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“Il mio cane si vendica”, “Non posso lasciarlo da solo perché mi distrugge casa”, “Quando lascio il gatto da solo per un paio di giorni fa i bisogni fuori dalla lettiera”. Chissà quante volte lo avete sentito o detto. Basta stare per qualche minuto in mezzo a gattari e cagnari per sentirne di tutti i colori, aneddoti meritevoli di essere sigillati in un best seller!

Ma perché, se lasciati soli, cani e gatti fanno danni?

Gli esperti avvertono: non provate però a dire che cani e gatti sono dispettosi! Abbiate rispetto: per loro si tratta di un problema, talvolta, davvero serio.

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Non esistono, infatti, cani e gatti dispettosi, ma, al massimo cani e gatti ansiosi. Chi più, chi meno. Esattamente come gli umani. Come potrebbero mai avercela con chi ha dato loro una cuccia al caldo e una ciotola piena di cibo? Ed esattamente come gli umani può capitare che a un certo punto abbiano bisogno dello psicologo, ovvero del veterinario comportamentalista.

Va bene. Però, per forza di cose, come commissioni da fare,  andare al lavoro, trascorrere una serata tra amici oppure, ora, una vacanza, capita di doversi allontanare dal proprio peloso. E possono bastare pochi minuti affinché l’amico a quattro zampe riesca a impegnarsi e a dare veramente il meglio di sé. Ovvero, ribaltare casa.

In genere, i cani distruggono gli oggetti più disparati: telecomando, ciabatte, poltrone, divani,  materassi, piumoni, muri, stipiti delle porte, gambe delle sedie e dei tavoli, giocattoli dei bambini. Insomma, l’elenco potrebbe essere ancora molto lungo. “E’ importante sottolineare che non si tratta di dispetti, come spesso si crede e si dice, ma di veri e propri attacchi di ansia legati, se si escludono malattie neurologiche, a problemi del comportamento come il disturbo dell’attaccamento o di iperattività” tiene a precisare Mauro Ferri, veterinario a Collegno, provincia di Torino, e GpCert in Animal Behaviour, ovvero esperto in scienze del comportamento animale.

Il disturbo del comportamento nasce da un eccessivo attaccamento del cane nei confronti del proprietario. “Se quindi il cane viene lasciato da solo può andare in ansia. E siccome la masticazione ha un effetto calmante, inizia a distruggere gli oggetti perché masticare può calmarlo. Questo capita perché il cane ha una bassa autostima e pensa di non riuscire a vivere senza il suo punto di riferimento” spiega ancora Ferri.

Il cane iperattivo-ipersensibile è invece un cane che non riesce a stare fermo perché tutti i suoi sensi gli danno in modo eccessivo informazioni dell’ambiente: “Per lui tutto diventa importante, non riesce  a dare priorità corretta alle informazioni che riceve. Il cane quindi distrugge oggetti perché non riesce a stare fermo e non ha il controllo del morso” riferisce il veterinario.

I gatti invece spesso graffiano tende, gambe dei tavoli, divani e fanno i bisogni, cioè feci e urine, fuori dalla lettiera. “Anche in questo caso, se si escludono eventuali problemi organici, come una banale cistite, si tratta di disturbi di ansia e quella più comune si chiama ansia da luogo chiuso. Si può tentare di curare il micio con farmaci o un arricchimento ambientale che risponda alle sue esigenze. Per esempio, mettendo una fontanella con acqua corrente, delle mensole per far sì che possa stare in alto e graffiatoi” conclude Ferri. (Vedi la gallery).

I gatti amano la qualità, quindi se avete indumenti di cachemire costosissimo magari appena comprato è bene deporli in un luogo irraggiungibile per il micio.

In ogni caso, qualsiasi cosà avrà fatto il proprio amico a quattro zampe, sapete già che lo perdonerete, anche se di mezzo c’era un vaso Ming!

Guarda nella gallery cosa sono in grado di fare i pelosi a casa da soli, sono foto reali raccolte da una pet sitter!

3 preziosi consigli per evitare di farsi distruggere casa

1 Se riuscite, portatelo con voi: oggi molti locali e strutture alberghiere sono pet friendly; l’amico a quattro zampe non solo sarà contento di stare con voi ma anche di farsi una vacanza! Anche lui avrà bisogno di cambiare aria, no? (guarda la gallery)

2 Cercate una pet sitter: oggi ci sono alcune piattaforme molto affidabili che mettono in contatto pet sitter e proprietari di animali.

3 Fate una visita comportamentale: il veterinario vi aiuterà a trovare una strategia adatta al cane ma anche al nucleo familiare in cui si trova il quadrupede. Oggi il veterinario comportamentalista collabora con istruttori riabilitatori per instaurare una terapia cognitivo-relazionale. Che è quella che porta il vero cambiamento, perché lavora su relazione, comunicazione ed emozioni. In alcuni casi potranno servire farmaci o parafarmaci che agiscono sul comportamento.

Ma soprattutto: non abbandonate il vostro amico a quattro zampe!

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