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  • Il gatto si sveglia dopo la castrazione: la sua reazione fa il giro del web – Today

    Il gatto si sveglia dopo la castrazione: la sua reazione fa il giro del web – Today

    Sono bastate due foto al 58enne John Reed per rendere Milo, il suo gattino di sei mesi, un idolo del web.

    L’uomo ha immortalato il felino nella sua casa a Frizington, a circa 230 km a nord di Manchester, nel nordest della Gran Bretagna, dopo che il veterinario aveva effettuato l’operazione di castrazione lo scorso weekend e ammettendo di aver “ridacchiato un po’” nel momento in cui Milo sembra lanciare uno grido disperato, ha fermaro la reazione successiva all’anastesia con uno scatto “sbalorditivo”.

    Dal torpore più prfondo alla smorfia più spaventosa in pochi secondi che Reedd ha descritto così a Metro: “È stata una reazione impagabile. Si è guardato in basso e quando ha capito che mancava qualcosa ha tirato un urlo tremendo. Poi ha iniziato a fissarsi lì in basso per ore, quasi non credesse ai propri occhi”.

    Ecco la sua “smorfia”:

    2-7-31

  • Bozza d’intesa Mise-Regioni per le libere professioni

    Venerdì, 24 Luglio 2015 08:15

    VicariIl Ministero dello Sviluppo Economico ha incontrato le Professioni e le Regioni per discustere una bozza di protocollo sulla competitività.
    Alla seconda riunione del Tavolo “Competitività delle libere professioni” convocata dal Sottosegretario Simona Vicari è stata presentata una bozza di Protocollo d’intesa da trasmettere alle Regioni. Il documento contiene misure per il rafforzamento della competitività dei professionisti e per superare gli ostacoli che attualmente si presentano nelle diverse realtà territoriali.

    Tale protocollo prevede, col supporto delle Regioni, l’eliminazione e, laddove non fosse possibile integralmente, la riduzione di quegli ostacoli burocratici che rallentano e disincentivano l’iniziativa economica dei professionisti ed individua come destinatari i professionisti italiani iscritti e non iscritti ai rispettivi albi.

    Durante la riunione, inoltre, la Direzione per gli incentivi alle imprese e l’Ente Nazionale per il Microcredito hanno aperto alla possibilità di creare nuovi modelli organizzativi tra singoli professionisti cui dedicare singole misure.

    Alla riunione hanno partecipato, i Direttori Generali MiSE Carlo Sappino e Gianfranco Vecchio, il Presidente dell’Ente Nazionale del Microcredito Mario Baccini, Alessandro Palmitelli per Invitalia e le associazioni di categoria AdEPP, CNA, CNA Professioni, COLAP, Confartigianato, Confassociazioni, Confedertecnica, Confprofessioni, CUP e Rete Professioni Tecniche.

    “Il Governo ha subito recepito l’allarme lanciato dalle libere professioni. Siamo consapevoli che ad oggi, a differenza di quanto accade in Europa, i liberi professionisti non dispongono di tutti gli strumenti necessari per essere equiparati a vere e proprie micromiprese. Ridare dignità a questo mondo è una priorità del Ministero dello Sviluppo economico ed oggi abbiamo tracciato un importante passo avanti grazie ad una concertazione responsabile e ricca di spunti” ha dichiarato il Sottosegretario Vicari.

    “Siamo consapevoli che ad oggi, a differenza di quanto accade in Europa, i liberi professionisti non dispongono di tutti gli strumenti necessari per essere equiparati a vere e proprie micromiprese. Ridare dignità a questo mondo è una priorità del Ministero dello Sviluppo economico ed oggi abbiamo tracciato un importante passo avanti grazie ad una concertazione responsabile e ricca di spunti”- ha aggiunto.

  • Finalmente Senato approva divieto di cattura degli uccelli da richiamo

    Questa mattina il Senato ha finalmente approvato l’articolo 21 della “Legge europea”, grazie al quale d’ora in poi nel nostro Paese sarà vietato catturare gli uccelli migratori per farne dei richiami da caccia.

