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Enzino, il cane andriese “prof” in trasferta

Insieme ai suoi “colleghi” disabili insegna ai bambini la gioia della vita, grazie al web lezioni anche ad Andria


Era gravemente malato, per i veterinari non c’era più nulla da fare contro la patologia di cui era affetto, una forma avanzata di idrocefalia. Poi l’arrivo tra le braccia di una donna che ha deciso di prendersi cura di lui, l’amore l’unica cura possibile. Questa è la storia di Enzino, un cane di Andria che soffriva di crisi epilettiche, e di Rosa, un’insegnante di religione di Livorno amante degli animali. Per i medici ad Enzino restavano ancora pochi mesi di vita, sono passati due anni ed oggi il cane è vivo, sta bene e non ha più avuto crisi epilettiche. Non solo, in trasferta, insieme ad un “branco di colleghi” insegna nelle scuole elementari la bellezza della vita, il rispetto per il prossimo ed il superamento delle barriere della disabilità.

Tutto è cominciato quasi dieci anni fa, in una zona periferica di Molfetta venne ritrovata una cagnolina, Venere, era stata abbandonata ed investita da un’automobile. Un’associazione animalista se ne prese cura per un po’ ma Venere aveva bisogno di una persona che si dedicasse completamente a lei. La sua foto venne pubblicata, Rosa Rispoli riuscì a fare a meno di innamorarsi degli occhi della sfortunata canina. La meticcia arrivò così a Livorno con il suo carrettino(non deambulava da sola) e divenne la mascotte del quartiere.

La signora Rosa negli anni ha cominciato così ad aprire le porte di casa ai cani in difficoltà, quelli che nessuno vuole, il giardino della sua villetta ora è tutto a loro disposizione. Un impegno non facile, per fortuna gli amici le danno una mano, «certo – ammette – la sera la stanchezza è tanta ma non è un peso. L’affetto che provo per loro mi torna indietro moltiplicato e questo basta a trovare la forza. Se la violenza genera violenza allora vuol dire che l’amore genera amore».

Rosa due anni fa viene contata di nuovo da una volontaria dall’associazione, l’Sos questa volta è per Enzino. «Inizialmente non volevo prenderlo con me, temevo di affezionarmi troppo e di non avere la forza di vederlo morire. Poi ho cambiato idea». Enzino non solo vive ma ormai è parte di un progetto “cani, amici per imparare”. «Porto i miei sei cani, ognuno affetto da una disabilità, nelle scuole – spiega la signora Rosa –per insegnare ai bambini come si vive in “branco”: il leader del gruppo non è il bullo di turno ma colui che aiuta gli altri a superare le difficoltà, il capobranco aiuta il cieco ad orientarsi, il paraplegico a farsi largo. Questo è l’insegnamento di vita che i cani danno agli uomini».

Rosa Rispoli ora vorrebbe portare queste “lezioni” anche fuori i confini del livornese ma spostarsi con i suoi “colleghi” è complicato, quindi l’idea è di sfruttare il web entrando in scuole anche lontane magari grazie ad una video chiamata. Il progetto a breve verrà presentato agli istituti scolastici di Andria e così Enzino potrà tornare, seppur virtualmente, nella sua città.

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