Categoria: Animali domestici

  • Animali e condominio: regole e obblighi da rispettare – Il Messaggero

    Animali e condominio: regole e obblighi da rispettare – Il Messaggero

    • Giovedì 23 Agosto 2018, 15:54
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    Chiunque abbia un animale domestico, soprattutto un cane, conosce perfettamente le difficoltà nel gestire la sua presenza in appartamento, specialmente in alcuni contesti condominiali in cui non tutti i residenti sono ben disposti nei confronti degli amici a quattro zampe.

    Per lunghi anni si sono susseguite dispute e battaglie legali, spesso vere e proprie guerriglie tra condomini, ma negli ultimi tempi il legislatore ha avviato una vera e propria opera di sistemazione del settore, con l’introduzione di nuove regole e normative che aiutano a vivere in armonia e tranquillità.

    Animali e condominio sono stati per lungo tempo due concetti opposto ma fortunatamente anche in Italia abbiamo adottato la corrente di pensiero comune in gran parte d’Europa, facendo un grande passo avanti nella modernità. La convivenza tra animali e persone all’interno di un condominio non può essere oggetto di discussione si adotta sempre il buon senso e si rispettano gli spazi comuni. Per animali e condominio, regole chiare e ben definite sono la base di una società civile.

    La liberalizzazione degli animali nel condominio
    Il primo grande e importante passo fatto dalla legge per la regolamentazione degli animali nei condomini è stata la loro liberalizzazione. Sembra anacronistico e assurdo, visto le campagne di protezione degli animali che si susseguono da ormai tanti decenni, ma fino a pochi anni fa, quando è stata introdotta questa legge, era ancora possibile leggere annunci di locazione o vendita che vietavano ai nuovi inquilini di portare con loro gli animali domestici. Il principio del vietato vietare è stato quello che ha ispirato il legislatore per la formulazione di una nuova impostazione giuridica che, secondo alcuni, è stata una vera vittoria di civiltà.

    La legge di riferimento è la 220/2012 del Codice Civile, che proprio per porre fine a una condizione di vera discriminazione è stata modificata con l’introduzione dell’articolo 16 il 18 giugno 2013. In realtà si tratta di una norma di ripiego per colmare una lacuna che ci si è accorti essere presente solo dopo la promulgazione della legge. Per rimediare, quindi, è stato necessario introdurre una norma, che in una società civilizzata degli anni Duemila probabilmente sarebbe dovuta essere superflua.
    La norma in questione, infatti, dice molto chiaramente che i regolamenti condominiali non possono vietare il possesso e la presenza di animali domestici e da compagnia all’interno dell’abitazione. Questo è stato possibile grazie a un fondamentale cambiamento concettuale nella collocazione degli animali domestici, che non possono e non devono più essere considerati come degli oggetti di possesso ma sono a tutti gli effetti degli esseri senzienti. Questa è una sentenza fondamentale della Corte di Cassazione, che riconosce gli animali come membri della famiglia a tutti gli effetti. Sono gli effetti dell’articolo 1138 del codice civile, ultimo comma, fortemente voluto dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla anche per scoraggiare l’abbandono degli animali, fenomeno purtroppo molto diffuso nel nostro Paese.
    L’Italia è uno dei Paesi in cui la presenza degli animali da compagnia è in costante crescita, pare che siano in tutto 60.5 milioni gli animali che vivono nel nostro Paese all’interno dei condomini, di cui la maggioranza (55.6%) sono cani, seguiti a ruota dai gatti (49.7%). L’aumento degli animali domestici ha fatto inevitabilmente aumentare le discussioni e le controversie condominiali.
    Si sono spesso concluse in tribunale davanti al giudice di pace e questo ha portato molti amministratori a vietarne la presenza all’interno del condominio, sfruttando l’assenza di una specifica indicazione che lo impedisse. Adesso che, invece, è entrata in vigore la norma del vietato vietare, le cose sono molto cambiate. Accanto al divieto di impedire la presenza degli animali domestici negli appartamenti condominiali, sono state integrate anche norme per la coesistenza civile, che impongono, oltre ai diritti, anche obblighi e doveri per i possessori di animali domestici.

    La presenza degli animali domestici nel condominio: quali sono ben accetti?
    Premesso, quindi, che non è più consentito inibire la presenza degli animali nel condominio mediante i regolamenti interni, la coabitazione dev’essere nel pieno rispetto di tutti gli altri condomini. Il rispetto degli spazi comuni e privati all’interno di un contesto condominiale è alla base del buon senso.
    Tuttavia, permane una piccola lacuna ancora da colmare per quanto concerne la definizione di animali domestici e da compagnia, perché in tal senso la legge non è ancora particolarmente chiara. Infatti, se nessuno ha dubbi sulla definizione semantica di animali da compagnia riferita a cani e gatti, possono sorgere dei dubbi per altri animali quali cincillà, furetti ma anche specie più esotiche quali serpenti, ragni e anche maialini. In realtà, a leggere con attenzione la norma, alcune indicazioni più specifiche vengono fornite, giacché si specifica che nella semantica degli animali domestici possono essere considerati anche i conigli e le galline.
    Cosa significa, questo, nella pratica? Significa che il regolamento condominiale, seppure non può opporsi alla presenza di animali domestici, può comunque opporsi alla presenza di animali cosiddetti esotici, come per esempio i serpenti, i ragni e le iguane. Questo vuol dire che anche sui cincillà e sui furetti, che possono essere considerati animali esotici, il condominio può porre il veto sulla loro presenza.

    Animali e condominio: case in locazione
    Tutto questo è in riferimento al regolamento condominiale per la presenza di animali domestici ma solo nel caso in cui il nuovo condomino stia acquistando casa. Diverso è il discorso delle case in affitto all’interno di un condominio, in quanto l’inquilino è assoggettato a una normativa ben diversa. Infatti, nel caso in cui venga stipulato un contratto di locazione, il proprietario può impedire al suo inquilino di introdurre all’interno della casa qualsiasi tipo di animale domestico, anche cani o gatti, benché all’interno del condominio la loro presenza sia accettata.
    Ovviamente, la clausola di non intromissione di animali domestici dev’essere specificata nel contratto di locazione al momento della stipula per poter essere fatta valere e non può essere introdotta in un secondo momento. Il proprietario di casa la può introdurre solo nel momento in cui viene effettuato un eventuale rinnovo contrattuale al termine della scadenza naturale di quello precedente.
    Il proprietario di casa, d’altronde, può liberamente scegliere chi far entrare nella sua abitazione e se crede che un cane possa in qualche modo arrecare un danno alla sua proprietà può vietarne la presenza. Potrebbe sembrare un discorso non moralmente corretto, visto e considerato che gli animali domestici sono considerati a tutti gli effetti dei membri della famiglia, ma la legge non lo vieta.