    Con un ritardo di oltre 35 anni l’Italia si è così adeguata alla Direttiva comunitaria 2009/147/Ue che vieta l’uso di metodi non selettivi per la cattura degli uccelli. Le reti e il vischio, normalmente utilizzati dagli uccellatori, sono finalmente fuorilegge.

    Prima dell’approvazione dell’articolo 21, durante l’autunno di ogni anno, decine di migliaia di uccelli migratori venivano catturati nel corso del loro volo verso le zone di svernamento. Uccelli abituati a coprire migliaia di chilometri, ad avere per solo limite il cielo, dal momento della cattura erano costretti a vivere in gabbie delle dimensioni di un foglio A4.

    Aperti con una lametta per determinarne il sesso, spennati a vivo, rinchiusi tutto l’anno in cantine fredde e al buio, sottoalimentati, all’apertura della stagione venatoria venivano riportati alla luce. Convinti del sopraggiungere della primavera, i loro ritmi biologici così sfalsati li inducevano a cantare a tutto vantaggio dei cacciatori da appostamento che li utilizzavano, quindi, come richiami per altri malcapitati uccelli che finivano uccisi dalle doppiette.

    “D’ora in poi tutto ciò non sarà più ammissibile, gli uccelli tornano ad essere liberi di migrare nei nostri cieli, senza correre il rischio di finire nelle reti degli uccellatori italiani”, dichiara Massimo Vitturi, Responsabile Animali selvatici.

  • Fnovi a Castiglione: decreto è in stallo a causa degli allevatori

    Giovedì, 23 Luglio 2015 15:45

    castiglione giuseppeLa Fnovi ha incontrato ieri il Sottosegretario al Mipaaf Giuseppe Castiglione. Istanze condivise: ne parlerà al Ministro Martina.

    Il Presidente Gaetano Penocchio e il Segretario FNOVI Raimondo Gissara hanno incontrato ieri presso la sede del MIPAAF il Sottosegretario Giuseppe Castiglione al quale hanno esposto le tematiche relative al veterinario aziendale. Lo comunica una nota sul portale fnovi.it

    La nota riferisce che nel corso del colloquio è stata focalizzata l’attenzione sul ruolo del medico veterinario nelle aziende a tutela della salute pubblica e del benessere animale, a completamento delle rete di sorveglianza epidemiologica.  In particolare, al Sottosegretario è stato illustrato l’iter che ha esitato nella proposta – condivisa dal Miistero della Salute, dalle Regioni, dalla FNOVI nonchè dalle Associazioni scientifiche e sindacali – di un Decreto ministeriale.

    “Il Decreto oggi è in stallo per l’intervento delle rappresentanze degli allevatori”- si legge nella nota, così come l’impegno del Sottosegretario Castiglione a portare le questioni analizzate nel corso dell’incontro al Ministro Maurizio Martina. Il Sottosegretario, ha condiviso le opinioni espresse dalla Federazione sulle questioni analizzate che comprendono tutta la filiera delle produzioni alimentari italiane.

    Veterinario aziendale: ‘imprudente’ il blocco del decreto

  • In Australia si annuncia una strage di gatti. La soluzione: sterlizzarli

    Sta facendo il giro della rete la notizia che il governo australiano a partire dal 2020 ha stabilito l’uccisione di 2 milioni di gatti selvatici.

    Una carneficina spacciata per protezione della fauna selvatica ovvero degli uccelli e dei piccoli mammiferi di cui i gatti sono accusati di essere responsabili dell’estinzione. 

    Ma al peggio non c’è fine: il governo avrebbe messo a disposizione una app, FeralCatScan, utilizzabile dai cittadini per segnalare alle autorità competenti le aree dove è presente una grande densità di felini.
    Una notizia sconvolgente, che crea sgomento, non solo per la scellerata e inaccettabile scelta di ricorrere a una mattanza, ma anche per la miopia con cui si affronta il tema del controllo della popolazione animale.

