare al nostro micio a passeggiare con noi quando e se la situazione lo consente, e se piace a entrambi.

    Le regole che ho seguito io alla fine sono state abbastanza semplici, tradotte e adattate dalle tante esperienze che è possibile raccogliere online, delle quali questa è la mia preferita. Una volta che ci avrete preso la mano, anche andare a campeggiare all’aperto con l’amico peloso sarà un piacere per entrambi.

    Come ho già avuto modo di dire, il principale problema del nostro gatto siamo noi, perché semplicemente capire un gatto e farsi capire non è così facile come potrebbe sembrare. Il secondo problema di un gatto medio di città è l’obesità e la sedentarietà: ma tutte e tre le cose si possono sistemare con una bella escursione, che può rafforzare il rapporto tra noi e loro, e allo stesso tempo rasserenarlo, divertirlo e tenerlo in forma. Soprattutto allontanarlo dalla noia, la peggiore nemica di ogni essere vivente.

    Che fare? Iniziare, se c’è, dal cortile di casa o dal terrazzo. È chiaro che più il gatto è giovane più facile sarà il compito, ma c’è anche da dire che ci sono gatti refrattari alla cosa e tendenzialmente molto facili a spaventarsi. Se avete un gatto di un certo tipo, saprete già che – purtroppo – non tutti i gatti sono adatti a uscire di casa, specie se anziani e malandati. Il gatto da passeggiata deve essere un gatto che si sente a suo agio all’aria aperta, e possibilmente in buone condizioni fisiche. Altro inghippo – ma fondamentale da superare – è il guinzaglio, che sarà semplice da infilare se abbiamo a che fare con un cucciolo, meno facile se si tratta di un adulto, anche se comunque possibile. La cosa è ovviamente indispensabile, non solo per evitare che il gatto si perda, ma anche per evitare che finisca sotto una macchina fuggendo ad esempio da un cane.

    Cani e altri possibili predatori devono essere lontani dal luogo che sceglieremo per fare i primi passi fuori casa. Lo so non è facile, specie se si sta in città, ma è possibile, magari aiutandosi con un orario notturno. Importante anche iniziare quando il clima è mite, ma la giornata – o la serata – non è troppo calda per fare due passi.

    E’ importante capire cosa vuole il gatto: al contrario dei cani, non sempre i gatti amano fare lunghe escursioni, e magari per loro il verde e l’aria fresca da osservare placidamente sotto un albero sono più che sufficienti. Altri gatti, potrebbero invece sorprenderci per la loro intraprendenza, imparando presto ad arrampicarsi e persino a tuffarsi.

    This opera is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License.

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  • Max, da cane eroe a star del cinema – La Stampa

    Max, da cane eroe a star del cinema – La Stampa

    Impiegato fra le fila della Marina statunitense in Afghanistan, Moby è stato anche ferito: un proiettile lo ha colpito all’altezza dell’occhio destro, ma per fortuna non gli ha lasciato danni fisici permanenti.

    Rebecca Cabage/Invision/AP

    Come molti altri veterani bipedi, però, anche Moby non è riuscito a lasciarsi alle spalle le esperienze vissute: soffre di disturbi da stress post-traumatico e rumori come quelli dei fuochi d’artificio lo terrorizzano perché gli ricordano le esplosioni. Anche per questo alcuni responsabili delle associazioni dei veterani di guerra sperano che questo film possa aiutare la gente a comprendere le difficoltà di chi torna dalla guerra e di che cosa voglia realmente dire vivere con un disturbo post-traumatico da stress (PTSD).

    EPA

    Il film “Max” racconta la storia di un giovane adolescente che si trova ad affrontare una tragica perdita in famiglia e che trova amicizia e protezione in un eroico cane soldato appartenuto al fratello caduto, un Marine degli Stati Uniti che ha combattuto nella guerra in Afghanistan. Il soldato era l’unico che poteva toccarlo, che poteva lavorarci insieme. Nessun altro era in grado di avvicinarlo. Un rapporto che, poco per volta, si è trasferito al ragazzino. Un film commovente, ma anche pieno di avventura quando i due si trovano ad avere a che fare con un sinistro militare che arriva in città.