    Il regolamento degli animali nel condominio: gli spazi comuni
    Il buon senso deve sempre accompagnare il condomino nella gestione del suo animale domestico, pertanto la buona educazione impone che si debbano rispettare con grande cura gli spazi comuni. Il condomino deve fare in modo che il suo cane non arrechi un danno agli altri, quindi deve adottare tutte le misure cautelari necessarie. A tal proposito, il cane che viene fatto circolare liberamente nelle aree comuni di un condominio dev’essere sempre munito di guinzaglio non più lungo di 1,5 metri in modo tale che il padrone abbia la massima autorità e capacità di intervento in caso di bisogno.
    Diverso è il discorso della museruola, perché il cane non è tenuto a portarla sempre ma il suo conducente è obbligato ad averla sempre con sé per utilizzarla in caso di necessità. Inoltre, il suo utilizzo è obbligatorio in alcuni contesti specifici, come gli spazi chiusi e di ridotte dimensioni in cui possono essere presenti anche altre persone: l’esempio più comune è l’ascensore, dove il cane, di qualunque razza, è per norma obbligato a indossare la museruola secondo l’ordinanza 6.8.3023 Gazzetta Ufficiale 6.09.13 del Ministero della Salute. Solo se il cane è inserito nell’elenco delle razze pericolose è obbligatorio che indossi la museruola sempre e comunque quando si trova nelle aree comuni.
    Queste sono le disposizioni di sicurezza a cui è tenuto il conduttore di un animale domestico per la civile convivenza all’interno di un condominio. Qualsiasi forma restrittiva che impedisca all’animale, dotato delle opportune misure cautelari, di frequentare le aree comuni non ha alcun valore legale e può essere annullata dal tribunale.
    Il ricorso dev’essere presentato entro un mese dal momento in cui avviene la delibera nel caso in cui sia stato verbalizzato il suo voto contrario o entro un mese a partire dalla notifica della stessa, in caso di sua assenza. Inoltre, se durante l’assemblea sono state effettuate delle libere sulla limitazione della libertà degli animali domestici, senza che questo argomento fosse inserito nell’ordine del giorno, la delibera è formalmente viziata e, quindi, non valida a prescindere dal suo contenuto. Non è necessario ricorrere al tribunale, basta una raccomandata con ricevuta A/R inviata all’amministratore condominiale contestando il fatto illecito.

    Animali e condominio: i doveri del proprietario
    La convivenza tra cani e condomini è regolamentata dalla legge e, se da una parte vige il diritto di poter vivere liberamente con il proprio cane in un condominio, dall’altra è necessario che vengano adottate delle precauzioni affinché la presenza dell’animale non possa essere causa di problemi. Oltre alle dotazioni cautelari per l’incolumità, infatti, il proprietario del cane deve assolvere ad alcuni obblighi burocratici e sanitari affinché il suo cane sia in regola.
    A tal proposito, quindi, è obbligato a effettuare la registrazione dell’animale, con conseguente inserimento del microchip per la sua identificazione. Deve effettuare regolarmente tutte le vaccinazioni del caso contro le patologie più a rischio per l’animale (cane o gatto che sia) e, inoltre, è tenuto al trattamento antiparassitario periodico per impedire la comparsa di animali non desiderati che possono causare problemi anche all’uomo.
    Al di là degli obblighi sanitari e burocratici, ci sono quelli comportamentali, che si rifanno per lo più al buon senso e all’educazione.
    E’ obbligatorio per i proprietari avere sempre con sé la paletta con i sacchetti per raccogliere gli escrementi che l’animale lascia per terra, che devono essere buttati negli appositi cestini.
    Non è obbligatorio, ma è consigliato, anche avere con sé una bottiglia d’acqua per eliminare l’urina, soprattutto quando l’animale è abituato a segnare il suo passaggio sui muri delle abitazioni o, comunque, all’interno dei cortili condominiali. Il buon senso consiglia anche l’utilizzo di deodoranti specifici per l’eliminazione completa dei cattivi odori.
    Infine, per quanto riguarda i rumori, il cane non ha la facoltà di intendere e di volere, pertanto non è in grado di sapere quando può esprimere il suo linguaggio (abbaiando) e quando no: sta al buon senso del suo proprietario fare in modo che il cane stia tranquillo durante le ore di riposo.

  • Permesso retribuito se adotti un cucciolo. Negli Usa arriva il … – Yahoo Notizie

    Permesso retribuito se adotti un cucciolo. Negli Usa arriva il … – Yahoo Notizie

    Ogni dipendente può richiedere una settimana di “lavoro da casa” per dare il benvenuto ai nuovi membri della famiglia (Getty)

    Un congedo di maternità anche se in realtà non è arrivato a casa alcun bambino. Ma un nuovo amico a quattro zampe. In America si può richiedere il “Fur-ternity Leave”, dove “fur” vuol dire pelliccia e richiama il canonico “maternity leave”.

    Il congedo se adotti un cucciolo

    L’idea è venuta ad una società di marketing digitale americana. Ogni dipendente può richiedere una settimana di “lavoro da casa” per dare il benvenuto ai nuovi membri della famiglia. In questo caso pelosi e a quattro zampe.

    Il lavoro sempre più agile

    La società in questione si chiama Nina Hale, la sede è in Minnesota, ha 85 dipendenti, ed è già nota per le sue politiche progressiste: mentre le grande società forniscono sempre più servizi ai propri dipendenti per farli stare più tempo in ufficio – come asili, palestre, lavanderie e compagnia bella -, la vicepresidente di questa società ha un’idea opposta.

    La nuova idea

    Quel modo di fare è una stupidaggine. L’idea di offrire vantaggi per tenere i lavoratori in ufficio è ormai finita”, spiega la vicepresidente Allison McMenimen. Quando Connor McCarthy, 26 anni, senior account, ha chiesto il permesso di lavorare da casa per accudire il suo nuovo animale domestico, ha ricevuto una risposta immediata: “Assolutamente”.

    La settimana di congedo

    Connor ha così potuto per una settimana lavorare e badare al suo nuovo amico, un cucciolo di 2 mesi di goldendoodle, di nome Bentley. “Per molte persone, i loro animali domestici sono i loro figli”, ha continuato McMenimen, “dobbiamo dare esempio di flessibilità. Non serve uno scienziato per riconoscere che dipendenti felici e in salute producono lavoro migliore”. In Italia non esistono ancora norme specifiche, nonostante gli italiani che vivono con un animale domestico, secondi i dati Eurispes del 2016, sono oltre il 33 per cento.

