“Signore, lasciami essere metà dell’uomo che il mio cane pensa io sia”. L’ha scritta un anonimo. Ma ogni anno, di questi tempi, queste parole assumono un peso quasi feroce. Perché ogni anno, di questi tempi, presunti padroni abbandonano creature speciali per rincorrere piaceri dozzinali, perché una vacanza non si nega a nessuno, ma la coscienza si nega e annega sulle autostrade di mezza Italia, con le auto che sgommano tra cuccioli impauriti e vecchi che ricordano il tempo delle carezze, non l’urto violento del cofano di un suv.

I cani non hanno che un difetto: credono agli uomini. E spesso, molto spesso fanno bene. Ma se i cani non cambiano mai, gli uomini cambiano invece. Non sono mai migliori. Inseguono, sono costretti a inseguire ciò che i cani insegnano, spiegano, regalano: fedeltà, amore, lealtà, attaccamento, rispetto, gioia. Ogni anno si registrano circa 50-60mila abbandoni nel corso dei tre mesi estivi. L’80% di loro rischia di morire in incidenti, di stenti, per maltrattamenti. A questo scempio padroni con il senso di colpa pulito, mai usato, nascondono il volto, girano la testa dall’altra parte, scappano corrompendo l’eco delle frenate improvvise, dei guaiti dolorosi e profondi, dell’ultimo respiro. A uno di questi vigliacchi, qualche giorno fa, ha scritto una lettera una giovane americana.

Parlava di Banjo, un cane abbandonato in California che ha aspettato per una settimana il suo padrone nel luogo dove era stato lasciato . Senza muoversi, bere, mangiare. Rivolgendosi al vile di turno la ragazza ha scritto:

Banjo è stato un bravo cane e non si è mai allontanato dal posto dove ti aveva visto per l’ultima volta. Era sicuro che saresti tornato e non importava quanta fame o freddo avesse. Ti aspettava. Lui è un cane splendido, tu sei stato un pessimo amico e non lo troverai più lì ad aspettarti. Quando siamo riusciti a convincerlo a venire via, dopo molto tempo, ha pianto e per tutto il tragitto si è voltato indietro per cercarti.Non meriti un cucciolo così e non meriti di avere altri cani. Lui troverà qualcuno che lo ama. Ovviamente l’ha trovato. P.S. Il primo commento postato all’articolo diceva: “Al vecchio padrone romperei le ossa.

Si potrebbe fare.

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