La LAV ha inviato una diffida al servizio veterinario Asl di Bergamo affinché non si proceda  all’abbattimento del cane, come riportato dalla stampa locale, che il 14 gennaio ha ferito gravemente una bimba di 14 mesi, figlia del proprietario dell’animale.

Sopprimerlo, infatti, non è la soluzione ed è in contrasto con la legislazione vigente. La soppressione degli animali da affezione può essere effettuata solo in caso di comprovata pericolosità (o di grave e incurabile malattia, L. 281/91), mentre l’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani stabilisce che in seguito a morsicatura o aggressione i Servizi Veterinari devono attivare un percorso che accerti le condizioni psicofisiche dell’animale, per il quale sono necessarie più perizie, effettuate da veterinari con attestata specializzazione in scienze comportamentali che, al di là di ogni ragionevole dubbio e con il parere di etologi e comportamentisti, confermino la comprovata pericolosità dell’animale.

Solo in seguito a ciò, nel caso in cui si rilevi un rischio potenziale elevato, devono essere stabilite misure di prevenzione e un eventuale intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale.

La LAV chiede quindi che si proceda a tutti gli accertamenti dello stato di salute del cane in oggetto e della sua condizione psicofisica, e di predisporre, se necessario, un percorso di riabilitazione dell’animale. 

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