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  • Carolina del Sud: donna aggredita e uccisa da un alligatore – VIDEO – www.amoreaquattrozampe.it (Blog)

    Carolina del Sud: donna aggredita e uccisa da un alligatore – VIDEO – www.amoreaquattrozampe.it (Blog)

    Cassandra Cline (screenshot video)

    Tragedia in Carolina del Sud: una donna di 45 anni, Cassandra Cline, è stata aggredita e uccisa da un alligatore per salvare il suo cane.

    Una donna è stata uccisa da un alligatore lungo due metri e mezzo che l’ha trascinata in una laguna nella Carolina del Sud mentre cercava di salvare il suo cane. Cassandra Cline, 45 anni, si trovava in una popolare località turistica, quando è stata aggredita. Testimoni oculari hanno detto di aver visto la donna attaccata dall’alligatore mentre camminava con il suo cane vicino al campo da golf di Hilton Head Island. L’animale è stato stato successivamente ritrovato e ucciso, ha dichiarato David Lucas, portavoce del Dipartimento delle risorse naturali della Carolina del Sud.

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    Aggredita e uccisa da un alligatore: la ricostruzione dei fatti

    Lucas ha ricostruito l’accaduto: “Stava camminando con il cane vicino alla laguna e l’alligatore è uscito dall’acqua e ha cercato di prendere il cane, la signora ha cercato di salvare il cane e un addetto alla manutenzione si è precipitato ad aiutare”. Entrambi stavano cercando di salvare il cane, ma l’alligatore ha trascinato la donna nell’acqua, ha detto. Il cane era illeso. L’uomo ha concluso: “Sono stati in grado di tirarla fuori dall’acqua ed era ancora viva, ma è morta sul posto”.

    Il residente Blake Smith, 34 anni, ha dichiarato: “È strano perché è la prima volta che sentiamo parlare di un alligatore aggressivo verso un essere umano nei cinque anni in cui abbiamo vissuto qui”. Un altro residente, Thomas DiMaio, ha dichiarato all’Associated Press che la donna ha camminato con il suo cane ogni giorno lungo la strada. Ha detto che possedeva una casa per le vacanze a Hilton Head e viaggiava spesso dalla sua residenza permanente nello stato di New York. DiMaio ha detto all’AP, “Non aveva bambini. Il cane era suo figlio, immagino”.

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    Gli alligatori sono davvero pericolosi per l’uomo?

    Sam Chappalear del Dipartimento delle risorse naturali della Carolina del Sud ha dichiarato che sembrava che l’alligatore stesse inseguendo il cane. Gli alligatori non sono tipicamente aggressivi nei confronti degli umani, ma non esiteranno a inseguire un piccolo animale. La Cline stava cercando di proteggere il suo animale domestico, ma non poteva competere con il rettile. I residenti hanno detto all’AP che è normale vedere gli alligatori intorno alla comunità, specialmente vicino alle lagune dei campi da golf. I proprietari di animali domestici sono attenti a tenere i cani al guinzaglio e lontano dall’acqua.

    Un’autopsia forense sarà condotta presso l’Università Medica della Carolina del Sud per determinare la causa precisa della morte. Nel frattempo, l’alligatore che ha ferito a morte la donna è stato localizzato e ucciso. Secondo il Dipartimento delle risorse naturali della Carolina del Sud, è pratica comune l’eutanasia degli alligatori aggressivi. I residenti e i visitatori di Hilton Island Island sono avvertiti di essere vigili sugli alligatori di acqua dolce e di non dar loro da mangiare. Ci sono circa 100.000 alligatori che vivono nelle acque della Carolina del Sud. Ma l’ultimo caso di umano ucciso da questi animali risaliva al 1976.

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  • Tutto sugli animali da compagnia: specie, cure e consigli utili – TuttoGreen

    Tutto sugli animali da compagnia: specie, cure e consigli utili – TuttoGreen

    Con la definizione ‘animali da compagnia‘ si intende solitamente un numero molto vasto di animali appartenenti a specie diverse che convivono particolarmente bene con l’uomo nel suo ambiente domestico. Per il loro ruolo (far compagnia agli umani) e per il valore affettivo che rappresenta la loro presenza in casa, questi animali sono detti anche ‘animali d’affezione’. In genere, si preferiscono alcune specie piuttosto che altre per l’aspetto e il comportamento mansueto in ambiente antropizzato, ma oggi giorno praticamente qualsiasi animaletto può diventare un animale da compagnia.

    Gli animali da compagnia per antonomasia sono i cani e i gatti, e in generale molti tipi di mammiferi, ma anche uccelli, pesci, criceti, gerbilli, cincillà e poi altri animali come i porcellini d’indiaconiglifuretti. E ancoradiverse specie di rettili (tartarughe, iguane, serpenti, ecc), alcuni anfibi e invertebrati. Non mancano anche specie più insolite, come ragni e scorpioni, che al pari di altri animali da compagnia sono ormai molto diffusi nelle nostre case.

    FOCUS: Animali domestici, quali sono e quali attenzioni richiedono

    animali da compagnia

    Nel nostro paese come in tutti gli altri stati dell’Unione Europea, gli animali d’affezioni sono tutelati da specifiche leggi e regolamenti che ne vietano sostanzialmente l’abbandono, la vendita o l’utilizzo per finalità pericolose o mortificanti. Esiste, inoltre, uno specifico registro anagrafico al quale tutti i proprietari di un animale da compagnia sono tenuti ad iscriversi per assicurare la rintracciabilità propria e dell’animale stesso.

    Benefici degli animali da compagnia

    La convivenza con un animale ha ricadute sociali positive, sia per l’individuo in quanto tale che per il suo nucleo familiare. Spesso, infatti, la scelta di accogliere un animale da compagnia può rivelarsi molto gratificante a livello psico-fisico e affettivo, proprio in virtù di quella particolare relazione di reciproca affezione che si instaura tra animale e padrone.

    L’animale viene così ‘umanizzato’ e tutte le attenzioni, le cure e il tempo a lui dedicato viene ripagato con un amore altruistico e incondizionato. Il senso di benessere che ne deriva è reciproco, e col passare del tempo l’animale entra nella routine familiare al pari di qualsiasi altro membro.

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    Si condividono momenti e spazi significativi del vivere quotidiano e questo favorisce l’affermazione del carattere dell’animale e la sua consapevolezza di essere protagonista della vita del padrone, con tutti i sui bisogni, le abitudini e le specifiche peculiarità.

    Prendersi cura di un piccolo animale domestico è un esercizio di benessere a trecentosessanta gradi. Studi scientifici hanno dimostrato i benefici psico-fisici per l’uomo sono notevole e oggettivamente riscontrabili in laboratorio. Alcune di queste indagini, infatti, hanno dimostrato che la convivenza con un animale da compagnia può influire positivamente sulla pressione sanguigna, sui livelli di colesterolo, sulla riduzione dell’ansia, dell’insonnia e perfino su alcune allergie.

