TESTO: PATRICK MANCINI – FOTO: MASSIMO PEDRAZZINI

Gatti che viaggiano in aereo, che dormono in albergo, che sfilano sulle pedane. Come fossero star. E, in fondo, i siberiani di Wanda Dadò, di Cavergno, un po’ star lo sono per davvero. Basti dare un’occhiata al loro palmares. Cinque titoli di campioni del mondo, un’infinità di riconoscimenti ricevuti nei più importanti concorsi nazionali e internazionali. L’ultimo in Estonia, al Baltic Winner Show di Tallinn. «Mi conoscono più a Helsinki o in Giappone che a casa mia – scherza Wanda –. E pensare che alla prima esposizione, nel canton Vaud nel 2002, avevamo partecipato solo per curiosità…».

A misura di gatto
La casa di Wanda, all’inizio della Valle Bavona, è attrezzata a misura di gatto. In ogni angolo ci sono spazi in cui i siberiani, splendidi animali a pelo semi lungo di origini sovietiche, possono giocare, riposare, nutrirsi. «Perché solo crescendo in un ambiente sano, il gatto raggiunge un livello di bellezza tale da potere partecipare e trionfare a un concorso. La salute e il benessere degli animali per me rappresentano una priorità». Affermazione non da poco, visto che a volte i concorsi felini non fanno l’unanimità. «Il senso di responsabilità del proprietario è fondamentale. Non porterei mai in mostra un gatto che ritengo emotivamente fragile. Sono gli stessi organizzatori degli eventi a non volerlo. Gli animali vanno tutelati dallo stress. Infatti, alcuni dei miei gatti non partecipano ad alcuna manifestazione. Gareggiano solo i gatti che sono in forma».

Per la bandiera rossocrociata
Una lunga carriera in banca. Sposata con Gabriele, Wanda ha due figli. La sua passione per i felini ha coinvolto anche il marito. «Lui mi sostiene e a volte mi segue durante le mie trasferte. Però è discreto. Tende a stare dietro le quinte». Wanda ci mostra un video su Youtube. «Guardate, qui eravamo in Austria, nel 2016, quando uno dei nostri gatti, Shine On, ha vinto il mondiale. Al momento dell’annuncio del vincitore, Gabriele mi ha seguito sul palco con la bandiera svizzera. Forse è l’unica volta in cui, per la gioia, davvero non è riuscito a stare nell’ombra. In sala c’erano oltre 2.000 persone provenienti da tutto il mondo. Vincere per la tua nazione, per i colori rossocrociati, è un onore». Vedendo il video, sorge spontaneo un dubbio: il gatto non si spaventa di fronte a una folla simile? «No. I gatti in gara sono abituati. Sono docili per natura. E in ogni caso gli appassionati sanno che non bisogna esagerare con gli schiamazzi». I gatti della simpatica valmaggese hanno un cognome: Lukijn’s. «Lo prevedono le regole della Federazione Felina Internazionale. C’è tanta burocrazia, anche per ottenere il pedigree. Un gatto che compete a questi livelli deve praticamente essere perfetto. Se ha qualsiasi difetto, viene scartato in partenza. I nostri sono gatti che hanno origini russe, fino agli anni ’90 non circolavano nel resto del mondo. La caduta del muro di Berlino ha avuto un ruolo decisivo in questo, con l’uscita dei primi esemplari verso la Germania».

Emozioni forti
Membro del comitato della Federazione felina elvetica, Wanda fa parte anche del comitato organizzativo dell’Esposizione internazionale felina di Locarno. Il suo “pallino”, però, sta nelle grandi competizioni all’estero. «Ne approfitto sempre anche per visitare nuove realtà. Di certo non si partecipa a questi eventi per soldi. Il massimo che puoi vincere è una coppa, un certificato, e magari un sacco di cibo per il tuo animale». Gare selettive, giudici preparati ed esigenti. «Prima vengono scelti i gatti migliori della stessa razza. Poi la sfida prosegue contro avversari dalle stesse caratteristiche, nel nostro caso gatti che in generale hanno il pelo semilungo. Si valutano la bellezza, il portamento, la forma fisica». Wanda si commuove quando si parla degli aspetti emotivi legati al fatto di avere un gatto in casa. «C’è gente che non ha figli, che non ha compagnia. E allora il gatto diventa quasi come una persona. Ognuno di noi ha bisogno di affetti. Io le capisco tantissimo quelle persone che soffrono di fronte al lutto di un animale. Non è assolutamente vero che le bestie non hanno sentimenti. I siberiani, tra l’altro, sono gatti che, per caratteristiche, sono simili ai cani. Manifestano fedeltà e riconoscimento. Coi gatti ci parli, ci giochi, ci vivi. E in cambio ti danno il loro amore, la loro riconoscenza».

0 Comments

Leave a reply

©2024 ForumCani.com