È certamente una delle razze feline più amate, non solo per la sua affascinante eleganza, ma anche e soprattutto per il suo animo docile, dolce e affettuoso. Il gatto ragdoll è il compagno perfetto per condividere la vita in casa, nonché per lunghi momenti di infinite coccole. Ma quali sono le caratteristiche di questo felino e quali le richieste di cura, a partire dall’alimentazione?

Nonostante l’imponente stazza, che lo rende uno dei gatti domestici più grandi, il ragdoll è un esemplare dall’animo delicatissimo e buono, bisognoso di numerose attenzioni, soprattutto in termini di accudimento. Di seguito, le caratteristiche più rilevanti sulla razza.

Ragdoll: storia, caratteristiche e necessità

La storia del gatto ragdoll è relativamente recente: nasce negli Stati Uniti negli anni ’60, dopo un lungo percorso di incroci e selezioni. Il merito è dell’allevatrice Ann Baker: dopo svariati tentativi, è riuscita a ottenere una razza dall’animo particolarmente dolce, privo di ogni traccia di aggressività naturale, nonché del tutto indicato per la vita domestica. I primi esemplari nacquero dall’incrocio tra una gatta di razza angora e un maschio birmano: le caratteristiche si raffinarono, quindi, con le successive cucciolate. Nel 1992 la razza venne riconosciuta ufficialmente, oggi è invece diffuso in tutto il mondo. Il nome inglese, ovvero “bambola di pezza”, è stato scelto per rimarcare l’incredibile calma degli esemplari.

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Il ragdoll si caratterizza per una stazza importante, anche dai 5 agli 8 chili per i maschi, nonché per un manto semilungo, morbido e setoso. Il pelo è detto colourpoint, poiché tendenzialmente chiaro con inserti più scuri, e una delle sue peculiarità principali è la presenza di un collare, detto gorgiera, più lungo rispetto al resto del corpo. Gli occhi sono solitamente di un blu molto intenso, anche se lo standard ammette diverse varietà.

Come già accennato, questo felino può contare su un carattere estremamente dolce e affettuoso, tanto da non disdegnare lunghe sessioni di coccole, ma anche momenti di intenso affetto rivolto ai proprietari. Per questa ragione, l’animale è spesso scelto anche per la convivenza con i bambini, con cui si dimostra paziente, protettivo e molto giocoso. Allo stesso tempo, il ragdoll non ama gli ambienti eccessivamente confusionari e rumorosi: si tratta di un razza principalmente da appartamento, legata ai luoghi stabili e poco incline all’esplorazione all’aperto.

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La razza richiede una certa cura quotidiana, sia per via delle caratteristiche fisiche dell’animale che per il lungo pelo. Questo dovrà essere spazzolato con regolarità, anche più volte alla settimana, affinché sia sempre lucente, privo di nodi e di impurità. Ancora, tende ad accumulare sedimenti su naso e orecchie, che andranno puliti con regolarità con prodotti specifici, per evitare infiammazioni e infezioni. Come tutti i gatti dal manto lungo, inoltre, potrebbe soffrire spesso di boli di pelo ingurgitati durante le operazioni di grooming, da sciogliere e smaltire con prodotti specifici consigliati dal veterinario. La longevità è decisamente elevata, anche fino a 18 anni, mentre l’arrivo dell’età riproduttiva è tra l’anno e i 15 mesi d’età.

Sul fronte dell’alimentazione, l’animale predilige il cibo secco, la carne e il pesce ben cotto, nonché alcune verdure a foglie verde. Tende a essere abbastanza vorace, di conseguenza la dieta dovrà essere controllata affinché non vi siano problemi di sovrappeso, considerata anche la stazza. Inoltre, utile sarà sempre incrementare l’apporto di liquidi, per evitare problematiche a livello renale.

Negli allevamenti, un cucciolo di ragdoll può costare dai 400 ai 1.000 euro, a seconda della linea genitoriale ed eventuali caratteristiche genetiche.

9 agosto 2017

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