    I gatti selvatici come ogni altra popolazione animale si riproducono in base alla capacità portante di un territorio determinata da vari fattori tra cui le risorse alimentari disponibili.

    Uccidere gli animali dunque, oltre a essere inaccettabile dal punto di vista etico è anche inutile. In breve tempo le aree teatro del massacro sarebbero ripopolate da altri gatti per migrazione dalle aree vicine, gatti che nel tempo riporterebbero la popolazione alle dimensioni di quella attuale.

    L’unico modo davvero efficace per tenere sotto controllo la popolazione felina è la sterilizzazione cui sarebbe davvero intelligente da parte del governo australiano destinare i fondi invece previsti per il genocidio dei gatti.

    E poi non occorre dimenticare mai che la vera minaccia sopravvivenza delle specie animali non sono i predatori naturali, ma è la distruzione del loro habitat e delle loro fonti di cibo.

    Ilaria Innocenti
    Responsabile Settore Cani e Gatti

  • Dopo una visita, in che percentuale prescrivi un farmaco?

    Giovedì, 23 Luglio 2015 14:52

    Immagine copy copy copy copy copy copyAnnunciata da AISA e EDRA, è iniziata l’indagine per sondare la gestione dei medicinali veterinari, gli approcci e le prospettive di sviluppo.
    Il questionario rivolto ai medici veterinari rientra in una più ampia iniziativa conoscitiva sulle prospettive del mercato dei farmaci veterinari, annunciata a Milano dall’Associazione delle Industrie della Salute Animale (AISA) e dall’editore EDRA nel corso della tavola rotonda La Farmacia degli Animali. L’indagine coinvolge infatti anche farmacisti e consumatori.

    Al dibattito, svoltosi (video) il 9 maggio scorso nell’ambito del congresso Farmacista Più, ha partecipato il Presidente ANMVI Marco Melosi che ha puntualizzato il ruolo del medico veterinario in rapporto al paziente animale e al farmacista. Presenti al Tavolo e in platea, rappresentanti di Aisa, Ascofarve, Fofi, Federfarma e Adf (Associazione Distributori dei Farmaci) per discutere le prospettive di espansione del mercato dei medicinali veterinari attraverso il canale delle farmacie e le sinergie possibili fra tutti i soggetti e i professionisti coinvolti.

    In quella sede è stato annunciato il progetto Pet Lover, con l’obettivo di preparare farmacisti e farmacie ad uno sviluppo del mercato dei prodotti e dei servizi veterinari per i clienti-proprietari delle farmacie, considerato che il volume dei medicinali veterinari che transitano nelle farmacie (attualmente il 35%, secondo la rivista Punto Effe) mostra segnali di crescita. Il 90% del fatturato veterinario che passa per la farmacia è rappresentato da farmaci per la cura degli animali da compagnia, vendibili dietro presentazione di ricetta medico veterinaria. Un mercato in crescita in parallelo alla crescita della diffusione di animali da compagnia nelle famiglie italiane che sono anche clienti delle farmacie.

    L’iniziativa Pet Lover, che punta anche a garantire la migliore aderenza alla prescrizione veterinaria del medicinale specie specifico, è ancora in fase progettuale e verrà sviluppata solo in seguito a una indagine conoscitiva, in corso, che coinvolge anche farmacisti e farmacie per comprenderne l’approccio e l’evoluzione.

    “Se, per la prescrizione di farmaci, il riferimento resta il veterinario- si legge nella presentazione del questionario-  la loro distribuzione viene a coinvolgere la farmacia e gli stessi proprietari di animali mostrano sempre più volontà di ricevere le informazioni necessarie per comprendere come gestire nel miglior modo la salute del proprio animale”.
    L’indagine conoscitiva ha l’obiettivo di conoscere meglio l’opinione dei medici veterinari sulla gestione del farmaco veterinario e sulla collaborazione tra le figure coinvolte. Le risposte contribuiranno a fornire un quadro della situazione attuale e delle aspettative dei medici veterinari, in particolare, riguardo alla gestione dei farmaci veterinari.