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    In alcuni casi, l’utilizzo a scopo terapeutico del rapporto uomo-animale è considerato fondamentale per la cura di malattia anche più serie (pet-therapy) e sul reinserimento sociale di soggetti con vissuti problematici alle spalle. Senza considerare lo speciale rapporto che si instaura tra animali e bambini e il particolare beneficio emotivo che i ragazzi in età evolutiva traggono dalla relazione con questi piccoli, grandi compagni di vita.

    Animali da compagnia piccoli

    Il coniglio è un mammifero molto apprezzato da grandi e piccini come animale da compagnia. Si tratta di un mammifero di piccola taglia, amato per il suo carattere docile e tranquillo.Dal punto di vista comportamentale questo animale è famoso per il suo atteggiamento estremante timoroso, il ché rende consigliabile allevarlo in compagnia di almeno un altro esemplare.

    Come animale da compagnia tende a comportarsi in modo affettuoso e socievole. Oltre ai classici conigli e ai conigli nani esistono alcune razze di conigli giganti che presentano dimensioni decisamente superiori a quelle tipiche. C’è poi il famoso coniglio ‘testa di leone che è una razza di coniglio nano praticamente ‘tascabile’.

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    • Porcellino d’India

    Il porcellino d’India, o cavia domestica, è un piccolo roditore socievole e vivace originario del Sud America. Diventato simbolo degli animali da laboratorio, il porcellino d’India è in realtà uno degli animali domestici più diffusi. Per prendersene cura nel modo migliore è consigliabile adottarlo in coppia ad un altro esemplare.

    Ci sono diversi tipi e razze di porcellino d’IndiaLe più diffuse come animali da compagnia sono le cavie a pelo corto, le razze abissinaperuviana e la sheltie. Le dimensioni sono più o meno le stesse, mentre può variare notevolmente il pelo sia per lunghezza che per colore.

    Il criceto è diventato un piccolo animale da compagnia molto diffuso e apprezzato in Occidente a partire dal 1930, anno in cui dalla Siria venne portato in Israele e poi in Inghilterra e USA, dove si riprodusse e affermò come animaletto domestico docile e mansueto.

    E’ uno degli animali domestici e da laboratorio più diffuso in Occidente. Il fatto che il criceto sia diventato molto utilizzato nelle ricerche è dovuto principalmente ai suoi sviluppatissimi sensi. Il criceto è dotato di un udito acuto (i criceti comunicano con gli ultrasuoni oltre che con i classici squittii udibili dall’uomo) e da un incredibile olfatto.

    Il gerbillo è un piccolo roditore curioso, vivace e amante della compagnia. Se si decide di adottarlo come animale domestico è sempre consigliato garantirgli la compagnia di almeno un altro esemplare. L’adozione di questo animale in casa richiede la necessità di tempo per dedicare le giuste cure e attenzioni. Questo piccolo roditore tende ad essere sveglio, attivo e curioso durante il giorno.

    È un animale sociale per cui ama vivere in gruppo e interagire con i suoi amici umani.  Non ha particolari problemi ad ambientarsi in situazioni climatiche e abitative molto diverse da quelle da cui proviene. È un animale intelligente e dall’aspetto simpatico, in grado di fare compagnia e mostrarsi vivace.

    Quello che caratteristica questo simpaticissimo animaletto da compagnia è la sua grande vivacità ed energia: corre, gioca, rosicchia qualsiasi cosa trovi tra le zampe. Raramente morde, non è un animale cattivo. Sono note invece le sue pratiche di pulizia: il cincillà fa i suoi bisogni solo all’interno della gabbietta e non ama sporcare in giro. Oltretutto i bisogni sono completamente inodore. Se decidete di allevare un cincillà in casa, ci sono alcune cose da sapere. Fate attenzione a non imporre la vostra presenza da subito, lasciate che prenda lentamente confidenza altrimenti rischiate solo di spaventarlo.

    Animali da compagnia canterini

    • Cardellino

    Questo piccolo volatile da gabbietta ricopre un ruolo simbolico molto importante nella cultura europea. Secondo la mitologia greca, Atena trasformò una delle Pieridi, Acalante, in un cardellino. Il cardellino è  anche il simbolo dell’anima che vola via con la morte del corpo, un’eredità dell’antica cultura pagana fatta propria dal Cristianesimo. Il cardellino è noto soprattutto per il suo canto. Un trillo che è stato rappresentato molto spesso, sia in arte che letteratura.

    Il canarino è un animale da tempo immemore tenuto in casa: richiede tuttavia una scelta oculata della gabbia e della posizione in cui sistemarla. Nonostante sia stato reso nei secoli un animale domestico, resta pur sempre un volatile il cui habitat è l’aria.

    Ogni soluzione domestica, quindi, lo costringe ad una vita di prigionia. Se proprio si decide di adottare questo uccellino è opportuno conoscerne le principali esigenze etologiche per assicurargli il giusto benessere. La diffusione di questi animali domestici va rintracciata anche nella storia degli Stati Uniti. Nel 1800, infatti, erano adoperati per poter rilevare i gas nocivi all’interno delle miniere di carbone.

    Il bengalini, meglio noti come ‘diamanti’ o diamantini,’ fanno parte di un gruppo di piccoli uccelli passeriformi originari di alcune zone dell’AsiaAfrica e Australia. Per questo motivo, sono considerati a tutti gli effetti dei volatili Esotici o Estrildidi.

    Oggi questi piccoli uccellini da voliera sono molto diffusi anche in Italia poiché considerati animali da compagnia perfetti per la vita in appartamento. Inoltre, non hanno doti canore così spiccate come i canarini, quindi non creano problemi con il vicinato. Ma vediamo tutto quel che c’è da sapere su questi graziosi animaletti.

    bengalini

    • Merlo indiano

    Reso molto popolare dalla sua grande capacità imitativa, il merlo indiano è un animale curioso e socievole. In natura vive all’interno delle foreste soprattutto nelle aree tropicali asiatiche. Tra le 32 diverse specie se ne riconoscono alcune stanziali e altre migratorie.

    Queste ultime tendono a spostarsi verso i tropici solo durante i periodi invernali. Prima dell’eventuale adozione di uno di questi esemplari è importante conoscerne pregi e difetti e sincerarsi della capacità di gestione.

    Alcune informazioni utili sulla cura degli animali da compagnia:

    Animali da compagnia per bambini

    I cani sono considerati da sempre i migliori amici dell’uomo, bambini compresi. Crescere con un animale domestico come un cane è, per un bambino, una grande opportunità oltre che un’esperienza di vita emotivamente significativa. Nella scelta del cane più adatto alle nostre esigenze dovremmo prendere in considerazione una serie di fattori importanti, come lo spazio a disposizione, le specifiche esigenze dell’animale che decidiamo di adottare e il tempo che saremo in grado di dedicargli.