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  • «Migranti, a disposizione Palazzo Ducale» – Nuova Venezia

    Accoglienza. «Venezia mette a disposizione la sua storia, simbologia, palazzi, anche il Palazzo Ducale per trovare una soluzione», ha detto Brugnaro, «questa Città è sempre stata accogliente e sempre lo sarà. Bisogna gestirla a livello italiano per dare il meglio ai nostri ospiti che hanno attraversato deserti. L’Europa è priva di un disegno di prospettiva. Il tema è aperto finché rimane tale non possiamo gestire noi quella che chiamano emergenza. Di fatto è un grande sfruttamento di migranti con compagnie criminali in Africa. Dobbiamo accoglierli e integrarli con il lavoro».

    Lavoratori delle Cooperative nelle biblioteche: poche speranze per loro dopo il mancato rinnovo del contratto, deciso dal sindaco. «Ho letto che prendono 7,50 euro all’ora. È questo il contratto di lavoro? In Comune abbiamo 3.300 dipendenti e i problemi sono tanti. Il bilancio dell’amministrazione è socialmente disastrato. E non è colpa mia. Mi scuso pubblicamente, mi stringe il cuore, mi vien da piangere pensare a questi ragazzi senza lavoro. Non dipende da me. Hanno sempre allungato il brodo fino a mangiarsi la Città».

    Goletta Verde.Critiche all’imbarcazione della campagna itinerante di Legambiente: «Sono venuti a consegnare la bandiera nera al presidente del porto Paolo Costa e hanno avuto parole positive per la mia coerenza. Sono buffoni. Sono in crociera tutta l’estate. Non so se un lavoratore, magari disoccupato, può restare così. Senza le navi sono cinquemila posti in meno. Li mandiamo tutti sulla Goletta Verde?».

    Cani a guinzaglio. «Sono stato insultato vicino a piazzale Roma da un signore con un cane che stava facendo i bisogni. Stiamo lavorando con Veritas: i cani vanno a guinzaglio e la cacca va raccolta dai proprietari».

    Recupero del Baracca. «Sto cercando di recuperare lo stadio di Mestre per dare la possibilità alla squadra di giocare a calcio. Sono tutti d’accordo. Nel 2009 hanno conferito il Baracca insieme ad altri 17 immobili a un fondo immobiliare per incassare subito 40 milioni di euro che in questa voragine di buco ci siamo

    prontamente mangiati. Nel tempo la società di gestione ha venduto due immobili per 10 milioni per pagare gli interessi passivi dei 40. Hanno rivalutato il fondo a 48. Restiamo con 8. Vuol dire dissipare. Lo stadio è vincolato dalle banche, devo restituirlo alla città».

    Nadia De Lazzari

  • Cani senza guinzaglio o museruola, scatta il blitz al Parco Naturale … – Corriere Salentino

    Cristina Pede, Pino Montinaro, Sabrina Arnesano, Sandra Papa, Silvio Mandato, Simone Liaci, Tina Piccinno, Valentina Petrucci, Valeria Coi,

  • «Non riusciremo a far accettare i cani se quando lui sporca noi non … – L’Eco di Bergamo (Registrazione)

    Perché parlo di poca intelligenza? È molto semplice: da anni lo sforzo principale di noi Educatori Cinofili, delle istituzioni, e di tutte le figure coinvolte nel nostro settore è rivolto a fare accettare sempre più i nostri beniamini a quattro zampe quali membri rispettabili della comunità. Proponiamo progetti ai comuni, promuoviamo serate e corsi per la sensibilizzazione e la responsabilizzazione degli stessi proprio perchè il nostro obiettivo è quello di trasformare sempre più le città in luoghi in cui il cane (e il padrone) ben educati siano sempre più i benvenuti e in cui si veda sempre meno il cartello «noi restiamo fuori».