  • Spiagge: divieto assoluto lede i diritti di circolazione dei proprietari

    Giovedì, 23 Luglio 2015 13:51

    spiaggia cane pallina padroneLa scelta di vietare l’ingresso agli animali e conseguentemente ai loro padroni o detentori “risulta irragionevole e illogica, oltre che irrazionale e spropositata”.
    Il Comune di Anzio aveva vietato ai conduttori di animali l’accesso alle spiagge libere durante la stagione balneare del 2014 senza adoperarsi per creare aree di accoglienza appositamente attrezzate.
    Il ricorso dell’associazione ambientalista Earth è stato accolto, in quanto ‘fondato’ dal Tribunale Amministrativo del Lazio (sentenza 10 luglio 2015, n. 9302). Infatti, il divieto contenuto nell’ordinanza del Sindaco è “illegittimo” sotto il profilo del principio di proporzionalità, “che impone alla pubblica amministrazione- spiegano i giudici- di optare tra più possibili scelte egualmente idonee al raggiungimento del pubblico interesse per quella meno gravosa per i destinatari incisi dal provvedimento, onde evitare agli stessi inutili sacrifici”.

    Secondo i ricorrenti non sono stati adeguatamente motivati i presupposti alla base del divieto assoluto di conduzione di animali sulle spiagge libere: sia che si tratti di ragioni legate all’igiene che di ragioni legate alla sicurezza dei bagnanti”. Esse “si sarebbero potute adeguatamente tutelare attraverso specifiche disposizioni sui comportamenti dei padroni degli animali”. La sentenza ricorda che il TAR aveva già sospeso l’ordinanza del Comune di Anzio “sollecitando il Comune ad individuare uno o più tratti di spiaggia libera ove consentire l’accesso ai conduttori di animali con tutte le disposizioni idonee a garantire il decoro, l’igiene e la pulizia”. Ma l’amministrazione comunale non diede seguito alla richiesta.

    A nulla vale, per il TAR, il fatto che si tratti di una ordinanza con effetto temporaneo, dal momento che potrebbe essere reiterata.

    Piuttosto che porre un divieto assoluto di accesso, argomenta Earth, il Comune “avrebbe dovuto individuare misure comportamentali ritenute adeguate piuttosto che porre un divieto assoluto di accesso alle spiagge. Il TAR ha condiviso l’assunto dei ricorrenti: “Tale limitazione alla libertà personale costituirebbe un limite non consentito alla libera circolazione degli individui”.

  • La caseina all’indice? Una lettura critica di The China Study

    Giovedì, 23 Luglio 2015 13:17

    airc ricerca cancro logo 2‘Si può scegliere di diventare vegani, ma al momento non vi sono prove che ciò sia utile o benefico dal punto di vista della salute’.
    E’ la conclusione di una analisi critica pubblicata dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) su The China Study, la monumentale opera editoriale sulla nutrizione che è diventata anche e-shop, tour, gadgets e molto altro, sotto lo slogan “La rivoluzione delle forchette”.

    L’articolo dell’AIRC compendia i pareri della comunità scientifica su The China Study, giudicato “inattendibile”, in quanto “non vi sono studi a favore di una dieta che elimini totalmente le proteine di origine animale, in particolare i latticini”.  Il libro di T.Colin Campbell, invece, mette sotto accusa  la carne, i latticini e i grassi di origine animale, sulla base di un metodo di indagine- spiega l’AIRC-  che finisce per collegare cause ed effetti mediante ‘inferenze’, legami solo apparenti che gli “studi epidemiologici rigorosi” scartano. In altre parole, le conclusioni del China Study sono un mix di dati corretti e dati fantasiosi.