    Inoltre ci sono delle razze di cani da compagnia più consigliabili per la convivenza in famiglia e altre meno tolleranti nei confronti dei bambini. Potete trovare qui la nostra guida dedicata alle razze di cani più adatte ai bambini.

    Ecco gli altri speciali sui cani:

    animali da compagnia

    Esistono tante razze di gatti al mondo, ma spesso ne ignoriamo le principali caratteristiche e peculiarità. In realtà, se state pensando di allevare un gatto in casa, è fondamentale conoscerne i bisogni e le abitudini, perché potreste restare delusi da un gatto troppo indipendente o al contrario bisognoso di coccole.

    I gatti hanno un loro carattere e sarebbe un errore pensare di poterli adattare in funzione delle nostre esigenze quotidiane. Ricordiamo che chiunque abbia un gatto in casa, dovrà registralo all’anagrafe nazionale felina, un ente riconosciuto dal Ministero della Salute e dotarlo di microchip. 

    animali da compagnia

    Tra le razze di gatti, quella che si distingue per la sua forte fedeltà è sicuramente la razza del gatto siberianoQuesto felino tende a sviluppare un legame particolare con il suo padrone e si comporta quasi come un cane. Consigliato a chi è allergico ai gatti, ma vorrebbe tanto averne uno in casa, dal momento che il suo mantello è ipoallergenico.

    Anche il gatto Maine Coon ama molto stare in compagnia del suo padrone e tra le razze di gatti spicca per il suo bisogno di coccole e vicinanza fisica. Il suo pelo folto e la mole massiccia lo rendono simile ad un orsacchiotto da accarezzare. Se però lo lasciate gironzolare fuori casa, stupirà tutti con le sue doti da cacciatore.

    animali da compagnia

    Alcune delle razze di gatto domestico più belle:

    Animali da compagnia strani

    Le origini del furetto domestico sono molto antiche: il processo di domesticazione di questi animali, infatti, risale almeno a due millenni fa ed è da attribuire ai greci e romani che iniziarono la selezione del furetto partendo da una sottospecie di puzzola europea. In principio il furetto veniva addestrato alla caccia al coniglio, ma nel corso degli anni divenne sempre più un animaletto da compagnia tanto da stringere con l’uomo un rapporto del tutto simbiotico. I furetti domestici, infatti, sono incapaci di sopravvivere in natura e dipendono totalmente dal loro padrone con il quale intrattengono un rapporto affettuoso e complice.

    animali da compagnia

    La tartaruga è un rettile, acquatico o terrestre, appartenente all’ordine dei Cheloni o Testudines. Questi animali hanno origini davvero antiche e hanno subito pochi cambiamenti nel corso dell’evoluzione. Alcune specie di tartarughe arrivano a vivere anche per tantissimi anni, ma bisogna conoscere molto bene le loro esigenze etologiche ed abitudini.

    Tali rettili sono presenti in tutto il continente, ad esclusione delle terre antartiche. In questi luoghi, infatti, le condizioni climatiche non ne permettono la sopravvivenza. Tuttavia, regioni tropicali e subtropicali sono gli habitat in cui è maggiore la biodiversità. Come animali domestici sono solo apparentemente di facile gestione. In realtà, possono richiedere particolari cure e un’attenta conoscenza delle loro esigenze etologiche ed abitudini di vita.

    animali da compagnia

    La prima regola da osservare per allevare al meglio un riccio in casa è ricordare che non si tratta di un animale domestico qualunque, come un cane o un gatto. A differenza di questi ultimi, infatti, il riccio è un animale piuttosto riservato, che ha bisogno dei suoi spazi per vivere tranquillo e che non gradisce di sicuro manifestazioni di affetto troppo ‘ calorose’. Il possesso di questa sottospecie, inoltre, potrebbe essere soggetto a restrizioni, dunque è importante verificare che non vi siano impedimenti legali.

    animali da compagnia

    Animali da compagnia esotici

    • Maialino vietnamita

    Originario del Vietnam e della Thailandia, il maialino vietnamita o maialino nano è un potenziale animale da compagnia appartenente alla stessa specie del maialino domestico. Attenzione però al suo bisogno di stare all’aria aperta, alla dieta equilibrata e alle vaccinazioni obbligatorie, che non sono poche.

    Si tratta di un animale socievole e in grado di convivere con altri pets. Tuttavia, è bene tener conto delle sue esigenze etologiche e della possibilità concreta di rispettarle prima di decidere di adottarne uno. La diffusione di questo animale è legata anche all’attore George Clooney, che ha cresciuto il suo Max, morto all’età di 18 anni.

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    • Petauro dello zucchero

    Il Petauro dello zucchero (Petaurus breviceps, dal latino “acrobata con la testa corta”) appartiene alla famiglia dei Petauridi ed è un piccolo marsupiale. Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più come animale domestico, anche se non è proprio così semplice allevarlo in casa. Innamorarsene è facile, prendersene cura correttamente, come è necessario, non è facilissimo e richiede tempo, spazi e accortezze di un certo tipo.  Essendo originario della foresta pluviale e costiera di Australia e Nuova Guinea, va considerato a tutti gli effetti come un animale esotico.

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    •  Pappagallo

    Si parla sempre di pappagallo come se fosse una specie unica, mentre in realtà ne esistono numerose specie, distinte per colori, dimensioni e temperamento: scopriamo meglio i pappagalli, uccelli facilmente riconoscibili per il becco robusto e adunco e per il piumaggio variopinto. In molti casi questi volatili sono socievoli con gli esseri umani e hanno bisogno di trascorrere buona parte del loro tempo fuori dalla gabbia.

    animali da compagnia

    Prima di prendere in considerazione l’adozione di questi animali, è importante tener conto delle possibilità difficoltà di gestione. Bisogna partire dal presupposto per cui si tratta di uccelli abituati a vivere nelle foreste tropicali o nella savana. Non è detto, quindi, che sia così facile la possibilità di addomesticarli e crescerli in un contesto domestico.