    Ma quale è, cari proprietari di cane distratti e poco furbi, il primo ostacolo a tutto ciò? La vostra stessa poca attenzione e il vostro scarso senso civico.

    Ragioniamo tutti insieme, proprietari «sbadati» e non: come possiamo risultare credibili agli occhi di tutti, istituzioni comprese, se noi per primi non lo siamo? Come possiamo convincere il Signor Rossi che ha appena calpestato una c… (o che ogni giorno se ne ritrova tre o quattro sul marciapiede davanti casa) che anche con il nostro cane abbiamo il diritto di entrare in un bar o in un negozio?

    Evidentemente così facendo non ci riusciremo mai, ed è un vero peccato non tanto perchè la maleducazione di alcuni rischia di vanificare la buona volontà di altri, quanto perchè così facendo il Signor Rossi, al quale magari non stanno tanto simpatici i cani (cosa assolutamente legittima), avrà oggi un motivo in più per convincersi della sua antipatia nei nostri confronti, e quel motivo siamo stati proprio noi.

    Non mi piace parlare degli altri paesi Europei, ma su questo aspetto sicuramente dovremmo prendere esempio dai nostri vicini; ho una cugina che vive in Germania e ogni tanto mi capita di andarla a trovare. Cani a spasso: tantissimi, deiezioni per terra: nessuna. Certo, spesso gli spazi sono differenti, ma non cerchiamo sempre le solite scuse, è più che altro una questione di rispetto verso la comunità alla quale si appartiene o che ci sta ospitando e di buona volontà. In fondo basta poco.

    A questo aggiungo però che ogni tanto peccano anche le Istituzioni. Mi è capitato di far passeggiare il mio cane in zone residenziali in cui reperire un cestino è veramente un miraggio, e in quel caso non tutti credo siano disposti a tenere con sé il sacchettino fino a casa o, come è successo a me, di caricarselo in auto fino al primo cestino disponibile. Pertanto esorto i cittadini a far valere le proprie ragioni, e le amministrazioni a fornire sempre e comunque gli strumenti per poter esercitare il nostro piccolo dovere!

    Laddove però le «attrezzature» ci sono, ben vengano multe e controlli, anche se con un pizzico di amarezza… lo ripeto: ci voleva così poco.

    Altro tema di eterna discussione e fonte di multe e polemiche è quello relativo al cane senza guinzaglio. La legge parla chiaro e dice che i cani, salvo le aree in cui è consentito liberarli, vanno sempre tenuti legati (per la precisione ad una lunghezza massima di un metro e mezzo).

    So che la tentazione di liberarlo sulla ciclabile è forte, tanto non passano macchine, ma è comunque pericoloso: possiamo conoscere il nostro cane alla perfezione ed essere certi che non sfuggirà mai al nostro controllo? Io dico di no, per un semplice motivo: si tratta pur sempre di un animale e per quanto possiamo fidarci di lui, una piccola percentuale di imprevedibilità dobbiamo sempre considerarla. Inoltre anche il Signor Rossi, al quale non stanno molto simpatici i cani, ha tutto il diritto di farsi una sgambata in pista ciclabile… Impegnamoci quindi a rispettare la comunità prima ancora che leggi e regolamenti.

    I tempi stanno lentamente cambiando e anche in Italia la cultura del «pet» sta assumendo sempre più importanza, addirittura in sede parlamentare. Non roviniamo noi per primi ciò che di buono, anche se in piccola misura e con molta fatica, sta lentamente maturando.

    Paolo Bosatra – dog trainer

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Tags #Bergamo #cani Altri articoli

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  • Magliana, lite per un cane finisce a pugni: 30enne in gravi condizioni – RomaToday

    Ne è nata una lite terminata con un pugno che ha steso un steso il trentenne romano mandandolo all’ospedale in prognosi riservata e in pericolo di vita. E’ quanto accaduto la notte del 24 giugno scorso in piazza De Andrè, a Magliana.