    Il caso più eclatante, ravvisato dall’AIRC, è  quello della caseina, la proteina contenuta nel latte e nei formaggi. Sulla base dei dati del China Study e del fatto che i cinesi consumano pochissimi latticini, Campbell ha dedotto che i latticini sono cancerogeni, trascurando altri studi e fattori. “Questo è solo uno degli innumerevoli esempi di analisi “selettiva” delle prove scientifiche, di cui è pieno il China Study”- sostiene l’articolo  dell’AIRC: “La conclusione secondo la quale i Paesi dove si consuma più latte sono anche quelli in cui si muore di più di tumore non tiene conto di altri fattori importanti, come il fatto che sono anche i Paesi dove si vive più a lungo (e l’età è un fattore di rischio importante per lo sviluppo di un cancro), e dove, all’epoca dello studio, erano maggiori sia l’inquinamento ambientale, sia la sedentarietà”.
    E Campbell “non tiene in considerazione un altro dato, ottenuto nel 1989 da Schulsinger e collaboratori: un effetto analogo è ottenuto con proteine del grano, se a queste si aggiunge l’amminoacido lisina, che consente all’organismo di produrre autonomamente la caseina”.  Altri studi, “hanno identificato nel siero di latte alcune proteine che hanno l’effetto opposto, ovvero hanno proprietà antitumorali”. 

    Rimane però il fatto che “ricerche più serie del China Study dimostrano che una riduzione delle proteine e dei grassi animali diminuisce il rischio di sviluppare un tumore, all’interno però di una dieta varia che comprenda latte, uova e pesce. Anche un consumo saltuario di carne è compatibile con una nutrizione equilibrata”. In conclusione, per l’AIRC, “si può scegliere di diventare vegani, ma al momento non vi sono prove che ciò sia utile o benefico dal punto di vista della salute”.

    The China Study è un ampio studio epidemiologico svolto negli anni Ottanta nella popolazione cinese, per verificare l’eventuale esistenza di un nesso tra determinati cibi e lo sviluppo di malattie cardiovascolari e cancro. Si tratta di una ricerca svolta dalla Cornell University, dall’Accademia cinese di Medicina preventiva, dall’Accademia cinese di Scienze mediche e dall’Università di Oxford che è stata avviata nel 1983 sotto la supervisione del nutrizionista T. Colin Campbell. Tra gli esperti che hanno fatto parte del gruppo di ricerca vi è anche il noto epidemiologo Richard Peto, uno dei massimi esperti di cancro e stili di vita.

    In Italia il libro è diventato famoso dopo che la nota trasmissione televisiva “Le Iene” l’ha utilizzato per sostenere la dieta vegana nella cura del cancro. “Nella trasmissione si affermava che questo tipo di dieta può curare il cancro: un’affermazione che non ha purtroppo alcun riscontro scientifico”- sostiene l’AIRC.

  • Migliaia di cittadini,personaggi pubblici ed esperti chiedono di salvare Gorgona

    Dopo la petizione firmata da migliaia di cittadine/i e la recente mozione approvata in Senato (che impegna il Governo a “valorizzare e promuovere buone pratiche come l’esperienza di reinserimento e recupero dei detenuti del carcere dell’isola di Gorgona attraverso attività con animali domestici”) ora è la volta di importanti persone del mondo giuridico, della cultura e dello spettacolo, che, indirizzando l’appello al Ministro della Giustizia Andrea Orlando e alle altre massime cariche dello Stato – Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Presidente del Consiglio Matteo Renzi e Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – hanno firmato un documento dal titolo inequivocabile: “Appello per Gorgona: l’isola delle buone pratiche nella relazione umano-animale”.

    Questo appello è sottoscritto da persone di varia estrazione culturale e operanti in diversi ambiti professionali, alcune delle quali hanno una conoscenza diretta dell’isola: insieme a persone molto note come Stefano Rodotà, Licia Colò, Sveva Sagramola, Susanna Tamaro, Erri De Luca, è significativa l’adesione di un’antropologa che ha redatto una tesi sulla comunità di Gorgona e quella di un ex persona detenuta sull’isola. 