  • Ferragosto, tutto esaurito anche per gani e gatti – La Repubblica

    Ferragosto, tutto esaurito anche per gani e gatti – La Repubblica

    Un ampio spazio verde di 22mila metri quadrati, piscinette per rinfrescarsi, recinti privati di 25 mq, cucce in legno riscaldabili e sgambatoio personale: il tutto a misura di cane. Per i gatti, invece, ci sono quattro camerette private in muratura, di 7 mq l’una, con finestra e riscaldamento a pavimento. Non si può certo dire che siano trattati male gli ospiti a quattro zampe del “Giardino di Ecuba”, una pensione per cani e gatti ad Altedo, che come tutte le altre di Bologna e provincia è da bollino rosso a causa delle vacanze estive. Tutto pieno, dappertutto. Buone notizie dunque: tra coloro che non hanno la possibilità di portare in vacanza con sé il proprio animale domestico o di affidarlo a un parente o amico, tanti hanno scelto di lasciarlo in custodia a queste strutture invece di abbandonarlo o rinunciare a tenerlo. Se lo si vuole lasciare in una pensione nel periodo estivo, però, è importante muoversi per tempo e prenotare con almeno venti giorni d’anticipo.

    «Le pensioni per animali non sono molte sul nostro territorio, per cui se non si prenota in tempo si rischia di non trovar posto – spiega Giulia Pasquali, a capo del “Giardino di Ecuba” -. I posti cominciano a riempirsi già dai primi weekend di aprile e ora, dall’inizio dell’estate, siamo al completo. Io ho circa 25 posti per cani e pochissimi per gatti, per cui indirizzo chi rimane senza posto in qualche altra pensione».

    La musica non cambia al “Centro relax” di Zola Predosa, come conferma la proprietaria Barbara Gironi: «Io posso ospitare fino a 50 cani e 20 gatti, ma da metà giugno fino alla fine di agosto c’è il pienone, ed è così tutti gli anni». Grande affluenza anche per “Il Villaggio” a Sala Bolognese, che ospita sia cani sia gatti, e per gli “Aristocani” a Castel San Pietro Terme, entrambi gremiti nonostante le loro grandi dimensioni.

    I prezzi si aggirano attorno ai 20 euro al giorno per la pensione per cani e 15 euro per quella dei gatti, ma spesso esistono anche delle formule giornaliere che escludono il pernottamento e costano quindi di meno. Per animali con esigenze particolari o cani di grossa taglia il prezzo aumenta; tuttavia non è raro uno sconto se si porta più di un amico a quattro zampe. Ciò che occorre portare in pensione è il libretto sanitario con il numero di microchip e l’elenco delle vaccinazioni effettuate, e solitamente è necessaria la copertura antiparassitaria.

    È poi consigliabile portare un cuscino o una copertina di casa per farlo sentire il più possibile a suo agio, e il cibo a cui è abituato, per evitare lo stress derivante da bruschi cambi nell’alimentazione. Il gestore si occuperà invece di creare gruppi di animali che possano andare d’accordo tra loro in base al carattere. «Cerchiamo sempre di fare delle suddivisioni calibrate – osserva ancora Pasquali -. I cani inoltre, in quanto animali ad elevata socialità, hanno la necessità di interagire con i propri simili, per cui abbiamo adibito degli spazi in cui i possano conoscersi e giocare insieme».

  • In compagnia degli animali salute e buonumore alle stelle! – La Repubblica

    In compagnia degli animali salute e buonumore alle stelle! – La Repubblica

    Cani e gatti, uccelli e criceti, tartarughe e pesci sono ormai diventati membri ufficiali di un numero crescente di famiglie. Un fenomeno di “umanizzazione” che è il prodotto dell’empatia di cui tanti cuccioli – ma non solo loro – sono capaci quando si trovano a tu per tu con un umano. Gli animali da affezione hanno il potere di aiutare a far stare bene e rendere felici i loro padroni. Richiedono attenzione e cure, sono impegnativi, ma ripagano con emozioni che solo il proprietario conosce.
    L’Eurispes nel Rapporto Italia 2018 stima siano circa 60 milioni gli animali domestici e tre famiglie su dieci ne posseggano uno. In due casi su tre, poi, sono talmente parte della famiglia da essere accolti perfino nei letti dei proprietari. Tale presenza, però, porta con sé una spesa non indifferente per tanti bilanci familiari: il 57,7 per cento di chi possiede un animale domestico destina fino a 50 euro al mese per cibo, vaccini, spese veterinarie in generale e pulizia degli animali. Sale dal 15,4 per cento al 31,4 per cento la percentuale di quanti spendono invece da 51 a 100 euro.
     
    E’ un mercato in costante crescita –  con vendite per 2,1 miliardi di euro (+3,8 per cento sul 2016) e 574 tonnellate di prodotti commercializzati (+2,4 per cento) (fonte: Rapporto Assalco-Zoomark) – a cui Conad nel 2016 ha dato risposta mettendo a punto un format dedicato agli animali domestici: il PetStore.

    Capifila di una nuova catena specializzata che opera con un assortimento vario e profondo, i punti di vendita sono collocati vicino a ipermercati e superstore Conad e mettono a disposizione dei clienti da 4 mila a oltre 6 mila prodotti e servizi specifici, tra cui lavaggio e toelettatura. Si va dagli alimenti freschi e secchi ai prodotti di toelettatura e benessere, agli accessori indispensabili come tappetini assorbenti o lettiere (anche ecologiche) per il gatto. L’assortimento comprende prodotti specifici per le esigenze alimentari di animali con patologie, in merito alle quali i clienti possono trovare personale qualificato in grado di consigliare le soluzioni di volta in volta più indicate. La convenienza è quella tipica Conad e i possessori di Conad Card usufruiscono di agevolazioni dedicate. A fine 2017 i 20 PetStore in attività hanno sviluppato un fatturato di 9,5 milioni di euro dando lavoro a 60 persone.

  • Spieghiamo ai bambini che gli animali esotici non sono giocattoli – greenMe.it

    Spieghiamo ai bambini che gli animali esotici non sono giocattoli – greenMe.it

    Sappiamo bene quanto sia speciale il rapporto tra bambini e animali domestici, ma è fondamentale insegnare loro che sono esseri viventi e non giocattoli. Ma negli ultimi anni è boom di appassionati detentori di animali che invece avrebbero il diritto di vivere liberi nel proprio habitat naturali.

    Siamo i primi a incoraggiare il legame tra bambini e animali, diversi studi dimostrano che chi cresce con un gatto o un cane, ha un indole più socievole, maggiore autostima e un sistema immunitario migliore.

    Tuttavia, è fondamentale insegnare a rispettarli perché molto spesso i nostri amici a quattro zampe diventano delle cavie dei nostri figli. Ma non solo, sono tantissime le famiglie che prima prendono un cucciolo e poi una volta cresciuto se ne sbarazzano come se fosse un oggetto.

    Ciò che è particolarmente preoccupante è la moda degli ultimi anni, ovvero quella di tenere con sé animali esotici. E se in Italia c’è chi tiene serpenti e iguane nel rettilario, negli Emirati Arabi, ghepardi, coccodrilli, leoni e tanti altri vengono tenuti al guinzaglio.