    Le ricerche della Polizia di Stato del Commissariato San Paolo sono iniziate mercoledì mattina quando gli agenti hanno appreso del grave fatto di sangue seguito dal ricovero di un ragazzo che si trovava in ospedale in pericolo di vita a seguito delle ferite riportate in una colluttazione. E’ stata subito attivato una scrupolosa e attenta attività investigativa per capire la dinamica dei fatti e individuare il responsabile. Unico particolare su cui lavorare è stato l’intervento di un’ambulanza che, sul posto ha soccorso il ferito accompagnandolo in ospedale. Infatti intorno alla vicenda si è calato un velo di reticenza e omertà che non ha facilitato il compito degli investigatori.

    Gli accertamenti hanno però permesso di stabilire l’ora e il luogo. Gli agenti hanno anche ascoltato due testimoni che hanno visto i due litigare sempre più animosamente. Quando uno dei due ad un certo punto ha afferrato al collo l’altro, questo ha reagito con estrema violenza e repentinità iniziando a sferrargli fortissimi e precisi pugni al capo fino a farlo cadere a terra esanime. L’aggressore poi si è allontanato facendo perdere le proprie tracce e non prestando alcun soccorso.

    Sono stati i testimoni ad allertare l’ambulanza. I sanitari sul posto, riconosciuta da subito la gravità dell’intervento hanno proceduto al trasporto immediato del ferito ancora esanime. Tuttora in prognosi riservata, è stato sottoposto a un intervento chirurgico al fine di ridurre gli effetti della colluttazione ma versa ancora in gravi condizioni.

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    Al termine delle indagini degli agenti del Commissariato, diretto dal dr. Filiberto Mastrapasqua, è stato possibile rintracciare il responsabile, presumibilmente un pugile di professione. Si tratta di B.C., 22enne romano, che è stato accompagnato presso gli uffici del Commissariato San Paolo dove è stato arrestato per tentato omicidio.

  • “Scegliere fra la fidanzata e il mio Beagle? Mi tengo il cane!” – La Stampa

    “Scegliere fra la fidanzata e il mio Beagle? Mi tengo il cane!” – La Stampa

    La storia ha fatto il giro del mondo, ma si è trattato solo di uno scherzo così come lo stesso uomo ha specificato qualche giorno dopo. Ma l’annuncio rimane, comunque, un messaggio ironico, ma anche serio, un modo per sottolineare che un animale non è un oggetto come potrebbe essere un’auto o o la consolle di un videogioco.

    Il messaggio, intitolato «Gratis a quelli che le daranno una casa» e con la foto di un Beagle, aveva questo testo:«Alla mia fidanzata non piace il mio beagle Molly, quindi devo disfarmene. E’ una purosangue, viene da una zona ricca e abbiamo condiviso 4 anni della nostra vita. Le piace giocare, ma non è completamente addestrata. Il suo mantenimento è piuttosto costoso, soprattutto quando si tratta dei suoi capelli e delle sue unghie che lei pretende sempre perfette. Chiacchiera tutta la notte e dorme quando sono al lavoro. Mangia solo cibo costoso. Non vi saluterà MAI con affetto al ritorno da una dura giornata di lavoro, né vi tirerà su quando sarete tristi. Non morde, ma può essere estremamente crudele. Quindi… c’è qualcuno interessato alla mia fidanzata 30enne, egoista, malvagia e opportunista? Venga a prendersela. Io e il mio cane vogliamo di nuovo la casa libera!».

    Alcuni giorni dopo l’uomo ha aggiunto un aggiornamento: «Scusate ma è stata rimandata dai suoi allevatori (i suoi genitori) che l’hanno ripresa in casa. Io e Molly ne stiamo cercando una nuova :)».