    L’appello:

    • ripercorre alcune delle tappe fondamentali che hanno caratterizzato il percorso di tutela degli animali presenti sull’isola, sottraendoli ai meccanismi di sfruttamento zootecnico e, quindi, alla morte;

    • chiede, per tutti gli animali presenti sull’isola, che tale percorso, iniziato con la stesura della “Carta dei diritti degli animali di Gorgona” e proseguito con l’emanazione di “Decreti di Grazia” per alcuni animali dell’isola, giunga al proprio definitivo compimento.

    Il prossimo 14 settembre una delegazione di parlamentari visiterà l’isola di Gorgona per conoscere sul campo questa innovativa realtà. In previsione di tale visita è in corso uno scambio epistolare tra la Direzione del Carcere di Gorgona e le principali associazioni impegnate nella salvaguardia degli animali dell’isola, che si sono rese disponibili a partecipare a un tavolo di confronto per contribuire alla definitiva e sostenibile tutela di tutti gli animali dell’isola (e non solo quelli oggetto dei Decreti di Grazia).

    Foto: © Rachel Z.Cecchini

    COMUNICATO INTEGRALE

  • Novità in Gazzetta Ufficiale per le terapie nei bovini e suini

    Giovedì, 23 Luglio 2015 12:08

    BOVINI GRANDEAutorizzati due nuovi farmaci veterinari per il trattamento di patologie a carico dell’apparato genitale in bovine e scrofe e delle infezioni polmonari nei suini all’ingrasso.
    Il Ministero della Salute ha autorizzato all’immissione in commercio il medicinale veterinario Jodouter 100 mg/ml, soluzione intrauterina per bovini e suini, della società Bio 98 S.r.l. Il principio attivo è Iodio povidone (al 10% di iodio) 100 mg/ml.
    Il farmaco è indicato nelle bovine e nelle scrofe per la contaminazione della vagina con urina (urovagina), l’infiammazione della vagina o del vestibolo (vaginite, vestibulite), della cervice (cervicite), della mucosa uterina acuta e cronica (endometrite) causate da infezioni acute o subacute; per infezioni da trichomonas, legioni vaginali, insufficienti contrazioni uterine postpartum (atonia uterina postpartum) lochiometra, ritenzione di placenta, piometra. 
    Il tempo di attesa è di zero giorni sia per carne e visceri sia per il latte.
    Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 18 mesi, mentre dopo la prima apertura va utilizzato immediatamente.
    Da vendersi esclusivamente dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in copia unica non ripetibile. (fonte)

    Con proceduta di mutuo riconoscimento, è stato autorizzato dal Ministero della Salute anche il farmaco per uso veterinario Hyogen, emulsione iniettabile per suini all’ingrasso. Titolare della AIC la ditta Ceva Salute Animale S.p.A. 
    Principio attivo: Inattivato; Mycoplasma hypneumoniae ceppo 2940: min. 5.5 UE*. Adiuvante: Paraffina liquida leggera 187 µl; Escherichia coli J5 LPS 1184-38000 Unità Endotossiniche.
    Il medicinale può essere utilizzato per l’immunizzazione attiva dei suini all’ingrasso a partire dalle 3 settimane di età per ridurre la comparsa e la gravità di lesioni polmonari causate da infezioni da Mycoplasma hyopneumoniae. Inizio dell’immunità: 3 settimane dopo la vaccinazione. Durata dell’immunità: 26 settimane dopo la vaccinazione.
    Il tempo di attesa è di zero giorni.
    Il periodo di validità del medicinale veterinario confezionato per la vendita è di 15 mesi, mentre dopo la prima apertura è di 10 ore.
    Da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico veterinaria in triplice copia non ripetibile. (fonte)