    Il traffico di animali esotici è il quarto traffico al mondo dopo armi, droga e rifiuti. Qualunque animale selvatico, esotico o meno, richiede il suo habitat particolare, difficilmente riproducibile in ambiente domestico.

    Come spiega la Lav: “Il trasferimento espone questi animali a rischi di malattia. Necessitano di cure specifiche e, proprio per la loro natura esotica, possono avere comportamenti inusuali, spesso in contrasto con le normali esigenze di chi li acquista.In più, con il passare del tempo la stanchezza o l’impossibilità di dedicarsi all’animale portano alla soluzione più terribile: l’abbandono, che fa andare incontro a morte sicura quello che era stato un amico di compagnia”.

    La normativa Cites spiega chiaramente che comprare e vendere animali esotici alimenta il commercio illegale di animali selvatici. Di recente anche negli Emirati Arabi è stato posto un divieto per vietare la proprietà di animali esotici nel tentativo di sedare il commercio di animali esotici. Il paese, infatti, sta cercando in tutti i modi di scongiurarne la detenzione.

    I dati

    Ogni anno nel mondo vengono commerciati un numero impressionante di animali esotici:
    • 3milioni di uccelli
    • 2milioni di rettili
    • 50mila scimmie antropomorfe
    • 500mila di pesci tropicali e coralli viventi

    E’ stato stimato un giro d’affari di oltre 10 miliardi di euro all’anno di cui il 25% deriva da attività illegali.

    Leggi anche:

    Dominella Trunfio

  • Depressione: gli animali domestici aiutano a curarla – Informare Sicilia

    Depressione: gli animali domestici aiutano a curarla – Informare Sicilia

    La depressione è spesso molto difficile da curare. I suoi sintomi non sono facili da trattare in molti pazienti. Tuttavia un recente studio condotto dagli esperti della clinica medico psichiatrica di Porto ha rivelato che gli animali domestici possono rappresentare un aiuto importante per alleviare i sintomi depressivi.

    Secondo i ricercatori gli animali domestici possono svolgere un ruolo importante contro la depressione. Permettono di provare piacere in quelle attività che prima della malattia i pazienti trovavano divertenti.

    Gli esperti si sono accorti che adottare un animale domestico può significare migliorare in maniera eccellente i sintomi depressivi già dopo otto settimane. Gli studiosi sono giunti a questa scoperta considerando uno dei principali sintomi della patologia che colpisce l’umore rendendolo basso.

    Si tratta dell’anedonia, l’incapacità di ricavare piacere da attività che di solito vengono giudicate divertenti, come l’esercizio fisico, la pratica di un hobby o le interazioni sociali.

    Gli scienziati ritengono che soprattutto i cani incoraggiano le persone a superare la patologia di cui soffrono, spingendole ad essere fisicamente attive e incoraggiandole nelle situazioni sociali.

    I ricercatori hanno seguito per molte settimane 33 persone che non avevano risposto al trattamento classico per la depressione. Nessuno dei partecipanti prima della ricerca possedeva un animale domestico. Poi 18 di loro hanno adottato un cane o un gatto.

    Per 12 settimane i partecipanti hanno continuato a frequentare la terapia e a prendere le loro medicine. Valutando l’evoluzione dei sintomi, gli esperti si sono accorti che negli individui che avevano adottato un pet i sintomi della depressione miglioravano. Sono necessari altri studi per confermare i risultati della ricerca.

  • Gatti, perché la loro compagnia fa bene alla salute – Salute24 – Il Sole 24 Ore

    Gatti, perché la loro compagnia fa bene alla salute – Salute24 – Il Sole 24 Ore

    Le fusa che fanno stare bene. I gatti, star del web e compagni da salotto per tante persone, possono anche contribuire a mantenere il benessere dei loro amici umani. I felini portano sicuramente buonumore: amano giocare, scorazzare per casa, saltare, arrampicarsi e chi è complice di questi giochi si diverte, passa delle ore liete e tiene a bada lo stress.

    A suggerirlo è una indagine del 2011 condotta da Cats Protection, un’organizzazione per la difesa dei gatti del Regno Unito. Dai risultati della rilevazione è emerso che le persone che trascorrono del tempo con i gatti avevano riferito di avere uno stato d’animo più calmo, meno turbato. Nell’87% dei casi i proprietari dei mici credevano che avere un gatto in casa migliorasse il loro benessere emotivo mentre nel 76% dei casi il felino li aiutava a gestire meglio delle situazioni stressanti.

    Dal reale al virtuale. I comportamenti bizzarri dei gatti, le loro espressioni, le loro posture li hanno trasformati in delle vere e proprie celebrità di Internet. I video sul web con protagonisti i mici sono centinaia di migliaia e guardarli riesce a strappare un sorriso anche a chi ama di meno gli animali domestici. Il fenomeno dei video dei gattini sul web è stato anche al centro di una ricerca della Indiana University (Usa) del 2015 apparsa su Computers in Human Behavior. I suoi autori hanno concluso che la visione di queste clip genera emozioni positive negli spettatori mentre le emozioni negative come l’ansia, quel senso di fastidio e la tristezza vengono allontanate.

    Come ricorda la ricercatrice Jessica Gall Myrick: “Anche se si stanno guardando video di gatti su YouTube quando invece si dovrebbe lavorare, la ricompensa emotiva alla fine aiuta a compiere i propri doveri in seguito”.

    L’effetto calmante della presenza di un felino in casa potrebbe avere ricadute anche sulla salute generale dei suoi compagni umani. Uno studio del 2008 realizzato dalla University of Minnesota (Usa) ha rilevato nei padroni dei gatti un rischio ridotto di essere colpiti da un attacco cardiaco.

    Amici dei bambini

    Cani e gatti si contendono il cuore dei più piccoli. Chi volesse far crescere i propri bambini con un gatto potrebbe far loro del bene. Secondo una ricerca della University of Alberta (Canada) del 2017 pubblicata su Microbiome i bambini che sin da piccoli hanno in casa un animale domestico, gatti inclusi, hanno un rischio inferiore di sviluppare allergie e obesità. L’ipotesi degli autori è che in questi bambini c’è una quantità maggiore di due batteri del tratto gastrointestinale che sembrano avere un effetto protettivo

    Un altro studio pubblicato invece su Journal of Allergy and clinical immunology la compagnia di un gatto ha una ricaduta sul rischio di asma, che è ridotto. Questo perché – ricordano gli autori – probabilmente l’interazione con i felini contribuisce a far assorbire ai bambini un tipo di acido sialico assente nell’organismo ma che sembra regolare le sue risposte infiammatorie.