    Poi la verità: «E’ stato uno scherzo […] il messaggio che volevo dare è “Adottateli, non comprateli. Avere un cane è un impegno per tutta la vita, non fino al primo inconveniente”. La mia ragazza ama i miei cani. Non ho un Beagle, ma un Pit Bull chiamato “Olaf”. Pensavo che il messaggio sarebbe diventato virale, ma non pensavo così tanto. Tutto è partito per spingere a non abbandonare i vostri cani. È stato divertente».

    twitter@fulviocerutti

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  • Roma, il cane abbaia ei padroni litigano: giovane picchiato da un … – Il Messaggero

    Questo il motivo che ha provocato la lite avvenuta nella notte del 24 scorso in piazza De Andr, alla Magliana, durante la quale un pugile ha colpito duramente l’altro, 30enne romano, che tuttora si trova in prognosi riservata.

    Trascorsa la notte, mercoled mattina gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Paolo hanno avuto la segnalazione di quanto accaduto e del ricovero del ragazzo in ospedale in pericolo di vita a seguito delle ferite riportate in una colluttazione. Avviate le indagini gli agenti hanno ascoltato alcuni testimoni che avevano assistito alla lite, cominciata con una discussione animata e finita con uno dei due che ha afferrato al collo l’altro. Questi ha reagito con estrema violenza e repentinit dando forti e precisi pugni alla testa fino a farlo cadere a terra esanime.

    L’aggressore poi si allontanato facendo perdere le proprie tracce e non prestando alcun soccorso. Alcuni testimoni hanno chiamato un’ambulanza che ha trasportato il giovane in ospedale. Tuttora in prognosi riservata, stato sottoposto ad intervento chirurgico al fine di ridurre gli effetti della colluttazione e versa in gravi condizioni. Solo dopo ulteriori accertamenti gli agenti del commissariato diretto da Filiberto Mastrapasqua, sono riusciti a scoprire l’identit dell’aggressore, un pugile, 22enne romano, che stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

  • Avvelenano quattro cani e poi rubano nelle case – Mattino Padova

    Tutto questo succede in via San Lorenzo. I ladri, ladri acrobati bisogna dire, si sono introdotti in un’abitazione a due piani utilizzando una scala per scavalcare un’alta siepe. La casa è di proprietà della famiglia Pinato. I malviventi hanno portato via soldi e cellulari. Il giorno prima era stato avvelenato il cane dei vicini di casa. Sono in molti nella via a pensare che il povero animale sia stato ucciso perchè non abbaiasse durante l’incursione dei ladri, ben studiata a tavolino. E sempre in molti pensano che per lo stesso motivo siano stati “zittiti” anche gli altri tre cani morti misteriosamente nella stessa via una settimana fa. Avvelenati? Il dubbio sussiste. Coincidenze che tuttavia hanno creato parecchio allarmismo in tutto il signorile quartiere residenziale di Abano.

    Dai Pinato i malviventi hanno fatto irruzione in piena notte usando, come detto, una lunga scala per superare la siepe. Poi sono entrati da una finestra della cucina. I Pinato stavano tutti dormendo. «Hanno rovistato ovunque i ladri, svuotando portafogli e borse, arraffando soldi in contanti, chiavi e una patente», raccontano i Pinato. «Poi sono saliti nelle camere e hanno rubato i telefoni messi in carica nei comodini. Ci hanno portato via sui 500-600 euro, appena prelevati per andare a fare delle visite mediche. Per fortuna non ci hanno fatto del male, perchè c’è anche un bambino piccolo in casa. È incredibile come non abbiamo sentito nulla». La famiglia ha sporto denuncia ai carabinieri.

    Altre due irruzioni sono avvenute in altrettante abitazioni di via San Lorenzo e via Lazzaretto, nella notte tra giovedì

    e venerdì e in quella seguente. Anche in questo caso il “silenzio” dei cani potrebbe essere stato causato a questo scopo. Durante questi due colpi sono stati rubati borse e gioielli, poi però abbandonati in un campo perchè ritenuti non di particolare valore.

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