    Infine, i gatti sembrano essere preziosi per i bambini che sono affetti da un disturbo dello spettro autistico. Come suggerisce uno studio pubblicato su Frontiers in veterinary science, i bambini nei quali è pregiudicata l’abilità a riconoscere e interpretare le emozioni altrui e che crescono con un gatto traggono beneficio dalla sua compagnia ricevendo attenzione e sviluppando con loro un saldo legame affettivo.

    Foto: Pixabay

  • Perché i padroni abbandonano i loro animali domestici? – Team World

    Perché i padroni abbandonano i loro animali domestici? – Team World

    Ogni anno in Italia vengono abbandonati, secondo le statistiche, più di 100 mila animali domestici. I picchi di abbandono si hanno in prossimità delle vacanze estive e all’inizio della stagione di caccia. Nell’analizzare il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici non vogliamo assolutamente giustificare questa pratica barbara, ma capirne i motivi e suggerire soluzioni e comportamenti, anche individuali, per arginare un fenomeno disumano e pericoloso. Partiamo quindi dal capire perché un padrone abbandona il suo animale domestico.

    Cosa spinge ad abbondonare un animale domestico

    I motivi per cui le persone decidono di abbandonare il proprio animale domestico possono essere molteplici, a volte legati all’animale, a volte legati invece al proprietario.

    In numerosi casi l’animale domestico viene abbandonato perché ammalato o anziano. In pratica, dopo che per molti anni ci ha tenuto compagnia, alcune persone decidono di abbandonarlo proprio quando l’animale ha più bisogno del padrone.

    Un altro motivo, triste anche per il proprietario, è il decesso del padrone o il suo trasferimento in una casa di riposo. In questo caso sono i familiari del padrone che decidono di abbandonare l’animale domestico che pure aveva tanto tenuto compagnia all’anziano. Al contrario, anche la nascita di un figlio in una coppia, porta in alcuni casi all’abbandono dell’animale domestico, di cui non si ha più tempo o voglia di prendersi cura, perché oramai presi dal nascituro. A proposito di nascite, gli animali che non vengono sterilizzati portano spesso a cucciolate indesiderate e i padroni decidono di abbandonare i cuccioli, e a volte anche la madre, per non doversene fare carico.

    Infine, i casi più diffusi restano quelli, tanto banali quanto comuni, di abbandono dell’animale perché si va in vacanza e non si ha dove lasciarlo; oppure del cane da caccia che, oramai vecchio, non rende più come una volta (ecco perché uno dei picchi di abbandono di animali si verifica con l’inizio della stagione di caccia).

    Per tutte queste cause di abbandono di animali, come vedremo a breve, c’è una soluzione di buon senso e semplice che spesso non viene presa in considerazione. Prima di svelarti la soluzione per arginare il fenomeno degli abbandoni, vediamo le conseguenze, sociali e legali, che abbandonare un animale comportano!

    I problemi causati dall’abbandono degli animali

    Abbandonare un animale significa quasi sicuramente condannarlo a morte. Molti finiscono feriti o uccisi dalle auto. Inoltre, diventano loro stessi un pericolo per gli automobilisti che rischiano di fare un incidente cercando di evitarli. Gli animali abbandonati sono spesso non sterilizzati, quindi si riproducono alimentando un fenomeno negativo e creando un circolo vizioso. Anche i pochi animali abbandonati che sopravvivono, avranno una vita fatta di stenti, scarsità di cibo e assenza di cure, per non parlare dell’assenza di affetto del tanto amato padrone.

    Non dimentichiamo inoltre che la legge punisce chi abbandona un animale domestico. La pena varia dai mille ai dieci mila euro di multa e può risultare fino a un anno di carcere. Se l’animale abbandonato provoca poi un incidente stradale con vittime, le porte del carcere si possono spalancare anche per molto più tempo.

    Solo questo dovrebbe far desistere le persone dall’abbandonare un animale, ma poiché evidentemente la paura di essere puniti non basta, vediamo alcuni consigli utili per ridurre il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici, adatti per tutte le situazioni!

    Soluzioni per non lasciare solo il tuo amico a quattro zampe

    Se si ha cane, un gatto o anche un canarino e per tutta una serie di motivi non se ne può più prendere cura, esistono tutta una serie di opzioni diverse dal semplice abbandonarlo in strada o in autostrada. Se, come abbiamo visto, il proprietario si ammala o viene a mancare si può tranquillamente portare il cane nelle strutture pubbliche o convenzionate con il pubblico. Non saranno alberghi a cinque stelle, ma le leggi e l’aumentata sensibilità verso gli animali hanno fatto sparire, fortunatamente, i canili lager e adesso quanto meno gli si offrirà un tetto e magari anche un po’ di affetto. Se l’animale sarà fortunato potrà anche essere adottato da una nuova famiglia.

    Se, invece, ad ammalarsi è l’animale e non si hanno soldi per curarlo è bene sapere che il servizio pubblico nazionale, la Asl per intenderci, ha un servizio veterinario, proprio come per gli esseri umani. Con pochi soldi, il vostro cane o gatto, potrà essere operato e curato. Se invece l’animale domestico dà delle cucciolate inaspettate non vi sarà molto difficile trovare chi si prenderà cura dei cuccioli. Una sola premura deve però guidare il proprietario dell’animale: non dare i cuccioli a chi si sa che non potrà occuparsene, perché si sta solo rinviando il problema e l’animale sarà presto abbandonato lo stesso.

    Infine, se si sta per andare in vacanza e non si sa dove lasciare il proprio animale domestico, anche qui una soluzione di buon senso si trova, anzi ce ne sono due. La prima è di trovare un posto pet-friendly dove andare in vacanza. Fortunatamente la cultura e la coscienza del benessere degli animali è molto cresciuta negli anni e alberghi, case vacanza e campeggi sanno che c’è una grossa fetta di popolazione e di clienti che ha animali e vuole portarli con sè. Quando si prenota la vacanza basta prenotare nelle strutture pet-friendly e il problema è risolto.

    Se il viaggio è invece lontano (come una vacanza negli Stati Uniti per esempio) portarsi con sé il proprio cane o gatto può essere complicato (le autorità straniere possono chiedervi tutta una serie di documenti per verificare che il vostro animale sia in buone condizioni e non porti con sé malattie). Allora non resta che lasciarlo a qualcuno: o un familiare o una struttura a pagamento, o un amico in cambio di qualche soldo. È vero che questa soluzione può essere un po’ costosa, ma se si spende tantissimo per andare 20 giorni in Australia, si può anche spendere qualche euro per il nostro miglior amico, non credete?

    Buone notizie dagli attivisti…

    Per fortuna, esistono numerose associazioni e volontari che sono pronti ad aiutare gli amici a quattro zampe in difficoltà!

    Leggi anche: Save the Dogs: l’associazione salva animali